Vai al contenuto

LE IDEE COMUNI SULL’ALDILÀ CONFONDONO, LO SPIRITO DEVE INIZIARE A LIBERARSI IN QUESTA DIMENSIONE

massimo franceschini blog

In questo articolo stabilisco i punti fermi che giustificano una visione dell’essere e della realtà utile alla liberazione dello spirito.

Di Massimo Franceschini

Pubblicato anche su Attivismo.info, Sfero, Ovidio Network

Nel terzultimo articolo di questa serie ho introdotto la recente immersione nella fisica quantistica e nel suo confronto con il misticismo orientale, dovuto alla personale discussione del famoso libro di Fritjof Capra, Il Tao della fisica, un lavoro che ancora dobbiamo decidere se pubblicare a parte o insieme a questa serie e ad altri scritti.

Nell’articolo precedente, La consapevolezza non passa dall’annullamento dell’Io, applico in sostanza le stesse critiche che muovo a Capra commentando un video sul “risveglio spirituale”, emblematico dei problemi che sollevo verso la spiritualità “sghemba” della nostra epoca, mancante di trascendenza.

Non ero comunque a digiuno circa la concezione “monista” di Capra, confermatasi allo studio del libro, visione che pretende di estendere al misticismo orientale. La sua impostazione mi sembra fondamentale anche per la caratterizzazione dell’odierna “spiritualità” testimoniata dal video, prevalentemente non religiosa.

Ritengo tale concezione scorretta: se non ci dovrebbe sorprendere un punto di vista similare fra la quantistica e il misticismo sulla questione della sostanziale compenetrazione di materia, energia, spazio e tempo, il fisico e la spiritualità mainstream sembrano del tutto disinteressati all’origine di questa realtà, cosa che non mi pare si possa dire per qualsiasi pensiero religioso: sembra che i quantistici non considerino come il pensiero possa andare oltre a quanto “visibile” dai laboratori.

Credo che tale intima compenetrazione degli elementi materiali sia del tutto coerente con gli attributi della “dimensione ultima” di cui siamo “parte” e da cui tutto proviene: li rispecchia in qualche modo e forse, plausibilmente, non potrebbe essere diversamente.

Oltre a questo, come ricordo spesso, gli attributi di infinito, statico, vuoto e assoluto normalmente usati per la dimensione trascendente riescono solo in parte a “definire” tale dimensione da un punto di vista intellettuale: proprio perché essa è “indicibile” in quanto non misurabile o percepibile perché di puro spirito e pensiero, senza “quantità”, ma con capacità creative infinite.

Fatte queste premesse, in questo articolo vorrei iniziare ad approfondire la questione dell’“Aldilà” e della consapevolezza dell’essere spirituale che ognuno di noi è, non prima però di puntualizzare il metodo dei miei ragionamenti sull’essere e sulla realtà in un’ulteriore sintesi.

Una sintesi più compiuta di tutta la serie di questi scritti, la cui intera cronologia trovate in fondo al presente, si può leggere nel decimo articolo della serie, Rinnoviamo la considerazione dello spirito e dell’esistenza.

La mia concezione si sviluppa da alcune deduzioni basate sui seguenti punti fermi.

Premessa: per la mia esigenza di riferirmi all’essere spirituale che siamo, considero “anima” e “spirito” dei sinonimi, come in effetti sono in alcune etimologie, accezioni e usi.

