Il terzo contributo su questo spazio libero, disponibile a quanti si sentono sollecitati dalle mie “Lettera R”, questa volta l’autore è Marco Facchinelli.
Qui il video della lettera
Pubblicato anche su Sfero
L’assunzione per se stessi di una condizione di essere. È quella che mi ha fatto uscire dai guai più di una volta nella vita, e chissà in che guai vivrei oggi, se nel passato non avessi fatto quelle scelte. Responsabili, per l’appunto.
Abilità di risposta, dice la parola. Abilità di risposta esatta, aggiungerei io.
Al giorno d’oggi la parola responsabilità non ha più lo stesso significato sublime che aveva nel passato. Oggi la parola responsabilità viene persino confusa o addirittura definita come colpa.
Siamo arrivati all’assurdo che una delle forme nobili dell’essere umano diventi un qualcosa da evitare.
Ogni fallimento viene considerato una colpa, e quindi per non fallire meglio non assumersene la responsabilità. Meglio non fare nulla. Meglio non esporsi. È il livello cui ci hanno costretto (o al quale abbiamo acconsentito) per ragionare, evitare le responsabilità per non doverne subire le colpe in caso di fallimento.
La responsabilità invece è il fulcro che ci permettere di cambiare le cose, gli avvenimenti, i destini. Per noi e a volte anche degli altri. È ciò che ci fa agire in prima linea, ciò che ci fa muovere nel voler cambiare le nostre condizioni, sia personali che nella società.
Ogni cambiamento quindi parte da una assunzione di responsabilità, piccola o grande che sia. E per corollario, ogni condizione statica e stantia che non accenna a cambiare è dovuta alla mancanza di assunzione di tale responsabilità.
Di questi tempi però viene spesso confusa con la colpa. Anzi per taluni è persino la stessa cosa.
Confondere la colpa con la responsabilità è inoltre un ottimo freno per contribuire a mantenere questo stato delle cose, riassunto molto spesso con frasi tipo: “ma chi te lo fa fare?”
Di colpe e sensi di colpa ne abbiamo subiti in quantità industriali durante i secoli e i millenni, pare siano state tra le leve con cui sono stati sottomessi popoli, civiltà, ideologie. Alcune religioni le sfruttano per poter affermare il loro potere, altre lo hanno fatto per secoli.
La responsabilità non ha nulla a che fare con questo.
La responsabilità è un valore nobile, che contraddistingue gli esseri umani dal mero stato animale e che potrebbe essere uno dei pilastri fondamentali per riuscire a capovolgere gli eventi che ci stanno stritolando.
Nessuna consapevolezza è possibile se non vi è precedentemente una assunzione di responsabilità – per sé stessi e gli altri – di voler conoscere a fondo le cose, i meccanismi, la Vita. Una consapevolezza personale che si propaga per imitazione verso gli altri che ne posso essere influenzati positivamente.
Ci stanno controllando e ne siamo intrappolati in proporzione a quanto abbiamo delegato nel passato le nostre responsabilità, credendo bellamente che la nostra vita sarebbe stata più comoda e spensierata, che qualcuno o qualcosa avrebbe risolto i guai al posto nostro, magari gli stessi che ce li hanno procurati, o forse che il tempo possa in qualche modo lenire le ferite, senza pensare che le può al massimo coprire o nascondere o anestetizzare ma che possono in qualunque momento saltar fuori e scoppiarci tra le mani!
Credo sia arrivato il momento di rivalorizzare questa parola e di gettare alle ortiche chi ci vuole affibbiare sensi di colpa che non ci appartengono.
Marco Facchinelli
5 febbraio 2023
Contatto Telegram di Marco Facchinelli: https://t.me/Marco8962
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In italiano, la lettera R è unica nel pretendere vibrazione, speciale perizia, anche nel costruire soluzione alternativa in chi non trova la sua strada.
Lettera R quindi come riflessione, rivelazione, ricerca, risposta, residuale, recondito, rutilante, ruzzante, rischioso, repentino, rognoso, rovente, recupero, rarità, rapimento, ristoro, ritorno, riscatto, raffinatezza, rigore, ricognizione, racconto, rappresentazione, ragione, religione, rettitudine, recalcitrare, resistenza, renitenza, reciprocità, riconoscimento, rispetto, rinuncia, rapporto, redivivo, ravvedimento, responsabilità.
Massimo Franceschini
Caro Marco, il fatto che oggi occorra ricordare precetti così fondamentali la dice lunga sulla china intrapresa dalla nostra società. Grazie per il tuo prezioso intervento.
Grazie e grazie a te per l’opportunità che ci hai dato.