PER SUPERARE L’IMPASSE ANTIPOLITICO SIAMO COSTRETTI AD IMPARARE DAL COMPLESSO TECNO-MEDICO?
La denuncia del capitalismo non è evidentemente servita ad apprendere qualcosa da un punto di vista manageriale.
Qui il video dell’articolo
La denuncia del capitalismo non è evidentemente servita ad apprendere qualcosa da un punto di vista manageriale.
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L’evidente vuoto di prospettive della presunta opposizione la dice lunga sulla capacità politica di fare qualcosa per le sorti del nostro Paese
Evidentemente la vicenda Berlusconi non ha insegnato nulla.
Leggi tutto »BERLUSCONI: LA DISTRAZIONE PERFETTA PER LA FINE DELLO STATO DI DIRITTO
Il terzo scritto libero da punteggiatura a mo’ di flusso continuo di coscienza è questa volta di 373 parole come conteggiate da Word e trova spunto dalla necessaria difesa dell’arcobaleno. (Qui gli altri 2)
Leggi tutto »Libero 3 di 373: FUORI L’ABOMINIO DALL’ARCOBALENO!
La ri-umanizzazione dell’uomo passa dalla comprensione della situazione attuale e dal ripristino della sua responsabilità etica e civile.
Qui il video del manifesto
Non sconfiggeremo mai la violenza del potere finché non ne metteremo a nudo la sua più profonda incarnazione psichiatrica.
Leggi tutto »ANTIPSICHIATRIA COME CARTINA TORNASOLE DI CIVILTÀ POLITICA
Il quattordicesimo contributo su questo spazio, disponibile a quanti si sentono sollecitati dalle mie “Lettera R”, è ancora dell’amico Marco Martini già alla sua terza Lettera R.
Leggi tutto »Lettera R 14 (renitenza): BUON 1 MAGGIO, FUORI DA OGNI RETORICA. ANCHE LA NOSTRA
Il nuovo contributo su questo spazio è mio, tratto da La confusione sulla mente alla base della minaccia artificiale
Qui l’articolo da cui questa definizione è tratta e in questo video la lettura dell’articolo completo
Confusioni ideologiche, culturali, semantiche e politiche favoriscono l’esposizione al pericolo tecno-distopico e totalitario permesso tramite IA.
Qui il video dell’articolo
Leggi tutto »LA CONFUSIONE SULLA MENTE ALLA BASE DELLA MINACCIA ARTIFICIALE
Questa serie di cose brevi nasce dall’esigenza provocatoria di un grido personale, in un mondo relativista e “politicamente corretto” che ci sta obbligando ad accettare una mistificazione dopo l’altra, in ogni ambito, a partire dalla nostra identità. Un “progresso” scriteriato, apparentemente inarrestabile, verso l’inevitabile distopia.
Qui la parziale versione in video della serie