  1. Qualsiasi realtà, intesa come insieme di coordinate ed elementi, come qualsiasi “ente” materiale e intellettuale, ha bisogno di una creazione, quindi di un “Creatore”.
  2. Il Creatore non può essere consustanziale alla sua creazione, ma al limite solo farne “parte”, per sua scelta.
  3. Come possiamo constatare, l’unico ente creativo è il pensiero, mentre l’IA è solo calcolo, permesso dal pensiero dell’uomo.
  4. Solo l’uomo è dotato di tale pensiero e ha da sempre considerato due cose fondamentali: di essere fondamentalmente uno spirito o, impropriamente, di “avere” un’anima, oltre a considerare l’esistenza di una dimensione creatrice divina trascendente l’universo materiale; ha anche considerato di essere “parte” della divinità, di poterci entrare in profondo contatto o di “ritornare” ad essa (le forme di vita inferiori sono in qualche modo “informate”, dotate di un “pensiero” minimale e reattivo volto alla sopravvivenza, come accade in modo ancor più inferiore per ogni cellula).
  5. Queste intuizioni e le prerogative che ha con il suo pensiero, lasciano intendere che la natura fondamentale dell’essere umano sia spirituale, quindi consustanziale alla dimensione divina, considerazione sostenuta da indizi mentali e spirituali come i ricordi di vite passate e gli innumerabili fenomeni di tale ambito che hanno un riscontro in questa realtà tipo le OBE, le NDE e molti altri ancora.
  6. Visto che ogni “cosa” che esiste si basa su una creazione, è del tutto probabile che l’evidente dimenticanza dell’uomo riguardo la sua vera natura, la creazione di questa realtà e il suo “ingresso” spirituale nella stessa, sia autoimposta spiritualmente e mentalmente come condizione “necessaria” alla “partecipazione”, una dimenticanza che all’inizio poteva non essere totale, dato che ha sempre pensato all’aldilà e ad entità sovrumane, ma aumentata di profondità nel tempo anche a causa dei meccanismi della mente tesi alla sopravvivenza e all’elusione del dolore.
  7. La capacità dell’essere di conoscere tutto e potenzialmente ricordare tutto, come da punto “5”, anche facendo e tenendo con sé immagini degli eventi e del suo stesso pensiero a suo uso e consumo, lascia supporre che la dimenticanza di ciò che non ricorda non sia definitiva, ma possa annullarsi con una ricerca mentale e spirituale, che diventa evidentemente religiosa nel momento in cui si indirizza alla consapevolezza della sua essenza, del passato e delle origini.
  8. Se così stanno le cose, possiamo benissimo sospettare che i meccanismi con cui l’uomo dimentica le cose, le fa dimenticare e le impone agli altri, meccanismi violenti e autoritari in quanto violano la dignità, la libera scelta e la libera comunicazione, possano essere una piccola porzione e una versione “più blanda” di quelli necessari a far sì che degli esseri spirituali così potenti possano dimenticare il loro essere e il passato. Come per le ipnosi, gli elettroshock, la deprogrammazione psichiatrica e altre tecniche violente, tali metodi potrebbero anche essere capaci di immettere al di sotto della coscienza dell’essere delle idee in grado di favorire il “disorientamento” spirituale, la prosecuzione della dimenticanza e la “schiavitù” spirituale che ostacola la potenza e la consapevolezza di ogni spirito.
  9. A quanto sin qui definito occorre aggiungere la questione tempo e realtà: tutti noi abbiamo una realtà personale delle nostre vicende, ma anche un punto di vista sulla realtà e sulla storia comune a un insieme di persone o a tutti, come nel caso di eventi di importanza storica e globale. Visto che siamo esseri spirituali immortali, ciò vale anche a livello spirituale, quindi la nostra memoria e consapevolezza potenziale attraverserebbe le vite, i pianeti, le civiltà, l’universo intero, fino alla creazione e oltre.
  10. In base a quanto detto nel punto “8”, qualsiasi cognizione dal cosiddetto “Aldilà” come ad esempio i tunnel di luce, le “visioni” alterate dovute a sostanze, vari tipi di “contatti” e i report dalle NDE che non abbiano riscontro in questa dimensione, sarebbero da prendere con grande prudenza in quanto potrebbero far parte di “suggestioni impiantate” allo scopo di tenere lo spirito immemore e schiavo di questa realtà e di questo pianeta, sviandolo da un corretto percorso di recupero della sua consapevolezza. Tale percorso si estenderebbe sempre più nel tempo, un lavoro che diventa necessariamente intellettuale, filosofico e religioso, finalizzato al recupero del potere spirituale e del potere di scelta se continuare o meno con le reincarnazioni. Secondo questa logica, anche le deduzioni della cosiddetta archeologia misteriosa e della paleoastronautica, certo interessanti, sono sforzi destinati a all’insuccesso o capaci di portare fuori strada, in mancanza di una concezione corretta e globale dello spirito e della sua storia, informazioni potenzialmente rinvenibili nel passato spirituale di ognuno di noi, la dimensione più corretta dove cercare tutte le risposte non rintracciabili nei laboratori della scienza.

I 10 punti appena espressi rappresentano una logica umana, per quanto tale imperfetta e ovviamente non assoluta, come tutti i tentativi di comporre un quadro coerente dell’essere e della realtà. Nonostante ciò, credo riescano a suggerire in forma non dogmatica delle riflessioni necessarie in questa fase decadente di una civiltà che pensa di aver pensato tutto il possibile e che sta per affidarsi incautamente e tecnocraticamente all’intelligenza artificiale.

Quanto suggerito negli ultimi tre punti, apre a un’idea del tutto particolare, anche se certamente non nuova: la liberazione dello spirito sulla Terra potrebbe aver a che fare con dinamiche di controllo istituite in tempi e in luoghi che esulano da ciò che noi, da questo punto di vista situato dentro dei corpi di carne in un pianeta ai margini di una delle innumerevoli galassie di piccola dimensione, potremmo pensare comprensibile e ammissibile.

L’idea che la liberazione dello spirito possa andare a braccetto con i diritti dell’uomo può essere certamente accettabile da un punto di vista politicamente laico, mentre l’idea che sia anche un fatto di liberazione da un controllo “politico” dell’essere, un controllo di dimensioni stellari e temporali è certamente più difficile da accettare.

Nonostante ciò, come ho già detto, con questo lavoro non pretendo di aver inventato nulla, al limite avrò contribuito a chiarire/incuriosire su certe tematiche e dato che tale idea non è nuova lascio alla curiosità di ognuno di rintracciarne le origini e diramazioni.

La liberazione dello spirito è quindi una questione anche politica, e non è un caso che in questo periodo di decadenza della civiltà l’antipolitica e l’antireligiosità vadano a braccetto: sono le due facce necessarie alla suprema schiavitù.

Certamente politica e religione hanno fatto di tutto per meritarsi ciò, ma l’uomo è un essere spirituale che può sempre risolvere tutto: speriamo abbia ancora margini di libertà intellettuale per comprendere, altrimenti dovremo cercarci/costruire un’altra civiltà, dove compiere un altro tentativo.
(AI free)

 

20 dicembre 2024
fonte immagine: istruzioni a Microsoft Bing

Di seguito i precedenti 13 articoli della serie, in ordine di pubblicazione:

– https://www.massimofranceschiniblog.it/2015/03/09/la-spiritualita-confonde-la-sua-anima-se-pensa-di-affidarsi-alla-fisica-quantistica/
– https://www.massimofranceschiniblog.it/2015/04/20/la-spiritualita-e-una-cosa-seria/

– https://www.massimofranceschiniblog.it/2024/02/12/filosofia-e-verita/
– https://www.massimofranceschiniblog.it/2024/04/19/scopriamo-la-liberta-dello-spirito-puo-salvarci-dalla-tecno-distopia/
– https://www.massimofranceschiniblog.it/2024/05/10/la-materia-non-puo-essere-un-assoluto-e-il-suo-culto-e-gabbia-dello-spirito/
– https://www.massimofranceschiniblog.it/2024/07/05/credere-nellunica-dimensione-porta-al-tecno-totalitarismo/
– https://www.massimofranceschiniblog.it/2024/08/22/la-questione-della-realta-e-fondamentale-per-capire-il-nostro-essere/
– https://www.massimofranceschiniblog.it/2024/09/20/le-deduzioni-possibili-dallessere-spirituale-e-dalla-creazione-chiamata-realta/
– https://www.massimofranceschiniblog.it/2024/09/25/le-divisioni-di-ordine-spirituale-favoriscono-la-tecno-distopia-di-controllo-del-pensiero/
– https://www.massimofranceschiniblog.it/2024/10/23/rinnoviamo-la-considerazione-dello-spirito-e-dellesistenza/
– https://www.massimofranceschiniblog.it/2024/11/22/il-tao-della-fisica-la-trappola-di-tempo-e-materia-introduzione/
– https://www.massimofranceschiniblog.it/2024/11/23/tempo-il-comando-che-tiene-in-piedi-luniverso-e-i-nostri-problemi/
https://www.massimofranceschiniblog.it/2024/12/16/la-consapevolezza-non-passa-dallannullamento-dellio/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *