Interventi e commenti su vari spazi web, inerenti alla politica e all’attualità (dal 7 gennaio 2015 al 31 dicembre 2022)
Qui il successivo, dal 1° gennaio 2023
31 dicembre 2022
Il 2022 si sta chiudendo con una serie di questioni sospese che non lasciano ben sperare nel prossimo anno: solo guardando al nostro Paese, vediamo che al di là del maquillage “sovranaro” il governo è pienamente indirizzato all’attuazione del PNRR digitale, la casa tecnocratica e algoritmica, presto “AI-ritmica”, della distopia in formazione. L’area del dissenso sembra ancora non essersi ripresa dai suoi enormi guai e sconfitte, neanche dopo l’attacco allo stato di diritto di questi ultimi anni. Un segno di responsabilità politica unitaria della società civile, non solo delle ormai inutili piazze, da parte di quelli più autorevoli e consapevoli finalmente decisi a costruire strategia, comunicazione e organizzazione sarebbe benvenuto. Il fatto che ciò possa sembrare un miracolo da l’esatta dimensione della drammatica situazione democratica e civile che ci portiamo dietro da decenni. Ai tanti auguri di lotta regalati da molti, preferisco tanti auguri di consapevolezza e responsabilità. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=LYM93v-Q8IY)
18 dicembre 2022
Un mio commento in una discussione sulla pedofilia: «La medicalizzazione del comportamento è un cavallo di Troia scientista. La psichiatrizzazione dell’esistenza va di pari passo con la sua sessualizzazione, due facce della stessa medaglia di controllo del pensiero. Uno stato di diritto dovrebbe legiferare sui comportamenti solo da un punto di vista del diritto, che non può non riconoscere i diritti umani di tutti. Questo per dire che un pedofilo lo è nel momento in cui commette il reato e il reato è un atto criminale, punto. Il fatto che possa derivare da un suo “squilibrio mentale” e dell’essere non deve interessare allo stato, ma rimanere nella sfera del reo, che attraverso l’aiuto può riguadagnarsi il recupero del suo equilibrio e riacquistare la sua dignità interna, senza però cedere al tentativo socialmente distruttivo di far sì che il reato venga in qualche modo “alleviato” nella sua responsabilità e gravità, cosa che quando accade contribuisce al sentimento generalizzato di sfiducia nelle istituzioni e nel diritto stesso».
18 dicembre 2022
Un mio commento su una chat del movimento in una discussione in cui si avanzava l’ipotesi di rinominare il “neoliberismo”, per meglio criticarlo: «Da sempre invito a non cadere negli “ismi”, che oltre a risultare divisivi hanno altri due problemi. Da una parte sono generalizzanti, cosa che impedisce di vedere il buono che, poco o tanto, possono avere; dall’altra, appoggiarne o contrastante uno espone di fatto ad essere considerato un alfiere del suo oppositore “naturale”, anch’esso imperfetto e discutibile. Se ci fate caso, personalmente uso assai poco, per non dire niente, queste cose nei miei articoli. Essere contro è perdente se si vogliono intercettare più persone possibili, meglio essere a favore. Verso cosa dovremmo spenderci allora? Io credo verso la restaurazione/miglioramento dello Stato di diritto e della democrazia costituzionale, come punti di arrivo storici di cui dobbiamo di nuovo rendere consapevole l’Occidente, che li ha dimenticati e traditi di fronte al falso miraggio della tecnica e delle promesse transumane e antietiche. È già tardi probabilmente per ciò, perché abbiamo dormito su allori che non siamo stati capaci di preservare, ma tutto il resto ha già mostrato le sue conseguenze totalitarie». Per continuare sulla necessità di ripensare a come rapportarci a certi contenuti vi mostro cosa può accadere, soprattutto quando uno dei “contendenti” sembra un po’ meno equilibrato, arrivando però alla fine a dire più o meno le stesse conclusioni dell’altro. Guarda caso, lo avevo visto poche ore prima, postato da Enzo Pennetta con questo commento: «Nel dibattito svoltosi ieri su Byoblu credevo di dovermi confrontare su delle idee e invece mi sono trovato a fronteggiare il prof. Simonetti, un personaggio che aveva in mente l’attacco personale al sottoscritto anziché quello di chiarire e affrontare le divergenze di pensiero. Dovevo immaginarlo dato che lo avevo già bloccato per atteggiamenti aggressivi su Facebook. Comunque presto risponderò sui punti contestati e che nella dinamica del dibattito non ho avuto modo di affrontare nel modo dovuto. Il confronto è disponibile In chiaro su Byoblu fino al 6 gennaio. https://www.byoblu.com/2022/12/16/il-vero-volto-del-neoliberismo-e-nazismo-sottotraccia/». Questo il mio commento al video, approvato anche da Enzo: «Visto a ora tardissima, quindi dovrei rivederlo, ma comunque al di là delle diversità/idiosincrasie mi sembra che alla fine un po’ tutti denuncino il totalitarismo permesso oggi dalla tecnica: pur “vestito” diversamente, gli esiti antidemocratici credo siano deprecati da tutti. Al di là di correttezze filologiche, letterarie o bibliografiche, penso sia necessario porre l’accento sul fatto che le minoranze in grado di determinare la storia, da una parte giungono a conclusioni simili nel tentativo di asservire l’umanità, dall’altra sono capaci di sostenere questo asservimento assecondandolo/promuovendolo anche in forme abbastanza diverse fra loro da un punto di vista “estetico”, ma non nella sostanza di dominio». (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=LYM93v-Q8IY)
17 dicembre 2022
Da troppo tempo abbiamo permesso alla tecnica di sostituire la cultura, all’elettronica di sostituire il pensiero, alla tecnocrazia di sostituire lo stato di diritto, alla narrazione di sostituire l’informazione, alla confezione di sostituire il contenuto, alla retorica di sostituire la comprensione, alla demagogia di sostituire la verità. Abbiamo permesso a tutto ciò di distrarci dalle cose che contano, dal costante lavoro di costruzione, miglioramento e sorveglianza, di critica e azione politica. Chi predica la sovversione oggi dovrebbe prima comprendere i meccanismi di tutto ciò, per capire che siamo tutti relativamente responsabili della cecità collettiva che ha permesso la situazione attuale: condizione imprescindibile per costruire una proposta responsabile e praticabile che possa apparire necessaria ad una porzione significativa della società civile. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=LYM93v-Q8IY)
6 dicembre 2022
Un mio intervento in una chat del dissenso in cui si discuteva sul che fare: «Mi sembra che qui nessuno tenga conto dei rapporti di forza e della realtà, siete tutti smaniosi di agire senza far tesoro dell’esperienza, sia storica, sia recente, [parliamo] ancora come se esistesse un popolo diviso, ma che in qualche modo si conosce, come negli anni ‘70. Oggi la situazione è completamente diversa: metà della gente non capisce, l’altra metà capisce appena di più ma non si interessa di politica, se non per votare il meno peggio. La maggior parte delle due metà è comunque lontano dall’essere “politicizzata”, chi esattamente dovrebbe riconciliarsi con chi? Se [intendiamo] far riconciliare i “no vax” con gli altri è una battaglia persa, perché non esiste riconciliazione con chi è considerato un poveraccio complottista, al più va aiutato con qualche trattamento… mentre la “riconciliazione” fra le 2 metà è perfettamente in grado di farla il sistema, basta guardare le ultime dichiarazioni di Schillaci. Noi dobbiamo iniziare velocemente un processo di liberazione del paese, ma non abbiamo una base sufficiente ed ecumenica per partire. Costruirla deve essere il primo obiettivo politico». (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=LYM93v-Q8IY)
5 dicembre 2022
Fra le tante insufficienze della nostra area, credo vi sia anche quella relativa alla “democrazia interna“: gruppi e progetti, già deboli per una marea di questioni che non sto qui a ripetere, si lacerano su questioni procedurali e decisionali, dovute spesso a quella che trovo essere una mistificazione strisciante: invochiamo democrazia decisionale, come se ognuno di noi debba decidere programma e strategie del movimento, cosa che evidentemente non può essere. Ad aggravare la situazione, i social media ci danno l’impressione di essere un “popolo”, come fossimo già costituiti in una comunità istituzionalizzata, quindi partecipanti ad istituzioni funzionanti alle quali partecipare con un voto su tutto, in perfetta democrazia. Beh, le cose non stanno così: dovremmo svolgere una battaglia di resistenza e costruzione politica in opposizione ad un sistema di pensiero e “procedurale” altamente pervasivo e accattivante, per fare ciò dovremmo avere vertici competenti, lungimiranti e trasparenti, capaci di costruire una proposta alternativa di politica nazionale per raccogliere consensi, costruire organizzazione e indicare strategia. Se i “vertici” si lasciano andare a quello che chiamo “democratismo“, aprendo tutte le fasi a impossibili decisioni collettive oltretutto spesso gestite in maniera opaca, permettendo inoltre che l’inevitabile caos social mediatico inquini tutti i processi, dimostrano solo una carenza organizzativa e di gestione preoccupante. Programma, organizzazione, strategia, trasparenza, accoglimento di contributi e miglioramenti, sagacia strategica e grande comunicazione: sono tante cose da mettere insieme, non è certo facile, ma stiamo facendo di tutto per complicarcela. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=LYM93v-Q8IY)
5 dicembre 2022
Ho appena ascoltato questo video, come prevedevo niente di buono: partendo dal continuo richiamo alla “natura umana”, una questione infinita e per niente conclusa che cerca di ridurre nei canoni interpretativi scientisti e di fatto materialisti. La “soluzione” prospettata poi lascia il sistema politicamente intatto. Siamo all’ennesimo contenuto antipolitico, figlio di un’era in cui stiamo tutti dimenticando il vero valore dello stato di diritto e delle istituzioni liberali, come punto di arrivo di civiltà politica e giuridica. Un punto di arrivo che doveva essere di inizio, di attuazione e perfezionamento, anche di difesa, attività dalle quali ci siamo distratti per vari motivi ideologici, culturali e sistemici. Stiamo già pagando carissima questa distrazione e la pagheremo ancor di più. https://youtu.be/NjjA_QuEIgI (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=LYM93v-Q8IY)
4 dicembre 2022
Sull’ultimo intervento di Agamben alla commissione DuPre avrei qualcosa da dire. Appena avrò tempo ho intenzione di aggiungere ancora un articolo a quanto ho finora scritto sui diritti umani, perché considero inesatte alcune conclusioni su questi, anche se storicamente autorevoli: nella Dichiarazione Universale si parla di uomo, non di cittadino. Poi certo, sono gli uomini organizzati politicamente, i cittadini tramite le loro istituzioni a decidere se, come e quanto rispettarla, ma questo è nella natura delle cose, visto che l’uomo è un essere sociale e politico. La Costituzione italiana li rispetta tantissimo, tanto da metterli all’articolo 2, ma come tutte le costruzioni umane, per farla ben funzionare ha bisogno di essere attuata, e questa è una questione politica, altrimenti non funziona e si “arrugginisce”. Quando Agamben parla della sola possibilità che qualcosa o qualcuno metta la società fondamentalmente in questione da cima a fondo, mi sembra che in sostanza si allinei a quei “rivoluzionari” incapaci o non intenzionati a relazionarsi con la gente vera, che aspettano un cataclisma politico-sistemico per la loro “sollevazione”. E nel frattempo, siamo tutti incapaci di costruzione politica, dando così estrema ragione alle oligarchie che stanno sostituendo lo stato di diritto con l’algoritmo. Dire che il cittadino è diventato complice del sovrano, esso stesso formato dalla massa dei complici, se da una parte ci fa capire quanto sia esteso e pervasivo il pensiero unico dominante, dall’altra parte non rende giustizia alla realtà delle cose, perché sappiamo benissimo del coacervo di potere finanziario, tecnocratico, oligarchico, saldato nello stato profondo da logge extra nazionali ed extra democratiche cui anche i nuovi poli geopolitici non sono estranei. Questo per dire, che se una residua speranza l’abbiamo è nella restaurazione dello Stato di diritto, certo una cosa quasi impossibile ormai, anche per nostra responsabilità generazionale. https://www.youtube.com/watch?v=qrp07UPiPAY (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=LYM93v-Q8IY)
3 dicembre 2022
Il governo Meloni ci fa sapere di essere completamente teso all’attuazione del PNNR, arrivando a controllare sui social la libertà di pensiero dei dipendenti pubblici. Chi pensava che il governo “di destra” fosse più liberale degli altri è servito. Attendiamo ancora un risveglio politico costituzionalmente orientato da parte di quegli artefici di politiche del “dissenso” che ancora si “baloccano” con appartenenze ideologiche, distinguo e reciproche discriminazioni culturali che oggi, di fronte all’attacco finale allo stato di diritto, non hanno più ragione d’essere. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=LYM93v-Q8IY)
2 dicembre 2022
In uno Stato ideale la sanità sarebbe deontologicamente e costituzionalmente orientata, il paese correttamente informato e lo stato non avrebbe bisogno di “proporre” campagne discutibili, in quanto i cittadini avrebbero tutta la necessaria autodeterminazione per scegliere responsabilmente. Se ci fosse un reale pericolo con la gente che muore nelle strade lo stato non avrebbe bisogno di obbligare nessuno, sarebbe il cittadino a valutare quanto si sente di rischiare, qualora fosse informato di un farmaco eventualmente non testato a sufficienza. La libertà di scelta quindi sarebbe sempre garantita e lo stato non si troverebbe mai a tentare di “responsabilizzare” cittadini già consapevoli e responsabili. Questo in uno stato ideale, certo, ma se la politica non inizia a lavorare per questo, cercando di avvicinare questa scena, i compromessi saranno sempre al ribasso, illiberali e costituzionalmente fallaci (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
2 dicembre 2022
Se avessimo un soggetto politico rappresentativo del dissenso pur variegato, pur più o meno consapevole, ma se unito probabilmente maggioritario, potremmo pensare di metter mano a varie cose che non funzionano nel nostro ordinamento, a partire dall’elezione/nomina dei supremi organi di garanzia, da un progetto di ripristino della sovranità del Parlamento, quindi del Paese, dal ristabilimento di un corretto funzionamento della separazione dei poteri, dal ripristino di una RAI come vero servizio pubblico, di qualità, sganciata dalla politica e da logiche e prassi private e rinnovare così il più grande soggetto culturale della nostra storia, in piena trasparenza. Per fare tutto ciò occorrono un gran numero di statisti, competenti, lungimiranti e senza paura, che abbiano l’unico obiettivo di ristabilire lo stato di diritto e rendere la Costituzione un percorso praticabile, cosa che in teoria un Paese di 60 milioni di persone potrebbe e dovrebbe tranquillamente permettersi, sovranità politica e monetaria comprese, ovviamente. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
1 dicembre 2022
L’anticipo delle sentenze della Corte Costituzionale dimostra, ce ne fosse ancora bisogno, il drammatico livello di mistificazione politica e istituzionale raggiunto dal nostro paese. Da ben prima della cosiddetta emergenza sanitaria me la prendo con gli artefici politici dell’area del dissenso, incapaci di sganciarsi da appartenenze che non hanno più da un pezzo ragione d’essere e incapaci di prendere atto del nuovo totalitarismo transumano. È ora che i “dinosauri del dissenso” lascino spazio a una nuova generazione di statisti, capaci di riprendere lo spirito dello Stato di diritto e dei diritti umani, per costruire un’alternativa praticabile alla distopia tecnocratica che la nostra generazione è stata incapace di combattere, pur avendo percezione della sua formazione. C’è anche una lettura prudenziale relativa agli anticipi delle sentenze costituzionali, che si legherebbero al periodo pandemico, ora in teoria concluso. Credo che la questione non cambi, lasciando in essere la possibilità futura di ripetere le violazioni, senza alcun punto fermo sulla determinazione di qualsiasi emergenza, totalmente in mano ad ambiti corporativi privati, extranazionali, extrademocratici. Come volevasi dimostrare: non c’è alternativa ad una politica alternativa capace di modificare l’agenda politica e l’etica delle istituzioni. Finora non ne siamo capaci. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
1 dicembre 2022
Di seguito il commento del giurista Marco Zuccaro sulla giornata di ieri alla Corte Costituzionale e la mia risposta: «Lasciate che vi spieghi brevemente perché mi è venuto da vomitare ascoltando gli avvocati dello Stato intervenuti durante l’udienza della Corte costituzionale. Non si tratta solo dell’aver dovuto patire l’estrema arroganza di chi non sa di cosa parla eppur si pavoneggia a mo’ di maestro di vita; no, non si tratta solo della loro totale ignoranza, c’è di più, e vi dico subito cos’è: a dare realmente credito a questi poveri buffoni, si dovrebbe logicamente pervenire alla conclusione che, in nome della solidarietà (per di più in nome di una solidarietà presunta, ma lasciamo stare, non è questo a rilevare), il potere amministrativo potrebbe fare praticamente qualunque cosa. Mentre costoro erano lì a decantare pomposamente il valore della solidarietà, senza la quale la società non esisterebbe neppure, senza la quale saremmo già tutti morti eccetera, veniva trasmesso in realtà un messaggio anti-etico di grande importanza, tutto incentrato sull’imposizione del sacrificio individuale. Posso aspettarmi certe storture dalla gente comune, ma non da avvocati o da giudici. E invece questi ultimi non fanno eccezione, come non fa eccezione nemmeno il presidente della Repubblica. A conti fatti, a che serve studiare il costituzionalismo o la filosofia del diritto, se poi ci si ritrova ad avere a che fare con gli stessi errori logici denunciati nell’arco di secoli? La propaganda al tempo della pandemia ha lavato il cervello a tutti, al di là delle competenze dei singoli. C’è gente chiamata a difendere dei principi giuridici che nemmeno si accorge – ripeto: nemmeno si accorge – di attentarvi essa stessa per prima. La paura ha reso possibile il capovolgimento dell’etica nell’anti-etica, e anche e soprattutto per questa ragione ho detto ieri che il dibattito pomeridiano presso la Consulta è stato di livello infimo: perché in un organo come la Corte costituzionale di uno Stato democratico si sono avanzate argomentazioni degne solo di un regime totalitario, totalitario in senso socialista. Nessuno dei giudici ha osato dire una parola, a fronte di questo. Ecco perché non spero in nulla dalla Corte. Del resto, non occorreva la seduta di ieri per sapere che quello in cui viviamo NON è uno Stato democratico (se non in senso meramente formale, ciò che non ha valore alcuno). Quel che è accaduto negli ultimi anni è di importanza storica, e spetterà a noi fare in modo che i posteri sappiano cosa è accaduto veramente, ovvero che sui libri di scuola non vengano scritte amenità del tipo: “Nel 2020 scoppiò una terribile pandemia del Sars-Cov-2, ma grazie ai più moderni vaccini il genere umano seppe venirne fuori”. Spetta a noi fare in modo che la Storia non venga scritta da certi farabutti, altrimenti le generazioni che vivranno tra 100 anni non sapranno alcunché di come sono andate le cose. Tenuto conto di questo, ciò che diranno i giudici della Corte assume tutto un altro rilievo. Questi vecchi, questi poveretti impauriti decidano pure quello che vogliono: per me deciderò pur sempre io, per i miei figli decideremo pur sempre io e mia moglie, e nulla – nulla – potrà mai cambiare questo fatto». «Condivido ogni tua parola, ma visto che la realtà è sempre duale, metto l’attenzione anche sulla “nostra parte”, per capire come mai esista il problema democratico che esiste da almeno 40 anni. Ebbene, all’ipocrisia, se non alla saccenza dello stato, ho visto in vari interventi da parte dei difensori delle parti in causa una corrispondente insufficienza, a tratti fatta di argomentazioni che la Corte attuale facilmente annullerà, per altro verso velleitaria e antagonistica, al limite dell’inutile e inutilizzabile provocazione, per altro verso giuridicamente più seria e accorta, ma incapace di mettere in discussione i presupposti costitutivi del problema. Questa fotografia è coerente con quanto cerco di evidenziare da anni e che ho raccolto sotto il nome “cosa impedisce una politica alternativa”». (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
30 novembre 2022
L’avvocato Cester, in difesa della legge vaccinale, afferma in sostanza che l’autodeterminazione individuale, che denuncia essere la questione ricorrente di tutti gli interventi di oggi alla Corte Costituzionale, non può essere primaria rispetto alla responsabilità collettiva. La dicotomia individuo/collettività è uno dei divide et impera primari della politica, usata per demolire le libertà individuali da sinistra o per esasperarle da destra. Invito a riflettere la delicatezza della questione, che può trovare soluzione compenetrando i diritti, a patto che le basi del discorso e dell’analisi di situazioni e problemi siano liberi e non inficiati da interessi privatistici, oligarchici e sistemici, altrimenti di certe argomentazioni resta solo un gran bel pelo sullo stomaco. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
30 novembre 2022
Appena sentito l’intervento del Professor Mattei di fronte alla Consulta: un intervento che reputo di grande spessore, comunque delimitato dalla ricerca del possibile, date le condizioni di partenza istituzionali, civili e mediatiche. Ciò che in quella Corte non si può dire, pena l’essere esclusi tout court dalla legittimità, è che l’emergenzialità come dato guida delle amministrazioni è un modus operandi completamente al di fuori della legittimità costituzionale in quanto non concepito, formulato, accolto o assunto liberamente dalle istituzioni stesse, perché rivelatosi sempre un cavallo di Troia per meccanismi e interessi sistemici privati, oligarchici e politici, non altrimenti legittimati a determinare l’agenda politica dei popoli se non, appunto, dalle condizioni politiche, civili e mediatiche oggi capaci di superare le istituzioni liberali e la normale dialettica sociale per imporre agende private spacciate per finalità umanistiche e sociali. Tale modus operandi può essere combattuto solo organizzando una politica capace di aggregare il variegato dissenso, in realtà maggioritario nel Paese e capace di riportare la costituzionalità del nostro sistema a valore assoluto, praticabile e trasparente. Solo una nuova politica, fatta da nuovi statisti, può essere in grado di compiere quel processo che oggi appare “miracoloso”, dopo decenni di insipienza velleitaria, personalistica, marginalistica e di ristrette vedute ideologiche, più interessate a prender partito nel vortice dei vari divide et impera che a cercare di difendere e ripristinare quanto resta delle istituzioni liberali, oggi altrimenti destinate alla completa acquiescenza verso la tecnocrazia digitale e transumana. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
30 novembre 2022
Il grande Agamben fa sempre riflettere, ma ho paura che, vista la pesante trasformazione transumana e il grande dispiego di mezzi anche culturali per farla entrare nel nostro pensiero, il ciclo di cui parla non sarà relativamente breve: il sistema crollerà pure sulle sue contraddizioni, ma dato la sua forza e penetrazione nelle anime, credo che passerà troppo tempo perché l’uomo possa giovarsi di questo crollo. (Giorgio Agamben, Il lecito, l’obbligatorio e il proibito – Quodlibet https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-il-lecito-l-u2019obbligatorio-e-il-proibito)
29 novembre 2022
Siamo arrivati alle veglie, invece di costruire una politica adeguata e necessaria, capace di dialogare con tutto il paese, dopo sterili piazze e inutili campagne siamo alle veglie. Tutto, meno che politica! Ecco, quelle veglie dovrebbero essere per noi, per pregare in favore di un nostro ormai improbabile risveglio, dato il perdurare della nostra insipienza politica: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/11/26/siamo-la-generazione-piu-sfigata-e-inetta-della-storia/#more-3291 (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
28 novembre 2022
Byoblu ci fa sapere che “Il Guardian, il New York Times, Le Monde, Der Spiegel e El País hanno pubblicato una lettera congiunta in cui chiedono la liberazione di Julian Assange. Questi media sono quelli che hanno pubblicato, nel 2010, estratti dei documenti diffusi da Wikileaks”. Sarà un caso che fra quelle autorevoli testate manchino le italiane? Credo di no, e ciò la dice lunga sul livello reale di sottomissione del nostro Paese allo “stato profondo” ed alle oligarchie del potere. Questa situazione è probabilmente anche una delle cause della nostra difficoltà di costruzione politica alternativa capace di incidere sull’agenda politica, a meno che non si riveli, come nel caso 5 Stelle, del tutto funzionale al sistema stesso. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
28 novembre 2022
Un mio commento su una chat del movimento del dissenso in risposta ad un post che lamentava l’ennesima censura da parte dei social media mainstream di un contenuto scomodo, parlando di “paura” da parte di chi opera queste censure: «Dire “hanno paura” però mette una luce sulla cosa fuorviante, come se esistesse una vera lotta, che purtroppo non c’è. Il sistema fa il suo sporco lavoro in maniera efficiente. Noi continuiamo a lamentarci rimanendo politicamente inerti e inetti. Certo che i criminali hanno paura della verità, ma se non siamo capaci di battere la loro retorica continueranno a spacciare la loro paura per operazione di verità».
28 novembre 2022
Il mio commento su un post in cui la titolare del canale “Il Mondo Nuovo 2.0”, che svolge un grande lavoro di informazione sulla questione “gender” assolutamente corretto e analitico, praticamente inattaccabile, lamentava di commenti violenti e assolutamente distorsivi delle questioni, mettendone due come esempio: «Ormai da troppo tempo si constata come all’aumento della socialmediaticità, cioè aumento della possibilità virtuale di comunicare, si ha un aumento reale dell’incomunicabilità. Le persone sono rese sempre più confuse, sono oggetto di manovre reattive, divisive, censorie e delegittimanti tese a separare la società civile in fazioni, praticamente su ogni questione. Il sistema trova così in questo divide et impera un buon sostegno dovuto alla potenza del mainstream, dato che per vari motivi sistemici la gente è sempre meno capace di discernere, oltre al fatto che in questa emergenza perenne tende sempre più a disinteressarsi delle cose che gli sembrano “marginali”, perché sente in pericolo la sua stessa sopravvivenza».
27 novembre 2022
In ordine alla sentenza del 30 novembre da parte della Consulta, condivido un grande articolo del giurista Alfredo Tocchi: https://www.ilgiornaleditalia.it/news/cronaca/430233/tocchi-covid-decreto-legge.html
27 novembre 2022
Il mio commento sulla chat di un amico che invitava a riflettere sul fatto che il covid fosse iniziato in Italia già nell’inverno 2019 e sull’anomalia del fenomeno nella zona di Bergamo: «Credo che la chiave sia comunque il fatto che le oligarchie dell’agenda globale avevano già deciso la pandemia, con conseguente campagna mediatica demolitrice dei sistemi immunitari della gente. All’agenda dovevano prostrarsi le amministrazioni, “dimenticando” che abbiamo un sistema immunitario, con lo scopo di generare le condizioni per iniziare a far digerire il controllo digitale distopico, la cui implementazioni avrà varie “giustificazioni”: guerra, clima, nuove pandemie… hanno l’imbarazzo della scelta, fidando nella costante diminuzione del senso critico generale, favorito in vari modi, soprattutto dai media, da decenni. Poi certo, magari a Bergamo e dintorni alcune concause hanno favorito una particolare concentrazione del fenomeno, ma politicamente dobbiamo cercare di tracciare le linee generali della manovra, concentrarsi su un’anomalia peggiorativa della manovra stessa potrebbe distogliere dal vero dato politico, sociale e giuridico».
22 novembre 2022
Un mio commento su una chat del dissenso genovese, dopo la pubblicazione di continui post di denuncia sulle enormi e generali storture del sistema: “Ormai siamo in piena manipolazione e sottrazione di tutto e l’area del dissenso non è in grado di costruire una politica capace di coagulare una massa critica capace di modificare l’agenda politica del mainstream. Questa incapacità, vista la gravità della situazione, fa tanto rima con non volontà. Il gatekeeper massimo, Grillo, evidentemente ha fatto scuola e i suoi epigoni politici hanno imparato assai bene, evidentemente, accontentandosi di inutili manifestazioni di piazza e campagne di dissenso risibili e ininfluenti. Complimenti a tutto il “dissenso”, mai stato così inerme di fronte ad un sistema che ormai ha preso tutto”. “Questo è ancor più grave se pensiamo che i diversamente dissenzienti sarebbero probabilmente la maggioranza del paese, ma ai “dissenzienti di professione” evidentemente non interessa ciò, pensano di non poter far niente e si baloccano con le “possibilità” di visibilità date dalla tecnica, che abbiamo visto alle elezioni quanto siano reali”. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
17 novembre 2022
Il servizio di questa sera nel tg di Byoblu riguardante i moltissimi suicidi fra i giovani, è emblematico di quanto l’antipsichiatria e il credito culturale, giuridico e politico dato a quelle che chiamo psico-“scienze” siano questioni ancora neglette nell’area del dissenso. Appena si entra nel “misterioso” campo del “mentale” e dei “comportamenti” si annulla tutta la critica al sistema medicalizzante, come se big pharma abbia problemi solo in relazione ai vaccini o perché troppo ricca e potente. Come se la sottomissione quotidiana di milioni di persone alla “camicia di forza chimica” chiamata psicofarmaco non sia messa in discussione da una nutrita minoranza di professionisti invisi al sistema. Per non parlare dei disastri familiari provocati dalla “filiera psichiatrica” di affidamenti-distruzioni familiari. Eppure questi ultimi anni di regime sanitario avrebbero dovuto spronare a riflessioni culturali e giuridiche umanistiche in relazione all’intrusione medico-politica nella vita delle persone, di cui l’istituito del TSO è da troppo tempo drammatica avanguardia. Perorare un ricorso agli “specialisti” nel campo della mente, come se non avessimo alcuna evidenza delle risultanze politiche, sociali e personali di una cultura, di una comunicazione e di una società diagnosticizzata e medicalizzata da psicologia e psichiatria, è l’esatta dimostrazione del ritardo culturale della nostra area (e si dovrebbero aggiungere i disastri culturali e cognitivi dati dall’abbandono del classico metodo alfabetico-fonetico nell’istruzione elementare, per favorire metodi di lettura e costruzione del linguaggio messi a punto per persone con problemi di apprendimento. Anche i DSA sono un prodotto psichiatrico).
16 novembre 2022
Anche Borgonovo su ByoBlu fa passare l’idea che gli USA siano stati prudenti e opportuni sulla questione missili in Polonia, senza cedere alle spinte belligeranti che avrebbero portato alla terza guerra mondiale. Ripeto per l’ennesima volta: questa guerra fa comodo a tutti e durerà giusto il tempo necessario ad ognuno per resettare il proprio “polo”.
11 novembre 2022
Riguardo all’area del dissenso di cui spesso parlo, è appunto un’area variegata, non un soggetto politico: va da chi scende in piazza a chi non vota “progressista”, magari senza capire che il suo voto sarà comunque utilizzato verso il “progresso tecnocratico”. Dobbiamo certamente capire cosa significhi oggi essere progressisti. Comunque, è un’area sulla quale occorre lavorare per costruirci un dissenso maturo, consapevole e coeso in modo innovativo, non sulle vecchie ideologie ma su tratti umanistici unificanti, alternativi alla tecnocrazia imperante. Diventa difficile se si pensa sempre con le lenti ormai antiquate di qualche “ismo” o storica appartenenza. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
10 novembre 2022
Dalla stagione mani pulite/anticasta in poi la politica e le istituzioni hanno perso ogni residua dignità agli occhi della gente, ridotte a nuovo ingrediente del talk “spettacolo globale”. Il populismo giustizialista ha fatto il resto, dando nuova dignità allo spettacolo della gogna mediatica, da rivolgere all’inopportuno dissenso di turno. La gente, completamente presa nello spettacolo rutilante non può più percepire il dissenso di piazza come reale, significativo, legittimo e autorevole, risultando ai più folcloristico e/o fastidioso. Non abbiamo altra strada se non un veloce recupero delle forme politiche classiche, in un estremo tentativo di salvare lo stato di diritto finché abbiamo ancora in vita un numero sufficiente di persone che ancora possono comprendere la gravità del momento. Vista l’ignavia politica di questi ultimi decenni forse oggi è già troppo tardi, domani lo sarà sicuramente. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
10 novembre 2022
M5S si proponeva come “nuovo” anche perché pretendeva di abbattere i vecchi processi della politica, sull’onda antipolitica e anticasta, ben supportato dal miraggio partecipativo di internet e social media. La chiusura in compartimenti stagni del dibattito politico, delle varie narrazioni ed interessi era così iniziata, insieme ad una ancor più esacerbato divide et impera post ideologico, basato su chi fosse più “corretto”, “sostenibile” e “onesto”, il tutto con una progressiva superficialità e mancanza di verità sempre più imbarazzanti. Ed eccoci all’oggi, dove tutti hanno paura a dire chiaramente che o restauriamo le istituzioni, magari migliorandone i processi democratici e di trasparenza, con una grande operazione di verità o non avremo più scampo. Preferiamo sperare in collassi e congiunture varie, geopolitiche, senza vedere che i popoli ormai non contano più niente e che qualsiasi dissenso non organizzato politicamente è perfettamente gestibile dal sistema. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
9 novembre 2022
Per i “politicamente innocenti” che ancora parlano di geopolitica come lotta fra Stati e ideologie e vedono la Cina come un esempio da seguire, ma subissata da fake news da parte dei cattivi imperialisti neoliberali, per non parlare di quelli che non vedono come l’ultima versione di socialismo reale sia proprio funzionale alle oligarchie che ci governano: https://youtu.be/nKGbSXmBeRw
9 novembre 2022
Un mio intervento su una chat del CLN: «La Commissione DuPre in effetti è più che pregevole, avrei solo da fare un appunto sulla qualità tecnica della sua veicolazione, spesso non all’altezza del suo prestigio. Poi c’è il dato di utilità politica: farla diventare non solo una vetrina di idee, ma pragmatica propulsione di percorsi, progetti di riforma, programmi e nuove tendenze politiche necessarie ad affrontare le sfide tecnocratiche e totalitarie, in modo comprensibile e conoscibile da tutti è un lavoro che si deve fare, almeno per come la vedo io. Senza questo rischia di restare la miglior kermesse messa in campo da un dissenso comunque automarginalizzatosi nei social media. Per fare quanto auspico occorre un progetto politico alto, in grado di far lavorare la commissione anche nella formulazione di impostazioni culturali e giuridiche capaci di far vedere alla grande area non ancora completamente allineata con il mainstream che può esistere una vera alternativa, non divisiva e umanistica».
7 novembre 2022
I grandi esperti di “complessità” dell’area del dissenso dovrebbero smetterla di sponsorizzare il multipolarismo come se fosse un totale cambio di paradigma geopolitico, continuando così a negare ogni speranza di riscossa civile, democratica e costituzionale, perché impossibilitata a dialogare con una società civile mai disinformata e deviata come oggi. La realtà tecnocratica è assai diversa dalle divisioni geo-ideologiche, sulle quali non costruiremo mai nulla di utile alla liberazione dello stato di diritto e al ripristino dei diritti umani: https://www.youtube.com/watch?v=tFw_pzcSQII (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=3v5JsRueQM8&t=215s).
7 novembre 2022
Una volta per tutte: non vedo nessuna “parte” democraticamente e civilmente “appetibile” da scegliere fra un Occidente ultraliberale, ma solo per le corporazioni, e altri poli diversamente non democratici che hanno i loro bei problemi oligarchici interni: questo perché sono tutti lanciati verso la distopia tecnocratica. Auspico che almeno un paese importante dell’Occidente possa riconquistare una libera sovranità costituzionale, tale da ripristinare lo stato di diritto e mostrare al mondo come le istituzioni liberali possano funzionare in amicizia e cooperazione con chiunque altro abbia almeno delle sane fondamenta democratiche e liberali da ripristinare e migliorare. So che questa cosa è praticamente impossibile, ma la ritengo l’unica per la quale valga la pena far convergere ogni attività politica. Il “nuovo mondo multipolare” auspicato da molti sarà solo un diverso assetto globale che non scalfirà di un millimetro la penetrazione tecnocratica sulla vita e sulla persona, che troverà anzi una nuova giustificazione “progressista” verso una “pace distopica” che rappresenterà la definitiva morte della libertà e dello spirito (intervento di cui parlo in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=ZwlcCgTJZgI).
6 novembre 2022
Due miei interventi che qui unisco, su una chat del movimento in cui si era iniziato discutendo da questa affermazione di un amico: «Non capisco per quale motivo si è potuto disintegrare la Yugoslavia e la stessa cosa non si può fare con la Ucraina. Senza contare che quello di Kiev è un regime NAZISTA». Di seguito la mia risposta unita a quella a un altro amico: «Uno potrebbe dire: se era sbagliato allora lo è anche adesso. Però i casi sono comunque diversi, anche se Putin poteva bloccare cielo e mare senza invadere, per sensibilizzare il mondo su ciò che stava facendo la NATO. La verità è che questa guerra fa comodo a tutti, per attuare i loro piani di potenza e di ridefinizione geopolitica e nessun popolo sa esattamente quali sono i piani delle rispettive oligarchie. Ci vorrebbe un paese abbastanza importante che si liberasse dai domini profondi, per iniziare pur fra mille pericoli un nuovo percorso […] qui se nessuno mai inizia a cambiare qualcosa non faremo altro che raccontare la storia ognuno con le giustificazioni che preferisce, e il destino tecnocratico del mondo, sempre più evidente, non troverà ostacolo alcuno. Poi non mi interesserà che bandiera avrà la distopia».
6 novembre 2022
Chiariamo una volta per tutte: non avrebbe dovuto esserci alcuna dichiarazione di “pandemia“, ma le amministrazioni sapevano di dover fare/non fare alcune cose, dovevano dimenticare che le persone hanno un sistema immunitario, che addirittura dovevano cercare di demolire con l’aiuto terrorifico dei media, per una malattia in effetti curabilissima in casa con la normale medicina (intervento di cui parlo in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=ZwlcCgTJZgI).
1 novembre 2022
Riguardo alla questione militare, fermo il dato antimilitarista, antimperialista e neutrale, da rivendicare chiaramente almeno fin quando sulla faccia della terra non appariranno stati o coalizioni realmente votati ad una pace universale che non significhi eliminazione degli stati di diritto e della varietà di popoli e culture, dobbiamo tenere conto di vari fattori, a partire dalla definizione che vogliamo dare alla parola antimilitarismo. In questo senso la costituzione è chiaramente antimilitarista, ma questo non vuol dire che lo Stato italiano non si debba dotare di tutti i corpi e le tecnologie necessarie alla sua difesa, però rivedendo tutta la filosofia che in senso più generale implica la totale “difesa del territorio”, che dovrebbe essere un servizio che lo Stato da ai suoi cittadini in cui l’aspetto militare non sarebbe necessariamente quello preminente, anche se, possibilmente, di altissima qualità ed efficacia.
28 ottobre 2022
Il fatto che oggi ad una minima, onesta ricerca, oggettivamente, sia quasi impossibile individuare i veri detentori delle sovranità, dovrebbe essere un campanello di allarme ultimativo per tutti quelli che hanno lottato per lo stato di diritto. E lo dovrebbe essere stato da decenni ormai. Il moderno “sonno della ragione” ha viaggiato sulle ali del miraggio mediatico, capace di annullare ogni precedente consapevolezza.
28 ottobre 2022
Se l’area del dissenso avesse un centro politico adeguato, potrebbe intanto dire esattamente come stanno le cose in termini di chi oggi detiene il vero potere. Subito dopo, promuovere cosa significa la vera sovranità costituzionale, ben altra cosa dello sterile “sovranismo”, ormai purtroppo etichettato come di parte (destrorsa) dal pensiero unico dominante. Fatto questo, si dovrebbe proporre una seria commissione d’inchiesta indipendente su tutto il sistema emergenziale che parte ben prima del covid. Parallelamente, si potrebbe proporre un progetto di amnistia per tutti quelli che hanno sottoscritto, appoggiato e non denunciato le violazioni costituzionali e deontologiche riguardanti la “pandemia”: dalle Corti superiori e inferiori ai Corpi dello Stato in giù, previa pubblica accettazione di una lettera in cui ammettono tali crimini costituzionali. L’amnistia farebbe chiaramente capire al paese che si è scherzato col fuoco e rappresenterebbe un punto adeguato di pacificazione sociale e ripresa democratica. Per proporre questo, da un punto di forza con alle spalle una cospicua massa critica, occorrono statisti, non influencer socialmediatici.
28 ottobre 2022
Forse ci siamo dimenticati che il vero obiettivo di queste emergenze è raggiungere un livello automaticamente accettato di controllo digitale? E di una commissione d’inchiesta partorita da questi ambiti non mi fiderei molto, perché non partirà mai dall’assunto necessario: l’emergenza sanitaria è stata dichiarata quando era già preparata da molto, come tutti i servizi sapevano, descritta e gestita in modo del tutto scorretto in base a “notizie” ed impostazioni corporative, illiberali e antidemocratiche, scientificamente false e deontologicamente criminali. Senza questi postulati di base è evidente che ogni “inchiesta” partorirà risultati parziali e discutibili, se andrà bene.
25 ottobre 2022
Da anni mi spendo cercando di evidenziare l’insufficienza di quella che chiamo “politica alternativa”, intesa anche come area del dissenso. Una delle cause di questa insufficienza è certamente l’immediatezza del cappello mediatico che si antepone immediatamente ad ogni riflessione individuale, per non parlare delle “chiacchiere da bar” portate a sistema dai social media. Ora tutti a lodare il discorso della Meloni come di rottura con il passato, senza apparente capacità di leggere fra le righe, di prendersi un minuto per riflettere. La Meloni ha ribadito, chiaramente e implicitamente, tutte le genuflessioni del nostro paese ai poteri forti, sia tenendosi ben ancorata alla UE e alla politica militarista, sia alle possibili pandemie future che arriveranno, ovviamente dall’OMS, senza un minimo dubbio che tali potrebbero non essere! Siamo già sicuri che il nuovo governo darà credito alle minoranze di medici e scienziati che potrebbero ragionare al di fuori degli interessi tecnocratici e corporativi? E siamo così sicuri che gli accenni all’informazione e alla prevenzione basteranno a farci dire che la Meloni bloccherà l’identità digitale e la distopia tecnocratica? Quando cresceremo politicamente? Lei riesce certamente a parlare a tutti, noi ancora non sappiamo capire come girano realmente le cose.
25 ottobre 2022
Il problema della “vita umana“, da un punto di vista meramente scientifico e giuridico, andrebbe scisso: da una parte “vita umana”, dall’altra “individuo”. Questo perché, strettamente parlando, se dall’unione uomo-donna nasce subito e certamente una vita umana, si potrebbe obiettare che questa creazione non sia ancora una persona o un essere. Se la “vita” nel senso più ampio del termine, se la famiglia naturale, se la natalità, se l’amore non fossero valori così messi in discussione dalla modernità, se si fosse risolto il primo divide et impera emozionale e culturale, quello fra uomo/donna, se lo stato di diritto garantisse sempre e comunque sostegno alla maternità sotto ogni punto di vista, il problema dell’aborto quasi non esisterebbe, relegato solo a scelte mediche di mera sopravvivenza da parte della madre, o alle valutazioni dei partner di fronte a reali e gravi problematiche mediche del feto. In ragione di ciò, tutto il resto diventa un tentativo “sgraziato” di porre soluzioni giuridiche a problemi non inquadrati alla radice, quindi impossibili da affrontare razionalmente. Qui ci sarebbe spazio per una politica consapevole della delicatezza delle questioni, informata da quei 30 diritti umani che se attuati e adeguatamente compenetrati fra loro, farebbero apparire i problemi della modernità un ostacolo superabile.
25 ottobre 2022
La politica e il diritto sono da sempre gli l’ambiti in cui l’uomo cerca di trovare soluzioni alla dimensione collettiva. Lo stato di diritto, le istituzioni liberali e i diritti umani sono stati punti di arrivo importanti, che ci facevano vedere nuove possibilità, ma non è stato possibile proteggerli. Potrebbero funzionare se ben amministrati, ma per farlo occorre una nuova stagione culturale, politica e giuridica. Altrimenti finiamo del tutto in mano alla tecnica.
25 ottobre 2022
Purtroppo, la sofferenza che ci appare all’orizzonte non sarà “positivamente trasformativa” come in passato, dalle sue ceneri non nascerà una nuova consapevolezza capace di spingerci intellettualmente ancora più in alto: questo perché nella distopia tecnocratico-transumana il pensiero non avrà più spazi liberi per essere.
25 ottobre 2022
Ogni epoca ha in effetti il suo dogmatismo, ma mai come nell’ultimo secolo è così pervasivo, grazie ai massmedia prima e ai social media poi, che amplificano il chiacchiericcio globale e fanno assurgere ognuno allo status “creativo” sollevandolo dal pensiero applicato al talento e allo studio. Oggi il pensiero unico tende ad essere “iperindividualista” riguardo l’essere e “ipercollettivista” riguardo l’avere, ma con dati falsi, teorie distorte e irrazionali, con un “ordine” e una “disciplina” assai discutibili, funzionali al controllo totale transumano. Le guerre e le tensioni geopolitiche sono i naturali assestamenti del nuovo ordine tecnocratico e la politica non sembra più avere la forza nel sostenere un mondo diverso, perché non rifornita di nuovo impeto da chi riesce ancora a vedere che siamo sull’orlo di un precipizio di totale ibridazione con le macchine, allettante per alcuni, da cui l’essere potrebbe non riprendersi più.
24 ottobre 2022
Il TSO è una di quelle aberrazioni culturali e giuridiche che la politica dovrebbe eliminare o profondamente modificare, che però non può fare per 2 ordini di motivi generali. Il primo ha a che fare con il potere dato a quelle che chiamo psico-“scienze”: controfigure della scienza e laiche sostitutive della religione, che nella modernità sono utili al potere per avere un potere discrezionale da utilizzare a vari livelli per annullare ogni altro diritto a chi variamente scomodo. Il secondo motivo ha a che fare con l’insufficienza e il ritardo culturale di qualsiasi politica “alternativa”, che per vari motivi, uno su tutti il prevalente “economicismo”, è incapace o si rifiuta di prendere in carico il problema, non considerando o non vedendo che la questione, se affrontata correttamente, potrebbe essere uno dei grimaldelli politici e culturali per sovvertire un “ordine” tecnocratico e transumano che nessuno oggi sembra avere la forza di affrontare.
21 ottobre 2022
I crimini sulle società civili, questo è il dato principale per determinare la presente come un’era di clamoroso tradimento di tutto ciò che in teoria rappresentava la modernità democratica e “progressista”. Sul fatto che le oligarchie occidentali si siano in apparenza instupidite, anche contro i loro stessi interessi, tendo ad avere una marea di dubbi, anche considerando la reale geografia del potere, non più riconducibile agli apparenti confini geografici.
21 ottobre 2022
Cronache dalla politica-spettacolo: cosa avrà voluto dire il berlusca a Lady Aspen appena prima che aprisse bocca di fronte alla stampa, tanto da meritarsi lo sguardo inferocito della medesima?
20 ottobre 2022
Le dimissioni del premier inglese indicano quanto le sfere del potere siano lontane dalla reale vita civile e “democratica”, che dovrebbe appartenerci come occidentali. Chi esulta per questa apparente “vittoria” non fa altro che alimentare una speranza che, ora come ora, non poggia su alcun progetto politico serio e consapevole di riscossa civile. Sembra sempre più impossibile produrre un’azione politica coerentemente organizzata data la sostanziale antipolitica favorita dalla dimensione mediatica: un “virus” che infetta tutto il dissenso.
17 ottobre 2022
Un mio intervento in una chat del dissenso in cui un suo membro, pur dichiarandosi convintamente marxista-leninista, riconosceva un certo interesse in alcune cose che dicevo in un video. Gli ho risposto così: «Grazie dell’apprezzamento, che ritengo assai di valore proprio perché proveniente da una persona dichiaratamente “appartenente”. Hai anche ragione nel dire che le discussioni sarebbero lunghissime. In estrema sintesi, per quanto mi riguarda, sono per una sintesi che superi le classi sociali per come ora intese, un superamento umanistico, di cui ora il sistema sta inscenando una grande simulazione mistificatoria che ci sta portando alla distopia transumana. Trovo possibile questa sintesi solo basandola sui 30 diritti umani, che contengono sia i diritti civili di prima generazione, sia i diritti sociali di seconda. Una politica con la P maiuscola dovrebbe avere come programma un’attuazione in cui questi 30 diritti si compenetrino fra loro, non rimangano come ora “singoli despoti” uno in lotta con l’altro, a seconda delle sensibilità che li evocano. Stesso discorso vale per la Costituzione, anch’essa un tentativo di sintesi. Tutte queste carte non sono “autoapplicanti”, occorre lavorarci, ma per farlo oggi si dovrebbe partire per certi versi “dall’alto”, perché il “basso” populistico e reso rissoso e confuso dai social media, partorisce disastri. Non mi arrendo all’idea che la società civile non possa trovare una convivenza che non sia frutto di una lotta di classe… sarei per il superamento delle classi, senza superare le differenze umane, che hanno anche nelle varie abilità e predilezioni la dignità che dovremmo meritarci».
15 ottobre 2022
La seguente citazione, che sarebbe del filosofo Dugin, a me appare politicamente debole, ai limiti dell’ingenuità: “Il governo della Russia di Putin solitamente è stato globalista e anti-popolare; negli ultimi mesi c’è stata una svolta ed ha assunto la missione di sfidare l’Occidente liberal-globalista e la sua egemonia, riscoprendo la dimensione tradizionale e spirituale. Ecco perché oggi la Russia è un alleato strategico a livello geopolitico. Siamo dalla stessa parte della battaglia metafisica in atto”. Lascerei stare tali questioni, assai discutibili e propagandistiche, perché una vera adesione a tali valori e dimensioni comporterebbe azioni e messaggi del tutto diversi sia da ciò che fa Putin, sia da ciò che fanno Occidente, Cina e tutti gli altri “poli”. Pensare che una “conversione” dell’establishment russo così necessariamente profonda e determinante sia reale mi lascia assai perplesso. Questa evoluzione, per essere coerente, sarebbe per forza di cose fertile di tutta una serie di conseguenze per essere veramente credibile e spendibile mediaticamente, conseguenze che mi risulta difficile accostare ad azioni militari sul campo. Le mie perplessità riguardano, a questo punto, anche la capacità o la sincerità di chi possa prendere sul serio un tale “illuminazione” di Putin e dei suoi.
14 ottobre 2022
Il fatto che Stoltenberg da futuro ex presidente della NATO vada a presiedere la più grande banca di investimenti norvegese, che a sua volta detiene sostanziose quote di Gazprom, che in teoria sarebbe nemica dell’Occidente e il fatto che la triade Black Rock, State Street e Vanguard (chi c’è dietro questi conglomerati?) detenga più di 1/3 del PIL mondiale e sostanziose quote delle banche, delle assicurazioni e aziende estrattive cinesi non può non mostrare come l’analisi geostrategica e politica, ormai da un pezzo, dovrebbe rivedere tutta l’impostazione, a rischio di restare culturalmente indietro. Riconsiderare più correttamente tale questione, da un punto di vista di consapevolezza e messaggio politico servirebbe anche a parlare con la gente, che in maniera “inconsapevole”, ma da un punto di vista antipolitico assolutamente efficace, con l’astensione o con il “voto utile” intuisce come ormai la politica sia una cosa che non la riguarda.
14 ottobre 2022
Anche considerando il 2014 come l’inizio di una nuova fase in Ucraina, questa guerra poteva essere evitata in vari modi e momenti successivi. Putin poteva tentare di mettere un punto fermo bloccando quanto poteva mari e cieli e provare ad essere un nuovo Kennedy, se non altro per svegliare il mondo su ciò che si era innescato dal 2014 in poi. Tragicamente ha scelto la guerra. A me pare evidente che, dato l’inevitabile nuovo assetto “multipolare”, un processo certo non iniziato con questa guerra, la situazione attuale sia stata ben preventivata da tutti con largo anticipo. Questa guerra fa comodo a tutti per continuare a giustificare la stretta tecnocratica digitalizzata sulle nostre vite e sulle istituzioni, accelerata con la cosiddetta emergenza sanitaria. Parteggiare per l’uno o per l’altro è l’ennesimo esempio dell’inadeguatezza politica del dissenso, incapace di svincolarsi da appartenenze ideologiche e di costruire una nuova narrazione e nuovi obiettivi capaci di parlare a tutti, in un estremo tentativo di evitare la distopia prossima ventura.
14 ottobre 2022
Anche considerando il 2014 come l’inizio di una nuova fase in Ucraina, questa guerra poteva essere evitata in vari modi e momenti successivi. Putin poteva tentare di mettere un punto fermo bloccando quanto poteva mari e cieli e provare ad essere un nuovo Kennedy, se non altro per svegliare il mondo su ciò che si era innescato dal 2014 in poi. Tragicamente ha scelto la guerra. A me pare evidente che, dato l’inevitabile nuovo assetto “multipolare”, un processo certo non iniziato con questa guerra, la situazione attuale sia stata ben preventivata da tutti con largo anticipo. Questa guerra fa comodo a tutti per continuare a giustificare la stretta tecnocratica digitalizzata sulle nostre vite e sulle istituzioni, accelerata con la cosiddetta emergenza sanitaria. Parteggiare per l’uno o per l’altro è l’ennesimo esempio dell’inadeguatezza politica del dissenso, incapace di svincolarsi da appartenenze ideologiche e di costruire una nuova narrazione e nuovi obiettivi capaci di parlare a tutti, in un estremo tentativo di evitare la distopia prossima ventura.
13 ottobre 2022
Un mio intervento in un ambito in cui si parlava della Guerra Civile americana e di lotta di classe: «Nell’ottica di lotta di classe comprendiamo certamente le varie ragioni. Lo stato di diritto e le democrazie liberali, innervate dal 1948 dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, cercavano di superare tale lotta con una visione della società in cui le divisioni sociali potevano essere superate, prospettando una potenziale uguaglianza e accesso paritario per tutti ad ogni ambito. Questa potenzialità, per essere realmente effettiva e percorribile, aveva bisogno di un preciso impegno politico, culturale e tecnico di quello messo in opera in modo sghembo, contraddittorio e ipocrita dalla politica, che non è riuscita a difendere il suo ambito dagli interessi e dalle pressioni corporative ed elitarie. Stiamo per perdere definitivamente la democrazia costituzionale, lo stato di diritto e l’equilibrio dei diritti umani, negati da una parte e indebitamente “pompati” dall’altra, verso un disegno transumano in cui le vecchie lotte di classe ci appariranno come un qualcosa di desiderabile».
11 ottobre 2022
Coerentemente con la mia spinta ad una diversa strategia politica, pubblico il seguente commento che ho scritto a seguito della pubblicazione da parte di Ugo Mattei del resoconto della riunione del Consiglio dei Coordinatori del CLN: «Da questo resoconto vedo un prosieguo della politica di attivismo di base, certo dignitoso, alla quale continua a mancare il centro politico forte e autorevole capace di parlare con la società civile per iniziare seriamente a modificare l’agenda politica del paese. Il CLN di oggi non si trova ad operare nelle stesse condizioni del secolo scorso e deve riuscire ad unire su un terreno minimo tutti i pensieri della politica che sarebbero costituzionalmente orientati, per influire sull’agenda, altrimenti destinata agli obiettivi “2030”, al reset di Davos, alla distopia tecnocratica digitale. Questo si può provare solo da un centro politico-culturale autorevole in grado di produrre una novità politica che sia “inevitabile” per la nostra area, talmente ben fatta da risultare via via attraente per sempre più persone, annunciata con una seria campagna di interviste e conferenze, abbinata ad una lettera pubblica di responsabilità e “reclutamento” delle migliori forze del paese. Spero di sbagliarmi, ma se pensiamo di operare solo “dal basso” riusciremo ad intercettare solo una porzione ristretta di persone. Aspettare di cavalcare un ipotetico malcontento popolare visibile nelle strade potrebbe risultare vano e inutilmente pericoloso, comunque insufficiente e non veicolato nel mainstream».
10 ottobre 2022
Il ritardo culturale della politica della nostra area, ma anche della politica in generale, è anche nel non aver individuato la funzione delle psico-“scienze” in tutta una serie di ambiti, un’influenza che ci ha portato alla società di oggi. Tutte le questioni evocate dall’antipsichiatria in questo secolo non sono state recepite a livello culturale se non superficialmente e dalla politica, se non in maniera insufficiente e non sistemica. Le psico-“scienze”, controfigure della vera scienza, hanno sostituito la religione e questo sostanzialmente va bene a tutti i sistemi di pensiero ideologici, mentre la cultura umanistica, minoritaria, ha provato ad istituire dei paletti e delle carte che provano a limitare il potere degli operatori di queste discipline, con scarsi risultati. Quando dietro hai una cultura sostanzialmente deterministica e medicalizzante, sponsorizzata da big pharma, puoi poco se non si svolge un serio lavoro culturale e politico. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=Yz7Lofwhvd8)
10 ottobre 2022
[…] io rimetterei in discussione le famiglie arcobaleno, l’utero in affitto e tante altre cose, partendo però da un nuovo step culturale di denuncia storica di tutto il percorso che ha portato a questo e delle forze che vi sono dietro. Non lo ritengo una cosa semplice, ma nessuno lo sta facendo, le voci documentate sono in minoranza, anche se autorevoli, ma si scontrano con la cecità ideologica della sinistra e con un’apparente accettazione della destra, ma non funzionale al dialogo. È la politica che potrebbe svolgere un ruolo chiave, ma visto che ormai si è andati troppo avanti in tutta l’agenda transumana, nessuno se la sente di rimettere in discussione tutto, proprio come negli ultimi 40 anni nessuno è riuscito a mettere in discussione [in maniera politicamente efficace] il tanto odiato “neoliberismo”. Siamo andati troppo avanti su tutto e certo non riconoscere le tendenze al transumanesimo non aiuta nessun serio tentativo di fare qualcosa politicamente che non sia destinato a rimanere fortemente minoritario. […] è così lampante che ci sia una forte manovra dietro tutto questo, che solo una politica veramente datata su analisi e posizioni prevalentemente economiciste, che hanno fatto il loro tempo, e incapace di parlare alla gente reale impedisce di affrontare in modo costruttivo e funzionale a creare qualcosa che oggi sia politicamente utile e adatto alle nuove sfide che il sistema impone. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=Yz7Lofwhvd8)
10 ottobre 2022
Credo non si debba confondere il rispetto per qualsiasi persona con il permesso istituzionalizzato di aderire a tutta una serie di passi e percorsi viziati in radice, a partire dalla cultura gender e dalle suggestioni inferte ai minori attraverso i loro canali, gestiti dalle corporazioni, ad un’accettazione di queste suggestioni portata a sistema da tutta una cultura psichiatrizzante e sessualizzante che usa la solita tattica stordente di etichettatura prima e di “soluzione” invasiva poi. È ovvio che una questione così delicata vada affrontata seriamente e prudentemente, cosa che però non si potrà mai fare se iniziamo ad accettare in sostanza tutte le aberrazioni che questo sistema sta già permettendo, e che da qualche parte inizia a scricchiolare, come in Inghilterra con la chiusura del reparto del Tavinstock Institute. È in corso un enorme attacco culturale all’identità, alla persona, alla famiglia, alla procreazione, alla dignità, in un modo sopraffino che si è costruito negli anni con messaggi ben precisi, tesi a stravolgere tutto in ottica facilmente tendente al transumanesimo. Non vedere che ci sono degli obiettivi politici dietro è miope. […] non si vuol vedere che ogni discriminazione si supera con una seria politica costituzionalmente orientata. Facciamo rispettare i diritti umani e le applicazioni legali di questi, non serve altro! L’ideologia gender supera questo per una completa manipolazione per ben altri fini. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=Yz7Lofwhvd8)
10 ottobre 2022
Qualche giorno fa ho scritto un post in cui me la prendevo con quanti nel mainstream paventano il nucleare in modo totalmente irresponsabile e inaccettabile. Ora me la prendo con quanti nel “mainstream alternativo” non dicono chiaramente che l’eventualità di un attacco nucleare è assai remota e non la trattano come una tattica terrorifica a fini di controllo. Poi certo, non siamo esenti da attacchi psicotici di chi potrebbe avere in mano il modo, l’opportunità e le chiavi giuste. Negli ultimi istanti non ci resterà che maledire i miliardi di stolti collaborazionisti del sistema che ci sta vampirizzando. Prendersela con le élite è troppo facile.
9 ottobre 2022
Ora con i media di massa il fenomeno della propaganda è immenso e pervasivo quanto mai prima, ma l’uso delle masse attraverso un pensiero unico dominante di qualche tipo che agisce a livello emotivo è sempre esistito, come la retorica usata a tal fine. Il problema è che più si va avanti con la perdita di valori, con il materialismo, con lo scientismo, con il tecnicismo e con il transumanesimo, più il pensiero unico dominante è aberrato e aberrante. È anche una questione di degrado culturale e percettivo, che diventa degrado personale e civile. Per sua natura, una massa di persone tende ad unirsi su cose che ha in comune. Noi siamo fondamentalmente tutti diversi, ma abbiamo in comune una parte della nostra mente, non sotto il nostro controllo, sostanzialmente uguale per tutti nel funzionamento, quella che ci fa reagire automaticamente ad un livello minimo, per non dire nullo di controllo e consapevolezza. Questa è la base del meccanismo aberrato che da sempre sfrutta ogni totalitarismo, soprattutto quando spinge su concetti collettivistici per uccidere ogni possibilità di dissenso individuale. Al contrario, quando una massa è libera da questo tipo di manipolazione è assai forte e creativa, perché il suo pensiero non è basato su falsità e sulla sottomissione del singolo, ma su verità e liberazione. Alcuni momenti storici hanno avvicinato questa condizione e hanno cambiato il corso della storia, ma ormai il potere è così pervasivo, grazie alla tecnologia, che sarà sempre più difficile che ciò accada di nuovo. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=dtFP_c5m4KM&t=1518s)
8 ottobre 2022
Interventi miei e di Alessandro Negroni su una chat del movimento in cui si stava discutendo della questione gender e nella quale stavo cercando di far comprendere il problema relativo a quelle che definisco psico-“scienze”, con il sostegno dello stesso giurista:
– «[…] giunti a questo punto credo ci sia da fare un grosso ripensamento culturale, perché altrimenti non riusciamo a bloccare il transumanesimo. Occorre ricostruire una filosofia di sopravvivenza minima umana, dove le istituzioni antropologiche siano preservate e le “sostitutive” non abbiano tutti gli stessi diritti, altrimenti non ne usciamo. Poi certo, pur di non far stare un bambino in una struttura lo darei anche ad una coppia gay, ma se non ci fossero più famiglie naturali. Ma a quel punto dovrei chiedermi: come mai non ci sono più? Ma ancor prima: quali condizioni culturali e sociali permetterebbero un’insufficienza di famiglie naturali per adottare? Come mai da sempre le adozioni sono così difficili? Forse che la psicologia deputata in sostanza a guidare e decidere su questi processi ha vari conflitti di interesse, per non parlare di responsabilità improprie cui le sono state regalate da giudici che abdicano volentieri al loro ruolo di “perito dei periti”? Come vedi, la questione è complessa e dare tutti i diritti a tutti può essere la fine di tutto, una fine certamente non discriminante».
– «Noi dovremmo pensare a una società in cui i bambini e le bambine non debbano stare in “strutture” ed essere “dati” a questo o quello. Ma il contesto socio-economico in cui viviamo e il fatto che il “dare” bambini generi profitti e status farà in modo che tali pratiche (“strutture”, “dazioni di bambini e bambine”, “affitti di uteri”, ecc.) continuino». Alessandro A. Negroni.
– «Certo, questo è un aspetto del problema, accentuato culturalmente e istituzionalmente dal grande credito dato alle psico-“scienze”, che hanno un’impostazione di base materialista e determinista».
– «Il fattore psy ha straordinarie funzioni per il potere. Permette di detenere in assenza di reati, di punire fingendo di curare, di normalizzare e reprimere il dissenso in nome della “salute” (mentale), e altro ancora. Questa funzione di servizio rispetto al potere dominante contribuisce al perpetuarsi del fattore psy a prescindere da qualsiasi discorso che ne metta in luce il carattere grottesco. Interessante osservare, incidentalmente, la potente e pervasiva medicalizzazione del “trans gender”: prima etichettato proprio dal discorso psy come disturbato/malato mentale (“disforia di genere”) e poi modificato con potenti tecniche mediche (chimiche e chirurgiche). Lineare come processo: a un malato (mentale) si risponde in termini medici (con una medicina potente e impersonale). La nuova politica dovrebbe avere come obbiettivo (anche) quello di demedicalizzare la società». Alessandro A. Negroni.
– «Appunto, da anni cerco invano di sensibilizzare su ciò, con scarsissimi risultati. La politica tende a non vedere tali problematiche, ritenendole del tutto superflue e/o inesistenti. Il problema è serio, ma non se ne vede soluzione: la cultura e la “scienza” non se la sentono di ripristinare concezioni di base violate, deontologie e prassi “superate” da un tecnicismo figlio della separazione dei saperi e della svalutazione di etica e filosofia. Solo un grosso sforzo politico potrebbe tentare tale impresa, e sarebbe legittimato dal fatto che tali questioni oggi impattano direttamente sulla vita della gente. Ecco perché parlo dell’esigenza di cercare nuovi statisti, in grado di capire tutte le sfide del presente». (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=Yz7Lofwhvd8)
8 ottobre 2022
Quindi penso che ci siamo: la famiglia naturale è un concetto astratto, la definizione di uomo e donna è del tutto soggettiva e autopercettiva, sesso e procreazione sono due strade parallele, figuriamoci con l’amore… credo che siamo ormai abbastanza evoluti per estinguerci o finire nel metaverso. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=Yz7Lofwhvd8)
8 ottobre 2022
Purtroppo credo che la liberazione nazionale promessa dal “multipolarismo” sia uno specchietto per le allodole, vista per altro la sua impossibilità oggettiva: per essere veramente sovrano da un punto di vista politico, uno Stato dovrebbe avere un popolo consapevole del deep state e degli altri luoghi di potere sovranazionali; dovrebbe quindi essere capace di sganciarsi tecnologicamente, finanziariamente e mediaticamente, cosa per niente garantita se passa dall’influenza global-americana a uno dei poli nascenti. Si ritroverà con una diversa rete di obblighi e propaganda, in un mondo sempre più controllato dalla tecnocrazia digitale. Il fatto che non sia globale, ma multipolare, non sposta la reale questione del controllo dei popoli e dell’asservimento delle nazioni. L’unica chance potrebbe essere una nuova agenda politica che preveda il ritorno militare totale degli USA nei suoi confini, la chiusura della NATO, una conferenza mondiale di disarmo nucleare, di restituzione delle materie prime ai possessori naturali con un meccanismo di equa distribuzione a tutti, per aree, un ritorno alla sovranità monetaria per ciascun paese, uno smembramento delle corporazioni tecnologiche del digitale, una reale attuazione globale della dichiarazione universale dei diritti umani e delle carte internazionali da questa derivate. Questo piano potrebbe essere elaborato e proposto inizialmente anche da un solo paese, come un’Italia di nuovo liberata in cui dei nuovi statisti riportino il discorso della politica a più degne altezze, liberandolo dalle false agende di cui oggi è preda. Se nessuno inizierà un processo del genere, pur rischiosissimo e apparentemente improponibile, siamo condannati alla distruzione o alla distopia tecnocratica. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=dtFP_c5m4KM&t=1518s)
7 ottobre 2022
Bellissimo… Kubrick ci suggeriva una mano aliena, qui si evidenzia il sommo tentativo di propaganda di chi cerca di convincere gli altri mostrandosi adorante alla sua stessa creazione, non vedendo il ridicolo cui si espone. https://www.facebook.com/100077361032976/videos/3512479302313556/
6 ottobre 2022
Video assai interessante: da una parte per l’implicita ammissione del velleitarismo dell’uscita dalla NATO, ora impossibile, dall’altra, perché ricorda la statura degli statisti italiani di un tempo, con un’implicita ammissione dell’assenza di personaggi di pari livello oggi. Da tutta l’amarezza che ci trasmette il video vorrei porre con durezza una domanda: come mai tutti gli intellettuali ed i politici che apparentemente hanno compreso le dinamiche e la gravità della situazione non si fanno classe politica? La capiamo o no l’enorme insufficienza della nostra area e l’enorme mancanza di responsabilità di quelli a cui facilmente regaliamo un like, credendo di contribuire a chissa cosa? Quando ci svegliamo veramente e iniziamo a far sul serio politicamente, invece di “giocare ai soldatini” mentre le oligarchie stanno cambiando la cultura, la produzione, l’economia, possedendo le istituzioni per le quali abbiamo versato il sangue? https://youtu.be/XButQ2ZDF7E (Il senso di questo commento è confluito nei seguenti articolo e video: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/10/06/poche-speranze-per-un-dissenso-incapace-del-necessario-salto-politico-strategico-organizzativo/ – https://www.youtube.com/watch?v=dn3lPNiV1FY)
6 ottobre 2022
Solo un governo che sia espressione di una politica con un forte radicamento popolare e di una classe politica costituzionalmente orientata può permettersi, comunque con grandi rischi personali, di scompaginare equilibri sui quali ora non abbiamo voce in capitolo. Non abbiamo questa classe politica e gli statisti necessari, che sicuramente ci sono nel paese, ma non vedono di certo dove girarsi politicamente. Nessuno sta facendo il lavoro politico necessario ad un loro “reclutamento”, un lavoro che, data l’inesistenza e l’insipienza della politica negli ultimi decenni, deve essere di forte sintesi, sostanzioso, profondo, ecumenico, ispirato e veloce. È certamente tutto molto difficile, una difficoltà che aumenta ogni giorno che passa. (Il senso di questo commento è confluito nei seguenti articolo e video: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/10/06/poche-speranze-per-un-dissenso-incapace-del-necessario-salto-politico-strategico-organizzativo/ – https://www.youtube.com/watch?v=dn3lPNiV1FY)
2 ottobre 2022
Miei interventi in una sede di discussione politica del CLN: «Ormai da anni sto proponendo una sintesi [fra la propulsione politica dal basso e dall’alto], perché ormai abbiamo visto cosa significa il contenuto politico che viene dal basso, soprattutto dopo decenni di antipolitica, ignoranza politica e istituzionale, inquinamento del vivere civile e della comunicazione dovuta ai social media. Nella proposta dell’ultimo libro e nel seguente articolo strategico-organizzativo, dico in sostanza che un nucleo, un comitato autorevole, scrive un programma politico-attuativo, certo previo accordo politico sulle sue linee guida. Questo programma verrebbe messo on-line, insieme a tutti i riferimenti bibliografici, in un forum; una commissione valuterebbe tutti i contenuti provenienti dalla società civile, che siano in linea con le linee guida e capaci di completare-integrare-migliorare il programma. La stessa commissione potrebbe decidere di portare in discussione tutti gli eventuali input critici di rilievo, per rendere il programma una cosa viva che si alimenta dei necessari feedback dalla base e dalle competenze necessarie. La perfetta trasparenza di questo processo sarebbe tesa a dimostrare come la politica potrebbe essere una cosa viva, non appannaggio di qualche élite, ma anche necessaria per mostrare la complessità delle questioni politiche e la loro evoluzione di prospettiva, contenuti, soluzioni. Il programma potrebbe essere pubblicato in edizioni successive alle eventuali integrazioni e potrebbe essere la base per una scuola di educazione civile e politica, capace di estrarre una nuova classe politica, o anche solo coagularla. Credo infatti che molte competenze e intelligenze ci siano nel paese, ma silenti, vista la povertà della politica dei nostri tempi. Ovviamente il comitato promotore e il programma dovrebbero essere oggetto di una grande campagna mediatica e di eventi di presentazione, per attrarre quanti più consensi e finanziamenti possibili. Questo lavoro può essere certamente di un partito “serio” e strutturato, non gli attuali comitati elettorali, ma potrebbe essere in capo anche al CLN, come da statuto, che si troverebbe così a ricostruire il campo della politica tout court, oggi evidentemente impoverito, che certo i partitini esistenti non arricchiscono». (Il senso di questo commento è confluito nei seguenti articolo e video: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/10/06/poche-speranze-per-un-dissenso-incapace-del-necessario-salto-politico-strategico-organizzativo/ – https://www.youtube.com/watch?v=dn3lPNiV1FY)
2 ottobre 2022
Credo che si debba prendere atto di come l’area del dissenso in questi ultimi decenni sia stata grandemente insufficiente […], per niente al passo con i tempi. La demonizzazione della politica e l’apparente benessere hanno costruito le condizioni dell’antipolitica, che ha evidentemente “infettato” anche l’area più consapevole, che non ha trovato l’antidoto a quella che è diventata, di fatto, un’incapacità di comunicazione con il Paese reale. Se ci arrendiamo alle giustificazioni sistemiche di impossibilità oggettiva, minoranza e mancanza di fondi e si prova a superare tutto questo in maniera apparentemente “smart”, siamo destinati al fallimento. O siamo capaci di recuperare il meglio dell’intelligenza, della cultura, della competenza, per rivendicare la creatività che appartiene all’uomo, non all’algoritmo, o finiremo nell’indistinguibile magma fenomenico del tutto funzionale al “blob mediatico”. (Il senso di questo commento è confluito nei seguenti articolo e video: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/10/06/poche-speranze-per-un-dissenso-incapace-del-necessario-salto-politico-strategico-organizzativo/ – https://www.youtube.com/watch?v=dn3lPNiV1FY)
2 ottobre 2022
Purtroppo i media ci insegnano ormai da anni che la linea politica si costruisce più per i media, cercando un’accettazione necessariamente epidermica. Per combattere ciò occorrerebbe far arrivare nei media una sintesi ben ponderata, di una linea più profonda che dovrebbe essere disponibile per tutti gli altri livelli necessari di approfondimento, necessari per non coinvolgere persone e competenze solo dalla dimensione epidermica-emotiva, caratteristica dei media. Se manca questo livello, siamo pienamente in dinamiche di fruizione che non scuotono il sistema di una virgola, anzi, lo alimentano. (Il senso di questo commento è confluito nei seguenti articolo e video: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/10/06/poche-speranze-per-un-dissenso-incapace-del-necessario-salto-politico-strategico-organizzativo/ – https://www.youtube.com/watch?v=dn3lPNiV1FY)
2 ottobre 2022
Una mia risposta ad un’amica che denunciava la difficoltà del “popolo” ad accettare la politica, denunciando varie superficialità e ricordando, in sostanza, il vecchio detto “piazze piene urne vuote”, che personalmente ho ampliato all’oggi aggiungendo alle piazze piene i “tanti like”: «Allora, le cose che dici sono tutte corrette, le denuncio da anni dato che le sperimento anche io. Della critica all’antipolitica ne ho fatto quasi una materia di studio, con due serie di articoli e video, intitolati “COSA IMPEDISCE UNA POLITICA ALTERNATIVA”. La mia strategia politica parte da un comitato autorevole e da un forte organigramma da coprire e ampliare, proprio perché consapevole dei problemi sociologici che hai ben spiegato. Alla fine la qualità paga e la domanda di alternativa e di unità, se incontra un’offerta corretta e all’altezza, che si percepirebbe come realmente diversa e capace, troverebbe una risposta. Se a livello organizzativo e comunicativo non si commettessero errori si potrebbero coinvolgere sempre più “persone”, non solo fra quel ristretto “popolo del dissenso” cui oggi siamo automaticamente portati a parlare, ma fra molti di quelli che sentono che c’è comunque qualcosa che non va e che ora hanno votato FDI, 5S o si sono astenuti. Il consenso si estenderebbe per passaparola. Ripeto, alla fine la qualità paga. Il più grosso problema è l’antipolitica e la difficoltà a raccogliere un comitato autorevole di persone che capiscano la particolare qualità politica e organizzativa oggi necessaria, capace di farli parlare da statisti per essere riconosciuti come tali e crescere velocemente. Le esperienze di circuiti alternativi vanno benissimo, ma senza un contraltare politico restano monchi ed in costante pericolo». (Il senso di questo commento è confluito nei seguenti articolo e video: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/10/06/poche-speranze-per-un-dissenso-incapace-del-necessario-salto-politico-strategico-organizzativo/ – https://www.youtube.com/watch?v=dn3lPNiV1FY)
1 ottobre 2022
Riguardo la situazione mondiale, come ripeto, una possibilità è che tutta questa storia si risolva all’interno di una logica ormai accettata da tutti, anche se non ammessa in pubblico: la nuova spartizione del mondo, multipolare. Oligarchie familiari e deep state vari cercheranno di comporre tutto come previsto, all’insegna della nuova era transumana di controllo digitale. Se non ce la faranno e se si scatenerà l’Armageddon, vorrà dire che hanno sopravvalutato la loro capacità di controllo. Del resto, cosa possiamo pretendere da criminali psicotici quali sono? È la nostra imbecillità nel non aver difeso strenuamente diritti umani e stato di diritto, la vera responsabile. (Il senso di questo commento è confluito nei seguenti articolo e video: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/10/06/poche-speranze-per-un-dissenso-incapace-del-necessario-salto-politico-strategico-organizzativo/ – https://www.youtube.com/watch?v=dn3lPNiV1FY)
1 ottobre 2022
Santoro sforna il suo rientro politico-mediatico all’insegna di un metodo social-mediatico che già ben conosciamo, in cui la presunta democraticità della “consultazione” serve a far passare una linea politica, ma ancor prima un pensiero, già stabilito e confezionato. È la solita ipocrisia della sinistra, al quale ho sempre contrapposto l’esigenza di una chiara nuova volontà politica capace di costruire un nuovo progetto, certo in modo trasparente e realmente accogliente contributi dalla società civile, ma organizzato come nuovo e chiaro soggetto politico capace di raccogliere consensi trasversali all’insegna di quei valori umanistici che la nostra Costituzione dice di voler proteggere già all’Art. 2. Occorre ricostruire un sentire politico condiviso da tutti i settori e gli strati della società civile. Se non un partito politico, almeno un soggetto politico che si incarichi di ricostruire quanto andato perso negli ultimi decenni, per “reclutare” la nuova classe politica necessaria che è sicuramente presente già ora nel paese. https://www.facebook.com/michelesantoropresenta
30 settembre 2022
Un mio lungo intervento su una chat del CLN: «Mattei ha più volte chiarito che il CLN non è un partito, del resto non potrebbe esserlo, come non lo era l’originale. Detto questo, non possiamo non vedere la povertà politica, strategica e organizzativa del dissenso di questi ultimi decenni, a livello mondiale. Oltre a questo, a differenziarci dalla condizione di 100 anni fa, abbiamo una situazione davvero diversa: le formazioni politiche che in teoria appartengono all’area del dissenso NON SONO RAPPRESENTATIVE della società civile, se non in minima parte. Tutto il popolo è obnubilato e diviso da una marea di idee fisse, false e divisive, che lo rende di fatto, anche involontariamente, collaborazionista del sistema. La funzione che può avere ora un CLN è quella di organizzazione e coordinamento delle “pagliuzze” di sanità, impegno, coraggio e competenza varie, per tutti i settori del vivere civile. Oltre a questo però, vista la situazione socio-culturale anzidetta, il CLN dovrebbe darsi molto da fare a livello di programma politico-attuativo per ogni settore, come base civile e culturale di sintesi per ricostruire una base comune, civile, di ragionamento e consenso. Questa base dovrebbe essere “umanistica”, e mostrare come la politica possa compenetrare i vari diritti, personali, collettivi, di prima e seconda generazione, in modo ecumenico e creativo, per spezzare le basi teoriche della tecnocrazia tese a svalutare l’uomo per metterlo al servizio dell’algoritmo. Per fare questo lavoro culturale necessario anche a tagliar fuori velleitarismi vari e strade fallaci di sterile “democratismo”, il libro di Ugo può essere un’ottima base di partenza. Tutto ciò che scrivo da anni, nel mio piccolo, è sostanzialmente orientato a questo. Senza questa solidità di base, rischiamo che qualsiasi campagna resti comune appannaggio di pochi, come se ci condannassimo ad un postulato di base che prevede una sostanziale incapacità/impossibilità di comunicazione con quel popolo che vorremmo risvegliare. Oltre a questo, non credo che siano scontate le peggiori ipotesi che ci appaiono all’orizzonte. Da tempo dico che questo periodo potrebbe essere meno caotico di quel che sembra, incluse le tensioni geopolitiche attuali, certo apparentemente fortissime. Se il processo di “multipolarizzazione” troverà una soluzione non distruttiva per l’umanità, ci ritroveremo con un sistema tecnocratico-digitale, multipolare, al quale continueremo a non aver opposto la nuova necessaria, pragmatica visione alternativa umanistica, ma con ancora più ostacoli sistemici a poterla elaborare e comunicare al nostro amato “popolo”. Questo per dire che un certo tipo di lavoro politico-strategico-organizzativo è comunque imprescindibile, una responsabilità che non possiamo non accollarci. Se poi servirà ad entrare in qualche modo nelle istituzioni ancora esistenti, ma in maniera innovativa e coerente, o a tentare di ricostruire un tessuto civile ancor più soggiogato e/o separato da collassi sistemici vari, lo vedremo al momento». (Il senso di questo commento è confluito nei seguenti articolo e video: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/10/06/poche-speranze-per-un-dissenso-incapace-del-necessario-salto-politico-strategico-organizzativo/ – https://www.youtube.com/watch?v=dn3lPNiV1FY)
30 settembre 2022
Personalmente sono stato uno dei primi partecipanti ad una forma organizzata di protesta nella mia città, ricavandone molti insegnamenti: il primo fra questi è che il “nostro popolo” si differenzia dall’altro solo per una generale correttezza di informazioni. Per tutto il resto, purtroppo, non si discosta poi molto da tutti i virus divisivi e sistemici, soprattutto social mediatici, che rendono assai problematica qualsiasi costruzione sociale che si pretende trasformativa della realtà. Ecco perché credo che qualsiasi progetto politico che intende porsi come innovatore non può non svolgere un lavoro insieme culturale e organizzativo, cercando il modo, attraverso chiarezza e trasparenza, di sfatare luoghi comuni, idee fisse e prassi “ciniche”, conservando però un’idea di organizzazione e responsabilità efficaci. (Il senso di questo commento è confluito nei seguenti articolo e video: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/10/06/poche-speranze-per-un-dissenso-incapace-del-necessario-salto-politico-strategico-organizzativo/ – https://www.youtube.com/watch?v=dn3lPNiV1FY)
29 settembre 2022
Io ragiono sempre in un’ottica “manageriale”, perché le regole “amministrative” sono le stesse: anche se la politica è un “prodotto” particolare, è pur sempre una costruzione che se ben fatta intercetta una domanda. In mancanza di un finanziamento di partenza, siamo obbligati ad avere un “oggetto” validissimo, che in politica non è solo una visione ideale, utile a fare da spartiacque e sintesi espressiva, ma deve strutturarsi in una proposta politica ed operativa ben delineata anche nei suoi aspetti giuridici ed istituzionali, di come poter arrivare ad interfacciarsi con la società civile e con uno Stato che non è più “di diritto”, per arrivare a determinare la politica nazionale in modo serio, efficace e comprensibile. Solo un prodotto siffatto potrebbe essere in grado di coagulare, da un nucleo iniziale comunque necessariamente autorevole, ulteriori competenze, partecipazione e aiuti, anche economici, perché darebbe una concreta speranza di vera rappresentanza, efficace e costruttiva. Purtroppo, sembra che in Italia almeno da quattro decenni vi sia nell’aria un “ordine”, non si sa da chi emesso, che il nostro Paese non debba avere una politica diversa, capace di parlare a tutta la società in modo nuovo, ma con la stessa capacità che solo ora riconosciamo ad alcuni statisti di un tempo, all’epoca anche avversati, quando non direttamente uccisi, che ora rimpiangiamo amaramente. Se non siamo capaci ORA di spezzare questo “ordine di incapacità politica”, proprio all’alba di un disastro epocale o di un regime tecnocratico quanto mai totalizzante, non avremo altra occasione. L’uomo nuovo della distopia sarà marchiato dalla distrazione spirituale elevata a sistema. (Il senso di questo commento è confluito nei seguenti articolo e video: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/10/06/poche-speranze-per-un-dissenso-incapace-del-necessario-salto-politico-strategico-organizzativo/ – https://www.youtube.com/watch?v=dn3lPNiV1FY)
28 settembre 2022
Alcuni pazzi leader continuano a parlare di attacchi nucleari come fossero caramelle, mentre io penso che questa guerra sia ampiamente all’interno di una serie di eventi previsti che le oligarchie stanno usando per una nuova fase di dominio tecnocratico globale, anche se multipolare, in modo da digitalizzare la vita e le persone in tutti i loro risvolti e attività. Al contrario di quanto dico spesso, questa volta spero veramente di non sbagliarmi! (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=dtFP_c5m4KM&t=1518s)
28 settembre 2022
Ricordo che Gazprom è detenuta non solo dalla Russia ma anche dalla finanza globale e che l’attuale presidente della NATO, in scadenza di mandato, sta per assumere la presidenza della banca d’affari norvegese che ne detiene una bella fetta. Questa guerra è la continuazione del disegno delle oligarchie, che ora ci stanno vendendo il miraggio multipolare. L’obiettivo è il controllo totale delle persone e della vita, un controllo tecnocratico e scientista reclamizzato con il “nuovismo digitale“. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=dtFP_c5m4KM&t=1518s)
27 settembre 2022
Fra quelli bravi, oggi vanno di moda due concetti: “complessità” e “multipolarismo“. Per nostra sfortuna, spesso la realtà è più semplice del tutto che ci confonde: ciò che sta accadendo dalla pandemia in poi, preparato da anni, ha un solo obiettivo: la digitalizzazione tecnocratica degli uomini e della vita, a fini di controllo. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=dtFP_c5m4KM&t=1518s)
27 settembre 2022
La mia risposta ad un amico che mi chiedeva chi potrebbe essere una nuova guida del dissenso capace di prendersi sulle spalle la responsabilità di opporsi a questo sistema: “Credo che qualcuno che aspirerebbe a fare da guida ci sia, che abbia le capacità adeguate a non essere una guida sorda e cieca, ma veramente responsabile e attenta, per ora non ne conosco. Il problema però è quello che chiamo “democratismo“: la nostra area è pervasa da un rifiuto sostanziale della leadership, da un “anarchismo” di base che rifiuta a pelle chi avrebbe capacità organizzative e manageriali. Perdiamo la nostra forza in uno spontaneismo dal basso, dove chi decide lo fa perché è o appare autorevole, perché magari più attivo, o strilla più forte o incarna quello che si può chiamare anche da noi “pensiero unico dominante”, fatto di buonismo, spontaneismo, pressappochismo, conformismo e rifiuto del confronto e dell’approfondimento. Alla fine ci si ritrova sempre su prassi e idee che “piacciono a tutti”, che diventa appunto un conformismo poi difficile da mettere in discussione. La risultanza di tutto ciò è una sostanziale difficoltà a prendersi veramente responsabilità, in modo chiaro e trasparente, ma una tendenza a costruire una parvenza di “democrazia dal basso”, che però si coagula quasi sempre in un “regime” in cui il confronto difficilmente riceve attenzione per generare sintesi positiva, ma viene visto come disturbante. Il tutto è comunque inquinato da tutti i meccanismi social-mediatici-reattivi di bassissimo profilo, utili solo a mandare tutto a puttane”. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=dtFP_c5m4KM&t=1518s)
27 settembre 2022
“Le elezioni esibiscono una verità scomoda della quale occorre però prendere consapevolezza: ancora una volta vince l’ordine neoliberale, nella sua variante bluette di destra fintamente contrapposta alla variante fucsia di sinistra”. Questa frase di Diego Fusaro ci conferma il problema reale della comunicazione politica: se è vero che l'”ordine neoliberale” non si trova certo minacciato da quella che lui chiama “destra bluette”, alimentando però con lo sfottò un certo tipo di antipolitica, credo che la stragrande maggioranza degli elettori della Meloni non saprebbero cosa dire o pensare di questa loro implicita etichettatura ideologica e si ribellerebbero al sentirsi in qualche modo assimilati a quelli di sinistra. Gli uni e gli altri pensano di essere DIVERSI, non vedono come esserlo di più, non capiscono perché sarebbero più uguali di quel che possa sembrare. Se non riusciamo a capire la portata dei problemi culturali, politici e comunicativi, non riusciremo a costruire qualcosa di politicamente utile, nel tempo necessario alla forte accelerazione totalitaria del potere. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=dtFP_c5m4KM&t=1518s)
27 settembre 2022
Nell’area del cosiddetto “antisistema” è ora tutto un analizzare, cercando di spaccare il capello in quattro fra accuse reciproche di insufficienza e, soprattutto, un tiro generalizzato contro gli “astensionisti”… non sia mai che qualcuno inizi un processo di autocritica contenutistica, comunicativa, sulle prassi e sulle velleità social-mediatiche. L’unico a rivendicare una mobilitazione come prassi democratica, seppur assai marginale e ostacolata, è il CLN, per bocca del suo Presidente. È del tutto evidente che la maggioranza dell’elettorato, fra astensionisti ed elettori FDI-5S è comunque contraria ad un certo tipo di andazzo delle cose. Purtroppo lo è ad un livello di confusione e “imprecisione” enorme, basato su falsità di varia natura di origine culturale e mediatica, tali da rendere difficile il dialogo, tante le idee fisse che occorrerebbe demolire per iniziare una comunicazione libera ed efficace. Le teste pensanti del dissenso hanno questa responsabilità: riuscire a parlare a tutti con un pensiero pragmatico da calare nella realtà con proposte praticabili sia culturali, sia riguardanti la stessa “umanità”, minacciata dalla cultura “liquida” post-umana, sia politiche, sia economiche, sia di relazioni internazionali. Questa “costruzione politica” deve anche essere reale, visibile, con sedi, pubblicazioni e azioni di auto-aiuto sociale organizzato ad ogni possibile livello. L’impegno è enorme, perché abbiamo evidentemente dormito negli ultimi decenni, forse è già troppo tardi, vista l’estensione delle fonti del “pensiero unico dominante”. Visto che molti fanno risalire l’inizio dell’ultima fase distruttiva, almeno per il nostro Paese, al 1981, anno della separazione Tesoro-Banca d’Italia, la domanda sorge spontanea: cosa hanno fatto e prodotto di politicamente utile oggi, tutti quelli che erano consapevoli di questa sventura, all’epoca passata sotto silenzio? Perché non sono riusciti a coagulare una politica alternativa all’andazzo finanziarizzato e oligarchico dei nostri sistemi? Questi “ritardi” e “inefficienze” politico-pragmatiche, perdurate negli anni, ci hanno portati all’oggi, dove ogni tentativo di riscossa politica si trova comunque a passare dai luoghi social-mediatici di comunicazione, facendosi così “viralizzare” dal peggio che la realtà confusa anzidetta riesce ad esprimere a quel livello. O riusciamo di nuovo, oggi, a “costruire” veramente parole, realtà, dinamiche, organizzazione e identità nuove, o non abbiamo possibilità. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=dtFP_c5m4KM&t=1518s)
27 settembre 2022
Condivido questo post di Marco Zuccaro, avvertendo che se la Meloni perdesse anche la sua unica specificità rispetto alla sinistra italiana, non ne sarei certamente sorpreso: “Davvero non si contano più, in queste ore, i melodrammi degli antifascisti di maniera, cioè di quegli individui apparentemente scandalizzati che hanno compiuto il tragico errore di scambiare l’antifascismo militante per il libro del galateo, il Comitato di Liberazione Nazionale per la sede del PD e i rifugi partigiani di montagna per i salotti borghesi dei parioli romani. Poco fa, qui su Facebook, ho letto il post di una nota poetessa e scrittrice italiana: ella ha sentito il bisogno di dichiarare pubblicamente che “non andrà fiera del suo Paese” e che, prima di queste elezioni, “nutriva pure una vaga speranza”. Del resto parliamo di una donna che, per sua stessa confessione, non è mai stata “una patriota”, non vede l’ora che “il Brasile si liberi di Bolsonaro” ed è in procinto di raggiungere New York, che assieme alla California è semplicemente il posto più psicotico e deviato degli Stati Uniti. Insomma, parliamo di una elettrice del centro-sinistra con la puzza sotto il naso, fermamente convinta di essere moralmente superiore agli elettori del centro-destra. Come lei, molti altri. Ora, saltiamo pure la fase in cui io ricordo con dovizia di particolari le atrocità e i crimini commessi negli ultimi due anni. Andiamo oltre, andiamo al punto. Se hanno ragione questi personaggi, se la deriva inizia solo ora con l’avvento di Meloni, la mia domanda è: ma perché? Perché dovrei essere più preoccupato? Cosa è cambiato? Alla poetessa di cui sopra io ho pur fatto notare che la linea politica, economica e geopolitica di Meloni è pressoché identica a quella dello “statista” Mario Draghi. Soltanto che questa gente, messa dinnanzi alla verità, non risponde; e se non risponde è perché di politica non ne sa nulla e non ha mai voluto saperne nulla. Colgo l’occasione per ribadirlo: l’unica cosa che caratterizzi, che dia un minimo di specificità al profilo politico di Meloni è la sua avversione per l’ideologia gender. Perciò, se il “problema fascismo” è legato unicamente a questo, solo e soltanto a questo, si fa prima a dirlo apertamente. Ecco, da bravi: dite con serenità che volete le transizioni sessuali dei bambini, l’utero in affitto e un modello sociale di famiglia votata al poliamore. Dite che volete che i vostri figli abbiano il diritto di imbottirsi di farmaci, di testosterone, di estrogeni, di qualunque cosa sia in grado di bloccare il loro sviluppo biologico. Dite che siete pronti a pagare profumatamente per le loro transizioni sessuali. Dite che volete che i vostri figli maschi abbiano il diritto di farsi squarciare il pene in quattro parti e di farselo ripiegare all’indietro in modo che sembri una vagina, dando vita a una ferita aperta che dovrà essere sempre allargata manualmente. Dite che volete che le vostre figlie femmine abbiano il diritto di farsi squarciare un intero pezzo di pelle dal braccio e di farselo attaccare tra le gambe a mo’ di pene; dite che volete che esse abbiano il diritto di mutilarsi i seni in qualunque momento. Dite che volete una società in cui ciascuno possa dirsi uomo, donna, albero o gatto in qualunque momento, per poi pretendere che altri accettino le sue percezioni come realtà oggettiva. Dite che volete il self ID, dite che merita il carcere chi non si adegua ai pronomi scelti liberamente da ciascuno. Dite pure tutto questo, e poi dite che è fascista chiunque non sia esattamente d’accordo con voi. Se non altro, ci capiremo e sapremo infine che il vero antifascismo – il vostro – è questo delirio qui, null’altro che questo. N. B. Non sono arrabbiato, non ce l’ho con nessuno. E non ce l’ho con nessuno perché so benissimo che il delirio di cui sopra non corrisponde alle vostre idee personali: sono idee che vi sono state impiantate nel cervello dall’esterno, non sono idee vostre, grazie a Dio. Fino a 20-30 anni fa a nessuno di voi sarebbe saltato in mente nulla di tutto ciò. Non sono idee vostre. Voi ripetete parole vuote, parole come fascismo o antifascismo, ma fondamentalmente siete voi le prime vittime. Voi non sapete niente.
27 settembre 2022
Mia risposta ad un amico che mi chiedeva cosa ne pensassi di tutta la digos scatenata contro il resistendum: “Che da una parte è normale, le elezioni sono un momento importante per uno stato, la digos fa il suo lavoro mentre noi perdiamo tempo se pensiamo di dover lottare con loro. Il nostro compito sarebbe quello di portare un’idea diversa alla gente, un’idea organizzata. Dobbiamo smetterla di vederci in una lotta reale con il sistema, cosa che non vuol dire niente: se non hai una massa critica non entri neanche nel campo di gioco. È un’idea romantica che politicamente oggi non vale nulla. La maggioranza del paese sarebbe sostanzialmente antisistema, e oggi pensa che convenga votare Meloni o 5S o non votare affatto, questa è la realtà che dobbiamo cambiare. Non lo facciamo certo col resistendum, almeno a questo livello di forza”. (Intervento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=dtFP_c5m4KM&t=1518s)
26 settembre 2022
Dai primi commenti sui canali del cosiddetto “antisistema“, si evince la pressoché totale incapacità politica e analitica dei loro follower, del tutto coerente con quella dei loro leader-influencer. Questo “popolo”, che dovrebbe essere più consapevole, non si rivela così dissimile dal mainstream: incapacità di analisi, di autocritica, di comprendere la sostanziale differenza fra l’appeal mediatico, al quale evidentemente si affezionano, e la vera statura politica necessaria. L’area del dissenso al presente è assai vasta, ma va colta velocemente con un’opportuna costruzione politico-strategica-organizzativa. L’insufficienza dell’azione esclusivamente mediatica è evidente anche considerando l’esistenza di Byoblu, certamente una novità, ma non bastante. I media non possono sostituire il vero lavoro politico di sostanza e organizzazione, ma solo esserne prezioso sostegno. Il miraggio dei like continua a mandarci fuori strada. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
26 settembre 2022
Credo che la “guerra” USA/RUSSIA sia ancora nei limiti del nuovo “miraggio democratico”, il cosiddetto “multipolarismo“: la geografia del potere finanziario rivela assai più delle scaramucce geopolitiche, guerreggianti, energetiche e mediatiche, buone per il tornaconto di controllo sociale necessario a tutti i “poli” per consolidare il nuovo asservimento digitale dell’uomo. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
26 settembre 2022
Un mio primo commento sull’accusa agli astensionisti di quel “genio politico” di Toscano, incapace di costruire una politica seria, anche raccogliendo Rizzo e Ingroia, noti “collettori” di messi elettorali… nelle sue dichiarazioni su Byoblu ha mentito sulle sue “relazioni positive” con Paragone e affermato che chi non ha votato avrebbe dato il voto alle “forze del dissenso”, deduzione politica del tutto gratuita. Come al solito siamo un “popolo” politicamente insufficiente: i partitini cosiddetti “antisistema” devono solo prendersela con la loro pochezza politica e la loro sovrastimata presa mediatica. Quelli fra noi che non usano il loro spessore per costruire politicamente diventando dei veri statisti, ma si accontentano di “influenzare” dal web, non capiscono il danno che stanno continuando a fare. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
25 settembre 2022
“Perché avete taciuto? Che i tempi fossero oscuri, che il crepuscolo regnasse in ogni luogo non basterà a giustificarvi. Perché avete taciuto? Anche se non riuscivate più a distinguere la luce dalle tenebre, almeno questo avreste dovuto dirlo, dovevate almeno gridare nel crepuscolo, nell’ora incerta fra cane e lupo. Il vostro non era il silenzio di chi sa di non poter essere ascoltato, di chi nell’universale menzogna ha qualcosa da dire e per questo si fa avanti e tace. Il vostro era il silenzio connivente di chi nella notte tace perché così fanno tutti. «È vero – direte – era ingiusto, ma ho taciuto, perché tutti tacevano». Eppure la menzogna parlava e voi l’avete ascoltata. E il vostro silenzio copriva anche la voce di chi nonostante tutto provava a parlare, a far uscire dal suo mutismo la terza parte della notte.” GIORGIO AGAMBEN
25 settembre 2022
Gli effetti della modernità sull’uomo: il materialismo lo ha reso insensibile alla trascendenza; la separazione dei saperi lo ha reso incapace di ampiezza culturale; lo scientismo lo ha reso dogmatico, incapace di percepire variabili e valutare differenze; il tecnicismo lo ha reso un servomeccanismo; le ideologie gli hanno fatto trascurare la filosofia e gli hanno impedito di percepire i veri detentori del potere; il progressismo lo ha reso un pericoloso fideista nei processi guidati, che pensa siano “evolutivi”; i media e i social media lo hanno drogato di presunzione, dato che sono un surrogato di conoscenza, informazione, comunicazione; l’antipolitica lo ha reso incapace di pensare politicamente e di valutare la possibilità e la necessità di costruire un futuro comune. Tutte queste trappole sono elencate in ordine di grandezza e importanza, e sono costruite proprio dall’essere che vi si è intrappolato. L’uomo stesso è quindi responsabile della sua condizione, ora in mano alla tecnocrazia distopica cui sta regalando ogni libertà. Per abbattere le trappole occorre partire dal basso e risalire fino alla vetta. Solo a quel punto l’uomo potrà dire di aver riacquistato la padronanza del suo essere. Ecco allora che l’unica politica possibile si configura come aiuto reciproco alla comprensione, al discernimento profondo, all’organizzazione efficace. Credo che l’unica bussola possibile ed “ecumenica” per costruire il percorso sia quella dei 30 diritti umani, ma dobbiamo liberarla da diffidenze, incomprensioni e pericolose forzature.
24 settembre 2022
Riguardo a queste elezioni, giusto per uscire un po’ dai nostri problemi (relativi all’area del dissenso): non è escluso che l’affluenza possa essere più alta del previsto, perché in un modo o nell’altro la gente sente che il momento è drammatico: la paura instillata in questi ultimi anni con la pandemia, con la guerra e il problema energetico-lavoro trova nuova energia. Ciò potrebbe alimentare il cosiddetto “voto utile“: le divisioni ideologiche, del tutto virtuali, ma comunque ancora presenti a livello emotivo/reattivo nella testa di molti cittadini, potrebbero causare un successo insperato dei partiti mainstream. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
22 settembre 2022
Purtroppo in Italia ancora troppi di quelli che potrebbero essere utili per formare un comitato autorevole di liberazione nazionale sembrano capire l’insufficienza della politica cosiddetta “antisistema”, incapace di parlare al popolo diversamente dissidente con lo status quo. Questa impossibilità è in parte oggettiva, non avendo media nazionali generalisti, in parte soggettiva, data dall’evidente incapacità di coinvolgere tutti i settori sociali in una proposta “ecumenica” e credibile, anche da un punto di vista attuativo. Questa incapacità si evidenzia dalla consuetudine di cadere facilmente nel “o di qua o di la”, tipico del divide et impera, e nel velleitarismo di presentarsi come rappresentanti del “popolo” da micro organizzazioni nate pensando prevalentemente al web, con scarsissimo radicamento territoriale. Nel Paese esistono migliaia di persone volenterose e competenti fra i quali cercare dei veri STATISTI, che non escono allo scoperto per la mancanza di un’adeguata offerta politica. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
21 settembre 2022
Cosa ci starebbe dicendo il filosofo tanto amato dai “multipolaristi”? Che milioni e milioni di occidentali che hanno come unica responsabilità quella di avere le classi politiche che si meritano, dovranno avere un nuovo terrore? Oppure tutto ciò fa parte di una mega pantomima da nuova spartizione del mondo? «In Russia è in atto una rivoluzione dall’alto. Putin, che ha già rotto con l’Occidente, trasforma questa rottura totale e irreversibile in un’ideologia, in un corso, in una strategia e nell’unica linea guida dell’esistenza. Tutti i compromessi sono aboliti, la Russia sta diventando apertamente un impero popolare con una marcata etica religiosa e sociale (anticapitalista). Il liberalismo e l’occidentalismo sono banditi». Aleksandr Dugin (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
21 settembre 2022
Sembra che quello che segue sia un estratto della dichiarazione di Putin. Grazie al sonno profondo della democrazia, della ragione e delle emozioni causato dal pensiero unico dominante politico-mediatico, ci facciamo scorrere sulla pelle “notizie” che negli anni ’60 avrebbero fatto rabbrividire, oggi digerite fra un aperitivo e l’altro, trangugiati in fretta prima del prossimo lockdown. Da tempo cerco di avvertire sul fatto che le analisi geopolitiche di “quelli bravi” potrebbero fare acqua da tutte le parti: LA GUERRA FA COMODO A TUTTI, GLOBALISTI E MULTIPOLARISTI, e ciò che leggiamo potrebbe per una grossa parte essere tutto un gioco delle parti, non proprio calcolato a tavolino, ma comunque ampiamente sotto controllo. Se non lo fosse, il primo bagliore che ci accecherà sarà una grossa “ventata di novità”: prima di morire capiremmo per un attimo quanto siamo stati imbecilli: «A Washington, Londra, Bruxelles stanno fortemente spingendo Kiev a trasferire le operazioni militari nel nostro territorio. Senza più nasconderlo, dicono che la Russia dovrebbe essere sconfitta con tutti i mezzi sul campo di battaglia, e poi privata della sovranità politica, economica, culturale, in generale, di qualsiasi sovranità, con il completo saccheggio del nostro Paese. Hanno messo in gioco anche il ricatto nucleare. Non si tratta solo del bombardamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya, incoraggiato dall’Occidente, che minaccia una catastrofe nucleare, ma anche delle dichiarazioni di alcuni alti rappresentanti dei principali stati della NATO sulla possibilità e l’ammissibilità di usare armi di distruzione di massa contro la Russia – armi nucleari! Voglio ricordarvi che anche il nostro paese dispone di vari mezzi di distruzione, e in alcune componenti, superano persino quelli che hanno i paesi della NATO. E se l’integrità territoriale del nostro Paese sarà minacciata, useremo sicuramente tutti i mezzi a nostra disposizione per proteggere il nostro popolo. Sottolineo: tutti. Non è un bluff. I cittadini russi devono sapere che proteggeremo l’integrità territoriale del nostro paese. E coloro che minacciano di usare armi nucleari devono sapere anche che la rosa dei venti può girare nella loro direzione. È nella nostra tradizione fermare coloro che aspirano al dominio del mondo. E anche adesso lo faremo. Così sarà». Vladimir Putin (Prima parte del commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
21 settembre 2022
La mia risposta su una chat ad un amico che non è critico come me sui partiti del cosiddetto “antisistema”: «Credo che sei troppo ottimista, sopravvaluti la visibilità di questi personaggi senza un vero progetto politico e senza presa sul territorio, confondi like e visualizzazioni mettendoli allo stesso livello dei decenni di lavaggio del cervello globale mediatico. Non ce la faremo mai dal basso, il sistema è più veloce e può contare su troppi collaborazionisti che pensano di essere nel giusto. Il vero assente di questi ultimi decenni è la politica con la P maiuscola, il mondo intellettuale e militante: non hanno preso atto dei pericoli sistemici, tecnocratici e distopici, non hanno fatto niente di politicamente rilevante per fermare ciò in spirito unitario e con la reale intenzione di parlare al Paese intero, non solo al loro elettorato di riferimento. Solo così si poteva raggiungere una massa critica importante, che c’è potenzialmente, ma che è diversa da quelle cui siamo storicamente abituati a riferirci, se pensiamo solo alle “lotte di classe”». (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
18 settembre 2022
Dall’inserto “Milano” del Corriere della Sera: «Addio contanti, Milano accelera. Si moltiplicano locali dove si accetta solo moneta elettronica. “Più sicurezza e legalità, meno costi”. I pagamenti con il Pos hanno già raggiunto quota 45%. Una trasformazione a tempo di record». Questo il risultato della tecnocrazia distopica che precede incontrastata per il decennale perdurare di nullità politica di un popolo dissenziente, assai rilevante, che non riesce ad essere rappresentato da una classe politica adeguata alle sfide del presente, addirittura esiziali per il prosieguo della civiltà per come la conosciamo. Fra formazioni politiche inadeguate e campagne velleitarie vediamo sfumare lo stato di diritto, illudendoci di fare la rivoluzione sui social media… tanti auguri a tutti. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
17 settembre 2022
Miei commenti su una chat Telegram in relazione alla questione “gender”: «[…] le etnie possono al limite variare i rapporti e i ruoli fra i due sessi, non i connotati. Quelli cerca di cambiarli il pensiero unico dominante “liberal”, assisto amorevolmente dalle psico-“scienze”, per fini di controllo sociale. […] I transessuali sono persone non a loro agio con il loro sesso biologico, per i motivi più vari. Sono responsabili delle loro azioni e sono già difesi dal diritto e dai diritti umani, come tutti. Che bisogno c’è di ribaltare tutto se non per fini di potere, che sta diventando transumanista? […] infatti il problema politico di far rispettare le fondamenta dello stato di diritto è il dato principale. Ma non inventiamo teorie che definire ambigue è essere gentili, tese a stravolgere la realtà in senso transumano. Non possiamo appoggiare un sostituto di un’azione politico-giuridica di ripristino dei diritti umani violati o mai completamente attuati, che cerca di “espandere” diritti all’infinito, in modo da solleticare ogni voglia ed accettarla come cogente legalmente. […] razionale una non chiara definizione di uomo/donna biologicamente ed oggettivamente differenti e chiaramente differenziabili? Maschio/femmina sono due definizioni chiaramente biologiche, mentre uomo/donna completano il senso di tali definizioni aggiungendo un contenuto di completezza in tutti i sensi, biologico, giuridico, culturale e sociale. Come può sentirsi una persona devono essere solo ed esclusivamente solo affari suoi: non deve per questo essere discriminata, ma non può imporre questa sua realtà a livello sistemico, altrimenti abbiamo una sola cosa: caos. Quel caos che oggi serve alla tecnocrazia distopica per terminare la distruzione dello Stato di diritto, con l’annullamento liquido dell’identità, della famiglia, dell’uomo stesso, per fini di controllo totale. Il controllo totale, in sé un crimine, da un punto di vista emotivo denota una predisposizione psicotica, una paura di tutto e tutti, che necessita appunto di un controllo totale, per scacciare i fantasmi della paura stessa. La distruzione del diritto e la mistificazione culturale che la sottende ci porta ad un completo regime di sorveglianza addirittura spacciato come evoluzione».
14 settembre 2022
Un mio commento in proposito alle “nuove proposte” su una chat del CLN: «[…] di proposte ne faccio assai, da sempre. Riguardo alla questione “nuove proposte” sarebbe da aprire una riflessione, in quanto il bisogno di una nuova proposta si avverte in un momento in cui le proposte normali non abbiano sortito effetto. Ebbene, una delle cose che a me appare chiara è la mancanza di una proposta politica e culturale sincera, consapevole, autorevole e coerente con tutto ciò che comportava la globalizzazione e l’accentramento di poteri prima, con conseguenti condizionalità, seguita a ruota da emergenzialità e digitalizzazione spinta come metodi di governo e di controllo poi. Tali sfide necessitano di una nuova proposta/fase politica adeguata, capace di innovare anche la forma partito/organizzazione politica, che a mio parere dovrebbe iniziare a strutturarsi con criteri che da una parte recuperino le strutture e alcune prassi del secolo scorso, dall’altra mostrino come un’organizzazione politica possa costituire l’embrione della struttura e del funzionamento dello stato stesso. A tal proposito elaborai anche un organigramma adatto. Il CLN sta tentando per certi versi tutto ciò, spero riesca a tener conto di tutte le necessità, in primis quella di darsi un peso autorevole adeguato alle sfide del presente, capace di intercettare tutta la società civile diversamente dissenziente, probabilmente maggioritaria nel paese, certo non adeguatamente rappresentata dalle sigle del cosiddetto “antisistema”».
12 settembre 2022
Un mio commento in una chat di un’aggregazione di varie sigle di area cattolico-liberale: «Il vero lavoro politico da fare è costruire un centro politico autorevole ed inclusivo, capace di elaborare una proposta politica per ogni ambito del vivere civile che, data l’autorevolezza e l’organizzazione mediatica che tale centro si darebbe, sarebbe in qualche modo “inevitabile” dagli altri, quindi capace di grande forza attrattiva. Tale centro dovrebbe svolgere un grande lavoro culturale e logistico in grado di collegare tutte le facce e le attività del dissenso, di cui le formazioni politiche lanciate in una velleitaria corsa nel vuoto di queste elezioni “regalate” dal sistema ai suoi lacchè, rappresentano solo un’esigua parte. Questo lavoro non lo sta facendo nessuno, almeno non nella misura in cui possa dare frutti veri in un tempo ragionevolmente breve. Il sistema oligarchico al potere sta trasformando l’uomo e la civiltà, questa è la vera dimensione della sfida e dell’urgenza. O ce la facciamo noi oppure le prossime generazioni neanche sapranno della nostra esistenza». (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
10 settembre 2022
Mio commento sulla chat del CLN, in cui ogni tanto qualcuno avanza critiche al “resistendum”: “Alle obiezioni sul resistendum, mettendomi nei panni dei suoi decisori, risponderei in vari modi a partire dal ripetere la necessità di iniziare un nuovo cammino democratico-diretto-partecipato e all’esigenza di una ginnastica democratica sul quale il paese pare atrofizzato. Tutto ciò non sposta la questione relativa ai rapporti di forza e relativa massa critica, che ci sarebbe se opportunamente unita, e alla necessità di una nuova classe politica e dirigente necessaria ad affrontare l’enorme attacco in corso alla civiltà per come ora la conosciamo, perché di questo si tratta. Nessuno sta facendo questo lavoro. Visto che il CLN sembra essere entrato esclusivamente in dinamiche di piazza e di base, pervase da una marea di problemi divisivi, personalistici e velleitarismi vari, amplificati dai social media; visto che mi pare che in sostanza si stia tutti sperando che il popolo oppresso prima o poi si svegli, cosa secondo me non scontata e con esiti che a me paiono non necessariamente riconducibili al passato; visto il forte sonno culturale dei decenni scorsi: penso che ogni grammo di tempo ed energia distolto agli obiettivi anzidetti sia regalato al nemico. Come sempre, felice di sbagliarmi”. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
9 settembre 2022
Il popolo sovrano non vuole più esserlo, almeno una parte consistente. Grazie all’egregio lavoro del sistema pensa che sarebbe incapace di governare le enormi complicatezze e tecnicalità del mondo moderno, in tutti i settori, costruite dalle varie oligarchie. Occorre sconfiggere culturalmente lo scientismo, ripristinando al contempo diritto e istituzioni. Questo lavoro può farlo solo la politica: unificante e consapevole che se perdiamo le grandi sfide politiche, sociali e bioetiche l’umanità sarà condannata. E forse è già troppo tardi, per il sonno politico e intellettuale probabilmente dovuto alla confusione culturale ed etica della modernità, sempre governata dalle oligarchie, ed alla distrazione/smarrimento dovuto alla tecnica, sempre in mano loro. Questo sonno è durato troppi decenni, forse fatali. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
8 settembre 2022
«Il destino della privacy, già screditata online (come del resto l’intero diritto) dalla logica di potere dei rapporti di fatto, non poteva che essere segnato. E infatti nell’ambito del solito decreto legge fatto passare con la fiducia, ecco apparire l’autorizzazione [in forza di legge] a ogni amministrazione pubblica di trattare e condividere i dati con altra amministrazione o perfino soggetto equiparato, togliendo al titolare dei dati il potere di rifiutare il consenso […] spalancando le porte alla concentrazione nel green pass di ogni tipo di dato fin qui diffuso e ben più difficilmente incrociabile». «Naturalmente, questo prevedibile esito della catastrofe costituzionale in corso infligge un altro colpo durissimo a uno dei capisaldi che distinguono uno stato liberale da uno stato etico della sorveglianza dotato del potere di impossessarsi dei più intimi segreti dei suoi cittadini in nome di qualche interesse collettivo superiore, sia esso la realizzazione del comunismo, la purezza della razza, ovvero ogni lotta contro la pandemia. La verità è che, una volta rotto un argine all’esercizio del potere, gli esisti sono imprevedibili nei modi e nei tempi e le garanzie per l’individuo, sia esso dissidente o meno, evaporano». Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
8 settembre 2022
«Quanti, come il sottoscritto insieme a pochi altri giuristi non immediatamente proni alla nuova forma del potere, mostravano sgomento e preoccupazione per il maltrattamento delle più fondamentali garanzie dell’ordine costituzionale liberale venivano derisi e denigrati in modo non diverso da quanto ai tempi della rivoluzione culturale cinese si facesse nei confronti dei “legalisti” e di quanti “insistevano sui propri diritti”. Di fronte alla nuda vita che il sistema mediatico mostrava alla mercé di un nemico invisibile e letale, non c’è più spazio per la civiltà. I corpi spauriti potevano essere rinchiusi. Il cittadino, già in precedenza trasformato in consumatore, era ora il docile paziente di una scienza divenuta puro e semplice scientismo. Questa clamorosa sovversione, violazione dell’ordine costituzionale, realizzata nella forma giuridica adeguata a una calamità naturale circoscritta nello spazio e nel tempo […], ha preparato il terreno per l’estensione orizzontale della condizionalità (ricatto: prendere o lasciare) per la prima volta fuori dalla rete. La condizionalità richiede un generale concetto di “se non-allora” che si è costruito in via mediatica attraverso il terrore protratto ben oltre la durata materiale della crisi. L’“allora”, ossia le conseguenze del non cedere al ricatto, vengono delineate in modo chiarissimo e scolpite nella mente delle cavie italiane». Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
2 settembre 2022
Questo il mio intervento su una chat del CLN in cui si dibatteva sul “resistendum“: “Da parte mia non posso non considerare il resistendum altro che un’occasione del CLN di raggiungere un po’ di visibilità, sfruttando il momento elettorale. Non riesco a considerarlo altro, data l’insussistenza di un popolo politicamente preparato a farsi dissidenza organizzata, unitaria e consapevole nel paese, soprattutto capace di una certa massa critica da utilizzare politicamente; questo, nonostante esista in effetti un popolo che potrebbe essere preparato a tal fine. La preparazione a ciò non sarebbe difficile, se fatta in certi modi, cosa oggi evidentemente irraggiungibile da una politica “antisistema” virata alla sola fruizione mediatica di contenuti della più ampia natura, spesso politicamente irrilevanti e/o controproducenti, emessi da ambiti velleitari, personalistici, devianti e politicamente non attrezzati per l’enormità del sistema e delle questioni che questo impone al paese e alle nostre vite. Spero solo che il CLN non riceva da questa campagna troppi contraccolpi negativi e resista fino all’istituzione di un centro politico nazionale autorevole capace di parlare con tutti i settori della società civile per costruire una nuova classe politica capace di portare una massa critica di persone alle condizioni in cui questa possa creare un nuovo momento costituente, ispirato ad un nuovo impeto costituzionale e umanistico, capace di ridare alla nostra Nazione un ruolo geopolitico neutrale capace di mostrare agli altri paesi e ai poteri forti che il popolo può ancora risvegliarsi e determinare un futuro a misura dei nostri innati diritti umani“.
26 agosto 2022
Le elezioni diranno chiaramente quanti sono gli italiani che non hanno capito nulla e credono al mainstream, ancora disposti a collaborare. Tutti gli altri, astenuti e diversamente votanti, andrebbero richiamati alla consapevolezza e ad un impegno serio per affrontare le imminenti devastanti sfide trasformative della realtà, ma questo può essere fatto solo da un nuovo centro politico, capace, autorevole, trasparente e progettuale ad ogni livello. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tOb-xGLE9Yg)
25 agosto 2022
Le prospettive invernali ci parlano di nuovi lockdown di fatto, di natura “energetica”: con locali presto chiusi e mancanza di illuminazione è facile prevedere una questione sicurezza, anche se non dichiarata, capace di tenerci in casa. Questo si sommerà alla povertà indotta dalla chiusura di altre migliaia di attività, in vista della consegna di tutta l’economia alle corporazioni globali o multipolari. Questo quadro ci fa capire come la politica di opposizione sia clamorosamente in ritardo sugli obiettivi del potere, che erano chiari da anni. Inascoltato denuncio questo ritardo da anni e ripropongo quello che pubblicai un anno fa, e che ritengo essere l’unica strategia possibile da un punto di vista politico, anche in sostanza per il CLN (per chi non legge anche in video): https://www.massimofranceschiniblog.it/2021/06/12/regalo-il-mio-libro-alleventuale-comitato-promotore (commento citato in questo video e riportato nelle sue informazioni: https://www.youtube.com/watch?v=7XAUIkBTmfg)
24 agosto 2022
Credo che sulla questione sanitaria/pandemica passata e su quelle a venire occorra mettere un punto fermo: se siamo consapevoli che la cosiddetta “scienza”, cioè la propaganda e la ricerca, sono in mano alle corporazioni globali, nessuna politica dovrebbe accettare automaticamente per vero, onesto ed equilibrato qualsiasi messaggio proveniente da tali ambiti. O siamo coerenti e puntiamo direttamente a sanità, ricerca e industria farmaceutica pubbliche, trasparenti ed etiche, o non potremo dirci realmente dalla parte di quel popolo che pretendiamo debba liberarsi. Stesso discorso dovrebbe valere per ogni punto delle varie agende imposte da ambiti non democratici e trasparenti.
23 agosto 2022
Leggo e ascolto continuamente “analisi” politiche atte a descrivere il sistema come in affanno, con una Russia vincente su tutti i fronti a livello geopolitico e una nomenclatura italiana ormai sull’orlo del precipizio, che dovrà prima o poi prendere atto del fatto che gli equilibri mondiali siano ormai cambiati. Fatemi sapere quando ci saremo liberati della tecnocrazia di controllo digitale, quando avremo ripristinato lo stato di diritto e almeno tutti i diritti sociali che avevamo negli anni ’70, quando avremo una moneta sovrana e un sistema di informazione pubblico realmente libero e non assoggettato alle direttrici politiche e culturali del pensiero unico dominante, grazie. Fino ad allora godetevi pure la politica-spettacolo.
21 agosto 2022
Riguardo alla mancata uccisione di Dugin: non escluderei mandanti vicini a Putin, magari più realisti del re, se non lui stesso. Questo perché, come cerco di dire da tempo, per capire la geografia del potere si deve guardare le vere direttrici e sfere di influenza di questo, assai diverse dall’apparente sfida fra Nazioni. Un atto del genere potrebbe essere un segnale che sostanzialmente si è tutti dalla stessa parte. Certamente è un’ipotesi molto “complottista”, ma i “complotti” sono del tutto leciti finché le questioni politiche non sono trasparenti, gli attori agiscono nell’ombra e gli interessi di controllo globale della vita, del pianeta e dell’uomo, assai convergenti.
21 agosto 2022
È sempre immensamente triste vedere i mille fenomeni di implementazione dell’ideologia dominante, poli-manipolativa della realtà, del senso, dell’uomo e delle cose. Tale tristezza è accentuata dalla constatazione dell’esistenza di una reale opposizione a tutto ciò, sebbene potenziale, incolpevolmente non costruita e rappresentata a livello politico da almeno 40 anni. Le nostre inefficienze hanno radici lontane e multiple, di cui ancora stentiamo a comprendere dimensioni e rimedi.
19 agosto 2022
Risposta in una discussione su una delle chat del movimento: “[…] dobbiamo riproporre visioni e modelli di fatto superati dalla storia e dalla realtà socioeconomica che vede tutto e tutti in balia di una ristretta oligarchia? Una politica matura e adeguata al presente tenta di farsi forte della sintesi che è già stata fatta, per farne un vero programma culturale e politico: nei 30 diritti umani ci sono i diritti di prima e seconda generazione, e dobbiamo “solo” spiegare come possono realmente attuarsi tutti, in modo democratico e inclusivo, ma esente da forzature di varia natura tendenti a riscrivere l’uomo tout court. Ciò è possibile, non farlo a mio parere è indice di grave insufficienza e miopia politica. Se non faremo ciò ci recluderemo di nuovo in sterili posizionamenti ideologici di varia natura, amplificati in questa maledetta realtà social mediatica, e non usciremo più dal pantano. Occorre parlare alla “realtà” che sta nella testa della gente, ma prima occorre capirla veramente”.
19 agosto 2022
Mio commento su una chat in cui si parlava di un articolo che criticava il “post-ideologico“, affermando gioiosamente come le ideologie esistano ancora: “Sulle ideologie classiste le oligarchie della finanza e altre hanno da sempre campato manovrando il loro insito messaggio divisivo. L’Occidente ha provato ad evolversi con lo stato di diritto e i diritti umani, anch’essi poi attuati parzialmente e in maniera ipocrita e sbilanciata, senza compenetrazione fra questi, preferendo poi arrendersi alla narrazione globale da nuovo ordine tecnocratico. Riproporre le ideologie non è riproporre una dignità e diversità del pensiero, ma un voler tornare daccapo alla sequenza divisiva… il sistema prima da i problemi, poi offre soluzioni, ma così non se ne uscirà mai. È per superare le ideologie che il sistema fa quello che fa e noi dobbiamo svelare la manovra, trovando però una sintesi migliore“.
16 agosto 2022
Risposta su una chat del movimento ad un amico che perora la causa unionista fra le “forze antisistema” e spera in una capacità ricettiva delle nostre ragioni da parte degli “indecisi”, tutta da verificare: «[…] i tuoi pur nobili intenti cozzano non solo con il personalismo degli “amici”, che sarebbero ovviamente disposti a qualsiasi cosa necessaria qualora le circostanze o una persona o un centro politico autorevole possa “costringerli” all’unione, ma soprattutto, cozzano con una percezione fideistica nella capacità che la semplice “ragione” possa determinare cambiamenti nella percentuale notevole di “indecisi” che indichi. Oltre alla reale capacità di intercettare fisicamente e mediaticamente le persone con un minimo di speranza che possano dare la necessaria attenzione alle nostre questioni, cosa per niente scontata, ci scontriamo con tutta una serie di barriere all’attenzione e al ragionamento razionale costruite negli anni dai media, dalla scuola e dai social media, capaci di infettare il discorso sociale di popolo. Solo un centro politico consapevole, organizzato, trasparente e produttivo, capace di porsi in modo completamente diverso e capace di parlare con tutti, può essere capace di avverare ciò che auspichi. Di tale centro, ad ora, non ne vedo l’ombra».
16 agosto 2022
Commento postato sulla chat del CLN: «Da sempre sono stato fautore della creatività, in ogni settore, parola che in questo ambito declino in “volontà politica“. Aspetto fiducioso una volontà politica tale da costruire e istituire un soggetto politico capace di ricostruire la politica stessa, l’idea stessa di organizzazione politica, ricostruire lo stato di diritto e il sentire civile che verso questa istituzione dovrebbe pretendere rappresentanza, partecipazione, organizzazione, trasparenza e difesa del singolo e della comunità dai virus di varia natura che lo attaccano. Tali virus, in verità forze ben precise, attaccando lo stato di diritto espongono la comunità e i cittadini ad attacchi ancor peggiori. Se una volontà politica autorevole non compirà questa opera, ogni azione politica, più o meno intelligente, rischia di non avere un pubblico e una risonanza sufficiente per scalfire il pensiero unico dominante tecnicista, scientista oligarchico e transumano».
15 agosto 2022
E riguardo a “ciò che è presente nella testa della gente”: cosa oltre ad una politica autorevole, progettuale ed organizzata può essere in grado di compiere la necessaria “deprogrammazione” culturale senza la quale non saremo capaci di liberarci dalle catene che si stanno stringendo sulla nostra autodeterminazione, anche come descritte chiaramente qui? https://www.youtube.com/watch?v=Rm1kfqPVJW4
15 agosto 2022
Il governo Draghi apparentemente dedito ad una sobria e normale amministrazione, ben coadiuvato dal sommo Presidente della Repubblica e dagli alti collaborazionisti di Stato, ci sta dicendo una cosa che ancora sembriamo incapaci di vedere: L’AGENDA TECNOCRATICA DI CONTROLLO GLOBALE DELL’UOMO va avanti, costi quel costi. A quando una politica adeguata? https://www.youtube.com/watch?v=NxhBgJNL7vc&t=2128s
15 agosto 2022
Un commento sulla chat del CLN, in cui rispondo brevemente alle ipotesi di “astensione costituente” e di una lista unica del dissenso, ad un intervento problematico su entrambe: “Quindi, due ipotesi evidentemente da scartare, e la prima non in senso personale, che probabilmente praticherò, ma come viatico ad un qualcosa di politicamente efficace. La seconda è scartata dai fatti. Cosa rimane per iniziare a costruire una reale opposizione al sistema? Il CLN dirai tu, ma deve uscire dall’illusione, ove ci fosse, che risolviamo tutto con iniziative “creative” capaci di innescare chissà quali processi politici e sociali inarrestabili di destabilizzazione del sistema. Dobbiamo fare i conti con la realtà presente nella testa della gente, e la necessità di riprenderci lo stato di diritto”.
15 agosto 2022
Purtroppo ho visto l’intervista sull’astensione costituente… qui oltre parole, trovate “politiche” a costo zero e slogan, di POLITICO capace di ristabilire una forza adeguata alle sfide del presente, che nella società civile c’è già, pronta per essere unita, non vedo molto. https://www.youtube.com/watch?v=MHpB5jtT19I&t=922s
15 agosto 2022
Un miscuglio di argomenti validi, speciosi e demagogici… le dimissioni in bianco non si possono costituzionalmente sentire… se questi sono i nostri influencer si capisce come in questo paese negli ultimi decenni non si sia fatto niente di politicamente rilevante per fermare la deriva che oggi sta finendo di demolire lo stato di dritto. Buon futuro a tutti. https://www.youtube.com/watch?v=RrIgsEXS5CU
15 agosto 2022
Questo articolo taglia definitivamente la testa a tutte le velleitarie e politicamente irresponsabili posizioni pro-Russia e filocinesi in ottica di liberazione nazionale, che certo non deve fare sconti all’Occidente e alla NATO. Chi continua ad analizzare la geopolitica come una contrapposizione di blocchi “antagonisti” non tiene conto della tecnica, la forza più potente, almeno finché non nascerà una politica adeguata a contenerla all’interno dei diritti dell’uomo, della finanza che ha riscritto tutta la geografia del potere e del sommo scopo tecnocratico: il CONTROLLO DELL’UOMO, sia singolo sia come entità. Buon “schieramento post-ideologico” a tutti… il ripristino dello stato di diritto può ancora aspettare? https://www.maurizioblondet.it/la-lega-vuole-lid-pay-in-costituzione-e-in-russia-un-banchiere-del-wef/
13 agosto 2022
Commento pubblicato sulla chat del CLN: “Credo che semplificazioni e processi alle intenzioni debbano essere banditi da qualsiasi consesso che pretenda di essere un minimo responsabile, attento, dialogante e propositivo. Detto che sull’encomiabile lavoro volontario di ciascuno non si discute, qui la questione è di una portata assai più grande: o siamo consapevoli che in Italia manca un centro politico serio e consapevole delle mille insidie del presente, di varia natura, non ultima mediatica e social mediatica, oppure rischiamo di fare un gran torto sia all’attivismo, sia al popolo del dissenso, di potenziale grande dimensione, ora mancante di un vero centro politico capace almeno di intercettarlo. Volete fare affidamento sui “campioni” del web che non sono riusciti a creare questo centro politico negli ultimi decenni sotto attacco neoliberistico e corporativo e neanche dopo questi ultimi 2 anni devastanti? Credete che bastino questi personaggi incapaci ad unirsi, e questo è solo un esempio, neanche in Liguria, che con la diminuzione dei parlamentari eleggerà solo 16 rappresentati? Fate il calcolo percentuale e poi venitemi di nuovo a dire quanto sono bravi i personalisti di cui evidentemente molti di noi si sono “innamorati” a forza di vederli discettare sul web. La politica è un’altra cosa, mi spiace, e finora è mancante di una visione unitaria capace di parlare al Paese, e necessaria per affiancare e sostenere tutte le altre azioni di movimento e di resistenza autonoma della società civile“.
8 agosto 2022
Sono intervenuto in una discussione sulla diatriba Fusaro/Toscano così: «Sostanzialmente Fusaro e Toscano cercano, anche se in diversi modi e con diversi stili, di essere “rossobruni”, ma poi entrambi falliscono, anche perché, e qui concordo con la critica al “nuovismo”, non si può fare politica in maniera così sostanzialmente grezza. E questo al di là delle parole, per Fusaro un evidente sfoggio di erudizione fine a se stesso, a volte anche antipatico e lezioso. Falliscono perché prendere un po’ di qua un po’ di là non è un’operazione di sintesi, cosa per me invece necessaria e che vedo possibile solo partendo dai diritti umani. Anche la geopolitica per questi signori è materia ardua, visto che in sostanza non riescono a non cadere nel divide et impera, “ignorando” la reale geografia del potere svelata dalla finanza globale. Pendere per Trump, come fosse un salvatore o per la Cina, che sta attuando anch’essa una diversa conquista imperialistica, mi appare operazione assai superficiale ed errata. Per finire, in un mio video ho detto che probabilmente da un punto di vista morale Fusaro ha più ragioni che torti nei confronti di Toscano anche se, certamente, sulla contrattualizzazione delle sue prestazioni sarebbe da stendere un velo pietoso. Come si fa a criticare il capitalismo riducendo lo sforzo politico volontario a mera questione commerciale?».
Questa un’ulteriore spiegazione del mio sforzo nel post precedente e generale: «La mia breve ma sintetica disamina della questione è, come sempre in ciò che scrivo, intesa a sollecitare una riflessione da parte del popolo dissenziente riguardo le carenze che intravvedo nella proposta politica alternativa. Tali carenze sono a mio parere assai gravi, non porteranno a niente di rilevante da un punto di vista di efficacia negli obiettivi politici fondamentali che dovremmo avere. La percezione di questa insipienza che impedisce al movimento del dissenso di costruire una reale alternativa con un popolo “a disposizione” in effetti maggioritario, acuisce questo dramma e questa urgenza».
6 agosto 2022
Ritengo grave la candidatura alle elezioni di Claudio Messora, che evidentemente non coglie il fatto di come sia democraticamente non appropriato occupare contemporaneamente un posto nella politica e nell’informazione. L’opposizione seria, anche se marginale, non ha mai fatto sconti a Berlusconi su questo. La scelta di Messora, guarda caso per la coalizione di cui fa parte Ancora Italia, fa il paio proprio con quella di Toscano, insieme presidente di quel partito e a sua volta direttore di una tv. Se il popolo del dissenso non capirà la pericolosità di queste forzature, darà l’ennesima prova del successo del sistema che tramite Berlusconi prima e 5 Stelle poi, ha radicalmente modificato la percezione del potere e la sostanziale delegittimazione dello stato di diritto e della sua separazione di poteri, per infine distruggere la speranza in una politica fondamentalmente onesta e senza conflitti di interesse: non si trova niente di strano se chi vince tende a prendere tutto e ciò è deontologicamente perdonato, a maggior ragione, per chi pretende farsi antisistema. Oltre a questo, il fatto che i social media ci abbiano tutti sostanzialmente trasformato in “politicanti”, “giornalisti” e “produttori di contenuti” insieme, fa certo parte di un disegno di apparente apertura e democrazia proprio quando, al contrario, mai come ora i padroni del discorso globale risultano in sostanza essere assai meno di quello che si potrebbe pensare. (Commento riportato nelle info di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=LUoXgvZVAcY&t=12s, e letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
5 agosto 2022
Ho visto ora un servizio su Byoblu che accarezza il “sovranista” Orban, molto attenzionato dal mondo filo trumpiano USA. Se per combattere l’agenda globalista di liquefazione dell’uomo e delle sovranità democratiche accarezziamo contenuti facilmente tacciabili di razzismo, facciamo chiaramente il gioco del divide et impera. Usciamo da queste insidie solo puntando direttamente per un’attuazione coerente e comprensiva di tutti i diritti umani e costituzionali. Il mondo “antisistema” incapace di capire ciò ci candiderà per sempre all’irrilevanza. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
5 agosto 2022
Ai fautori della narrazione patriottica di opposizione al deep state vorrei segnalare che Ron De Santis, la faccia buona dei repubblicani USA, si è detto favorevole all’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO. La pantomima dell’opposizione alle oligarchie dominanti e della guerra fra superpotenze può continuare. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
31 luglio 2022
Questione assai interessante questa del vero Papa anche da un punto di vista politico, trattando di una delle personalità più influenti del pianeta: https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/32598995/papa-francesco-non-papa-clamorosa-teoria-codice-ratzinger.html
31 luglio 2022
Queste elezioni a stretto giro sono state orchestrate da Mattarella/Draghi, gatekeeper dei poteri forti, per avere un parlamento sufficientemente legittimato prima della stretta tecnocratica e illiberale in preparazione. Sta a noi organizzarci per fermarla. (Tweet x CLN)
31 luglio 2022
Credo che non andrò a votare, ma potrei anche cambiare idea, non è questo il punto. Il punto è che non abbiamo un’opposizione all’altezza, non abbiamo un progetto politico unitario per liberare il Paese – se non lo sforzo del CLN, assai poco compreso dai partitini che ora lamentano i tempi della raccolta firme – capace di far capire alla vasta area del dissenso, di gran lunga il più forte schieramento sociale, che è ora di dire basta a tutto e in grado di spiegare come. Queste elezioni a stretto giro sono state orchestrate da Mattarella/Draghi, gatekeeper dei poteri forti, per avere un parlamento sufficientemente “legittimato” prima della stretta tecnocratica e illiberale in preparazione. Lo scherzetto della data così ravvicinata è il regalo per chi pensava di essere più scaltro di loro ed è anche un messaggio per gli eventuali futuri indisciplinati: il vitalizio non è assicurato. Se andrò a votare dovrò scegliere il solito “meno peggio” fra partitini dello zero/poco virgola che hanno dato l’ennesima prova di incapacità politica, progettuale e unitaria, come se la situazione politica, sociale e culturale del Paese e dell’Occidente non richieda un cambio di passo non regolato dall’evidente necessità di poltrona da parte di improvvisati “statisti” così poveri politicamente e idealmente, che in ogni questione non fanno altro che cadere nel divide et impera del sistema, come con l’apparente guerra Russia/NATO. Il 25 settembre dovrò essere assai motivato per uscire di casa. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
29 luglio 2022
Un commento sulla chat del CLN: “[…] chi è interessato alle sorti di questo paese e alla democrazia ha vari doveri, e uno fra questi è quello di entrare in contatto con quel popolo di cui tanto si pretende di farsi voce. Un fronte comune autorevole e determinato, se ben condotto e dotato di messaggio e programma inclusivo, sarebbe la novità politica capace di attrarre consensi; la frammentazione litigiosa e personalistica, caratteristiche accentuate dai social media non aiutano di certo, per non parlare della parvenza di comunicazione globale che questi danno. È dal 2015 che nel mio piccolo mi spendo, inascoltato, per un cambio netto di vari paradigmi all’interno di un’area del dissenso altrimenti condannata all’inefficacia. L’ho sempre fatto considerando che in ogni modo era già tardi: non dovevamo abboccare al miraggio 5S, che ha distrutto le residue speranze nella politica, e all’apparente occasione “social” della tecnologia, che usata senza riflettere ci ha distanziati eticamente ben prima del regime, oltre a ridurci tutti a piccoli, concorrenti “produttori di contenuti” in cerca di like. Il CLN per come l’ha correttamente presentato Ugo ha il compito di ricostruire tutto e svolgere quei compiti di comunicazione e coordinamento che nessuno ha pensato in questi anni seriamente di dover fare. C’è un’ultima considerazione, se vogliamo restare in contatto con la realtà: il primo CLN era composto da forze realmente rappresentative delle divisioni politiche popolari. Evidentemente oggi questo non è più possibile: metà del popolo è indifferentemente obnubilato e incapace di capire, finché una reale alternativa visibile e corposa non farà loro capire, piano piano, l’insieme di sciocchezze in cui si è avviluppato”. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
24 luglio 2022
Un commento in una discussione nella chat Telegram del CLN: “Qui credo occorra mettere in chiaro delle cose. Intanto qui stiamo analizzando, non facendo proclami o parlando ad un popolo che dobbiamo consolare o illudere, quindi, se per non accettare un confronto o una critica si avanzano come al solito argomenti quali l’impegno personale e l’attivismo, il “fare, fare, fare”, su cui è impegnato strenuamente il movimento da ormai 2 anni, senza risultati, come se il fare giustifichi tutto e non debba essere valutato, mi spiace ma così non andiamo da nessuna parte. La critica alla proliferazione delle sigle, al personalismo, al velleitarismo e tutto il resto, compresa la non sostanziale capacità di parlare alla società civile, possibilità neanche cercata in effetti, non l’ho certo inventata io. Ho quasi 63 anni, quindi, vi dico che se negli anni ’70 al nostro Paese fosse accaduto un decimo di quello che accaduto dal ’92 in poi, ma anche prima, le barricate in strada fatte anche da professori e intellettuali si sarebbero sprecate. Il fatto che in un Paese con la storia politica come la nostra non si sia stati capaci, di fronte agli attacchi devastanti alla democrazia e alle nostra sovranità, di organizzare un centro politico autorevole e unitario di ripristino del sistema costituzionale, denota una enorme problematica da ben capire ed a cui mettere riparo, un dovere da parte di tutti quelli che hanno a cuore la democrazia e il vivere civile. Ora, pensare che siano sufficienti “partiti” nati sul web il cui più grosso sforzo è quello di produrre “contenuti”, kermesse e visualizzazioni, per giunta sulle piattaforme del sistema che in teoria si combatte, nella completa ignoranza da parte di gran parte della società civile, che al più ci vede come irresponsabili complottisti, non arrivare a capire come ci sia un gran lavoro da fare progettuale, di comunicazione, di strategie ben mirate nei vari settori sociali e tutto il resto e non vedere che ciò non è fatto da nessuno, io lo ritengo grave. E riguardo alla critica alla partitocrazia a me sta bene, se intendiamo con questo la degenerazione dei partiti, che però è andata di pari passo con la degenerazione di tutto il sistema istituzionale, fin nei regolamenti delle camere, delle leggi elettorali e della politica-spettacolo da talk show. Questo per dire che chi critica la forma partito senza neanche provare a rinnovarla o a proporre una credibile alternativa, dovrebbe comprendere che non stiamo parlando di piccole società medievali, siamo miliardi, e contemporaneamente dovrebbe delineare un sistema diverso e spiegarci come si possa evitare il rischio di finire in una oclocrazia digitale, svolta su piattaforme e strutture tecnologiche private, come il web attuale”. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
24 luglio 2022
Un commento in una discussione nella chat Telegram del CLN: “Ragazzi, purtroppo la tecnica fa sì che il sistema non sia mai stato così pervasivo come ora, tenendo in sostanza la gente in una bolla irreale, scambiata per realtà: quella del pensiero unico. Compito del CLN è riuscire a coinvolgere la gente di tutti i settori e orientamenti su un terreno comune. Non possono certo riuscirci i partitini zero/poco virgola, solo interessati al loro tornaconto e incapaci, non solo per motivi oggettivi, di parlare al Paese. O troviamo modo di entrare in contatto con la società civile da un punto alto di osservazione e di responsabilità, o rimarremo relegati ad un’area di antisistema ininfluente. Questo è il senso delle proposte presenti nei miei ultimi 7 articoli”.
21 luglio 2022
Si voterà il 25 settembre. Al di là del punto di vista di Mattei che sostanzialmente condivido circa la necessità di liberare il Paese e le sue istituzioni, dalle quali è impossibile ora tirar fuori qualcosa di buono dato che siamo un Paese occupato, dobbiamo capire definitivamente una cosa: le divisioni, i personalismi, le miopie e gli intellettualismi, sempre meno comprensibili ai più, sono tutti fattori che impediscono al “fronte alternativo” di parlare a tutti quelli che, pur diversi, sono in qualche modo dissenzienti con il sistema. Soprattutto dall’inizio delle ultime emergenze e ancor prima con il dilagare dei social media, gli attori della politica alternativa, mancante di veri statisti, sono stati troppo impegnati a produrre “contenuti” e visualizzazioni per poter anche pensare di poter costruire una vera politica, completa di proposte reali per ogni settore del vivere civile da sottoporre a vera discussione popolare per averne un feedback costruttivo e trasparente tale da far capire che c’è un reale sistema di proposte globali alternative al mainstream. Ci si condanna a parlare con chi la pensa già in un certo modo, schiavi di un solipsismo mediatico che non trova altri indirizzi di quelli permessi dalle piattaforme. Per chi se la sente buona campagna elettorale, ma la liberazione del nostro popolo ha bisogno di ben altro sforzo, a tutti i livelli. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
21 Luglio 2022
Credo si debbano fare alcune riflessioni sul potere globale, perché le dinamiche implicate sono varie. La dinamica macro è quella determinata dalla tecnica. È una dinamica assai pervasiva, perché include tutti gli aspetti della vita e della cultura: la tecnica porta al tecnicismo e alla tecnocrazia, come la religione che si fa potere politico portava alla teocrazia. Le dinamiche sottostanti sono determinate dalle famiglie che da molto tempo riescono ad influire sulle dinamiche globali, per loto natura assai complesse e soggette alle reazioni individuali dei loro sottoposti, comuni a tutti gli uomini, es. Draghi. Cercare di capire e prevedere tutte le dinamiche del potere è esercizio inconcludente a questo livello. Dobbiamo solo capire che oggi il potere non è trasparente, quindi non democratico. Siamo per questo obbligati a lottare affinché si ricostruisca un vero stato di diritto, capace di difendere ed attuare i diritti umani di tutti. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
21 luglio 2022
Attenzione a scambiare visualizzazioni per un consenso capace di incidere politicamente. Il vecchio detto “piazze piene, urne vuote” si potrebbe riscrivere: “tante visioni, magre elezioni“… (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
21 luglio 2022
Draghi dimesso, piango lo stesso, non c’è consolazione per l’emergenza costruita e la Costituzione tradita. (Tweet x CLN)
20 luglio 2022
Draghi cita il mandato di Mattarella: “Un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica”. Praticamente l’ammissione da parte del Capo dello Stato della sua incostituzionale preferenza per i governi tecnici. (Tweet x CLN. Sull’intervento di Draghi ho costruito questo video, per dire anche altre cose al movimento: https://www.youtube.com/watch?v=AksfShJPwzs)
19 luglio 2022
Solo con un governo totalitario magistratura e polizia si permettono di infierire sul sindacato. Il CLN è sempre più un’evidente necessità. (Tweet x CLN)
17 luglio 2022
Ho visto il primo intervento di Toscano alla convention di Ancora Italia: ha intimato la resa al sistema e ha detto che siamo con Putin. Fa piacere vedere che abbiamo statisti all’altezza. (Qui il video in cui spiego il post, preso sul serio da alcuni: https://www.youtube.com/watch?v=TJ-Wm_Fuh7M&t=48s; commento letto in questo video:https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
15 luglio 2022
L’attualità corporativa è assai poco interessante, niente di buono uscirà da istituzioni occupate e vili. (Tweet x CLN)
14 luglio 2022
Il sistema va avanti, alla faccia di tutti quelli che per fare visualizzazioni ci raccontano che staremmo vincendo, che sta venendo giù tutto… ci saranno frenate e accelerazioni, ma senza una precisa politica unitaria di massa fermare la tecnocrazia non sarà possibile, perché troverà sempre una narrazione divisiva/inclusiva/sostenibile da propinare a persone che non hanno più il senso delle cose che avevano 100 anni fa. Il terreno umano non è più lo stesso, grazie al pensiero unico mediatico. https://www.motociclismo.it/patente-auto-moto-digitale-2023-app-io-80965
12 luglio 2022
A me spiace constatare, come ho più volte denunciato, che le nostre comunità hanno una difficoltà endemica a separare il sentire dall’esperienza, a valutare i comportamenti delle persone, a dimenticare il passato: certamente scelte più “comode” rispetto ad una coerente linea di azione tesa a preservare l’esistenza delle comunità stesse. E l’esperienza breve, evidentemente, ancora non serve per capire. Me ne sono fatto una ragione da un pezzo, continuerò a farmela comunque, non cedendo di un millimetro da ciò che ritengo corretto. https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/03/30/politica-nuova/
8 luglio 2022
La digitalizzazione va fermata senza apparire antimodernisti, va quindi fermato il controllo sottile e la condizionalità a diritti che sono riconosciuti incondizionatamente dalla Costituzione. Essenzialmente è una questione di civiltà politica, che si vuole ridurre a semplice questione burocratico-efficientista (Diventato tweet x il CLN: Fermiamo il controllo digitale e la condizionalità a diritti non condizionati dalla Costituzione. È una questione di civiltà politica, che si vuole ridurre a semplice questione di burocrazia e falso efficientismo; commento letto in questo video:https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I).
2 luglio 2022
La questione bioetica nel suo complesso è comunque centrale, data la sempre maggiore invadenza del potere e della tecnica nella sfera psico-biologica e nella vita tout court. Credo che un diritto laico e umanista debba mettere chiari limiti in tal senso e questa cosa, se non vogliamo lasciarla ad una “scienza” e ad un tecnicismo scientista affatto neutrale, deve essere prima politica. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
25 giugno 2022
Come c’è un grado di depravazione nel genere umano che richiede un certo grado di circospezione e diffidenza, così ci sono altre qualità nella natura umana che giustificano una certa parte di stima e fiducia. Il governo repubblicano presuppone l’esistenza di queste qualità in un grado superiore a qualsiasi altra forma. James Madison
24 giugno 2022
Noi vogliamo il diritto di essere contro, di essere lasciati in pace, di poterci informare liberamente per suffragare oppure superare le nostre convinzioni. Vogliamo esercitare la virtù del dubbio. Vogliamo che il potere impari dalle esperienze passate ed eserciti la precauzione. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
22 giugno 2022
Questo il mio commento su un dibattito relativo all’uscita di Di Maio dai 5 Stelle: “A me pare del tutto evidente che Salvini abbia fatto cadere il governo con i 5 Stelle perché tornato dagli USA ha appreso cosa sarebbe accaduto di lì a poco e non voleva apparire del tutto ossequioso alle corporazioni e al “sistema”, per mantenere una certa credibilità di opposizione… salvo poi accettare in sostanza tutto l’apparato emergenziale, al pari della Meloni, eletta a nuova gatekeeper post 5 Stelle, per mandare l’opposizione di destra in un binario morto. E se non erano questi personaggi erano altri. Questo è il potere che ci governa e con cui si avrà a che fare. Questa la macro analisi, il teatrino lo lascio ad altri”. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
18 giugno 2022
“L’Italia a gennaio non era ancora stata trascinata nella folle e incostituzionale avventura Ucraina. Eppure già era chiaro che il CLN era una necessità. Oggi le condizioni sono molto più spaventose rispetto allo scorso inverno. Le persone coinvolte e portate sull’orlo del baratro (tutto l’indotto di piccola e media impresa italiana; tutto il settore pubblico ed i pensionati) sono molto più numerose dei discriminati del green pass. Il default tecnico annunciato e l’orgia di austerità che ne seguirà metterà tutti costoro sul lastrico. Queste persone, se non sono venduti o traditori, vanno risvegliate e accolte. Se sono imprenditori o borghesi dotati di un patrimonio farebbero bene a utilizzarlo anche per aiutare il CLN piuttosto che attendere che l’inflazione lo divori […]. Serve adesso, subito, liberare l’Italia, difendere il popolo da un attacco finale che probabilmente giungerà in autunno, organizzare una difesa politica contro i prossimi strappi costituzionali, dotata di una visione Politica alta e lungimirante […]. A questo piano di difesa e solidarietà nazionale basato sulla radicalità della partecipazione lavoriamo, come coordinamento provvisorio, nel girare tutta Italia per aiutare la organizzazione e gestione di […] stabili nuclei del CLN, sparsi ovunque […]. Il lavoro da svolgere direttamente e da parte di tutti e ciascuno di noi è lavorare a tessere relazioni stabili e di fiducia, a localizzare luoghi dove ci si possa incontrare ed eventualmente rifugiare o nascondere, a connettere quanto già esiste in chiave di mutuo soccorso e a costituire nuclei CLN nuovi, fondati sulla orizzontalità e la solidarietà”. Ugo Mattei, Il cammino del nuovo CLN (Passaggio citato in questo articolo: IL CLN COME “TASK FORCE” DEMOCRATICA E COSTITUZIONALE)
16 giugno 2022
“Il diritto ricerca attraverso uno sforzo che deve sempre essere guidato dalla razionalità, non astratta, ma guidata dalle circostanze, la propria verità che corrisponde in effetti alla propria capacità di essere riconosciuto ed effettivo. È una “verità” che si colloca quasi a metà strada fra quella scientifica e quella politica […], senza tuttavia mai appiattirsi né sull’una né sull’altra. La verità giuridica, come quella politica, è artificiale, ma a differenza di questa non può mai essere arbitraria. Il diritto che coincide con l’arbitrio del principe difficilmente può considerarsi tale. Esso tradisce la propria “rettitudine”, senso anche etimologico della parola. Diviene mero potere e ne è conseguentemente assorbito perdendo il senso stesso del proprio esistere”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
14 giugno 2022
Recensione su IBS de Il Diritto di Essere Contro, di Ugo Mattei: «POLITICAMENTE NECESSARIO. L’opera del giurista è quanto mai necessaria oggi, momento in cui le fondamenta dello stato di diritto e del diritto stesso stanno vacillando sotto i colpi del “reset”, per favorire un “nuovo ordine” che vede sia la dimensione “comune”, sia quella personale, assoggettate ai voleri di un potere pubblico-privato globale dalle inquietanti fattezze tecnocratiche e distopiche. Il “diritto di essere contro” come cellula giuridica necessaria a ricostruire un nuovo spirito costituente». (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
14 giugno 2022
Se la guerra non è la soluzione, ciò vale per tutti, in ogni momento. Solo un dialogo costituente teso alla liberazione può ridare all’Italia la sua vocazione aggregatrice di pace, cultura e relazioni amichevoli. (Tweet x CLN)
7 giugno 2022
“Noi dissidenti, dunque, al passato sappiamo e vogliamo guardare. Soprattutto per immaginare il futuro. Per questo, prima che sia troppo tardi, prima che davvero le condizioni della guerra, civile ma anche mondiale, fomentata dal potere che approfitta delle condizioni pandemiche, degenerino in un bagno di sangue, prima che la nuova condizione di esclusione per chi rivendica il proprio corpo e i propri dati come ambito di autonomia e non di autorità porti a obbrobri giuridici ancor peggiori di quelli attuali, abbiamo dato vita a un nuovo CLN. Un Comitato di Liberazione Nazionale che sappia dare una visione complessiva e politica ai cittadini che sono genericamente contro, ai quali un tal indirizzo non viene in tal modo riconosciuto e che anzi sono oggetto di dileggio e persecuzione politica e giuridica”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
7 giugno 2022
“Di fronte alla politicizzazione della pandemia, e all’emergenza sanitaria normalizzata col green pass e sostituita ora da quella bellica, serve una risposta politica, perché senza questa ben poco può il diritto, indebolito dall’algoritmo e travolto dalla cacofonia del sospetto e dalla logica dell’amico/nemico. Una risposta politica che porti a una nuova liberazione nazionale in amicizia e di concerto con tutti i popoli liberi che sempre più vogliono resistere al nuovo dispotismo tecnologico, avendone compreso la barbarie globale. Non c’è scorciatoia per la via di fuga quando il potere costituito deborda da ogni limite. Serve un quadro costituente nuovo, serio, colto e coraggioso che, facendo tesoro dei limiti delle istituzioni agonizzanti della modernità, ne costruisca di nuove, nella prassi e nella teoria”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo. (Passaggio che ho citato anche in questo articolo: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/06/19/questioni-per-lapproccio-alla-nuova-costituente/#more-2656)
7 giugno 2022
“Dispotismo occidentale che, dietro al paravento di un sistema pluralista di partiti che nulla contano, gestisce un potere politico privatizzato per mezzo di accordi oscuri che legano il deep state ai poteri finanziari, il complesso militare industriale e segrete stanze di compensazione fra mercanti d’armi e intermediazioni […] potenti filantropi con opache istituzioni internazionali e governi all’interno di soggetti privati […] nella totale assenza di legittimazione e di credibilità pubblica. Un sistema che ripudia nei fatti la sovranità popolare e che le masse popolari, umiliate, abbrutite e stremate, a sua volta ripudiano disertando collettivamente lo spettacolo ipocrita e corrotto delle urne”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
5 giugno 2022
«Senza più beni comuni da rendere oggetti “materiali” da privatizzare, merci da trasformare in capitale, esso [il capitalismo] deve esplorare nuove frontiere di sfruttamento ed estrazione. I bisogni dei corpi, la condizione in cui una crisi di spiritualità e di ideale generalizzata ha ridotto la vita, offrono tali nuove possibilità. I corpi bisognosi e desideranti vengono così essi stessi mercificati e grazie alle frontiere tecnologiche sempre più avanzate di sperimentazione possono divenire fonte di nuovi profitti. Che cosa dunque può dare in pegno per accedere a nuovo indebitamento uno stato già reso schiavo dal debito? La risposta è tanto agevole quanto agghiacciante: il corpo stesso dei debitori, nell’ambito di una regressione culturale che ci riporta al diritto romano e alla riduzione in schiavitù per debiti». Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo. (Passaggio che ho citato anche in questo articolo: (https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/06/19/questioni-per-lapproccio-alla-nuova-costituente/#more-2656)
5 giugno 2022
“In verità, la costruzione di un dispotismo occidentale sanitario a infrastruttura tecnologica mostra la difficoltà reale di distinguere il comunismo cinese dal capitalismo della sorveglianza, non appena quest’ultimo sia in grado di centralizzare e incrociare i dati a opera di un solo agente governativo, come si sta sperimentando in Italia attraverso il cosiddetto green pass sanitario accessibile a ogni amministrazione senza alcun rispetto della privacy”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
25 maggio 2022
Credo sia ora di introdurre la questione politica della sovranità tecnologica, ora come ora almeno importante come quella monetaria e, ancor prima, della questione etica sulla ricerca scientifica. Occorre sfatare il mito tutto progressista di un “progresso” scientifico neutro, una “conquista” della “civiltà” solo da gestire in favore di questo o quello. Se l’uomo si mostrerà incapace di gestire la tecnica sarà la tecnica a gestire l’uomo, attraverso “veicoli biologici” che non pensano di essere qualcosa di più di un limitato pezzo di carne.
19 maggio 2022
Sento ora Cacciari su Byoblu: “Una stretta così fra scienza e potere non si era mai vista”, riferendosi alle politiche illegittime del governo durante la pandemia. Purtroppo non è così: una stretta ancor peggiore avviene fra psichiatria e potere, più e più volte al giorno, con il silenzio di politici ignoranti e giuristi “disattenti” ai diritti umani, che non comprendono come considerare il disagio mentale una “malattia” nel vero senso del temine, addirittura necessitante trattamenti disumani o contenenti l’intelletto attraverso la chimica sia una forzatura, ed uso un eufemismo, etica, giuridica, scientifica e politica, in effetti disumana. Permettiamo ad una controfigura della medicina, la psichiatria, di ottundere impunemente facoltà e libertà convinti di esserne esenti, permettiamo ad una medicina “adulterata” dal potere di poter decidere delle nostre vite. Continuiamo pure a permettere ad una “scienza”-politica di piegare la nostra dignità, forse se saremo fortunati non capiremo quando verranno a prenderci, tanto saremo storditi. Buon proseguimento, siamo certamente in “buone mani”. https://www.massimofranceschiniblog.it/2018/08/14/sanita-mentale-e-diritti-umani-come-difendere-i-diritti-degli-ultimi/#more-1633
19 maggio 2022
“Si resiste sempre in nome della libertà come componente fondamentale della dignità e della stessa soggettività umana. Chi lo fa pone a repentaglio la propria vita e la propria libertà personale non necessariamente in nome di un cambiamento rivoluzionario, ma in nome del mantenimento di un ordine costituzionale riconosciuto come fondamentalmente legittimo se non fosse violentato dalle prassi del potere costituito”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
18 maggio 2022
«L’autorità in declino opprime l’autonomia di chi è contro, indipendentemente dalla di lui autorevolezza, rendendo politica la verità. Solo quando – e se – il processo politico viene determinato dall’autorevolezza (politica, scientifica e culturale), l’autorità accetta di proteggere l’autonomia, provando a costruire la società aperta. Alla costruzione di queste condizioni presiede il diritto, in primis quello di “essere contro”. Una classe politica autorevole, a differenza di una autoritaria, non teme il dissenso, non ha paura dell’individuo e anzi ne valorizza ogni idiosincrasia». Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
17 maggio 2022
“L’attitudine maggioritaria, amplificata a dismisura dalla cultura social, fa dimenticare le minoranze e soprattutto nasconde il fatto che la democrazia costituzionale, nella tradizione liberale, non è mai stata decisione della maggioranza, ma al contrario è preoccupazione strutturale per le minoranze governata dalla legge”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
10 maggio 2022
Il disastro in cui siamo immersi, civile e culturale, è ampiamente confermato da quanto scrive Fazio, ben commentato da questa “umile”, ma grande insegnante: sino a qualche decennio fa, un suo pari, democristianissimo o comunistissimo che fosse, non sarebbe mai riuscito a scrivere bassezze tali, non avrebbero mai potuto essere concepite a quel livello e con questa inconsapevolezza del ridicolo. https://medium.com/@insegnanti.chedicono.no/in-risposta-a-fabio-fazio-545213be9417 (Commento di cui ho fatto cenno in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=MoskHHi815E)
7 maggio 2022
Un mio intervento sulla chat del CLN: Che nel CLN ci siano più prospettive sulla questione Ucraina lo trovo più che naturale. Da parte mia mi preme porre 2 questioni: la prima è che Putin aveva altre possibilità dall’invasione territoriale, anche nell’uso di apparati militari volendo. Il suo atto sul territorio ucraino da una grossa mano alle ipocrisie occidentali. La seconda questione è che credo si debba capire che con l’Ucraina è iniziata la parte finale del nuovo riassetto “multipolare”, un nome che a me pare nascondere il fatto che siamo di fronte ad una nuova spartizione del mondo sulla testa dei popoli, non meno problematica da un punto di vista democratico di quella post Seconda Guerra Mondiale.
3 maggio 2022
Purtroppo nell’era moderna, inquinata dalla distruzione della scuola e dai social media, con le conseguenti “dimenticanze” e semplificazioni, sembra che l’attività politica debba essere esente da qualsiasi valutazione di merito e metodo, per viaggiare unicamente su un binario esistenzialistico che non riesce, con tutta evidenza, a costruire ed organizzare una vera resistenza, sostenuta da una seria ed opportuna elaborazione politica. Non sto dicendo sia facile, anzi, nessuno ha la bacchetta magica, ma facciamo di tutto per complicarci la vita da soli… poi oggi su “100 giorni da leoni” ho sentito della nostra vittoria grazie agli over 50, e mi sono subito sentito più in armonia con l’universo…
26 aprile 2022
Il vero problema del movimento è quello di non riuscire ad affrancarsi da alcune “consuetudini” di apparente “democrazia diretta”, e non mi riferisco certo ai caucus, restando “condannato” ad un certo tipo di attivismo che non vuole confrontarsi con la società civile, ma preferisce continuare a “curare” il suo presunto popolo, che però è in genere più avanti di questo, anche se, purtroppo, sfiduciato da troppi anni di binari morti, vari gatekeeping e politiche velleitarie senza costrutto. Spero che il CLN riesca ad affrancarsi da questi meccanismi, anche ben conosciuti dal sistema a cui fanno molto comodo.
25 aprile 2022
Mio intervento su una chat del movimento: Portare bandiere russe in corteo significa testimoniare una sostanziale incapacità politica di comprensione delle dinamiche in atto, che vedono le corporazioni globali, le varie oligarchie e gli Stati profondi impegnati in una pericolosa partita di riassetto mondiale. Se teniamo alla verità e ai diritti umani, in questo folle e criminale gioco, oggettivamente, non si può tifare per l’uno o per l’altro, perché nessuno è riuscito a fare un passo di rottura con i meccanismi innescati e prevedibili, salvando la gente e la speranza di pace. Chi non vede questo e spinge per una parte “più giusta dell’altra”, non fa un buon servizio alla politica, alla gente, al Paese.
24 aprile 2022
Un mio commento su un post che avanzava dei dubbi sul ruolo di un noto inviato in Ucraina non appartenente al mainstream: Qualsiasi persona non metta in evidenza che Putin-alleati/Occidente sono 2 facce della stessa medaglia che stanno giocando un gioco teso alla nuova spartizione del mondo sulle nostre teste, non stanno dando un quadro realistico della situazione, indipendentemente dalle cose più o meno corrette che possano dire sul percorso. Sulle eventuali motivazioni e capacità personali di coerenza in genere non mi esprimo, questioni che da una parte sono delicate e spesso indimostrabili, mentre dall’altra vanno a spostare l’attenzione sul personale, una tattica del mainstream a cui non voglio cedere.
19 aprile 2022
ByoBlu mi informa che riguardo alla guerra in Ucraina il 56% degli svizzeri, cittadini di uno Stato storicamente neutrale, sarebbe favorevole a perdere la sua neutralità per appoggiare la NATO contro la Russia. Dico questo per far riflettere tutti gli attivisti innamorati della “democrazia diretta“, evidentemente impossibilitata a garantire da sé gli anticorpi alla perversione della percezione della realtà. Solo una politica anche culturale di ripristino dello Stato di diritto e dei diritti umani potrebbe essere garante della libertà di pensiero, condizione necessaria per qualsiasi tipo di vera democrazia capace di affrancarsi dalle manipolazioni giornalistiche e culturali operate da ristrette cerchie oligarchiche, finanziarie, politiche e sovranazionali.
14 aprile 2022
Un mio intervento su una chat di un soggetto politico nascente, teso a federare uomini ed associazioni contrarie alle politiche governative: […] Credo che il momento politico e democratico sia di una gravità estrema, cosa che dico già da anni, non solo negli ultimi due. Inoltre, credo che tutti i militanti, gli attivisti e gli intellettuali diversamente contrari a ciò che sta accadendo non abbiano mai veramente preso atto dei processi in atto nel nostro Paese, nell’Occidente e nel mondo, altrimenti avremmo già da anni un soggetto politico unitario di liberazione nazionale, capace di dar voce al popolo del dissenso, certo variegato, ma non esiguo nelle dimensioni. Ciò che dico è testimoniato, oltre da chi mi conosce, dal mio libro e dai miei articoli. Se questo è un consesso federativo di molte anime ed associazioni, credo dovrebbe fare le seguenti cose: redigere un documento politico, ideale ed etico, strutturarsi velocemente riempiendo i posti di un organigramma operativo ideale, andare con questa consapevolezza, struttura e forza ad interloquire creativamente con l’altro grande potenziale federatore, che sarebbe il nuovo CLN […]. Visto ciò che sta calando sulle nostre teste e sul mondo intero, non credo ci sia più tempo per tutte le fasi di strutturazione territoriale ed ascolto popolare, oltre a quelle già istituite dalle associazioni presenti, fasi di normale attivismo in una normale situazione democratica e civile. Ora di normale, se vogliamo, rimane solo la nostra consapevolezza delle radici etiche e politiche del nostro Paese, scritte nella democrazia liberale, nello Stato di diritto, nella Costituzione Repubblicana e nei diritti umani. Se non siamo capaci di farne i capisaldi per unire le forze con le altre anime che non possono non riconoscere tali valori, per farne costruzione politica adeguata, falliremo clamorosamente l’appuntamento con la storia.
9 aprile 2022
Un mio intervento da una discussione social: […] la realtà è complessa, ma se metti insieme l’agenda 2030, se vedi tutte le manipolazioni alla cultura e alla vita permesse dal pensiero unico dominante, se leggi i libri di Klaus Shwab… o come diavolo si scrive, se vedi che i 3 fondi speculativi più grandi del mondo controllano oltre alle monete, tramite le banche centrali, anche big tech, big media, corporazioni globali e tramite wall street anche le più importanti industrie cinesi, vedrai che rimane poco spazio per parlare di “leggi del mercato” di un’economia “libera” che è stata sempre più sulla carta, con il corporativismo che si è mangiato il liberalismo tramite il liberismo senza freni, ma solo per le corporazioni. Poi mettici i vari deep state e deep church e il quadro si chiude. Il mondo liberale e Occidentale, autodefinitosi “moralmente superiore”, sta violando tutti i suoi principi dietro a questa gente ed è in corso una guerra geopolitica di nuova spartizione del mondo che l’Occidente, non più abituato a soffrire, si vedrà costretto ad accettare con privazioni e sacrifici fino alla conclusione di questa guerra, che i popoli e le democrazie vivranno sulla loro carne da inconsapevoli, ma martoriati spettatori. E se un mondo resterà alla fine di tutto ciò, sarà probabilmente distopico e tecnocratico, anche in tutta la nuova geografia multipolare che molti vedono come unica chance per il futuro. Nessuno dei poli, ora come ora, sembra avere la consapevolezza della necessità di sottomettere la tecnica e la tecnocrazia all’uomo ed ai suoi diritti, ma farà esattamente il contrario, motivato come sempre dalla paura dell’altro.
5 aprile 2022
Sul seguente post di un’area intenta a federarsi, ho scritto questo commento, in cui coinvolgo il CLN: https://www.facebook.com/101401511616882/posts/563766202047075/?sfnsn=scwspmo: Le tue parole ed i tuoi intenti sono mirabili. Purtroppo credo occorra prendere atto della pessima situazione culturale e mediatica della maggioranza silenziosa traviata da decenni di propaganda di sistema, in tutti i campi, e dall’evidente incapacità del mondo culturale e di attivismo “alternativo”, che di fronte ad un attacco così devastante alla vita ed alle Istituzioni di questi 2 ultimi anni, non è riuscito a quagliare un momento politico adatto a riunire le forze democratiche del Paese, che a livello potenziale non sono poche. Questi settori non sono certo rappresentati dalle formazioni politiche “naviganti” nel web e nelle piazze, proliferate in maniera politicamente inconcludente a livello nazionale, sulla cui varia problematicità qui non mi ripeto, dato che ho già scritto e detto molto. Visto che ora da questo crogiolo stanno spuntando vari “federatori”, credo che lo sforzo da attuare ora sia un abbozzo di intesa programmatica ed operativa fra le sigle che qui possono convergere, per andare a discutere sul cosa fare di unitario e sul come presentarlo al Paese, con il federatore più autorevole e potenzialmente più rispondente alla necessità politica unitaria prima espressa, con l’intento di costruire un soggetto politico costituzionalmente orientato capace di iniziare subito una forte pressione culturale, mediatica e politica sul Paese e sulle Istituzioni. Il soggetto federatore che a me pare possa rispondere meglio a questo è il nuovo CLN, con il quale occorrerebbe parlare per verificare cosa iniziare a fare SUBITO. Chi ancora pensa che abbiamo tempo per fermare il “nuovo ordine” o il cataclisma militare, energetico, alimentare, monetario, tecnocratico e di controllo in arrivo, non credo abbia il senso di ciò che sta accadendo. E questo non riguarda solo l’Occidente, ma tutto il nuovo mondo “multipolare” cui tanti affidano speranze, secondo me mal riposte, visto che nessuno dei poli appare garante di democrazia, trasparenza e diritti umani per tutti. Se qualcuno si da una svegliata e inizia a fare politica sul serio come qui espresso bene, altrimenti continueremo a cantarcela sempre più soli. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
3 aprile 2022
A me sembra che dopo 2 anni in cui anche i più “ciechi” avrebbero finalmente dovuto aprire gli occhi sul cataclisma civile e sociale in preparazione da decenni, si stia andando troppo lentamente. Se pensiamo di dover far “maturare” ancora qualcosa in qualcuno lasciamo perdere: o siamo pronti a costruire qualcosa di politicamente opportuno ORA, capace di organizzare un grosso lavoro culturale, giuridico e politico, un’estrema ratio per dare subito voce al variegato ma confuso e timido dissenso che aspetta appunto una voce, oppure è meglio lasciar perdere qualsiasi velleità politica, data l’enorme montagna di confusione e corruzione civile e morale che dovremmo scalare. Dovremmo ormai essere tutti impegnati in continue riunioni tese a riempire un organigramma politico unitario, locale e nazionale, di responsabilità nei vari settori sociali per servire il Paese, ma per la maggior parte siamo ancora a digitare compulsivamente nella ricerca di una via d’uscita che nessuno ci darà, se non noi stessi. O si costruisce subito un nuovo soggetto politico chiamando a raccolta i più responsabili, capaci e liberi da “scorie attendiste”, oppure è meglio che lasciamo perdere per curarci i nostri affetti, prima che ci tolgano anche quelli. In questo articolo questioni che avremmo dovuto già maturare e mettere in pratica: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/03/30/politica-nuova/
(Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
3 aprile 2022
Certo che è assai difficile non cedere al cinismo per mandare a quel paese l’idiozia umana che sta sciogliendo le ultime riserve di buon senso, senza capire che una realtà di paranoica medicalizzazione e controllo era già pronta prima del presunto inizio della presunta pandemia. Siamo ormai all’idiocrazia (come nel film che introduco in questo breve video: https://www.youtube.com/watch?v=VzefJHqdDUI), ma in alcuni momenti di sconforto cedo alla misantropia e penso al “soave” finale del Kubrick/Stranamore… https://www.youtube.com/watch?v=hQkUSLfs5Ug&feature=youtu.be
28 marzo 2022
Non stando nella testa dei coinvolti e nelle stanze dei bottoni, le varie analisi sulla guerra possono tutte avere una qualche verità, ma inviterei a riflettere in maniera oggettiva, perché solo questo possiamo permetterci: la mossa di Putin fa parte di una serie di eventi in cui nessuno dei contendenti, alla fine, ha smesso di fare e di reagire nel modo in cui l’altro si aspettava. La risultante di tutto ciò è l’accelerazione di un processo di ulteriore de-sovranizzazione degli stati, un gioco nello scacchiere geopolitico in cui si sta ridefinendo la spartizione del mondo: apparentemente fra unioni di stati, effettivamente fra oligarchie diverse che controllano finanza, materie prime e tecnica. Un gioco guidato da chi controlla gli uomini controllando la tecnica, un gioco in cui a perdere sarà l’uomo stesso, se non riuscirà a recuperare lo Stato di diritto. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
25 marzo 2022
Un mio intervento riguardo la strategia politica, da una discussione su una chat del movimento: […] sul “fare” […] le valutazioni possono cambiare e un fare sbagliato può aggiungere problemi su problemi, come M5S insegna. Dare la colpa al sistema politico-mediatico al potere sembra la cosa più facile da fare, più evidente, ma non credo corretta, tutt’al più comoda. Intanto il movimento non dispone di scarsi numeri a livello di militanza, anzi, ma il fatto che sotto un attacco civile e politico così pesante la divisione e la “produzione di sigle” non si sia fermata, la dice lunga sul livello di necessità percepito. Oltre a questo, la traslazione dell’impegno politico sul web e sui social, strumento questo sì del sistema per come è gestito ora, sta dando i suoi frutti avvelenati. Il fatto che non esista dopo 2 anni un coordinamento nazionale dei vari progetti per i settori in cui la società civile sta rispondendo al sistema sul territorio, la dice lunga su ciò, sui problemi organizzativi e sulla visione strategica della politica “alternativa”, che non riesce o non vuole trovare un centro politico-operativo. Questo necessario centro dovrebbe superare la divisione, se vuole essere in grado di intercettare la società civile diversamente dissidente a ciò che stanno facendo i governi Occidentali, di cui il nostro è evidentemente avanguardia sotto vari profili. Ora, la storia insegna che l’unione, per essere efficace, non deve essere estetica, simboli stampati uno vicino all’altro, ma sostanziale negli intenti e, soprattutto, fra soggetti realmente rappresentativi delle varie componenti sociali, che la pletora di sigle personalistiche, senza reale costrutto politico-programnatico e senza reale presa sul territorio, non sembrano intenzionate e/o capaci di intercettare. Inoltre, le sigle devono essere disposte a rinunciare ai singoli stendardi ed ai veti reciproci con spirito di sacrificio per il bene del Paese, se vogliono raggiungere una costruzione politica degna di tale nome capace di rappresentare, potenzialmente la non trascurabile resistenza, che pure esiste, e far spuntare dalla società civile quegli statisti necessari all’unità e al pesante compito di riforma sociale e politica oggi necessario, statisti che ora evidentemente il movimento non sembra capace di esprimere. Ecco perché ho salutato con favore il CLN, che comunque deve ancora esprimere il suo potenziale aggregante e dialogante con tutta la società civile, se ne sarà capace, cosa che il movimento di quest’epoca storica non sembra in grado di fare, almeno nella forma politicamente ed istituzionalmente utile. Riguardo alla “questione coscienziale”, personalmente ho detto e scritto molto, individuandola come uno dei fattori di divisione e distrazione politico-culturale, capace di impedire un “sano”, laico e civile attivismo politico, che si vuol legare a “coscienze” di altra natura che favoriscono altre divisioni, perché appartenenti ad una sfera di interesse filosofica verso cui la politica dovrebbe limitarsi a garantirne la possibilità di libero accesso e svolgimento, senza pretendere di cavalcarne le varie anime ad uso e consumo dei “professionisti” del settore, sempre più attratti dal pubblico in cerca di risposte. Pensare di concorrere con il sistema a livello culturale, senza essere capaci di organizzarsi politicamente in maniera opportuna, è un altro degli errori che stiamo pagando caro. La politica nella sua funzione più nobile ha molte armi e possibilità a livello culturale ed intellettuale, capaci di svolgere quella funzione ecumenica che evidentemente ora altri settori non riescono ad esprimere con la necessaria chiarezza. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
22 marzo2022
Continuare a vedere i diritti umani come una maschera per la peggiore globalizzazione, invece non necessaria o obbligata, senza coglierne l’occasione storica di affrancamento della persona dai determinismi novecenteschi, diventa un gioco intellettuale sterile che rischia di consegnarci al pragmatismo della “scienza”, questa sì ora come ora in mano alle oligarchie, ed al controllo sull’uomo che la tecnica impone. La democrazia liberale e la Costituzione tentano di bilanciare bene collettivo e individuale, due valori che, a ben vedere, si costruiscono l’un l’altro. Se perdiamo questa bussola non riusciamo a parlare alla società civile in modo coinvolgente ed innovativo e non saremo in grado di superare la narrativa mainstream, come evidenziavo in questo articolo: https://www.massimofranceschiniblog.it/2021/12/19/senza-verita-politica-non-fermiamo-la-dittatura-del-bene-comune/
In questo altro articolo rilevo varie contraddizioni in ordine ai diritti umani […] da cui credo dobbiamo liberarci definitivamente se vogliamo avere una chance di rinnovare la politica: https://www.massimofranceschiniblog.it/2018/12/19/diritti-umani-valori-che-attendono-una-politica-responsabile/
21 marzo 2022
Due interventi sulla chat del CLN: […] all’atto pratico occorrerà andare nelle Istituzioni e per far questo in maniera consapevole, condivisa e appetibile per quanti sono diversamente dissidenti con lo status quo, occorrerà costruire un soggetto da votare. Riguardo alla forma partito, non sta scritto da nessuna parte che un partito, soprattutto oggi, non debba o non possa fare un’attività a 360°, culturale, sociale, organizzativa e politica, per diventare un esempio funzionante di una nuova idea di Paese e di Stato di diritto, che dobbiamo necessariamente liberare e restaurare. E questo processo deve compiersi più velocemente possibile, se vediamo la realtà per quel che è. […] le varie anime e sensibilità che il CLN dovrebbe attirare non sono disponibili, se non in minima parte, nelle formazioni politiche della cosiddetta area del dissenso: vanno cercate nella società civile, però mai come oggi disorientata, disinformata, divisa, anti-politicizzata e tenuta sotto scacco da una rete di mistificazioni, convenzioni e paure assai penetranti, grazie alle mirabilie della tecnica. Nonostante questo, credo che nella società civile ci siano ancora tante persone, anche di levatura, disponibili a dare una mano qualora si mostrasse un soggetto politico degno di tale nome e realmente diverso. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
13 marzo 2022
Un intervento su una chat locale del movimento: Il sacrosanto slogan […] “nessun aiuto ai nazisti” non era purtroppo bilanciato da uno contrario all’invasione militare russa, che ha dato la scusa alle oligarchie finanziarie che guidano l’Occidente per la nuova emergenza, insieme guerrafondaia ed energetica, utilissima a portare a termine la distruzione dell’economia sana fatta da cittadini e imprese, per metterla in mano alle corporazioni ed ai loro affiliati. Non mi stancherò mai di ripetere che Putin aveva altri modi e mezzi, mentre probabilmente ha calcolato anche la reazione occidentale. Tutto ciò va a sommarsi al controllo elettronico della persona, in continua implementazione. La miopia del movimento che non riesce ad esprimere una politica di alto livello sociale ed istituzionale, finisce per relegarci alle “dipendenze” di partitini di ex grillini e ideologizzati/personalisti vari, che la storia dimostra di nessuna utilità politica ed elettorale, anche se “coalizzata” […]. È con tutta evidenza che queste mie riflessioni non siano popolari […] molti ancora si ostinano a vedere una mia “antipatia viscerale” verso i partitini, senza capire che la mia […] è una critica puramente politica, per quanto dura. (Un altro tipo di impegno) potrebbe essere portato avanti in vari modi, con la necessaria progettualità, se solo la si smettesse di passare il tempo nel gorgo delle dispute personali, dell’agenda dettata da partitini e associazioni varie, da improbabili presidi e aperitivi, da tutto il tempo sprecato sul web e sulle chat: il sopraffino sistema messo in campo dalle corporazioni, con l’aiuto della psicologia, che certo non aiuta la riflessione e la programmazione se non usato in modo intelligente, selettivo ed operativo. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
9 marzo 2022
Riguardo alla mia posizione rispetto alla crisi Ucraina, come sempre ispirata ai diritti umani, dico che questi e le comunità si possono anche difendere con le armi, certo non nel modo ipocrita dell’Occidente imperialista, in questo caso certamente criticabile per il pericolo dell’espansione NATO. Il problema di molta politica “alternativa” è che risulta sostanzialmente appiattita sulla politica di Putin, non considerando la possibilità di altre politiche e manovre da parte della Russia. Se uno sbaglia più dell’altro, si ritiene l’altro autorizzato a fare qualsiasi cosa, ma così non si esce dalla logica del “o di qua o di là” anche se, a ben vedere, la semplice “equidistanza” non è un valore in sé, quando non contiene una vera politica alternativa, ma solo una testimonianza sterile di pacifismo. Ed il punto è proprio questo: la difficoltà nella nascita di una vera politica alternativa, tesa a rimettere i valori universali al centro per farne agenda politica, non è solo impedita dal sistema vigente nell’Occidente, ma anche da un certo “contro-sistema” che non riesce ad uscire da posizioni ideologiche e strategiche globali, rimanendo invischiato in una lotta globale fra sistemi, senza possibilità di costruzione di una politica nuova, cosa invece sempre più necessaria in un mondo che appare destinato o ad una crisi/guerra totale, o ad una multipolarità in cui nessuno dei poli sembra garantire un luogo nel mondo in cui ci piacerebbe veramente vivere. In questo mio ultimo video, riflessioni utili a capire: https://youtu.be/2RHIF3zZZaQ
(Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=rW0-dBPIBE4)
8 marzo 2022
A me non piace parlare di “complotti“, ma di “sistema“, che trova la massima espressione e convergenza nei media e social media: ne abbiamo oggi il plastico esempio, capace di trasformare la disperata, ma apparentemente invincibile azione di Putin, nella nuova questione centrale mondiale da cui si continuerà a modificare il mondo per sottometterlo al controllo elettronico e mass-mediologico del pensiero e del movimento. Poi, se non accadrà l’irreparabile, avremo la questione “cambiamento climatico”, l’ennesima ideologia distorta e distraente. Qualsiasi politica pretenda di fare qualcosa, deve avere bene in mente tutto ciò ed agire di conseguenza, in modo consapevole, coinvolgente, non velleitario. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=rW0-dBPIBE4)
8 marzo 2022
Era scontata la cronicizzazione del controllo elettronico. Purtroppo, ciò che non sembra ancora scontata è l’inutilità di appelli alla disobbedienza di massa stile “se tutti non guardassero la tv” o “non mettessero le mascherine”: solo una seria e consapevole formazione politica, rappresentante della variegata porzione di società civile che non si riconosce nel presente culturale e politico, avrebbe una chance di poter iniziare a modificare l’agenda del Paese. Purtroppo, la sua riuscita è ostacolata da divisioni di basso livello e dal virus antipolitico che imperversa sui social media. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=rW0-dBPIBE4)
4 marzo 2022
Credo che la questione 5G all’interno del movimento del dissenso sia essenzialmente mal posta. La stragrande maggioranza degli argomenti sollevati sono di ordine medico-salutistico, ma ancor prima, a mio parere, dovevano venire quelli di ordine politico: il 5G inizia veramente a permettere l’internet delle cose, cioè il controllo degli uomini trattati da cose, tramite le cose, che è il vero obiettivo delle oligarchie dominanti. La messa in mano dell’amministrazione, della politica ed in sostanza dello Stato di diritto agli algoritmi della tecnocrazia, con il 5G inizia ad essere un processo che sembra sempre più irreversibile. Può essere bloccato e rimodulato solo politicamente, ma proprio grazie all’antipolitica generata dai social media questa operazione è sempre più ardua, perché richiede la rimodulazione della politica stessa. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=rW0-dBPIBE4)
2 marzo 2022
Non sono come quei pacifisti che ad un carrarmato oppongono dei fiori, ad una violenza occorre rispondere a livello adeguato, possibilmente in modo di generare meno violenza possibile, e ciò non è sempre facile o possibile. Quando un poliziotto ferma un criminale in flagrante fa il suo lavoro ad un livello adeguato, se continua a menarlo dopo averlo fermato commette un crimine di Stato. Riguardo a politica e morale, anche se io preferisco parlare di etica: sono ambiti assolutamente inerenti, perché uno deve orientare l’altro, altrimenti non resta altro che un “tecnicismo politico” avulso dalla considerazione che abbiamo a che fare con uomini e popoli che hanno tutti gli stessi diritti. Io ragiono sempre nell’ottica che mi porta a concepire la necessità di una nuova politica, necessità sempre più evidente, se siamo arrivati alla soglia del conflitto nucleare e del transumanesimo. Nella situazione attuale non c’è una parte che ha fatto di tutto per disinnescare occupazioni e violenze: abbiamo un Occidente che si sente “autorizzato” ad utilizzare l’ampio consenso per il suo sistema in modo antietico, e una Russia che non è riuscita, o non ha mai voluto, dare una vera sterzata alla politica internazionale, al suo sistema interno ed esterno, preferendo sentirsi “autorizzata” in questo dall’imperialismo USA/NATO. Putin poteva agire diversamente per combattere l’espansionismo Occidentale? Io credo di sì. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=2RHIF3zZZaQ)
2 marzo 2022
Il divide et impera su cui il sistema basa il suo consenso non va alimentato, se vogliamo avere una pur minima speranza di cambiamento e creare una politica nuova. Questo vuol dire che non possiamo non individuare nell’uso delle armi e nell’occupazione di territori una “continuazione della politica” su un piano non accettabile, da evitare sempre. Detto questo, non possiamo neanche accettare tutte le politiche e le condizioni che hanno portato ad una situazione di conflitto in cui, come nella crisi attuale, non ci sono innocenti. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=2RHIF3zZZaQ)
26 febbraio 2022
Personalmente in politica cerco di essere abbastanza realista, mai stato pacifista tout court e in una vera nuova stagione politica potrei essere anche d’accordo sul ritorno al servizio militare di leva, completamente riformato e più breve, visto come istruzione multidisciplinare del cittadino alla difesa del suo Paese, in antitesi alla tendenza attuale di privatizzazione della guerra. Riguardo a ciò che sta facendo Putin, mi sentirei di sposare la dottrina che spiegava il generale Mini per l’Isis, ovviamente non presa in considerazione che prevedeva, in breve, una sorta di blocco/assedio di tutti i rifornimenti, varie inchieste internazionali e conseguenti azioni fino a resa. Sbagliamo a pensare che l’invasione di territori, cioè la guerra, possa essere l’unico mezzo per fermare un avversario. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=2RHIF3zZZaQ)
26 febbraio 2022
Credo che denunciando le contraddizioni ed i crimini dell’Occidente e l’imperialismo di USA/NATO, non si debba cadere nell’errore opposto di accarezzare l’ingresso del nostro Paese in una diversa sfera d’influenza. L’unica soluzione per una nuova politica non può che essere nella verità, non solo nell’informazione, oggi negata, ma sul sostanziale tradimento da parte dell’Occidente dei suoi stessi valori. Tali valori impongono che l’Italia riacquisti nel tempo la sua sovranità costituzionale, facendosi esempio di politiche diplomatiche autonome, distanti dalla spartizione del mondo in blocchi, per una nuova stagione di accordi fra popoli sovrani, non fra oligarchie varie. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=2RHIF3zZZaQ)
24 febbraio 2022
Credo si debba innanzitutto prendere le distanze da qualsiasi narrazione ci venga imposta dall’alto, perché di questo si tratta: noi come società civile non abbiamo tutti gli elementi e dovremmo aver ormai imparato che la visione degli avvenimenti globali sia viziata, ed uso un eufemismo, da interessi completamente diversi da quelli della comunità e della nostra Repubblica. Dire di essere contro la guerra senza immediatamente aggiungere di essere contrari anche a tutte le condizioni che la favoriscono, credo non possa essere accettato da chi ha veramente a cuore la pace fra i popoli. Nell’odierno mondo globale non ci sono attori senza enormi responsabilità. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=2RHIF3zZZaQ)
23 febbraio 2022
https://www.ancoraitalia.it/tutte/attualita/aprire-adesso-con-generosita-e-lungimiranza-una-nuova-stagione-politica/
Di parlamentari che abbiano, come dice Toscano “pubblicamente completato un percorso di dolorosa e pubblica autocritica“, purtroppo non ne vedo, se ancora pochi giorni fa leggevo da parte di un parlamentare un discorso che cercava di descrive le recenti modifiche costituzionali in modo da farcele digerire. Riguardo al “percorso” forse poi Toscano fa riferimento al percorso psicologico scardovelliano, politicamente ed istituzionalmente improponibile, senza il quale non sarebbe possibile attuare la Costituzione?? Credo che se vogliamo smetterla di alimentare l’antipolitica e costruire una seria alternativa politica, non demagogica ed insignificante politicamente ed a livello di rappresentanza, faremmo meglio a trovare il modo di coinvolgere in maniera autorevole la società civile variamente scontenta dello status quo, senza andare dietro a personaggi e partitini dello zero/poco-virgola che non hanno un respiro nazionale ed istituzionale.
23 febbraio 2022
Credo occorra fare definitiva chiarezza sui parlamentari che a molti di noi possono apparire dalla nostra parte. In Parlamento non mi risulta ci siano rappresentanti completamente contrari a tutte le misure emergenziali del Conte2, contrari ad accettare mascherine e green pass per entrare in Parlamento, contrari alle recenti modifiche costituzionali. I parlamentari veramente orientati al rispetto della Costituzione e dei diritti umani avrebbero dovuto rifiutare in toto le misure del nuovo sistema di controllo che si sta instaurando nell’Occidente, anche con atti clamorosi di disobbedienza civile che li avrebbero lasciati coerentemente fuori dal Parlamento, facendoli però diventare l’avamposto critico, istituzionalmente scomodo per le più alte cariche dello Stato, per la Corte Costituzionale, capaci di sensibilizzare le Corti Internazionali per i Diritti Umani anche per favorire la nascita della corte equivalente, mancante in Italia. Un vero dissenso civile, ma intransigente, avrebbe potuto essere la punta di diamante da cui sarebbe potuta nascere una vera opposizione organizzata e strutturata in un soggetto politico capace di rappresentare la grande fetta della società civile variamente dissenziente con lo status quo. Se ciò non è ancora accaduto nel nostro Paese, deve farci riflettere sulla qualità della nostra classe politica e sulle urgenti necessità politiche ed operative necessarie a crearne una.
22 febbraio 2022
Un mio commento su una chat del movimento genovese, ad un appello in cui si invitava tutti a partecipare ad ogni iniziativa di qualsiasi gruppo, per “remare tutti nella stessa direzione”: Credo che, al contrario, la stella polare debba essere elaborare una politica efficace contro la dittatura, o appoggiare chi riteniamo indichi una politica efficace. Andar dietro a qualsiasi iniziativa di qualsiasi gruppo, in maniera indiscriminata, appare quasi un automatismo in cui, come per tutti gli automatismi, si bypassa percezione, ragionamento e scelta. Se per gli automatismi del corpo e le azioni ripetitive ciò avviene in modo naturale, non è detto sia ugualmente auspicabile per gli ambiti dove sarebbe preferibile una scelta ragionata. Se tutti sono uguali facciamo un torto alla loro specificità, mentre cerchiamo di sopperire, con la nostra non scelta, alla loro incapacità di perseguire quell’unione a cui alla fine tutti, al contrario, dicono di anelare. Non scegliendo, indiscriminatamente non teniamo conto delle differenze, portando la politica a livello di menù alimentare, in cui invece è necessario variare per alimentarsi in modo completo. Allora mi direte: ma anche le idee necessitano di pluralità per essere feconde! Vero, ma questo è nel momento dell’elaborazione, della crescita, mentre la politica è il momento in cui si passa all’azione. Fare tutte le azioni possibili in modo indiscriminato non è indice di scelta, e dove non c’è scelta c’è rinuncia al pensiero, c’è automatismo, consuetudine, c’è in effetti non azione, non direzione: proprio la situazione attuale, dove non stiamo andando da nessuna parte. Un bel vicolo cieco per il movimento, non vi pare?
21 febbraio 2022
[…] in certe argomentazioni mi par di vedere un vizio comune a cui per ora non ho dato ancora un nome, magari già esiste, comune a molti ambiti che hanno a che fare con la politica. Il vizio è questo: a me pare che a volte si faccia una certa confusione fra la parola e la realtà, quasi che la parola sia capace di plasmare la realtà da sé, senza bisogno di volontà e costanza. Ebbene, non basta scrivere una costituzione, una legge, addirittura una carta universale dei diritti umani, se poi tali contenuti e valori non sono oggetto di costante costruzione ed attuazione da parte della politica. Migliorare la Costituzione, certo, si può, come tutte le cose umane non è un assoluto, tutto è migliorabile, ma il miglioramento non basta scriverlo, deve essere costantemente applicato, mantenuto. Siamo sicuri che la Costituzione e lo Stato di diritto abbisognino di così tante modifiche e aggiornamenti, o è più un fatto di mancanza di VOLONTÀ POLITICA di tenerli in piedi, oserei dire di credere in loro? […] ciò che mi pare utile ed efficace metodologicamente per noi che cerchiamo di organizzare una politica alternativa, credo debba essere una nuova programmaticità che sfoci in una coerente volontà politica. In questa volontà, innanzitutto, ci dovrebbe essere il concetto che sia subito possibile attuare i diritti umani, la Costituzione e lo Stato di diritto, attuando coerentemente i valori ed i principi generali che esprimono, che vanno “solo” fatti oggetto di contenuti politico-operativi adeguati e coerenti. Questa cosa per essere imposta nell’agenda politica, abbisogna di una grossa formazione che rappresenti quel 30 per cento potenziale di variegato dissenso allo status quo.
18 febbraio 2022
Una mia risposta a Ugo Mattei, sulla chat del CLN: Caro Ugo, qui il problema non è fare divisioni fra duri e puri e gli altri, qui il problema è scegliere una direzione politico-operativa conseguente alla drammatica situazione del Paese e delle sue Istituzioni, dove dobbiamo riportarci la società civile che non si riconosce nel nuovo mondo che le oligarchie stanno preparando. Purtroppo il movimento politico alternativo non sembra più capace o interessato a parlare al Paese, ma si avviluppa nei suoi facilissimi contatti favoriti dalle piattaforme del digitale, che ci danno una falsata impressione percettiva sulla nostra presa sociale. Nel CLN originale c’erano realmente i rappresentanti della società civile antifascista, c’era la POLITICA, nei partitini che frequentiamo sul web e in molti dei personaggi a cui regaliamo visualizzazioni la politica è andata persa in ideologismi, settarismi e personalismi, o addirittura annacquata da tutta una serie di contenuti relativi a presunti “risvegli personali”, addirittura attribuiti alla Costituzione con un’inversione di piani assai disturbante democraticamente, perché sottomette la consapevolezza e l’attività politica ad un “determinismo coscienziale” del tutto fuori luogo, oltreché indimostrabile. L’antipolitica si nutre molto al giorno d’oggi di false prospettive, che con il web vanno a nozze. Noi dobbiamo organizzare un soggetto politico chiaramente ispirato ai diritti umani, alla Costituzione e allo Stato di diritto, per raccogliere la società civile ancora sana, prima che sia troppo tardi e la tecnocrazia ci escluda fisicamente e digitalmente da ogni interfaccia con lo Stato. Dobbiamo prendere decisioni operative urgenti per parlare alla società civile. Gli attivisti onesti e realmente interessati ci seguiranno, i personalisti se ne faranno una ragione o scompariranno, il popolo del dissenso se saremo bravi si unirà sopra i loro presunti rappresentanti, la società civile sana sarà pronta. Sta a noi essere sagaci e lungimiranti.
18 febbraio 2022
Pubblicato sulla chat del CLN: La responsabilità di chi per storia ed autorevolezza ha la possibilità di fare subito qualcosa di efficace politicamente è enorme. Deve trovare il modo di coagulare le migliori forze del Paese, di ogni settore sociale e produttivo, per svolgere un’azione di pressione mediatica, istituzionale, politica e civile immediata, emettendo subito dei programmi alternativi a quanto sta facendo il governo per aprire un dibattito pubblico ed inchiodare la magistratura alle sue responsabilità. Se questo sarà fatto con sagacia e forza avremo una chance.
Questo processo non può essere rallentato dalla ricerca di unità programmatica con piccoli soggetti politici di fatto irrilevanti a livello sociale, quando non velleitari, perché sostanzialmente sconosciuti ai più. Non abbiamo più tempo per quel “democratismo” dal basso che soddisfa a mala pena un politicamente sterile attivismo. Occorre agire prima che mettano il green pass per andare a votare, od altra misura equivalente, decretando così la definitiva uscita dalla politica e dallo Stato di diritto. Vogliamo arrivare a questo prima di costruire un serio soggetto politico?
2 febbraio 2022
Continuo ancora a sentire gente che si ostina a contestare il green pass per il fatto che non funzioni da un punto di vista sanitario, senza dire che il vero scopo di questo strumento è in realtà quello di veicolare il controllo globale delle persone, che sarà perfezionato con l’identità e la moneta digitali. Ma dove andiamo se non riveliamo i veri obiettivi del sistema di controllo globale?
2 febbraio 2022
Chi si informa in maniera “alternativa” sul web, dovrebbe imparare a distinguere canali e contenuti non solo per il fatto che il messaggio espresso sia più o meno in linea con i desideri personali, ma se sia fondato e realistico. Occorre distinguere chi parla a ragion veduta, da chi parla soprattutto per avere audience e like. Non vi siete stancati di chi promette un imminente crollo del sistema e favoleggia sul fatto che “staremmo vincendo“, quando non abbiamo neanche iniziato a combattere politicamente?
2 febbraio 2022
A me poco importa disquisire se siamo in dittatura o “solo” in un regime autoritario, anche Mussolini, come ricorda Mattei, inizialmente era a regime invariato. A me interessa evidenziare la forte negligenza civile e di pensiero dei più, evidentemente circuiti dalla lunghissima e pervasiva campagna mediatica del pensiero unico. Rimediare a questo non sarà facile, è forse troppo tardi: occorre un livello di volontà e sagacia civile e politica non indifferente, capace di far esporre politicamente chi nella maggioranza silenziosa non accetta tutto ciò, per unirli con quei dissidenti della prima ora capaci di pensare istituzionalmente, anteponendo il bene del Paese alla bandierina ideologica e personalistica.
30 gennaio 2022
RIELEZIONE DI MATTARELLA Credo occorra prudenza nell’annunciare nuove stagioni politiche e cambiamenti, non possiamo chiuderci in analisi sulle manfrine della politica ed i suoi riassetti tattici ad uso e consumo di una narrazione fine a se stessa e fintamente democratica, che sempre ci saranno. Occorre allargare lo sguardo senza illuderci: chi detiene veramente la sovranità in Italia e nell’Occidente ha oggi meno sovranità? Non credo proprio.
27 gennaio 2022
Messaggio pubblicato sulla chat del CLN: La questione green pass per i parlamentari è esiziale, perché determina l’accettazione da parte dei rappresentanti della società civile del fatto che una condizione personale non derivante dalla perdita di diritti dovuta a crimini riconosciuti dalla legge, possa essere accettata come restrittiva dei diritti umani e civili. Mai i parlamentari avrebbero dovuto accettarlo, come mai avrebbero dovuto accettare i lockdown e le altre restrizioni. Se non siamo consapevoli della debolezza derivante da questi cedimenti, non avremo un buona base di partenza per svolgere un servizio al Paese, utile a fermare la distopia tecnocratica che incombe sulle nostre vite. I diritti vanno compenetrati, solo in casi assolutamente eccezionali dovrebbe essere ammissibile una prevalenza del cosiddetto “interesse collettivo” su quello individuale, con la consapevolezza che una collettività è composta da individui, che trovano nella reciproca espressione dei loro diritti la naturale cooperazione che permette un vivere civile armonico e creativo. Questi casi eccezionali, ad ogni modo, non dovrebbero essere costruiti su dati e narrazioni determinati da enti sovranazionali e corporazioni globali, anche se ammantati da una “scienza” che in mano loro diventa solo ideologia, profitto, controllo.
24 gennaio 2022
ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Il “drive in” per far votare parlamentari che accettano, in piena violazione dell’Art. 3 della Costituzione, di subordinare la loro carica alla condizione personale relativa ad un possibile “contagio”, determinato in maniera scientificamente scorretta per una malattia di cui peraltro si ha la cura, guarda caso non riconosciuta dalle autorità, descrive tutta la dimensione dell’oscenità civile e istituzionale della politica italiana, avanguardia della distopia tecnocratica che sta sostituendosi alla nostra Repubblica e che infetterà fatalmente tutto il pianeta.
1 gennaio 2022
L’augurio per questo nuovo anno non può essere altro che un invito a tener duro, alla lotta, a non accettare facili illusioni di “vittoria” in assenza di una vera riscossa politica consapevole e unitaria tesa al ripristino dello Stato di diritto: ne stiamo vedendo la fine senza fare niente di politicamente utile, credendo che tutto finirà automaticamente come per incanto. Non è così, e sprecheremmo tutte le preghiere senza una partecipazione attiva al cambiamento. Se ci aiutiamo lo spirito sarà dalla nostra parte, se continueremo ad aspettare e girare a vuoto fra una velleità inconcludente e l’altra, non faremo altro che meritarci un destino che altri hanno già scritto. Questo il mio contributo: https://www.massimofranceschiniblog.it/2021/12/29/il-coraggio-di-dire-basta-ed-agire-politicamente/#more-2273
18 dicembre 2021
Un mio commento in una chat Telegram, rivolto a chi fra i dissenzienti a questa dittatura cerca di far passare il messaggio che “staremo vincendo“, che in qualche modo il regime sia alle corde: Purtroppo mi spiace dover portare un senso di realtà nelle cose: dire che ce la faremo senza intraprendere una forte azione culturale, informativa, politica, istituzionale e unitaria a livello nazionale, credo non sia realistico. Dobbiamo capire, definitivamente, che non è questione di superare normative, obblighi o emergenze: le oligarchie che governano il mondo hanno ormai la tecnica necessaria a riprogettare tutto, compreso l’uomo stesso. O capiamo la portata della sfida, o meglio dedicarci agli affetti più cari, nella speranza di non vedere il fondo prima della nostra dipartita.
10 dicembre 2021
Oggi sarebbe la Giornata Mondiale dei diritti umani: a chi la celebra senza ritegno lodando la “responsabilità” coatta emergenziale basata su falsità e sostenuta da popoli disinformati e circuiti mediaticamente, darei il premio mondiale dell’ipocrisia. Purtroppo i più non capirebbero, e gli altri ancora non capiscono che è ora di unirsi politicamente sotto la bandiera dei diritti umani, per provare un ultimo tentativo di ristabilire lo stato di diritto. In queste due sezioni del mio blog uno sforzo in tal senso: https://www.massimofranceschiniblog.it/category/i-diritti-umani-e-lo-stato-della-civilta/
https://www.massimofranceschiniblog.it/category/proposte-programmi-e-riforme/
6 dicembre 2021
Un mio intervento sulla chat dell’associazione che organizza le manifestazioni a Genova: Visto che qualcuno si è riferito a me come quello che parla di politica, ed è vero, ribadisco il mio pensiero: la politica è la dimensione dell’uomo che si organizza in società, quindi qualsiasi attività di protesta è un’attività fondamentalmente politica, mi spiace per chi non sopporta la parola, ma è così. Poi qualcuno parla contro la politica intendendo contro i partiti, ma questo è un problema suo, purtroppo piuttosto diffuso. Quindi rendiamoci conto della distorsione del nostro lessico. Se difendiamo la costituzione, un documento molto politico, dovremmo sapere che questa parla di partiti, attraverso i quali il popolo organizza il suo contributo alla politica nazionale. Quindi, avercela con i partiti in generale non ha senso. Altra cosa è denunciare la degenerazione dei meccanismi della politica, che fa sì che i partiti diventino portatori di interessi diversi da quelli del Paese. Questo è un grosso problema politico, il più grande in effetti, ma non c’è altro modo di risolverlo se non con la politica, che dovrebbe essere certamente diversa, consapevole e trasparente. Una cosa che va costruita facendo tesoro della consapevolezza dei meccanismi che rovinano la politica e dell’esperienza 5 Stelle il cui popolo, sostanzialmente ignorante di politica, per un bel pezzo non ha visto o non ha voluto vedere i problemi, mandando in parlamento una forza che già aveva una marea di contraddizioni democratiche interne, non chiarezza politica, povertà di pensiero e una sostanziale “resa anticipata”, assai superficiale, a molti dei temi che oggi caratterizzano il grande reset. Il fallimento 5S è stato un evento che ha causato una grande antipolitica, che il sistema ovviamente ha salutato con grande favore perché lo mantiene assoluto padrone delle istituzioni, che invece noi dovremmo volerci riprendere. Quindi, non sto dicendo che cambiare politica sia facile, sopratutto con questo popolo antipolitico, anche infettato da tutto ciò che di distorsivo portano i socia media in termini di pensiero comune antipolitico, povero, populista, massimalista e velleitario. Quindi, non è facile, ma è l’unica strada: tentare di costruire una politica unitaria basata sui valori più alti, il meno possibile divisivi, come i diritti universali, cercando di creare dei meccanismi di trasparenza, di reale e costruttivo contatto con la società civile, senza farci prendere dal miraggio chiamato “democrazia diretta”, impossibile in società così complesse, sostanzialmente ignoranti ed in cui le piattaforme tecnologiche sono in mano alle oligarchie. Non c’è una legge fisica che impedisca di costruire meccanismi politici diversi, non è facile, ma se manca la volontà politica di farlo abbiamo già perso, perché lasciamo la politica al sistema. Piaccia o no, signori, le cose stanno in questi termini. Quindi mi sta bene criticare i partiti dell’arco parlamentare per la loro criminalità, i partitini extraparlamentari per la loro inefficienza, divisione, pochezza, ideologia e personalismi vari, ma non potrei mai attaccare un partito solo perché tale: nella nostra costituzione i partiti sono l’anima della democrazia. Quindi, coerentemente, da un punto di vista di manifestazioni e di piazza, non sarei contro tutti i partiti, anche se in effetti ora non ne vedo all’altezza di ciò che servirebbe al Paese. Quindi non sono interessato a farmi sponsor di qualche partito, ma non perché quando vedo un partito vedo il demonio. E non ho avuto problemi a parlare in una manifestazione aperta, sotto la Prefettura, organizzata da un partito che può stare più o meno simpatico, oggettivamente ancora non compromesso con il sistema. Anche se non ne faccio parte, non posso non riconoscere che, piaccia o meno, e fino a prova contraria, rappresenta un luogo democratico da difendere, certo anche da contraddire e incalzare, ma non da delegittimare a priori facendo il gioco dell’antipolitica. Nonostante ciò che penso e ciò che scrivo, il libro in cui parlo del necessario partito unitario di liberazione nazionale, non ho mai spinto l’associazione in direzione di un partito o di costruzione di un partito, una questione che sarebbe stata fuori luogo, inappropriata alle premesse e velleitaria. Ho spinto però, anche nella stesura dei documenti, per far sì che l’associazione potesse farsi un suo pensiero sulle necessità della politica, una consapevolezza che potesse andare oltre la distruttiva antipolitica. (Questo intervento è stato pubblicato sulla rivista on-line Appello al Popolo, nella sezione Rassegna Stampa: https://appelloalpopolo.it/?p=69028
1 dicembre 2021
Ho appena visto un breve video dell’ormai famoso portuale di Trieste che torna sconcertato dall’inutile appuntamento all’ONU. Io direi che sia più utile iniziare a costruire una politica alternativa unitaria a livello nazionale, come ad esempio delineata nel mio libro e nella parte operativa che metto sotto, insieme al capire come progettare comunità alternative. Dobbiamo progettare modi e forme per sopravvivere a questa dittatura, invece di affidarci a gente che ancora deve imparare come funziona il mondo. Di gatekeeper che “non mollano mai”, ma ci legano alla loro narrazione, ne abbiamo a bizzeffe. E vorrei dire qualcosa anche sullo slogan “la gente come noi…”: la malattia chiamata “antipolitica” che sta impedendo al movimento di essere efficace contro la dittatura ha partorito questa cantilena da stadio senza contenuto, senza un vero messaggio all’esterno, ma solo un grido autoreferenziale e consolatorio che potrebbe andar bene ad ogni occasione. Ce la cantiamo e ce la suoniamo senza costrutto, imbambolati dal miraggio di apparente attivismo che ci regalano i social. https://www.massimofranceschiniblog.it/2021/06/12/regalo-il-mio-libro-alleventuale-comitato-promotore/
22 novembre 2021
E così scopriamo la CENSURA anche in quello che chiamo provocatoriamente “mainstream alternativo”, evidentemente non esente da difetti speculari al mainstream, anche in ordine alla libertà di espressione e critica. Nella mia lunga ricerca dei fattori che impediscono una politica alternativa, espressa in molti articoli e video, individuo problemi, tematiche e persone a mio parere distorsivi e devianti da ciò che credo oggi politicamente necessario: uno di questi è Mauro Scardovelli. La censura è avvenuta nei commenti ad una sua intervista a RadioRadio, dove un amico genovese di Italexit ha “osato” mettere il link ad un mio articolo, denunciando anche altri problemi inerenti a vari personalismi, una delle grandi questioni che affliggono la politica “alternativa”.
Comunque, questo il video incriminato: https://youtu.be/MR33TCOal2k
e questo il mio articolo censurato:
https://www.massimofranceschiniblog.it/2021/11/12/la-rivoluzione-di-scardovelli-non-e-nella-costituzione/
18 novembre 2021
Un breve intervento su una chat telegram: Ho visto alcune discussioni, dopo aver fatto un appello, ieri, a non parlar più per quanto possibile e in generale della questione sanitaria: rimaniamo sempre nel campo che ha deciso il sistema, mentre dovremmo spostare il focus sulla perdita dei diritti umani. Le discussioni su “chi è più o meno eroe”, sono un particolare divide et impera “interno”, l’ennesima vittoria di un sistema che attraverso i social media ha capito da anni come distruggere la nostra potenza, individuale e collettiva. Vi invito ad approfondire qui: https://youtu.be/MR33TCOal2k
29 ottobre 2021
Vorrei farvi riflettere su come siamo messi male a livello di comprensione riguardo ciò di cui un Paese come il nostro avrebbe bisogno politicamente, rispetto a quanto siamo abituati ad applaudire. Questa mattina mi hanno girato un video, che non metto perché non l’ho visto pubblicato da nessuna parte: è un intervento, se non ho capito male, alla manifestazione in sostegno dei sanitari organizzata da Libera Piazza Genova, di una guardia giurata. Il contenuto è assai povero politicamente, sostanzialmente antipolitico, contrario al governo Draghi. La sua soluzione non è, come dovrebbe essere, cercare una strada politica per costruire una forza unitaria che provi a ripristinare la Costituzione, ma una promessa/minaccia di poter radunare migliaia di suoi pari, cazzuti come lui. Il tipo lo avevo già visto o sentito da qualche parte, nell’ormai immenso proliferare di video e audio “alternativi”. Ora dico: come si fa ad applaudire uno così? A che gioco sta giocando? Sta facendo il lavoro sporco per qualcuno, es. Meloni, o qualche altro gatekeeper più o meno conosciuto che al momento opportuno verrebbe individuato come il meno peggio da votare, se non il salvatore della patria? O peggio ancora alzando il livello dello scontro? Ma possibile? Parlare contro la politica vi porta ad applaudire l’antipolitica, senza capire che state facendo il gioco del sistema! Ed è così in tutta Italia! Bravi! Bravi! Bravi!
29 ottobre 2021
Un mondo di libertà senza regole, oltre che impossibile per l’uomo, pena la sua scomparsa dalla faccia della terra, sarebbe anche ingiusto: libertà per essere “funzionale”, non inquietante utopia, deve andare a braccetto con una politica che predichi dignità e responsabilità, di ogni persona verso ogni altra. Riguardo alla democrazia: siamo ormai abituati a considerarla solo etimologicamente, come “governo del popolo”, ma oggi non può considerarsi tale in assenza di un popolo veramente istruito, consapevole e politicamente amante delle sue istituzioni, cioè desideroso di ripristinare lo Stato di diritto. Solo allora queste, visto il popolo che le esprimerebbe, potrebbero funzionare secondo Costituzione e diritti umani.
26 ottobre 2021
Questa è l’epoca in cui tutti i fraintendimenti della modernità vengono al pettine. Quando affermo che il terreno democratico è devastato a livello non solo istituzionale, ma anche politico e culturale, intendo in effetti che stiamo capendo una questione che affermo da anni: i diritti umani non sono veramente entrati nell’agenda politica, e se non riusciamo a far sì che ciò avvenga, non avremo una chance di fermare la distopia tecnocratica. Chomsky è l’ennesimo intellettuale tanto osannato a livello scientifico e culturale a rivelarsi assai mainstream, per chi non lo avesse ancora capito, e credo che la sua “appartenenza” politica venga prepotentemente fuori dato che così si fa, di fatto, paladino del “progressismo” più ipocrita. E lui avrebbe tutti i mezzi per denunciare la “pandemia” come la più grossa operazione psicologica mai tentata nell’era moderna, purtroppo riuscita. Non lo fa perché, al di là di qualsiasi illazione personale, di interessi vari, ecc., un terreno sul quale non voglio scendere, anche lui sembra “incapace” di tener conto degli autori e della prospettiva che si cela dietro la presunta “emergenza” sanitaria. Ciò vuol dire che in lui non è scattato alcun “campanello” in ordine alla democrazia, ai diritti umani, allo Stato di diritto. Ciò è gravissimo. https://www.breitbart.com/politics/2021/10/25/noam-chomsky-unvaccinated-should-be-isolated-from-society/
25 ottobre 2021
E ci mancava anche questa: non solo nessuno dei “vip” del “mainstream alternativo” riesce ad affermare che senza un soggetto politico unitario di liberazione nazionale non ne usciremo mai, ma ora ci si accoda, anche se in maniera garbata, alla retorica divisiva uomo/donna. Credo sia ora che il movimento si depuri da contenuti non politici, divisivi e devianti, come se non ci trovassimo di fronte all’instaurazione del peggior regime che la nostra civiltà abbia mai visto, ma ci si debba impegnare in chissà quale “missione” culturale, guarda caso completamente in linea con il pensiero unico dominante. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10208869243564703&id=1722956388
24 ottobre 2021
Facendo l’avvocato del diavolo, si potrebbe dire che, visto la virulenza e l’indubbia grave patologia, forse molti non sarebbero morti in questi due anni. Comunque, ciò non assolve gli ultimi due governi, che avrebbero solo dovuto informare i cittadini sul sistema immunitario ed eventualmente mettere particolarmente in guardia le categorie più esposte. Cosa che i governi mai avrebbero fatto, visto che ora sappiamo che il covid è il primo step del controllo tecnocratico globale. Sulle altre cose dette dal giornalista concordo. (Il mio commento è rivolto a quanti pensano che la questione sia determinante per convincere quanti seguono il mainstream. Da molto dico che la questione sanitaria è un vicolo cieco, almeno per ora, il governo si attacca da un punto di vista costituzionale e di filosofia del diritto: le democrazie liberali non possono violare i diritti umani del singolo, l’interesse comune si compie fra cittadini liberi, informati, responsabili).
15 ottobre 2021
Sul perché Barnard faccia finta di non vedere tante cose, come la questione pandemico/sanitaria annunciata da anni e l’instaurazione distopica di una tecnocrazia di controllo globale, non voglio fare alcuna illazione. Prendo solo atto della sua ormai evidentemente parziale onestà intellettuale. A suo “discapito”, posso solo osservare, come per molti altri, l’insufficienza analitica di chi possiede un retaggio sostanzialmente “economicista” e/o legato a vecchie divisioni ideologiche, tale da impedirgli anche solo di considerare altri fattori da quelli politicamente “classici”. Sono gli stessi fattori che ancora impediscono ai diritti umani di entrare prepotentemente nell’agenda politica di un “nuovo dissenso”, che certamente non maturerà da personaggi per certi versi “datati”.
11 ottobre 2021
Il minimizzante e triste resoconto dell’odierno sciopero genovese, da parte di una delle “testate” locali foraggiate dal governo Draghi, è l’emblema della confusione che regna sovrana generata dal divide et impera di doppia natura: da una parte quello criminale delle corporazioni globali, che usano i governi a loro piacimento, dall’altra quello “ideologico”, operato sia dai media, sia da organizzazioni “sindacali” che, evidentemente, “non possono” accettare una critica radicale al green pass e alla dittatura vigente. I miei appelli, culminati con la pubblicazione del libro “Per il Partito Unitario di Liberazione Nazionale”, sono oggi quanto mai opportuni: se il popolo del dissenso non riuscirà ad “estrarre” dalla società civile un progetto politico unitario e una nuova generazione di statisti, consapevoli a 360° del nuovo mondo che si sta preparando, rischia di perdere ogni chance travolto dalle ideologie, dal “comodo” e facile “antagonismo” di piazza, dal marchio verde e da quello mai tramontato, buono per tutte le stagioni e capace di azzerare qualsiasi ragione: quello destrorso e fascista. Questi ed altri, sono gli immensi ostacoli ad una nuova ed organizzata maturazione politica, se non li abbatteremo perderemo su tutta la linea.
11 settembre 2021
Brevissima riflessione: è con tutta evidenza che la modernità abbia spostato il senso della morale, quindi della dignità umana, di fatto abbassandolo. Se leggiamo l’articolo 21 della costituzione può apparirci “datato”, dove parla di buon costume. La pornografia purtroppo è sdoganata da un pezzo, l’ambito intimo delle relazioni ha perso ogni “mistero fascinoso” diventando pubblico e la totale separazione del sesso da amore, sentimenti e responsabilità ci ha portato alla sessualizzazione dell’esistenza, all’ideologia gender, alla liquidità dell’identità. Piaccia o no, questo pacchetto fa parte della distopia che stanno costruendo sulle ceneri della nostra anima.
30 agosto 2021
In effetti siamo di fronte a qualcosa di nuovo, anche da un punto di vista estetico: il pensiero unico dominante pretende di essere inclusivo, sostenibile, universale e progressista. Dato che è stato elaborato da ambiti che controllano finanza, media e cultura, si permette il lusso di voler apparire democratico e delegittimare il dissenso come “insufficiente” di pensiero e prospettive, come limitato da problemi addirittura mentali. Rompere questa cappa non è facile, e si può fare solo con un’azione insieme culturale, organizzativa e politica. E deve essere tutto unitario, per massimizzare l’azione e giovarsi di una massa critica che già esiste e va unita. In questo articolo la strategia che propongo, basata sul mio libro: https://www.massimofranceschiniblog.it/…/regalo-il…/…
29 giugno 2021
Il vero problema dell’Occidente “liberale” è solo uno, a ben vedere, ed è inerente al diritto; anzi, alla politica che si è abituata a fregarsene del diritto. Abbiamo sintetizzato lo Stato di diritto come punto di arrivo della politica, capace di dirimere le divisioni ed attuare i diritti umani, ma non abbiamo veramente costruito, se non a parole, delle procedure politico-giuridiche democratiche per mantenerlo in funzione.
17 aprile 2021
Ci stiamo arrendendo all’internet delle cose da veri babbei, mentre potremmo organizzare un politica sovrana che metta la tecnologia al nostro servizio, non il contrario. Siamo controllati anche nei pensieri e crediamo ad un risveglio personale senza necessità di politica. Stolti fino al midollo, siamo già robot e non ce ne rendiamo conto! https://youtu.be/d4VsENcFMMI
11 aprile 2021
Il sistema, e i suoi sgherri, fanno sempre così: prima creano il problema, poi danno la “soluzione”… Vorrei far notare a Fedez che le bambole non nascono sotto i letti dei bambini, qualcuno deve mettercele! Oltre a questo vorrei dirgli che i diritti di tutti sarebbero già difesi conoscendo e attuando i 30 diritti umani! Tutto il resto, caro Fedez, fa parte della politica transumana per creare un uomo liquido, insicuro, apparentemente libero, ma invece manipolabile, e per distruggere la famiglia naturale. I collaborazionisti del sistema corporativo privato sono criminali, quanto il sistema stesso. https://www.tgcom24.mediaset.it/…/omotransfobia-dopo…
22 marzo 2021
A volte attacco Fusaro per alcune posizioni velleitarie e controproducenti, se vogliamo ragionare nell’ottica di possibilità di riuscire a costruire una forza politica inclusiva e di massa per liberare il nostro Paese. In questo caso, anche se non si esime dai suoi vezzi semantico-elitari, registro una correttezza indubitabile, da tener presente ogni volta sentiamo assalti al liberalismo tout court, i primi nemici di una maturazione politica che miri a governare il Paese. https://youtu.be/ltFj17b0Mwg
14 gennaio 2021
La più che probabile, enorme frode elettorale USA non ha avuto ascolto dalla Magistratura. Se ciò non porterà ad azioni tese alla restaurazione dello Stato di diritto, che passa anche dal giusto processo, dal considerare la verità processuale come unica ed ultima possibile sede per dirimere le faccende umane e la giurisprudenza come legittima linea guida, apriremo definitivamente la porta al caos, amorevolmente cullato e mascherato da poteri forti e corporazioni globali. Il fatto che un’ingiustizia di tale portata possa essere “sopportata” o negata o rimossa in vario modo dalla discussione pubblica, è l’ennesimo esempio dell’antipolitica: la fondamentale negazione del fatto che solo con la politica possiamo realmente risolvere problemi creati da entità coinvolgenti e stringenti sul nostro pensiero. La necessità di una politica alternativa è quanto mai lampante, peccato che la maggior parte di noi sia impegnata a parlare d’altro. Qui il mio contributo, che sto per pubblicare per intero: https://www.massimofranceschiniblog.it/…/proposta…/
2 gennaio 2021
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=261278975358445&id=100044290336330
Paolo Maddalena: costituzionalista di sinistra, per non dire comunista, assai poco interessato ai diritti umani in realtà, fa un’analisi in punta di diritto come se vivessimo in un mondo idilliaco, in cui saremmo governati con saggezza, da rappresentanti ed istituzioni che riescono a tenere fuori dal governo, dalla medicina, dalla scienza e dalle università gli interessi delle corporazioni globali. Difficilmente tutto ciò può essere messo in Costituzione, ma può far parte di una volontà politica di una vera nuova politica. Una politica che evidentemente ancora manca, e che certo non possiamo aspettarci da personaggi del genere. Possiamo solo crearla nel modo che ho iniziato a spiegare così: https://www.massimofranceschiniblog.it/…/proposta…/
9 dicembre 2020
Il regime progressista del politicamente corretto riscrive il mondo in modo da annullare definitivamente le differenze materiali fra uomo e donna, per equipararli in maniera distorta, con l’obbiettivo di distruggere l’ultimo ambito in cui la persona poteva ancora godere di “sovranità” e di socialità autodeterminata: la famiglia. ILPRIMATONAZIONALE.IT Dentro la breakdance, fuori il karate. Le novità per le Olimpiadi di Parigi 2024
2 dicembre 2020
È del tutto probabile che il Papa stia di fatto appoggiando il reset economico globale voluto dai poteri forti della finanza, in spregio al diritto umano 17 che garantisce la proprietà privata. Ad ogni modo, il tema è affrontato male, sia dal mainstream, sia da molta politica, anche alternativa, come ormai ogni questione relativa a politica, economia e diritto. I diritti umani vanno compenetrati in maniera equilibrata, perché sono 30, idem per gli articoli della costituzione. In questo mio articolo, dalla serie sui 30 diritti, un’ottica corretta: I DIRITTI UMANI E LO STATO DELLA CIVILTÀ Articolo 17. Diritto alla proprietà, non alla vita altrui: http://almassimofranco.blogfree.net/m/?t=5860375 Il Papa choc sulla proprietà privata: “Non è intoccabile” – IlGiornale.it https://www.ilgiornale.it/…/papa-choc-sulla-propriet…
25 ottobre 2020
La distopia sta arrivando, dobbiamo farcene una ragione. Qualsiasi formazione politica non abbia l’obiettivo di fermare questo processo e rinnovare lo stato di diritto, in base alle sue fonti giuridiche, quindi in base anche ai diritti umani, diventa automaticamente complice di questo processo. https://www.maurizioblondet.it/i-nuovi-lockdown-servono…/
7 settembre 2020
La politica dovrebbe servire a sottoporre a controllo e limitazione da parte della società civile ogni tentativo tecnicista di manomettere la VITA. Purtroppo ciò non accade: ubriachi delle meraviglie della tecnica pensiamo di trovare in essa tutte le risposte e le promesse della filosofia e della religione che non siamo stati in grado di capire. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10158197039008557&id=628498556?sfnsn=scwspmo&extid=vgLEd3FdQbU8TV70&d=n&vh=i
4 settembre 2020
Questo il mio intervento in relazione al post seguente (purtroppo rimosso e di cui ora non ne ricordo la paternità, che presumibilmente discettava sulla complessità): https://m.facebook.com/story.php?story_fbi…3&id=1100565428 Quindi la storia delle famiglie di influenti banchieri, degli stati profondi, delle oligarchie di vario genere, delle corporazioni, dei 3 fondi di investimento più grandi che detengono il 25% del pil mondiale e che hanno controllo e partecipazioni in banche, negli altri 2 fondi, in assicurazioni, corporazioni, media, nelle aziende cinesi che detengono tutta l’estrazione dei 17 metalli più tecnologicamente preziosi, di big pharma ed altri mille dati non devono far pensare ad una consorteria abbastanza unita contro il mondo produttivo sano, di cui succhia il sangue, ed a cui sta tentando di regalare un “grande” futuro di controllo globale tecnocratico, stile Cina appunto, accelerando il tutto tramite l’esagerata “pandemia” che hanno preparato negli anni ed in particolare nei primi 8 mesi dello scorso anno negli USA? Non vediamo che l’aspetto sanitario è stato individuato come quello più adatto per implementare tutto ciò, in parallelo con la questione bioetica, il tecnicismo e lo scientismo imperanti, l’affare gender ed il veloce transumanesimo, tutte questioni collegate che non possiamo non vedere? Interessante… credo che a volte l’intento di capire la “complessità” debba essere bilanciato da un pari sforzo per collegare fatti e cercare di trarre conclusioni, certo sempre parziali, certo da aggiornare e che non possono non tener conto delle lotte interne al deep state ed alle stesse élite. Finiremo schiavizzati in un modo così complesso che neanche potremo più ricordare la maniera in cui ci saremo finiti. Ah, dimenticavo… anche sul titolo ci sarebbe molto da dire: tanto simile alla devastante pretesa del potere della modernità laicista di individuare il dissenso come “affetto” di categorie psichiatriche, la moderna evoluzione degli stigmi di altro segno passati, certamente assai meno efficienti.
22 giugno 2020
Il potere ha solo due obiettivi: gestione e controllo. Gestione della cosa pubblica e controllo di svariati indici ed ambiti, fra cui quello relativo a vari aspetti della persona. Ora, questa gestione del potere può essere svolta entro il diritto, in termini e modalità tali da non violare i diritti umani, possibilmente rafforzandoli, oppure in modi autoritari e/o non dichiarati, fino ad arrivare a pratiche di controllo, come spesso accade oggi, che sfiorano la pazzia. Siccome un regime che pretendesse di sottoporre i governanti ad un parere “scientifico” al fine di ottenere un certificato di “sanità mentale” sarebbe assai illiberale, anche perché soggetto all’ambito della psicologia, assai lontana da qualsiasi parvenza di scientificità, è solo al diritto che possiamo affidarci, un sistema non perfetto ma migliore di altri, a patto che le leggi e le pratiche amministrative ne seguano esattamente direttive e limiti. Anche se questo oggi non accade, per vari motivi, un ambito razionale almeno ci sarebbe se seguito onestamente: il diritto stesso ed i principi inviolabili su cui si poggia. Visto che la cultura e la narrazione del sistema oggi sono manipolate come mai prima d’ora, non abbiamo garanzia di essere governati in maniera razionale, secondo diritto e valori umanistici universali. Ciò significa che la società civile è esposta, come mai prima d’ora, all’eventuale pazzia criminale di chi muove le fila del potere, senza che il diritto riesca a fare da scudo alle sue violazioni. Quindi, la criminalità di chi al potere può richiedere di attuare vari tipi di controllo, irrazionali e criminali. Questo istinto si è storicamente sviluppato nell’era moderna con la pretesa di modificare la visione stessa dell’uomo, sin nella sua intimità, per ridurlo ad oggetto manipolabile e controllabile a piacimento. La sessualizzazione dell’esistenza e la mistificazione dei diritti umani rispondono perfettamente a questo disegno. Da qui la teoria gender e tutto ciò che ne consegue. www.ilgiornale.it/news/mondo/rete-…operta-da… (anche questo, purtroppo, non più rintracciabile)
11 giugno 2020
Un articolo così ipocrita ed inquietante non poteva essere ospitato che sul blog di Grillo. Argomenti così fondamentali ma affrontati in maniera superficiale, senza scalfire alcuni meccanismi di base che violano democrazia e diritti umani, a cui la presunta assenza di mancanza di denaro porrebbe fine, denotano solo una volontà mistificatrice, buona solo per un elettorato cullato a propaganda e personalismi vari. Si propugna un sistema in cui tutti avrebbero il tempo per candidarsi, cosa certamente onorevole, ma addirittura, in cui potrebbero permettersi di affrontare spese e azioni legali… di quante migliaia di dollari mensili parla costui? E si potrebbe anche scioperare perché tanto ci sarebbe il reddito? Allora che si lavora a fare? Reddito universale e accesso incondizionato alle risorse cosa vuol dire? Che lo Stato gestirà i “beni comuni” e gratuiti per il popolo? Di quali catene parla costui, se non ci dice che fine fa la finanza speculativa, le banche centrali private, di chi sarà la sovranità monetaria e di quale mondo sta parlando? Come toglie il sospetto che, ben che vada, non ci stia proponendo una società controllata tecnocraticamente in cui magari nessuno muore di fame, ma dove tutto il resto sarà deciso dall’elite tecnocratica della tecnica? https://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%…ukUeQXgqtIMLqxA
10 giugno 2020
La censura dell’arte e del pensiero per fini politici e di controllo, in assenza di veri reati, è la plastica dimostrazione del fatto che siamo governati da un “pensiero unico dominante”, che pretende di esser chiamato “progressista”, una vera e propria agenda culturale portata avanti da élite e corporazioni, con la complicità della politica. Il vero intento dietro tutto ciò va ben oltre la presunta lotta alle discriminazioni, ma deve essere visto come un vero e proprio tentativo di sottomissione del diritto, con il fine di disarticolare il pensiero, il carattere, la consapevolezza e la forma umana, verso un futuro di controllo intimo e globale, verso quella “persona oggetto” di cui parlo qui: PERSONA OGGETTO: UN MINI SAGGIO SUI MALI DELL’ERA MODERNA: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=6079764
30 maggio 2020
Gli artisti, ovviamente quelli non famosi, protestano in piazza perché lo Stato, come ho letto su un cartellone, li avrebbe lasciati “dietro le quinte”… Beh, che pretendono?? Non volevano che la “responsabile” politica italica pensasse solo alla “salute” dei cittadini? Non cantavano “andrà tutto bene” e “bella ciao”?? Non sanno che il tanto amato pareggio di bilancio messo in Costituzione dai lacchè della tanto amata Europa non permette di attuare la prima parte della Costituzione stessa?? Lo stato di un Paese si capisce da quello della sua arte.
06 maggio 2020
Siamo alla pazzia inoculata via tv. La generazione attuale è complice nella trasformazione dell’umanità in un gregge ritardato ed asociale di individui cullati dalla tecnica e da protocolli che alla tecnica rispondono. Le peggiori scelte sono prese come niente fosse, con una “normalità” disarmante e sorda ad ogni appello alla ragione. Sordi che costruiscono il futuro umanamente anestetizzato, culturalmente distratto, tecnologicamente meravigliato ad uso e consumo delle macchine: ora in carne ed ossa, poi sempre più artificiali. Buon futuro a tutti.
29 aprile 2020
www.youtube.com/watch?v=NQwnGmMXlT…pMaGRkS01VlWNo4 È la terza o quarta volta che sento Corrado Malanga. Non mi piaceva fino in fondo, anche per il suo modo di esporre, al pari di tanti che professano un certo olismo, una comprensione totale che vorrebbe essere un punto di arrivo, quasi definitiva, come se nei millenni filosofie e religioni siano state a pettinar le bambole. Anche qui, sembra iniziare abbastanza bene per, da un certo punto in poi, far emergere le vere contraddizioni di un pensiero che pare appunto appartenere ad una “scienza allargata”, mentre si sostanzia in quello che, di fatto, è un’arrendevolezza “politica” allo status quo. La conclusione restincasista poi, che invita anche a pensare ma a non parlare, che potremmo sentire da uno del patto per la scienza o della task force anti fake, mi toglie ogni dubbio sul tipo, che pur pensa, ma guarda un po’, che il virus sia un’operazione costruita in laboratorio. Insomma lo “scientismo” dilagante, anche in certi ambiti umanistici, mostra ancora una volta, ce ne fosse bisogno, che dobbiamo guardarci da quelli che possono apparire come “avanti” e “smart”, mentre sono, consapevoli o meno, il volto più accattivante di un sistema che ti fotte, prima di tutto filosoficamente e culturalmente.
26 aprile 2020
Sembra sia venuto a mancare Giulietto Chiesa. L’avevo conosciuto di recente a Genova, alla presentazione del suo libro sul Muro di Berlino. Faceva parte di quegli attivisti ed intellettuali instancabili, coerenti e tutti d’un pezzo, cosa sempre più rara oggi. Ha sempre avuto una precisa collocazione politica, come area, pur riuscendo a mantenere un equilibrio di cui altri non erano capaci, forse aiutato dal suo essere giornalista. Ho apprezzato molto la sua comprensione delle dinamiche del potere moderne, che gli permettevano di uscire in qualche modo da divisioni ideologiche di basso livello, cosa ancora impossibile a molti, per avvertire la necessità di un cambio di paradigma, di nuove prospettive culturali e politiche universali. Ci mancherà il suo attivismo e la sua lucidità, proprio oggi che si sta stringendo un “sistema” asfissiante come non mai, con il consenso dei più che neanche immaginano quanto sia possibile, necessario e liberatorio un pensiero critico come il suo. Proprio ieri ho assistito alla sua diretta di 4 ore, insieme a Byoblu, sulla guerra, con importanti contributi esteri che mettono nella corretta luce anche questa presunta “pandemia”. Siamo tutti più poveri, ma dobbiamo onorarlo con il nostro impegno quotidiano, contro questo regime che tratta libertà e diritti come zerbini sui quali calcare indegnamente i loro sporchi interessi. Addio Giulietto, ci mancherai.
19 aprile 2020
Lo Stato di diritto esiste per proteggere i diritti delle persone, che si sostanziano nei 30 diritti umani, dove si parla di diritto alla vita, alla libertà, alla dignità, alla salute ed alla protezione sociale, ed in cui ogni persona è un soggetto giuridico da proteggere, perché è il fondamento della comunità. In tutto ciò non vedo la possibilità di imporre vaccini o condizioni particolari che uno Stato di diritto possa mettere per attuare o condizionare tutti o qualcuno dei diritti sociali. Fare ragionamenti che prevedono uno Stato incapace di ciò, ragionieristico e truffaldino vuol dire appoggiare tutte le finzioni su cui si basa la società attuale, da quella della moneta-debito in mano alle banche a tutte le altre, compresa quella che la “scienza” sia “non democratica”, per dirla con quel “filantropo” di Burioni.
13 aprile 2020
http://italiaeilmondo.com/2020/04/13/ancor…WU3ImnZvOywupbg Condivido in pieno. Democrazia e parlamento, già debilitati da anni di incuria e di “stili di vita” non democratici, lasciano il posto ad organismi composti da lacchè di corporazioni tecniche e finanziarie, che riescono così a governare ancor più direttamente le morenti democrazie, mantenendo una parvenza di democraticità. È il “soft power” nella sua veste più meschina, culturalmente aberrante, contraddittoria, menzognera e totalitaria. Occorrono atti urgenti di sovranità: personale, popolare, civile, politica, istituzionale, culturale e monetaria. O così o dovremo rassegnarci a contrattare gli ultimi spazi di autodeterminazione dallo schermo di un telefonino, mentre esibiremo il pass vaccinale anche per andare al cinema. Grazie ai cittadini ligi alla direzione televisiva e buon futuro a tutti.
12 aprile 2020
www.facebook.com/riccardo.manzotti…3352012768/?t=0 A me non sembra strano che uno dei punti di vista più corretti sulla “pandemia” lo dia Riccardo Manzotti, perché è un filosofo. Purtroppo, molta gente non concorderà, non riuscirà a vedere la fallacia dei propri ragionamenti: probabilmente, una conseguenza della scuola massacrata e dell’eccessiva fede data alle “autorità” televisive. In basso un mio contributo, proprio per salvarci dai più squallidi e inconsapevoli “esecutori” delle misure di un sistema pazzo e criminale che ci parla di “crisi”, fidando che tanto non riusciremo a vedere la diretta responsabilità del sistema stesso, per la distruzione della nostra economia. Sicuramente i banchieri non capiranno, neanche uno. Buon “controllo dronico” a tutti. Per un miracolo di dignità e di risveglio collettivo preghiamo, visto che ragionare non serve. www.massimofranceschiniblog.it/…/un-po-di-pulizia…/…
11 aprile 2020
È un po’ difficile, in alcuni punti i sottotitoli vanno molto veloci, ma vale la pena. È l’ennesima conferma della mega finzione intorno al coronavirus ed a molte altre cose collegate al governo mondiale sanitario cui stiamo andando incontro, grazie ad una classe politica TUTTA al servizio delle corporazioni, con la regia dei media di sistema. La vera scienza e democrazia non dovrebbero permettere tali violazioni della deontologia medica, delle costituzioni e dei diritti umani www.youtube.com/watch?v=saRfw54ZsS…bf8T9-RcDJE7F-Q Questa versione ridotta, ma doppiata,conferma come sia forse il video più importante sulla presunta “pandemia”, sulla nostra vita e salute, e su tutte le questioni di potere che si legano all’Emergenza Sanitaria ed alle corporazioni che governano il mondo. www.youtube.com/watch?v=RsoG7pZifT…ES_LMOomg1vgkTE
10 aprile 2020 https://terrarealtime.blogspot.com/2019/06…WjVIA4vK4MRlZow Il crimine supremo si sta per compiere, o così o con il crimine chiamato ID2020 di quel gran filantropo di Bill Gates. La Personalità Giuridica è nell’Art. 6 dei diritti umani, non può essere condizionata ad alcuna procedura o schedatura, da considerarsi perciò un crimine contro l’umanità. Qui il mio articolo sul punto 6 della Dichiarazione Universale: I DIRITTI UMANI E LO STATO DELLA CIVILTÀ Articolo 6. A quando veri soggetti di diritto?: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5752738
09 aprile 2020
Condivido in pieno. Gli “spirituali” inermi e inerti sono totalmente funzionali al sistema, alla stessa stregua, dico io, di quegli attivisti che continuano a parlare solo di economia, senza pensare alle violazioni globali e criminali del diritto. Che stiano pensando, sotto sotto, di sfruttare la pandemia creata dal sistema per ottenere il socialismo per via sanitaria? Fate fate, vedrete che bel regime socialista stanno preparando, vi arriverà l’avviso proprio dai vostri cellulari che vi diranno di non muovervi e rimanere connessi. Buona democrazia 2punto cecità. www.youtube.com/watch?v=PJxCBLXIBT…Ezf1gqiolm4Mpmk
04 aprile 2020
Il livello della politica-spettacolo propagata dai media “di sistema” è del tutto corrispondente alla consapevolezza civile di un popolo, che non riesce a far altro se non incatenarsi all’angoscia sociale regalata dai media stessi, unici mattatori di una politica ormai schiava delle multinazionali della “scienza” e della tecnica. Se parli diversamente sei censurato e additato, guai a turbare il precario equilibrio delle ansiose anime belle mascherinate. Il dubbio che il denaro non sia un bene naturale da non sprecare non sfiora le menti dei tossicomani televisivi. www.lintellettualedissidente.it/ca…6hgHLTc2ho5jfJI
5 marzo 2020
www.accademianuovaitalia.it/index.p…wEb3-HJryNhXeUU Il video sull’influenza del ’70 fa riflettere, per vari motivi. Partiamo intanto dal tono leggero, ancorché severo, con un soul-jazz di sottofondo assai gradevole all’orecchio ma non banale, roba che solo veri musicisti erano in grado di suonare, al contrario di ciò che l’industria della “musica” ci propina oggi. Il messaggio era di attenzione ma non terrorifico, il Paese continuava la sua vita, pur nei problemi, ma la nostra realtà non era così invasa da media che riducono il vivere sociale e la politica ad un continuo show terrorizzante-distraente. Che sia tutto originato da un attacco biologico USA alla Cina, o meno, il sistema che governa l’Occidente sfrutterà l’evento per stringere le catene, a partire dall’implementazione del 5G, del resto già iniziata. Media e politica nascondono i loro veri scopi e mancanze: i pazzi automatismi tecnocratici andranno avanti fino allo scontro o al controllo globale e totale del nostro essere. Occorre un immediato sforzo politico e culturale UNITARIO, basato non sulle vecchie divisioni ideologiche mai sui più alti valori umanistici che contengono sia le libertà individuali, sia le responsabilità collettive: i 30 diritti umani.
29 febbraio 2020
La vera questione del coronavirus è quella dei media. Sarei tanto curioso di sapere se negli altri Paesi europei, che solo ora sembrano accorgersi del “pericolo”, il sistema mediatico si sia comportato come in Italia, oltretutto ben assecondato dalla politica che ha preso il “problema” nell’esatta gravità proposta dai media stessi. Nessuno mi toglie dalla testa che l’agenda politico-mediatica dell’Italia sia spesso un laboratorio su cui testare vari tipi di controllo sociale, una controprova sperimentale di quanto si mette in atto negli USA, da dove tutto parte.
26 febbraio 2020
www.youtube.com/watch?v=-oumrR2HzT…A8_xJH8eSWa9jOI “Parli come un libro stampato di filosofia, io non capisco molto…”. Con queste parole (ovviamente false perché capisce benissimo) insieme agli applausi automatici, il giornalista mainstream passa ad altro azzerando il messaggio di Fusaro, corretto nei contenuti ma ormai inefficace, almeno credo: per accedere all’agone dei talk della politica-spettacolo devi evidentemente essere titolato, ma anche capace di creare un “personaggio” da “vendere” che si identifica con la sua stessa immagine, qualsiasi cosa dica, anche se apparentemente spiazzante. Parlare ad un’audience popolare come se si stesse fra intellettuali rafforza il personaggio, non penso la ricezione reale e necessaria al cambiamento. Questo anche perché non credo si possa avere chance di incidere sul sistema appellandosi ancora al socialismo. Potrei essere smentito da un risultato positivo di Vox alle prossime elezioni, almeno del 4% però! Vedremo… Qui altre considerazioni: MEDIA, CULTURA E DEMOCRAZIA. IL CASO FUSARO: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5945528
5 gennaio 2020
Nella discussione su questo post di Giulietto Chiesa c’è questo commento di Susanna Genovesi sintetico e puntuale sulla questione della politica israelo-americana, attaccato come fosse un incitamento razzista e antiebraico, quando invece è solo preciso ed esplicativo: “… tutto l’establishment che conta in USA è sionista, tutti quelli che detengono le redini della finanza globale sono sionisti, il 90% di coloro che detengono il valore finanziario e decisionale sulle lobby delle armi e della droga sono sionisti. da Truman in poi sono state provate le “infiltrazioni” chiamiamole cosi sioniste nelle stanze dei bottoni dei vari presidenti Usa ma soprattutto nessun Presidente da allora ha mai potuto prendere una decisione liberamente se non avallata dalle ricche famiglie sioniste. I punti di vista, le idee, le opinioni si possono discutere ma i fatti provati direi molto meno (ho sottolineato sionisti e non ebrei in quanto vi è una differenza sostanziale almeno nella forma: un ebreo prega Dio e vive nei modi, nelle forme e nei tempi definiti dalla sua religione, un sionista adora il potere, se ne sbatte della religione se non attraverso una parvenza di credo per nascondersi meglio agli occhi del mondo e l’unico Dio in cui crede è il denaro”. Le generalizzazioni in politica e nella vita fanno sempre male, come fa male volerle vedere dove non ci sono e scambiare per generalizzazione o trattare come tale il suo contrario: sionismo ed ebraismo sono 2 cose ben diverse. Io non sono ebreo ad esempio, ma potrei essere sionista, nel senso di appoggiare il sionismo, cosa che mi guardo bene dal fare. Ovviamente non ho nulla contro gli ebrei come popolo, mentre il sionismo è al centro del terrore mondiale. https://m.facebook.com/story.php?story_fbi…8
2 gennaio 2020
www.youtube.com/watch?v=el0jNML0uu…Qn5ww-kCFsxZh2w Paragone incomprensibile, addirittura pretende una riammissione con le scuse? Un partito deve poter fare un congresso dove si confrontano linee politiche diverse: visto che ciò non è possibile perché il M5S è un partito verticistico e senza democrazia, guidato in maniera non trasparente e con un’azienda privata cui tutto fa capo, il ruolo di Paragone è incomprensibile, inutile e non creativo.
30 dicembre 2019
Vecchie polemiche. Le droghe da strada sono un’iniezione relativamente recente del sistema, grazie alla Cia e alle sue manovre per rincoglionire le nuove generazioni. Vedere che fine hanno fatto gli anni ’60-’70. Tutte le altre disquisizioni psico-biochimiche e su droghe “pesanti” o “leggere” non mi interessano. Una comunità ha il dovere di bloccare abitudini distruttive che oltretutto non fanno parte della tradizione. Questo dovrebbe fare la politica, il resto sono ragionamenti capziosi, per quanto mi riguarda.
7 dicembre 2019
www.facebook.com/BoscoCeduo/photos…4A&__tn__=EHH-R Condivido in pieno, infatti scrivo spesso per l’abbandono di ogni riferimento alle ideologie classiste del Novecento: data la pervasività del sistema corporativo vigente diventano funzionali al divide et impera con cui le élite distraggono e continuano a governare la politica degli Stati ormai ex-sovrani. Lo Stato di diritto che avrebbe dovuto proteggere ed attuare i diritti umani, civili e politici di tutti è ormai una scatola vuota, ma solo all’interno di uno Stato di diritto finalmente rinnovato potremo costruire una realtà in cui poterci liberamente difendere all’occorrenza o rinnovarci a piacimento.
3 dicembre 2019
Mi sembra di aver capito che il tema signoraggio bancario contenga dei problemi. Vedo spesso polemiche signoraggisti/antisignoraggisti e non vorrei approfondire troppo tecnicamente l’argomento: non sono un tecnico e a me interessa il dato politico, perché è la politica della comunità che deve gestire le infrastrutture del Paese e dell’economia, in primis quella chiamata DENARO. Quindi credo sia ora di dirimere la questione e tagliare la testa al toro: il denaro deve essere stampato o emesso solo dallo Stato, senza debito. Le banche devono tornare tutte sotto il controllo pubblico e servire i loro clienti senza speculare e senza prestare denaro che non posseggono, creandolo elettronicamente dal nulla. Il tema quindi è quello della sovranità monetaria. Punto.
29 novembre 2019
È di questi giorni la notizia dell’inserimento, cioè della presa in considerazione come “cosa seria”, della locuzione sovranismo psichico da parte della Treccani. È triste veder accedere a lessico ufficiale di una lingua un termine non in uso nel parlato di un popolo, ma solo perché sintetizzato in maniera assai discutibile da un ente, il Censis, un termine confacente a sostenere una narrazione politica assai poco oggettiva ma molto in linea con il pensiero unico progressista che tutto intende, tranne vedere le vere cause dei problemi odierni. Un temine e un’operazione “psico-culturale” della quale, con tutta evidenza, gli estensori Treccani non vedono i pericoli insiti di una possibile pretesa medicalizzante del dissenso da parte di un sistema che, eventualmente, potrebbe vedersi erosi gli attuali, ampi, margini di “lavaggio del cervello” nazionale, europeo, planetario. In questo articolo quanto scrivevo a suo tempo: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=…xP-tYwRl0jD_KMs
27 novembre 2019
Vista la trasmissione riguardante Bibbiano su tele PD (La7). Lasciando stare le strumentalizzazioni fra partiti e l’esagerazione di Mentana che invitava a non farla vedere ai bambini, è stata sostanzialmente un’inchiesta secondo me sbilanciata verso una difesa degli psicologi e del sistema. Non sono certamente mancati dati che fanno pensare, non dico sia stata una trasmissione a senso unico ma credo che la prevalenza verso una visione assolutoria sia innegabile. Il problema però è proprio del giornalismo moderno: inchieste blande, ben montate tecnicamente, più che altro intese ad intrattenere senza andare a fondo alle prassi legali e istruttorie degli affidi, all’analisi dei meccanismi dei periti dei tribunali, per non parlare delle tecniche usate dagli psicologi. Ovviamente nessuna valutazione sulla macchina elettrica usata nelle sedute, comunque mostrata. Ovviamente non è stato intervistato il Giudice che già da anni denuncia certi meccanismi, o esponenti che si occupano di diritti umani in questo settore. Le parti di seduta ricostruite con dei parziali degli audio originali mostrano a tratti, a ben vedere, delle psicologhe forse tese ad ottenere ciò che pensano debbano sentire, senza dire ciò che “vorrebbero” sentire, anche usando termini non alla portata dei bambini. Psicologia e psichiatria non sembrano capire l’enorme forza vitale dei bambini, che li rende comunque in grado di “tirare avanti” in qualche modo, sembra non riescano ad aspettare il tempo necessario ad un consenso libero per qualsiasi percorso vogliano intraprendere, una volta più grandi, istruiti e consapevoli. Nessuno sembra voler considerare o aspettare i ragazzi: l’eventuale “orco” in famiglia, chi li obbliga a lasciare la famiglia, il tribunale che neanche li vede ma li lascia in mano ai “professionisti”. Nessuno aspetta, tutti vogliono.
27 novembre 2019
Stasera Mentana si occuperà di Bibbiano, a pochi giorni dalla chiusura dell’inchiesta preliminare. Non molto tempo fa alcuni media cercavano, a torto o a ragione, di far passare l’idea che il caso si stesse sgonfiando, almeno nella gravità di un’eventuale estensione del fenomeno corruttivo a tutto il territorio nazionale. Conoscendo la politica editoriale del tipo e del gruppo di cui fa parte, editore non solo di La7 ma anche del Corriere della Sera e di molti altri, tendo a credere che il servizio sarà più sbilanciato verso quel pensiero unico “politicamente corretto” di cui Mentana e la sua redazione sono grandi interpreti, una narrazione che mai mette veramente in dubbio i capisaldi del sistema vigente, che il caso Bibbiano mostra a chi in grado di vedere. In questo lungo articolo cerco di fare un punto sull’attualità socio-politica, non tanto in relazione alla politica-spettacolo raccontata dai media per distrarre e dividere l’opinione pubblica, ma per evidenziare quei punti che caratterizzano il sistema globale verso cui siamo lanciati e da cui sarà sempre più difficile uscire, se non acquisiremo una reale consapevolezza delle vere questioni in ballo: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=…Q6t_YBoosTG3YEo
25 novembre 2019
L’inclusione massiccia dell’omosessualità nelle narrazioni di vario tipo, cinema in primis, è uno dei segni dei tempi. Si dirà che è per difendere una minoranza. Peccato che qualsiasi minoranza sarebbe ottimamente difesa dalla scuola, dallo Stato, dalla cultura solo implementando la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo nei rispettivi ambiti e rivedendo ogni prassi in cui i diritti umani non sono attuati, sono traditi, sono usati in maniera distorta, sbilanciata, strumentale. Visto che non si persegue la strada del diritto ispirata e guidata dalle sue fonti più alte, appunto i diritti umani, visto che una politica consapevole della comunità è ormai una chimera, visto che stiamo lasciando in mano alle corporazioni private ogni ambito ed esponendo la società e la cultura ad ogni tipo di forzatura “politicamente corretta”, fino ad arrivare ad implementare i concetti gender aberranti e antiscientifici fin dalla prima infanzia, dovremo abituarci ad una sempre maggior propaganda di una nuova “fluidità” della persona: non solo lavorativa e sradicante dalle comunità di appartenenza ma anche intima e sessuale. Un nuovo individuo è all’orizzonte: edonista, anti-etico, sfrenato consumatore di una cultura dell’intrattenimento che sposterà sempre più il suo ambito nel mondo virtuale, robotico, in mano alle A.I. Buon futuro a tutti.
www.ilprimatonazionale.it/spettaco…Gvtshy-kezX6pnM
23 novembre 2019
Intervista e libro molto interessanti. Per chi vorrebbe creare una nuova politica veramente alternativa al sistema attuale: dobbiamo smetterla con le narrazioni parziali della storia ad uso e consumo di ideologie classiste, liberiste o socialiste che siano. La realtà è assai complessa, le letture possono diversificarsi ma non considerare nel quadro il denaro e la finanza, quelli che sembrano essere ancora “oggetti oscuri” da cui si pretende che la politica stia lontana, è un peccato assai grave. Ancora nel nome delle ideologie del ‘900 e di vuoti slogan che non interessano più la gente, oberata da problemi ben più gravi ma distratta in 1000 modi dal sistema finanziario/corporativo, si permette quel divide et impera della società civile da sempre necessario alla vera dominazione delle “parti” e degli stati, sempre meno sovrani. www.facebook.com/BoscoCeduo/photos…zg&__tn__=EHH-R
16 novembre 2019
www.secoloditalia.it/2019/09/matte…OhfxP42xzdARXN8 Il consumismo delle corporazioni ci educa a “scelte” di apparenti libertà. Sembra che il mondo della cultura e la politica non abbiano i necessari anticorpi culturali, etici e giuridici per dei fenomeni che solo superficialmente non sembrano intaccare i diritti umani. Fenomeni che, al contrario, appaiono come amplificatori e diffusori dei diritti umani stessi.
12 novembre 2019
www.facebook.com/1594169697261249/posts/2823914677620072/ Il divide et impera delle ideologie novecentesche funziona ancora alla grande, mentre la finanza che governa sulle e per mezzo delle divisioni della società civile gongola. E qui me la prendo con tutti però, con chi non vede il vero fascismo di oggi, magari dandogli anche il voto “democratico”, con chi poteva esimersi di candidarsi in maniera discutibile, e divisiva, e con chi, pur colto e preparato, non trova di meglio che inserire nella sua narrazione continui riferimenti proprio al destra/sinistra divisivo (valori di destra, idee di sinistra…). Continuate pure con le vuote alzate di scudi e con posizionamenti inutili e non creativi. Il sistema ringrazia.
08 novembre 2019
http://m.ilgiornale.it/news/mondo/solo-don…PXrvWNEOXWGehhg È uno dei problemi che la democrazia si trova a risolvere quando non riconosce eccessi e perde il necessario equilibrio: quello di essere governata da minoranze organizzate, che certo non devono essere represse ma non dovrebbero neanche pretendere, oltre la semplice attuazione dei diritti civili, di legiferare per tutti stravolgendo il senso delle cose. Altra contraddizione: perché un ex-uomo transgender dovrebbe sentirsi offeso dall’affermazione? Non si sente donna? Stesso discorso per un’ex-donna transgender, dov’è il suo problema? La verità è un’altra: l’ideologia gender serve al potere per distruggere identità e famiglia, per avere individui deboli, liquidi, edonisti da controllare meglio.
05 novembre 2019
www.facebook.com/photo.php?fbid=10…Dp5K_g5sniWb4K5 Il complesso di cause non si può negare, sarebbe stupido. Credo però che in ogni complesso di fattori in cui si cerchi di capire qualcosa occorra partire dalle fonti di input che hanno maggior incidenza sugli altri fattori, sui piani “inferiori” in termini di potere. Perché la questione è il potere, quello reale, non quello scritto nelle leggi o nelle costituzioni. È la natura del potere, chi lo esercita, le sue contraddizioni, le sue esigenze a determinare ulteriori complessità, che però possono essere comprese se si considerano le importanze relative degli agenti della storia in grado di determinare maggiori effetti politici, economici e sociali. La globalizzazione, cioè la pretesa delle corporazioni di fare del mondo un mercato unico sfruttando la naturale propensione dell’uomo allo scambio e alla conoscenza, e la progressiva distruzione dello Stato di diritto credo siano dei macro indizi sul fine del potere moderno, essenzialmente privato, che tende ad un controllo sempre maggiore di ogni piano, permesso dalla tecnica. … Il problema strutturale c’è, l’enorme complessità delle nostre terre e della nostra storia è innegabile. Credo però sia essenziale individuare gli interessi portanti della realtà, quelli capaci di incidere sugli altri per gestirli a seconda delle convenienze. In ogni conflitto e in ogni problema, oltre a cercare di individuarne i fattori credo sia ancora buona norma chiedersi: chi ci guadagna? Chi è in grado di raggiungere una posizione tale da creare con le sue azioni il maggior effetto possibile? E per quali scopi? Certo sempre meno il cittadino, anche se organizzato in partiti, spesso sempre meno gli Stati, sempre più esposti alla concorrenza delle grandi corporation tecnologiche e commerciali, le stesse che hanno sfruttato (credo anche foraggiato e favorito) l’innegabile impulso imperialista americano, poi copiato dalla Cina, anche se forse in maniera più intelligente, anche se non meno inquietante per le sorti della libertà residua. Certo che senza le corporazioni o le azioni delle famiglie che detengono la finanza non sarebbe andato tutto liscio, ma controllare il flusso finanziario e le riserve monetarie degli Stati, fomentare guerre, finanziare contemporaneamente le fazioni ed i Paesi in lotta, ecc… credo siano azioni capaci di determinare effetti a cascata assai importanti. Alla base di ogni problema c’è la parte irrazionale dell’uomo, sia nel microcosmo dell’esistenza singola sia nel macrocosmo planetario, quella parte che sembra far di tutto per distruggere ogni creazione positiva. Credo che lo sforzo della cultura, per non dire la sua missione, debba essere quello di capire i molteplici fattori e individuare gli snodi essenziali della complessa trama, quelli in grado di determinare più di altri la storia e la realtà che viviamo.
03 novembre 2019
www.facebook.com/BoscoCeduo/photos…?type=3&theater Certamente condivido, ma credo che una posizione politica chiara sia possibile negli ambiti menzionati e in altri. La politica dovrebbe capire le questioni di fondo, i dibattiti scientifici hanno il loro tempo e altre finalità. Sui vaccini, sull’industria farmaceutica e su tutta la medicina insegnata dalle lobby nelle università la politica potrebbe e dovrebbe fare molto per liberarci da ideologie e prassi quanto meno dubbie e certamente illiberali, come gli obblighi. Stesso discorso sul clima: è chiaro che si sta inquinando, in modi e proporzioni che lasciamo pure alla scienza definire, ma la politica ha il dovere di ripensare il commercio globale, la globalizzazione, certamente i fenomeni che hanno maggiormente aumentato l’inquinamento. Basta considerare i dati che mostrano le molte migliaia di autovetture necessarie per eguagliare l’inquinamento di una sola nave porta container. Se non sbaglio di queste navi ce ne sono a migliaia, poi dobbiamo contare le navi da crociera e l’esplosione dei viaggi aerei in giro per il mondo dovuti alla globalizzazione. Ecco… credo che la politica abbia già una marea di dati e idee da attuare per servire i cittadini, nell’attesa che le “scienze” facciano il loro corso.
02 novembre 2019
Riguardo alla presunta lotta all’odio: è del tutto evidente che quando non si distingue fra espressione di un pensiero, pur criticabile e falso e incitamento a commettere reati, quando non si perseguono nei fatti i vilipendi alla persona, quando si pretende che non siano sufficienti le leggi esistenti, o si fa finta che non esistano, o non si spiega perché non vengano applicate, c’è una forzatura in atto da parte del sistema. Lo stesso schema, ad esempio, delle istanze “gender” che vogliono modificare la nostra cultura e le nostre usanze, come se non esistessero leggi a tutela delle minoranze di qualsiasi genere, pur se potrebbero essere non applicate, il vero problema. Chiedersi perché le leggi non vengano applicate o perché la Magistratura permetta comportamenti disdicevoli con sentenze che ormai assolvono qualsiasi insulto sarebbe doveroso, perché rientra nella tendenza da parte delle élite di demolire lo Stato di diritto. Si sta quindi evidenziando una forzatura politica per aprire la strada ad una sempre maggiore possibilità di censura per ogni espressione non allineata al cosiddetto pensiero unico dominante. Si parte con la pretesa di proteggere i giusti, nascondendo la tendenza ad un futuro di controllo totale di ogni parola.
24 ottobre 2019
A proposito di giustizia e di sentenze paradossali: credo che il dibattito relativo ed il concetto di capacità di intendere e volere vadano completamente rivisti: non si possono avere certezze di sorta nei comportamenti umani e comunque, a mio parere, non dovrebbero interessare la giurisprudenza in fase processuale. Se non vogliamo correre il rischio di non riconoscere reati, aprendo di fatto ad un’evoluzione del diritto inadeguata a mantenere un ordine sociale, e/o di lasciar liberi criminali capaci di sfruttare le inadeguatezze del diritto stesso, dobbiamo lasciare tutto il giudizio riguardante la modalità della pena ad una fase post giudiziale. Il reato deve rimanere e determinare una pena, certa e riconoscibile come tale. Ciò andrebbe a ricostruire una reale affidabilità del diritto ed una speranza di ordine sociale fondato su un diritto reale non più avvertito dai cittadini come quell’ambito in cui si compongono ingiustizie non minori degli stessi crimini su cui cerca di legiferare. Un’affidabilità del diritto che andrebbe a vantaggio, come da diritti umani, anche del reo: un percorso di rientro in società proficuo per il reo riabilitato e per la società stessa che riacquista un membro riabilitato, indipendentemente dalla situazione psico-sociale del reo stesso al momento del crimine, può realizzarsi solo con il riconoscimento delle azioni e delle risultanze di queste, non dal sottometterle a criteri di assai dubbia validità scientifica, morale ed etica di ordine psicologico-psichiatrico.
24 ottobre 2019
www.facebook.com/vincenzo.cucinotta/posts/2508801075899695 Giusto, con delle precisazioni. Lo stato di natura è un concetto assai impreciso e probabilmente “ideologico”: l’uomo è da sempre un essere sociale. L’altra questione è quella della necessità di evidenziare l’errore in cui spesso si cade nominando i diritti umani come soli contenitori di libertà individuali, dimenticando la responsabilità sociale presente in essi, necessaria ad avere gli stessi diritti per tutti, senza prevaricazioni di sorta. I diritti umani dovrebbero essere veramente assunti a paradigma del dibattito politico, non per demonizzare lo Stato di diritto ma per rinnovare la sua natura che sarebbe quella di esser deputato alla difesa dei diritti di tutti, tramite il suo ordinamento giuridico. Oggi lo Stato è ridotto alla sostanziale impotenza, per non dire inesistenza, soggetto com’è ai vari poteri illegittimi e corporativi che agiscono nell’ombra e alla luce del sole, determinando ingiustizie di segno contrario, ma non meno gravi, di quelle certamente permesse dagli stati totalitari del passato. L’equilibrio della società, del diritto e dello Stato si avrà soltanto se riusciremo ad avere una politica equilibrata da parte di comunità responsabili e consapevoli da un punto di vista civico ed umanistico.
18 ottobre 2019
L’Italia è un paese occupato, sin dal 1945. Chi va al governo o diventa un politico affermato ha il dovere di sfruttare la sua posizione e la sua visibilità per informare il paese sui reali nodi del sistema, su ciò che impedisce veramente una sana democrazia costituzionale, sui tradimenti alla costituzione, sul ruolo del denaro a debito che invece dovrebbe essere dei cittadini. Visto che i media non svolgono il lavoro che dovrebbero svolgere, dovrebbe farlo la politica, invece tutte le forze politiche sono impegnate nel balletto distraente della “politica-spettacolo“, tanto chi governa non è nel nostro paese, noi eseguiamo solo i programmi delle élite. I politici sono sostanzialmente dei piazzisti che vendono un prodotto. Solo per fare un esempio, Salvini lo scorso anno ha fatto 330 comizi, più trasmissioni tv, media vari, selfie e attività corposa sui social ed era al governo, ministro e vice premier. Svegliatevi…
03 ottobre 2019
[…] Vista la sua enorme presenza mediatica, credo che Fusaro sia “costretto” allo slogan, all’idea apparentemente e superficialmente corretta, a quel populismo che può sembrar “necessario” nell’epoca della politica-spettacolo. Morale della favola: ancora nessuna garanzia che si riesca a costruire un soggetto veramente alternativo al sistema politico-mediatico che trova linfa vitale anche nel divide et impera sociale dovuto all’ideologizzazione della politica.
29 settembre 2019
LA MIA POSIZIONE POLITICA Non concordo con chi, di fatto, auspica un’opposizione che rispolveri il socialismo, per marcare una reale differenza con il pensiero unico occidentale. Non concordo per il semplice motivo, lasciando stare altre ragioni filosofiche, che alla maggior parte delle persone non interessano le dispute ideologiche, piaccia o no. Il sistema attuale appare ai più, probabilmente, come il meno peggio: attaccare il sistema con un’ideologia opposta può apparire incomprensibile, avventuroso e pericoloso. Hai voglia te a parlare di capitalismo e neoliberismo, o addirittura attaccare il liberalismo tout court, la polarizzazione fa solo un favore al sistema. Ecco perché occorre invece far leva sulle contraddizioni del sistema, che si sostanziano proprio nel tradimento di quelli che sono, di fatto, i valori del sistema stesso che si professa ipocritamente liberale: i diritti umani, le costituzioni nazionali e più in generale lo stesso Stato di diritto.
26 settembre 2019
Invece di spiegare che occorre riformare la magistratura per sottrarla a massoneria e logge varie e ricondurla al metro costituzionale, si propugna sottomettere i suoi componenti a test di dubbia validità scientifica ed etica, come tutto ciò che proviene dalle psico-“scienze”. www.money.it/Magistrati-ministra-B…XybBO5AoRaoJEFM
26 settembre 2019
www.facebook.com/guido.grossi.96/posts/10217876406335439 Vero quanto scritto, ma qualsiasi nuovo soggetto si deve far conoscere e riconoscere e in ogni caso sarà etichettato a piacimento dal sistema, in primis mediatico, anche se si limitasse a parlare di diritti costituzionali o di sovranità popolare. Il termine sovranità non può essere escluso, visto che è la questione centrale della politica e del potere e dato che una nuova politica deve necessariamente rimetterla in questione, dato che la sovranità delle democrazie occidentali ha da un pezzo cambiato volto. Visto che tutti i termini sono ormai usati e abusati in malo modo, a partire da “democratico”, “popolare” ecc., fino ad arrivare a quelli più ideologici, tanto vale anticipare tutti ed aggiungere a sovranismo il temine “universalista” o “universale”, come spiego qui: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5902454
24 settembre 2019
www.facebook.com/pierluigi.fagan/posts/10218829855953042 Rinnovare lo Stato di diritto nel solco dei diritti umani che dovrebbe garantire, e con esso rinnovare la democrazia liberando la politica dalla supremazia dell’economia e della finanza anche tornando indietro sul commercio globale ed intervenendo sugli “automatismi” nelle applicazioni della tecnologia che restringono le libertà dell’uomo e la varietà della sua cultura. Un mondo di nazioni sovrane ed amiche è possibile, filosoficamente e “tecnicamente”. Se non si sta andando verso questo futuro, nonostante i bei propositi della comunità mondiale, occorre una nuova politica che inizi a denunciare le forze e gli interessi che stanno impedendo ciò che sulla carta è scritto da tempo, e prosegua nel costruire teoricamente e programmaticamente il mondo possibile.
24 settembre 2019
La risoluzione criminale della UE mostra il vero volto del moderno totalitarismo teso a distruggere le sovranità nazionali ed a riscrivere la storia. Questo non vuol dire, almeno da parte mia, appoggiare il comunismo, dimenticare i suoi orrori e morti o riconoscere a questo la supremazia nella ricerca della giustizia sociale, che non deve essere tesa alla guerra di classe ma al superamento delle classi sociali, non appiattendo gli individui ma mettendoli in grado di esprimere le loro forze e predilezioni in modo responsabile, socialmente utile e creativo. Il vero potere che sta dietro le divisioni della politica e che gestisce monete e finanza si è sempre servito delle divisioni di classe e delle fazioni, anche finanziandole, ben consapevole che il divide et impera è condizione imprescindibile per distrarre, confondere e governare nell’ombra. La vera alternativa politica si avrà soltanto se riusciremo a costruire una cultura ed un soggetto politico tesi a ridare allo Stato di diritto le sovranità sempre più erose da logge e corporazioni globali, nel solco tracciato dai diritti umani, quei valori universali che riuniscono libertà, dignità e responsabilità, individuali e collettivi. www.lantidiplomatico.it/dettnews-d…siymgPnqQdDivQE
23 settembre 2019
Il momento è assai grave dal punto di vista democratico. Basta pensare che, come tutto il resto, la cultura alternativa è sul WEB, oltre che in libreria, ossia su una struttura sostanzialmente privata pensata per scopi militari, gestita in maniera del tutto indipendente dalla politica e da qualsiasi determinazione popolare e democratica. Le discutibili scelte di Facebook e di Youtube sulla gestione dei contenuti, che ricordiamo essere di loro proprietà appena ci si iscrive, insieme alle riletture storiche della UE che gridano vendetta culturale da parte di una politica veramente sovrana, di cui ancora non si vede possibilità alcuna di affermazione, devono far riflettere tutte le persone che hanno a cuore libertà, democrazia, cultura e partecipazione alla vita pubblica. Questo articolo come contributo analitico e propositivo per la costruzione di un’alternativa, che speriamo possa nascere dal 12 Ottobre di Liberiamo l’Italia: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=6042144
25 agosto 2019
Occorre creare un partito completamente diverso che abbia come programma quello di attuare costituzione e diritti umani, e di riconsegnare allo Stato di diritto le sovranità cedute a banche e corporazioni private. Un nuovo partito che spieghi come ciò sia possibile in modo che possa essere compreso da tutto l’elettorato. Occorre spiegare che giunti a questo punto della storia abbiamo tutti gli ideali e la tecnologia per realizzare una società possibile in cui ci sia posto per tutti con tutti i diritti universali per tutti. Per ottenere ciò ci vorrebbero anche soldi e sponsor noti, l’esperienza 5S insegna. Visto che non è facile trovare finanziamenti e personaggi famosi, occorrerebbe almeno che le migliori menti, quelle più consapevoli che leggiamo tutti i giorni, si unissero abbandonando ogni riferimento ideologico, attenendosi appunto a quanto espresso da costituzione e diritti umani. Visto che il sistema tecnocratico è sempre più pervasivo, sarebbe comunque difficilissimo attuare ciò, difficoltà che aumenta ogni giorno che passa sull’onda di una tecnologia liberata da ogni freno etico e politico. Avere come obiettivo il successo personale o l’attuazione di disegni politico-teorici che risultano divisivi della società civile e che non includono tutte le sensibilità e le culture dell’uomo, non permetterà di superare le barriere del sistema. Rimarrà la responsabilità di chi non ha spinto la sua consapevolezza fino a raggiungere tutti e creare una speranza percorribile per un futuro migliore.
7 agosto 2019
https://ontologismi.wordpress.com/2015/04/…ugydwVi4biFMf2s Visto velocemente, molto interessante. Me lo studierò per bene dato che sinora nei miei scritti ho cercato un punto di equilibrio sulla questione nell’ottica dei diritti umani. Le persone libere sono disposte a cambiare un’idea ed io sono dispostissimo. Vedremo. Comunque, finora mi ritengo a favore delle adozioni alle coppie omosessuali sposate, questo il punto di equilibrio, mentre avverso in buona sostanza due cose: la prima è la cultura che si nasconde sotto un’immensa propaganda gender, una presunta “rivendicazione di diritti” , peraltro già difesi nell’Occidente dalle sue leggi e principi, dai diritti umani in giù. Sono contrario alla sessualizzazione della cultura, della persona e della società e sono contrario al fatto che la sessualità debba essere materia scolastica: deve essere lasciata allo sviluppo naturale della persona che si fa la sua cultura sull’argomento a partire dalla famiglia e dalle sue esperienze, che certo possono anche giovarsi di studi e letture con cui confrontare vissuto e sentimenti. Cosa diversa sarebbe pretendere una cultura imposta dall’istituzione, che ha solo l’obbligo di insegnare la cultura dei diritti umani che salva automaticamente la dignità di ogni persona ma ne sottolinea anche la responsabilità, individuale e sociale. La seconda cosa che avverso è la cultura materialista e tecnicista sganciata dall’etica, che permette manomissioni tecniche di ogni sorta sulla vita e sul quadro psico-biologico della persona, in ogni sua fase. I bambini sono persone a tutti gli effetti, esseri umani unici e irripetibili, non sono una “proprietà”, neanche della più “sana” e amorevole delle famiglie: la loro appartenenza “spirituale” al nucleo familiare è essenzialmente un fatto di amore, volontà e consapevolezza, fattori che “completano” il lavoro che la natura attribuisce all’uomo e alla donna, lavoro pericoloso da spostare sulla politica e sulla genetica di laboratorio. A maggior ragione questo vale per la pratica indegna dell’utero in affitto. Quindi, finora per me questo è il punto di equilibrio: proibire qualsiasi procreazione non naturale e facilitare grandemente le adozioni per tutti, considerando che qualsiasi coppia che si ami sia un luogo migliore in cui crescere rispetto a qualsiasi orfanotrofio o struttura. Vedremo se lo studio di questi documenti mi farà cambiare idea sulle adozioni omosessuali. (in effetti dopo un periodo di approfondimenti e riflessioni ho cambiato posizione in materia: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5835826)
18 luglio 2019
I PRINCIPALI ATTORI DEL DISASTRO Il disastro annunciato da decenni dai difensori dei diritti umani che politica e magistratura hanno sempre avuto “difficoltà” a vedere, anche la politica cosiddetta “alternativa”, di vario colore: lo Stato, in mano ad una politica e ad una magistratura sottomesse alle élite, si fa strumento tecnocratico di un disegno di demolizione di identità e dignità individuali: con la teoria gender nelle scuole e l’asservimento politico, sociale e finanziario alle corporazioni. La psichiatria ed i suoi “caporali” assistenti sociali rappresentano il braccio armato del disegno: la non “autorevolezza etica e scientifica” in questioni comportamentali e famigliari, purtroppo non riconosciuta dai tribunali, permette ogni sorta di violazioni: dalle misure di “salute pubblica” dirette dall’industria, ai trattamenti sanitari obbligatori che violano i diritti umani dei più deboli e svantaggiati, alla sottomissione psicofarmacologica di milioni di persone che avrebbero bisogno di ben altro aiuto, dalle bizzarre sentenze per crimini di varia natura a cui si antepone arbitrariamente ogni sorta di “incapacità”, alla pretesa di definire azioni, emozioni e “patologie” in ambito scolastico e famigliare, alla sottomissione delle famiglie con problemi all’indiscutibile sentenza sul destino di ragazzi in balia di problemi e giochi indicibili sulle loro teste. Ecco in poche parole lo spettro del pensiero unico dominante foriero del regime tecnocratico di controllo globale prossimo venturo, che i media si guardano bene dal denunciare violando così il ruolo che nelle democrazie dovrebbe avere la stampa libera.
14 luglio 2019
Il sistema criminale della moderna giurisprudenza riconosce autorità alle “scienze” con il prefisso “psico”: la moderna inquisizione, il controllo della cultura con il sopravvento del tecnicismo e del materialismo, il controllo del pensiero e del comportamento necessari al governo dell’era del consumo edonistico, dell’intrattenimento e della distrazione di massa. Finché la cultura non inizierà a fare i conti con la moderna separazione dei saperi, con il predominio della tecnica e con la pretesa delle psico-“scienze” di potersi mettere al livello delle scienze sperimentali non arriveremo molto lontano
14 luglio 2019
Cose che si sanno da anni. Il problema di fondo è, come scrivevo l’altro giorno, più profondo e riguarda ancora la magistratura, il grande problema dei tribunali dell’era moderna: la devoluzione in sede processuale della funzione di “perito dei periti” che il Giudice stesso compie verso psichiatri consulenti. Dall’alto di una “scienza” che tale non è, fatto che la giurisprudenza non vuol vedere, gli “esperti” trovano sempre delle “giustificazioni” a reati, che automaticamente diventano meno gravi, demolendo così la giustizia, la fiducia nella legge e l’unica chance che ha il reo stesso di riabilitarsi: quella di sapere che, tramite un tribunale, la comunità ha deciso che i suoi reati l’hanno danneggiata, che lui ne è completamente responsabile e che fino al compimento della pena la sua vita non gli apparterrà completamente. Solo da questo punto fermo, e con un adeguato periodo di tempo in cui il reo sia obbligato a mettere la sua vita, il suo lavoro e il suo tempo al servizio della comunità che ha danneggiato, potranno crearsi le condizioni della sua riabilitazione personale, l’unica chance di restituire alla comunità un cittadino onesto. Questo dovrebbe essere lo scopo della legge in uno Stato di diritto, scopo contro cui si frappone, evidentemente, tutto un sistema culturale, giornalistico e psichiatrico-psicologico www.facebook.com/578787435861540/v…M2NjI3MzcxOTEy/
13 luglio 2019
Siamo alle solite, probabilmente si rinnoverà l’ennesima farsa, il grande problema dei tribunali dell’era moderna: la devoluzione in sede processuale della funzione di “perito dei periti” che il Giudice stesso compie verso psichiatri consulenti. Dall’alto di una “scienza” che tale non è, fatto che la giurisprudenza non vuol vedere, gli “esperti” trovano sempre delle “giustificazioni” a reati, che automaticamente diventano meno gravi, demolendo così la giustizia, la fiducia nella legge e l’unica chance che ha il reo stesso di riabilitarsi: quella di sapere che, tramite un tribunale, la comunità ha deciso che i suoi reati l’hanno danneggiata, che lui ne è completamente responsabile e che fino al compimento della pena la sua vita non gli apparterrà completamente. Solo da questo punto fermo, e con un adeguato periodo di tempo in cui il reo sia obbligato a mettere la sua vita, il suo lavoro e il suo tempo al servizio della comunità che ha danneggiato, potranno crearsi le condizioni della sua riabilitazione personale, l’unica chance di restituire alla comunità un cittadino onesto. Questo dovrebbe essere lo scopo della legge in uno Stato di diritto, scopo contro cui si frappone, evidentemente, tutto un sistema culturale, giornalistico e psichiatrico-psicologico www.facebook.com/photo.php?fbid=10…&type=3&theater
12 luglio 2019
Il mio post di ieri contrario alla riforma che abbasserà il numero dei parlamentari (per inciso, misura voluta dalle élite che non amano democrazia e Stati Sovrani, Trilaterale in testa) ha scatenato molte reazioni positive ma anche negative, presumo da parte di “tifosi politici” che non riescono a ragionare. Meno parlamentari = meno corruzione è un retaggio che ci portiamo dietro dalla stagione di “mani pulite” che, in effetti, non è servita a far piazza pulita della vera corruzione, dando così un’accelerazione alla continua demolizione dello Stato di diritto e delle sue conquiste, già in atto in ogni campo. L’attacco alla “casta” appariva certamente giusto, ma ci ha dato una casta ancor più corrotta perché schiava delle élite e di interessi corporativi globali, che non ha più remore a cambiare idea anche su cavalli di battaglia sacrosanti. Il Movimento 5 Stelle ne è il perfetto esempio: tante retromarce in favore delle lobby con la ciliegina sulla torta della “democrazia rappresentativa con meno rappresentanza”. Oggi siamo sempre più in mano alle corporazioni private, la democrazia è devastata da una cappa di cinismo e indifferenza, da legge elettorali antidemocratiche e da percorsi di rappresentanza oscuri e buoni solo per chi fa parte di logge, consorzi, fondazioni. Il tutto farcito da un racconto mediatico di politica-spettacolo in cui sempre le stesse facce raccontano false ed oscene litanie. Questi pensano di diminuire la corruzione diminuendo rappresentanti del popolo, che saranno sempre più sotto il controllo delle segreterie dei partiti, con un risparmio irrisorio che però si inserisce nel solco dell’ideologia liberista dello “Stato leggero”, risparmioso e buon padre di famiglia. Ditemi, se questa non è corruzione cos’è? Se non ho capito male, qualora la legge vada in porto sembra ci sia spazio per un referendum confermativo. Speriamo che gli italiani rispolverino la saggezza del NO al referendum Renzi/élite.
05 luglio 2019
Un articolo chiaro che dimostra il tradimento della Costituzione e del Paese da parte di chi ha contribuito all’ingresso dell’Italia nella UE e di chi non ha tentato di fermare tale processo, magistratura in primis. Nello scarsissimo, per non dire nullo, “dibattito” sulla UE nessuno ha pensato ai principi dello Stato di diritto, incarnati dalla Costituzione e dai Diritti Umani: ci è stato fatto credere che il Paese avrebbe giovato dall’ingresso nella UE, con la fandonia della sua debolezza rispetto ad un mondo globalizzato in cui si sarebbe dovuto “competere”. Ai cittadini che non si rendono conto di tutto ciò è stato nascosto l’enorme crimine di aver ceduto le leve della politica e della finanza alle banche ed ai mercati privati. Finché il nostro Paese non riprenderà in mano tali leve sarà un Paese occupato dal potere finanziario e dalle corporazioni: un’occupazione senza carri armati ma molto più “convincente” perché, tramite il controllo dei media e delle istituzioni, capace di creare quel pensiero unico fatto di vuoti slogan apparentemente sensati e “liberali”, su cui si sta costruendo la gabbia mentale delle future generazioni. Resistere e combattere per liberare il Paese è un dovere etico e civico, che solo una politica ed una magistratura al servizio degli occupanti non vogliono vedere. Facciamo in modo che la società civile capisca tutto ciò e si svegli dal letargo democratico. www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/0…O_bpCkHhvPHCo8Q
04 luglio 2019
Uno dei problemi più importanti del Paese, denunciato con ammirevole competenza ed impegno dalla dottoressa Vincenza Palmieri. La parte più visibile del problema è lo schifo del sistema corruttivo fra privato e politica e le decisioni spesso incomprensibili dei giudici, permesse dalla non comprensione della giurisprudenza riguardo una questione più a monte, che è culturale. Infatti, la parte meno compresa è data dalla esagerata dignità scientifica che la nostra epoca, ed i poteri costituiti, hanno riservato ad ogni “scienza” che abbia il prefisso “psico”. Una dignità ed un’autorità mai sottoposte ad una seria verifica, culturale, storica e giurisprudenziale. Lo psichiatra e lo psicologo sono troppo spesso le perfette guardie armate del moderno potere laicista, si arrogano la pretesa di appartenere al mondo della scienza per un ambito, quello del pensiero, del comportamento e, più in generale, della persona, anche se la sfera mentale e comportamentale non è una macchina che si possa pesare in laboratorio: andare oltre al fatto statistico, comunque discutibile, od alla pura speculazione filosofica e pretendere di giudicare e/o stigmatizzare il comportamento di una persona di un bambino, di una famiglia ed avere un’acritica considerazione di tutto ciò da parte del giudice è situazione che stride con la logica, con la deontologia medica e con i Diritti Umani. www.facebook.com/palmierivincenza/posts/2205697042813204
25 giugno 2019
Il “sinistro” duetto Murgia-Augias di oggi su Rai 3, per presentare il libro della prima, conferma la solita cantilena del pensiero unico dominante: si parla, ovviamente, di fascismo, in termini molto politicamente corretti, certamente inattaccabili. Peccato tutto risulti premeditatamente stantio. A che serve analizzare il fenomeno fascismo ed i suoi aspetti esteriori senza fare un minimo cenno alle cause che lo hanno portato al potere? Anzi, aggiungendo fra gli aspetti negativi del fenomeno quello di aver invocato oscuri tecnocrati: come se questi non esistessero da sempre e di fatto relegando, anche se non esplicitamente, chi ne dovesse parlare oggi a ruolo di antidemocratico sovvertitore dell’ordine sociale. A cosa serve citare Umberto Eco riguardo al bisogno del fascismo di costruire un più o meno immaginario nemico? Se non, di nuovo, implicitamente, delegittimare qualsiasi tentativo di indicare oggi le cause e gli attori della miseria incombente sulle nostre vite e istituzioni? L’ennesima prova, come dico da sempre, che destra/sinistra sono due facce della stessa medaglia: quella che in qualche modo tende a nascondere il controllo privato e tecnoratico di politica, economia e Stati, oggi sempre meno sovrani.
04 giugno 2019
La Gruber dalla sua rubrica sul 7 del Corriere del 31 maggio scorso: “Dobbiamo essere consapevoli che rischiamo di perdere un’istituzione storica, che oggi rappresenta un esperimento unico di libertà individuale su scala continentale. L’Europa resta oggi l’unico angolo nel mondo dove i valori della cooperazione, della giustizia sociale e della libertà di espressione vengono puntellati”. Da tradurre: Dobbiamo essere consapevoli che la finanza tossica delle banche private rischia di farci perdere un’istituzione voluta dalla CIA sin dall’inizio, che rappresenta un esperimento unico di liberismo individualistico e sociale su scala continentale, fondato sulla distruzione delle conquiste dello stato sociale e governato da una moneta-debito privata. L’Europa rappresenta il nuovo ordoliberismo dove si insegna la competizione sociale, si persegue la sottomissione delle economie alle corporazioni private, con il conseguente impoverimento dei popoli, e dove si indugia nella propaganda di un pensiero unico dominante che esclude qualsiasi possibilità che una vera alternativa etica e culturale possa arrivare alla massa.
22 aprile 2019
La mistificazione dei diritti umani fa parte del pensiero unico dominante: si negano le identità per un fraintendimento culturale su dignità e libertà, che non dovrebbero essere “eccessive”, per “non offendere”. Un fraintendimento che fa parte del disegno materialista e corporativo di annullare ogni identità, personale, culturale, comunitaria, per l’avvento dell’uomo nuovo: un essere totalmente plasmabile da poter controllare facilmente con il miraggio della tecnica: il nuovo dio di fronte al quale tutti ci dovremo genuflettere. Giuseppe Masala: “Hillary Clinton e Barack Obama nel loro tweet di condoglianze per gli attentati terroristici dello Sri Lanka non riescono a scrivere manco la parola “cristiani” e si inventano di sana pianta il neologismo “Easter worshippers”. Adoratori della Pasqua. Sembrano due personaggi usciti da un romanzo gotico dell’800. O se preferite due demoni del film l’Esorcista. Pure il nome cristiani gli da fastidio”.
14 aprile 2019
Severgnini è uno di quei lacchè di sistema a cui dovrebbe essere moralmente ritirato il patentino di giornalista. O il giornalismo si fa, come dovrebbe essere, guardiano della democrazia, della verità e della trasparenza o diventa, com’è oggi, una colonna del sistema corporativo che governa all’ombra della politica, che crea notizie e verità apparenti e che rilancia come fossero dati di fatto, “verità assodate e indiscutibili”, proprio come fanno Severgnini e Aldo Grasso sul Corriere della Sera di oggi. Credo che uno Stato abbia diritto alla riservatezza di operazioni delicate per la sicurezza nazionale, per la giustizia e la pace mondiale. Quando queste però sono dei crimini, perpetrati in nome della nazione, chi li smaschera andrebbe protetto e premiato www.corriere.it/opinioni/19_aprile…JmWede4S0Y9VCEw
30 marzo 2019
Il lancio pubblicitario di “In Mezz’ora” dell’Annunziata recita: “democrazia contro populismo, sovranismo contro regole…”. “Democrazia” da leggere come sistemi politici di finte rappresentanze al servizio di finanza, banche e corporazioni private. “Regole” da leggere come caos finanziario mascherato da democrazia e giustificato da una retorica demonizzante Stato di diritto e Nazioni civili, per favorire un mondialismo incontrollabile dall’uomo della strada e dalle sue comunità. Tutto ciò in spregio ai 30 Diritti Umani: l’unica chance di riforma globale prima che la tecnocrazia prenda definitivamente il sopravvento.
1 marzo 2019
Sembra che si arriverà a non rinnovare la patente a chi non si vaccina. La volta buona che gli italiani si sveglino? Sarebbe comunque un risveglio ipocrita, dato che non l’hanno fatto per i loro figli.
11 gennaio 2019
La silente sottomissione dei più all’obbligatorietà vaccinale è figlia di un lungo percorso di schiavizzazione dell’uomo e della società civile, iniziato nella modernità con la scellerata sottomissione della giurisprudenza alla pseudo scienza psichiatrica, cui si è delegato il controllo del pensiero. Tale disegno si completa ora con la pretesa indiscutibilità di tutto ciò che si spaccia per “scienza”, anche quando è, di fatto, solo industria e controllo tecnocratico. Il diritto si è così piegato a concetti e prassi che, da una parte, annullano i reati senza una vera chance di comprensione/riscatto/riconquista di dignità dei responsabili, con l’assunzione di giustificazioni distraenti e non misurabili di pretese “incapacità di intendere e volere”. Dall’altra parte si annullano gli elementari Diritti Umani della persona, oggi sottomessa a linee guida, esperimenti e protocolli industriali che invadono i ministeri della Sanità, ormai ridotti a meri esecutori di disegni privati corporativi. https://almassimofranco.blogfree.net/?t=59…RlGJvM.facebook
7 gennaio 2019
Allora: sono contrario a qualsiasi sballo. Contrastare l’alcool, che appartiene alla nostra cultura e del quale un uso moderato durante i pasti non si può dire che arrechi così tanti danni è una cosa improponibile, come accadde in America con il proibizionismo. Combattere veramente la cannabis “ricreativa” e la cultura della droga, al contrario, si farebbe ancora in tempo. Manca la volontà politica perché le droghe servono da anestetico sociale.
7 gennaio 2019
www.facebook.com/BoscoCeduo/posts/…r3cQ&__tn__=C-R Grande Pietro Ratto, come sempre. Due riflessioni. La prima è sulla “fiducia”, che mi sembra sia anche stata giustificata dal governo con la lunghezza della trattativa con la UE sulla manovra. L’approvazione entro la fine dell’anno l’avrebbe resa obbligatoria per evitare l’esercizio provvisorio. Ammesso che sia così, un’ennesima prova, a mio parere, del fatto che il governo, oltre a non essere del cambiamento come pretende, non ha una vera strategia contraria alla UE, ma cerca di barcamenarsi come può, distraendo inoltre il suo elettorato e il Paese con misure contraddittorie che non toccano i veri nodi del sistema, buone solo per la politica-spettacolo dei talk, mentre si avvicinano le elezioni europee. Il ringraziamento di Salvini alla UE perché avrebbe contribuito al miglioramento della manovra è clamoroso. Nessuna misura di “parziale” sovranità monetaria, come la moneta fiscale complementare all’euro, una diversa allocazione dei titoli di Stato e altre, che avrebbero permesso una manovra con investimenti seri, molto più espansiva e senza generare debito, è stata improntata, a conferma di una totale sudditanza all’occupazione finanziaria del nostro Paese, di cui la UE è solerte guardiana. Anche riguardo la democrazia diretta riflessioni interessanti, a cui però, a mio parere, dovremmo aggiungere la considerazione che una sana DD si potrà avere solo quando la cultura politica sarà adeguatamente innervata di contenuti veramente democratici, umanisti e culturali a 360°, tali da formare un elettorato più consapevole ed aperto, diverso da quello che oggi, credo in gran parte, ritengo troppo condizionato dal sistema mediatico principale. Tutto ciò porta, secondo me, all’esigenza di una nuova forza politica/movimento, completamente diverso dagli attuali in consapevolezza e trasparenza, che faccia una grande operazione culturale su cosa dovrebbe essere una vera democrazia e sui valori universali a cui si dovrebbe ispirare.
3 gennaio 2019
www.oltre12.net/2019/01/i-rockfell…TQy2iaZbJBf0LKI Interessante riflessione sul movimento femminista. Personalmente ritengo che questo argomento sarebbe accettabile in un articolo culturale di approfondimento sulle forze che condizionano cultura e dinamiche sociali. Dal mio punto di vista, dato che mi interesso ai diritti umani, per poter discernere tra un modo corretto di difendere tali diritti ed un modo ipocrita per usarli per fare altro. Certamente non ne farei oggetto di battaglia o programma politico.
13 ottobre 2018
Condivido in pieno e completo. Alla distruzione dell’amore sessantottesca, data dalla liberalizzazione del sesso dall’etica, si aggiunge l’apparente difesa di alcune minoranze. Tale presunta difesa pretende passare da una comunque sacrosanta tutela del diritto individuale alla propria dimensione, pur se minoritaria, all’assunzione culturale generalizzata di preferenze e stili di vita personali e minoritari. La distopia incombente compie così il moderno processo di distruzione dell’individuo, iniziato dalla psichiatria e dalla sua alleanza con l’industria farmaceutica, spacciandolo addirittura come difesa dei diritti umani. Come si è preteso esportare democrazia, con le bombe, si pretende demolire la libertà alla nostra “integrità psico-biologica”, fatta da un mix di esperienze, costume, morale comune e scelte etiche individuali, tramite l’assorbimento culturale di un asettico menù da insegnare a scuola, spacciato come la più alta difesa dei diritti umani. I diritti dell’uomo sono un disegno di libertà e responsabilità individuale e collettiva, la politica liberista dimentica di averli firmati quando parla di diritti del lavoro e di democrazia, ma li “ricorda”, anche se in modo sbagliato, quando pretende annullare la nostra integrità personale, per l’avvento della nuova era di controllo da attuarsi con la manipolazione materialistica delle coscienze, dei bisogni, della vita. www.facebook.com/fusaro.diego/posts/10218166210412681
28 agosto 2018
https://video.repubblica.it/mondo/figli-ga…a/313119/313746
Mi trovo costretto a censurare il Papa, evidentemente poco consapevole del fatto che l’orientamento sessuale, aldilà di altre considerazioni etiche, non è una malattia mentale. Oltre a ciò, il fatto che anche lui veda la psichiatria come un interlocutore necessario lo allinea alla deriva moderna che ha soggiogato la spiritualità e tutto l’ambito del “mentale” (psiche significava spirito un tempo… forse l’ha dimenticato) a concezioni materialistiche spacciate per “scienza”. La psichiatria compie una funzione di controllo del pensiero e del comportamento, un tempo perseguita in maniera spesso indegna e violenta dalla chiesa fattasi potere. Questo fa parte del disegno materialista di controllo che prevede una sempre maggiore anti-religiosità, cosa che puntualmente sta avvenendo. La chiesa ha storicamente ceduto posizioni di potere alla modernità, fatta anche di pretese “scientiste” e da quella separazione di saperi che tanti danni sta causando alla cultura e alla vita dell’uomo. Una cultura veramente libera, olistica ed “umanista”, dove la “scienza” non sia elevata a venerazione ma integri tutto il pensiero dell’uomo, non ha bisogno di guardiani psico-religiosi.
19 agosto 2018
Bellissimo il discorso dell’Imam di Genova ai funerali di Stato, a testimoniare la sostanza del pensiero religioso tout court, e del fatto che l’Islam non sia solo quello che ci propinano i media. Certo, l’Islam non è solo una religione ma anche un’idea politica e di Stato. Per integrarsi veramente deve assorbire e rispettare laicità e diritti umani, come del resto ogni cittadino e movimento intenda partecipare creativamente alla vita pubblica della polis. www.youtube.com/watch?feature=shar…5qs&app=desktop
15 giugno 2018
Credo che la perdita di sovranità dello Stato di diritto sia il fenomeno politico della modernità, perciò ritengo che caratterizzare e caricare il termine “sovranismo” con riferimenti ideologici destra/sinistra sia un’operazione controproducente che si presta anche a dividere il “fronte sovranista”, oltre che non più rispondente al sentire della gente, che abbatte nei fatti le barriere ideologiche. Ricondurre alcune prerogative economiche ed altre allo Stato, far sì che riprenda il controllo di asset strategici in maniera costituzionale e trasparente, rendere realtà un mercato libero da trust troppo grandi che ne impediscono una sana concorrenza, riprendersi sovranità politiche e monetarie perdute e ridefinire il ruolo internazionale della nazione nell’ottica della sovranità costituzionale per allacciare rapporti di pace fra stati parimenti sovrani, dovrebbero essere punti su cui superare le ideologie con l’obiettivo di attuare veramente tutti e 30 i diritti umani, cioè il minimo comun denominatore politico raggiunto dalla civiltà. L’idea socio-economica della competizione fra uomini e classi sociali è un postulato che dà all’uomo una veste esclusivamente utilitaristica, di fatto lontana dalla natura cooperativistica della stragrande maggioranza degli uomini.
8 giugno 2018
È un fatto che l’avvento di quello che io chiamo REGIME DI CONTROLLO GLOBALE sarà permesso dalla tecnica. Fermarlo è quanto mai democraticamente necessario, perché è un “progresso” anti umano che pone la tecnologia al di sopra e prima di ogni altra cultura, conoscenza e considerazione. Tutto ciò è permesso dalla complicità e dallo svuotamento della politica, che deve rinnovarsi e riprendere le redini delle decisioni da un punto di vista umanistico, democratico e trasparente. L’alternativa non sarà un bel mondo appiattito sulla tecnologia in cui l’umanità non avrà più problemi di sopravvivenza: ogni potere antidemocratico ed elitario si sostanzia in una sola parola: CONTROLLO. Saremo controllati intimamente, come “esseri”. Per tutto ciò: una nuova politicamente deve prendere in mano la tecnica per modellarla all’uomo, altrimenti l’uomo si modellerà ad essa, e sarà la fine. https://m.facebook.com/story.php?story_fbi…100013370370010
22 maggio 2018
Questo è un articolo cruciale del contratto di governo in cui ci sono molte cose, anche positive, ma che contiene anche la possibilità che il tutto si traduca, in pratica, in un “PIU’ EUROPA” per fare, come sempre, gli interessi delle lobby e delle logge che governano veramente la politica degli Stati, sempre meno sovrani. Sarà molto difficile impedirlo, ammesso che se ne abbia la volontà politica: abbiamo alle porte gli “Stati Uniti d’Europa”? 29. UNIONE EUROPEA Alla luce delle problematicità emerse negli ultimi anni, l’Italia chiederà la piena attuazione degli obiettivi stabiliti nel 1992 con il Trattato di Maastricht, confermati nel 2007 con il Trattato di Lisbona, individuando gli strumenti da attivare per ciascun obiettivo. In particolare chiederà: (a) di fissare le linee di governo della domanda e dell’offerta globale allo scopo di raggiungere l’obiettivo concordato di “promuovere un progresso economico e sociale equilibrato e sostenibile, segnatamente mediante la creazione di uno spazio senza frontiere interne, il rafforzamento della coesione economica e sociale e l’instaurazione di un’unione economica”; (b) di estendere alla BCE lo Statuto vigente delle principali banche centrali del mondo per raggiungere un’unione monetaria adeguata agli squilibri geopolitici ed economici prevalenti e coerente con gli obiettivi dell’unione economica; (c) di condividere le scelte concordate per “affermare l’identità europea sulla scena internazionale” che sia sganciata dall’immagine della supremazia di uno o più Stati-membri in contrasto con il fondamento democratico dell’Unione; (d) di attuare l’impegno preso in sede di Trattato di istituire “una cittadinanza dell’Unione” che sia espressione della parità “dei diritti e degli interessi dei cittadini” europei; (e) di rafforzare come stabilito una “stretta cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni”; (f) di sviluppare il necessario “acquis comunitario, (…) al fine di valutare (…) in quale misura si renda necessario rivedere le politiche e le forme di cooperazione instaurate (…) allo scopo di garantire l’efficacia dei meccanismi e delle istituzioni comunitarie”. Quest’ultimo obiettivo richiede il rafforzamento del ruolo e dei poteri del Parlamento europeo, in quanto unica istituzione europea ad avere una legittimazione democratica diretta e il contestuale depotenziamento degli organismi decisori europei privi di tale legittimazione. Intendiamo inoltre favorire l’incremento dei percorsi di coordinamento decisionale a livello europeo con la dimensione locale, garantendo un maggior coinvolgimento dei territori attraverso una rappresentanza effettiva delle Regioni, e definire con precisione le competenze esclusive dell’Unione per rafforzare la sua incisività e capacità decisionale. Occorre inoltre, conformemente ai principi UE di sussidiarietà e proporzionalità vagliare le competenze dell’UE riportando agli Stati quelle che non possono essere efficientemente gestite a livello di Unione e rafforzando al contempo l’incisività e la capacità decisionale dell’UE sul suo ambito di intervento. Al di là della definizione del quadro generale va riesaminato il complesso sistema di regole del mercato che si è andato accumulando nel tempo che non risponde agli interessi dei cittadini. Vanno debellati i fenomeni di dumping all’interno dell’Unione, eliminate le decisioni lesive degli interessi della piccola industria, valorizzate le nostre eccellenze produttive, perseguite le contraffazioni, le violazioni dei marchi e la circolazione dei falsi, proibendo le confusioni tra “Made by Italy” e “Made in Italy” e imponendo la dichiarazione di origine dei prodotti. Sotto il profilo del bilancio UE e in vista della programmazione settennale imminente occorre ridiscuterlo con l’obiettivo di renderlo coerente con il presente contratto di governo. Con lo spirito di ritornare all’impostazione delle origini in cui gli Stati europei erano mossi da un genuino intento di pace, fratellanza, cooperazione e solidarietà si ritiene necessario rivedere, insieme ai partner europei, l’impianto della governance economica europea (politica monetaria, Patto di Stabilità e crescita, Fiscal compact, MES, procedura per gli equilibri macroeconomici eccessivi, etc.) attualmente asimmetrico, basato sul predominio del mercato rispetto alla più vasta dimensione economica e sociale. Ci impegneremo infine nel superamento degli effetti pregiudizievoli per gli interessi nazionali derivanti dalla direttiva Bolkenstein. Per quanto concerne Ceta, MESChina, TTIP e trattati di medesima ispirazione ci opporremo agli aspetti che comportano un eccessivo affievolimento della tutela dei diritti dei cittadini, oltre a una lesione della corretta e sostenibile concorrenza sul mercato interno. L’Unione deve esplicitamente riconoscere che l’Italia rappresenta un confine geografico esterno che va adeguatamente protetto per garantire e tutelare il principio della libera circolazione delle persone e delle merci. In particolare, intendiamo riformare i meccanismi di gestione di fondi UE preassegnati all’Italia.
6 maggio 2018
A tre giorni di distanza dal mio scritto, Giuseppe De Rita sul Corriere della Sera nella pagina “analisi e commenti” esprime concetti parzialmente concordi con quanto affermo, senza, ovviamente, permettersi di spingersi ad una critica complessiva e “feroce” su tutto il sistema, come la mia. L’articolo si intitola “Comunicazione e opinione politica. LA POLITICA IMPOVERITA DAL PRIMATO DELLA CRONACA”. Dopo una “frettolosa” e parzialmente condivisibile analisi dei rapporti base elettorale/vertici politici, il De Rita finisce comunque centrando una delle questioni, abbastanza “in linea” con quanto da me qui scritto: “Forse è onesto ammettere una verità per molti spiacevole: l’opinione pubblica italiana non può supportare nessun impegno a ben governare perché è di fatto prigioniera di una comunicazione (giornalistica, televisiva, dei social media) che vive di cronaca, di eventi tanto impressivi quanto transeunti, di emozioni fibrillanti. Ed è questo primato della cronaca che sta distruggendo ogni capacità di fare cultura e classe dirigente di governo. Avviene così che anche i più ambiziosi aspiranti al cancellierato deleghino a qualche volenteroso professore l’immaginazione programmatica e si gettino in un personalizzato protagonismo di cronaca… moltiplicando ovunque il narcisistico esercizio del selfie. Alimentano il flusso di eventi e cronaca, non ricordando, con Baudrillard, che quel flusso scava la fossa in cui il giorno dopo tutto sarà seppellito da altri eventi e altre cronache. Il primato spesso brutale della cronaca quotidiana rischia di impoverire non solo il dibattito politico, ma la stessa dialettica sociale, sempre più restia a ragionare di complessità e di lunga durata, le due variabili fondamentali del governare.”
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18 gennaio 2018
Non ho letto Gomorra e non guardo le serie tv a cui preferisco di gran lunga il cinema: in due ore si può dire tutto senza tenere agganciati gli spettatori ai personaggi, alla ripetizione e, soprattutto, agli sponsor e ad un intrattenimento impegnativo in termini di ore ed ore passate davanti allo schermo. Ad ogni modo, mai pensato di censurare l’arte, ci mancherebbe. Un vero artista anche quando presenta un criminale “affascinante” e non voglia dare con la sua opera “giudizi” moraleggianti che potrebbero abbassarne il tasso artistico ci presenta, in ogni caso, il male in tutta la sua devastante natura. Colpisce lo spettatore quasi come fosse un attore per far sì che sperimenti ed elabori da sé ciò che vede o legge. Non posso quindi commentare la serie tv non avendola vista ma la lettera dell’insegnante fa riflettere e la riflessione andrebbe allargata sulla tv in toto, diventata un mezzo per intrattenere costi quel che costi, e sopperire alla mancanza di tempo, voglia e cultura di genitori appunto sempre più stanchi per un mondo del lavoro senza più diritti garantiti dallo stato, sempre più stressati e sopraffatti dallo status quo e da una cultura materialista-edonista-egoista, e sempre meno culturalmente ed umanamente capaci di relazionarsi con i figli, per i motivi suddetti. La televisione ed i media, in realtà le lobby che dagli Usa in giù ne determinano i programmi, lo stile ed il livello culturale, sono i grandi accusati dei giorni nostri, insieme al sistema che ci “obbliga” alla tv. Rendiamocene conto. www.identitainsorgenti.com/la-lette…glie-criminali/
7 luglio 2017
Se non ho capito male le cose stanno così: il debito pubblico normalmente è risparmio privato, quindi non un problema, anzi, ma solo se si ha una banca centrale garante di ultima istanza. Il problema è che la Bce non garantisce il debito degli stati che hanno adottato l’euro. In questo caso il debito pubblico serve, in ultima analisi, come ricatto da parte della finanza privata sulle ricchezze nazionali (l’economia finanziaria come continuazione della guerra con altri mezzi). La finanza privata infatti controlla le banche private che sono a loro volta proprietarie della Bce. Per arrivare a ciò l’Unione europea ha stabilito che uno stato per avere euro deve immettere sul mercato una pari quantità di titoli, che vengono acquistati non solo dai cittadini come risparmio, ma da banche private e da qualsiasi ente, anche speculativo senza che lo stato stesso possa intervenire. Ecco che mettiamo in pericolo la nazione per avere quel denaro che potremmo invece emettere da noi se dotati di sovranità monetaria. Gli stati nazionali pagano quindi interessi alle banche per i titoli che emettono, le banche pagano interessi alla Bce quando compra i loro titoli, che è di loro proprietà! Un giro vizioso in cui l’unico a pagare e rimettere veramente è lo stato, che si rivale sui cittadini con le tasse o con il taglio di servizi e diritti. Tutto ciò grazie alla complicità della classe politica che ha firmato i trattati, grazie ad una magistratura “cieca”, grazie agli intellettuali mainstream che, nella migliore ipotesi, non conoscono o non capiscono la realtà, grazie alle università che insegnano un’economia artefatta e “complicata” da interessi privati, grazie ai media mainstream che sostengono tutto il sistema.
11 giugno 2017
(…si sta discutendo di un video di Diego Fusaro in cui parla della Russia di Putin…) Sulla dialettica hegeliana sarebbe da aprire un grosso dibattito, ma non credo sia questa la sede… questo aspetto delle argomentazioni di Fusaro rappresenta secondo me il suo lato debole. Non debole “scientificamente”, dal suo punto di vista, ma debole nei confronti di una speranza di una politica che preservi l’umanità intera dalla catastrofe o da quello che chiamo il prossimo venturo “regime di controllo globale”. Se “tatticamente” è comprensibile ciò che dice Fusaro, rimanendo nella sua ottica, il citare Lenin come “esempio superiore” (come se i suoi crimini non fossero importanti o “giustificabili”) fa precipitare il discorso di Fusaro, purtroppo, nei miasmi ideologici che tanti danni hanno fatto nel 900 per il progresso umano. Inoltre sembra che la critica a Putin sia solo per il capitalismo presente in Russia, trascurando le violazioni sistemiche dei diritti umani. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo è secondo me l’unico minimo comun denominatore su cui costruire qualcosa di buono. È infatti il documento, sottoscritto dai paesi più “evoluti” ma mai attuato veramente, su cui si fondano le più grandi ipocrisie della modernità. Se non avremo una visione post ideologica e “semplicemente” umanistica rischieremo di annullarci e di “sprecare” le migliori menti ed argomentazioni, come la maggior parte sono quelle di Fusaro, sull’altare di una divisione ideologica della società da superare per estendere ed attuare, da un lato, le sacrosante libertà liberali ora appannaggio di pochi e, dall’altro lato porre sotto il controllo collettivo ma veramente democratico e trasparente, ambiti che non sarebbero mai dovuti finire in mani private. La nascita di una nuova politica e di una nuova “concezione operativa” dello Stato di Diritto necessita dell’abbattimento definitivo delle vecchie ideologie e, credo, di un “passettino in più” anche da parte delle migliori menti, come quella che credo sia di Fusaro.
9 dicembre 2016
I sobri e colti commentatori politicamente e pragmaticamente “corretti” non perdono occasione per tacciare di populismo ogni rivendicazione di diritti fondamentali. Rivendicazioni che, soprattutto con l’avvento del web e dei social, sono a volte espressi in maniera certamente discutibile, anche sgangherata e impresentabile. Il problema è che le maniere di alcuni spostano l’attenzione dalle vere questioni, si parla della forma, si dimentica la sostanza di una situazione socio-politico-economica disastrata per l’azione delle lobby transnazionali, finanza in testa. Di questo spostamento si rende complice anche il “buon” Crozza nel delineare certo in maniera sublime un cialtrone web che, fra una castroneria e l’altra, mette sovente la parola “lobby” davanti all’oggetto dei suoi epiteti. Prima di lui era arrivato il “buon” Mentana col il neologismo “webeti”; lui certamente più interessato perché appartenente appunto a quella lobby mediatica che si da alacremente da fare per confezionarci giornalmente un racconto della realtà falso e parziale, solo apparentemente un po’ più sganciato dalla “casta”. Abbiamo quindi due personaggi apparentemente più “progressisti”, pronti ad accodarsi a tutti quelli che in vario modo irridono quanti denunciano i veri interessi e manovre che condizionano la vita delle nazioni, le economie, le guerre e tutte le progressive perdite di diritti e libertà di questo moderno medioevo. Quando va bene arrivano a demonizzare la certamente ignobile “casta”, che è però solo un capro espiatorio atto a sviare l’attenzione, mai i signori e gli interessi di cui è serva. Menti brillanti immolate alla sostanziale difesa dello status quo. Il vostro affezionato webete complottista spammatore… Ps. Nel mio libro linee guida per liberarci dal sistema delle lobby: https://www.ibs.it/linee-guida-per-attuazione-dei-libro-massimo-franceschini/e/9788892638730?inventoryId=60178548
26 luglio 2016
Legalizzare una sostanza psicoattiva e psicodislettica come la cannabis solo per tagliare il traffico illegale? Senza chiedersi o pretendere di sapere perché lo Stato, i servizi segreti e le polizie non sanno/possono/vogliono stroncare il narcotraffico nel nostro paese? Con la puerile motivazione che ci sono altre sostanze legali che fanno più male? Senza dire che il mercato illegale si darà da fare per sintetizzare altre e più letali sostanze che diventeranno ancor più appetibili? Appellandosi a non univoche ma contraddittorie statistiche sulla presunta diminuzione del consumo, se legalizzata? Senza interrogarsi inoltre sul come siano stati fatti quegli studi, se abbiano, ad esempio, considerato la statistica globale dell’andamento complessivo del consumo di tutte le sostanze psicotrope? Dimenticando che le statistiche sul consumo sono soggette a variabili dell’offerta nel momento in cui il narcotraffico decide ciclicamente di togliere la cannabis per far “passare di livello” chi proprio non può fare a meno di sballarsi? Dimenticando che le droghe, comprese le presunte “leggere”, hanno già massacrato un paio di generazioni che avrebbero potuto cambiare il sistema? Continuando con l’aberrante cultura del “ridurre” i danni? Continuando con la sostanziale acquiescenza ad ogni comportamento distruttivo individuale e sociale, come se la libertà sia ancora tale in assenza di dignità e responsabilità? Senza vedere che le nuove generazioni saranno sempre più anestetizzate e inermi di fronte alla crescente invadenza del sistema delle lobby, di fronte alla crescente perdita di diritti, a tutti i livelli? Attaccandosi inoltre alla poca consistenza argomentativa ed espressiva di alcuni bigotti di parte avversa che dicono, una volta tanto, qualcosa di umanamente giusto e condivisibile? Nella perdita di diritti e valori che caratterizza le ultime decine di anni trova un posto primario, a buon diritto, la cultura della droga. Facciamo la cosa più semplice: reclamiamo una sana cultura contraria a tutte le droghe ed a tutti gli stili di vita tendenti alla distruzione dell’integrità fisica e mentale dell’uomo. Ne va del nostro futuro e dei Diritti Umani, già abbastanza sacrificati sull’altare del “politicamente corretto”.
26 luglio 2016
I media ed i commentatori fanno a gara per individuare chissà quali responsabilità sociologiche, declino di civiltà o significato recondito, per quegli atti di violenza che gli stessi media sembrano esser costretti a descriverci in ogni particolare più raccapricciante ed emotivamente ricattatorio. Ebbene, pur non nascondendo la complessità della questione e le mille implicazioni socio-politiche, il nocciolo della realtà è molto più “semplice” di quello che si possa credere. La cronaca che i media ci descrivono si caratterizza per due fondamentali tipologie di atti violenti: il terrorismo da una parte e le stragi più o meno grandi o gli atti violenti compiuti da uomini e donne “normali” dall’altra. Senza ora approfondire la questione su chi ci sia dietro il terrorismo, su dove trovino finanziamenti e su quali siano i suoi veri obiettivi, occorre dire chiaramente che una persona che si fa saltare un aria “allegramente” dopo aver provato ad uccidere più “infedeli” possibile, ha subito un qualche tipo di lavaggio del cervello: una tecnica psichiatria chiamata deprogrammazione. In più il terrorista usa sovente od è costretto ad usare sostanze psicoattive: droghe ma più spesso psicofarmaci. Gli stessi psicofarmaci che sono alla base degli atti efferati compiuti dai non terroristi. Fino all’avvento delle tipologie di farmaci psichiatrici delle ultime decine di anni, la casistica di persone che si uccidono durante o dopo una “cura” psichiatria, o che all’improvviso compiono atti efferati che finiscono quasi invariabilmente con il suicidio del soggetto, praticamente non esisteva. A questa affermazione si risponde normalmente e di getto che un tempo non c’era tutta questa informazione. Niente di più errato in effetti. Il giornalismo moderno non nasce certo oggi, gli scandali sono sempre venuti fuori, la cronaca più o meno nera, di costume e il gossip sono sempre esistiti. Basta ricordare, tre su tutti, lo scandalo Watergate, la vicenda Sharon Tate/Charles Manson e le “relazioni pericolose” della splendida Marilyn. Ecco allora la “semplice” verità e responsabilità: il sempre più crescente inquadramento in categorie psichiatriche di praticamente qualsiasi problema “mentale”, comportamentale o relazionale, e la conseguente crescita esponenziale della prescrizione di psicofarmaci. Problemi che un tempo avremmo provato ad affrontare, con più o meno successo, ricorrendo alle mille opzioni di analisi, dialogo, studio, meditazione e preghiera che il variegato campo umanistico ha sempre offerto. Gli psicofarmaci sono ormai da molto il più grande business di big pharma. Stanno rovinando vite e generazioni, partendo da età sempre più precoci, per “patologie” che non hanno nessuna evidenza di laboratorio, per “curare” il presunto e indimostrato squilibrio biochimico cerebrale. Chi è perplesso è pregato di informarsi presso i comitati per i diritti umani, CCDU in particolare, che si occupano della psichiatria. Una pseudo scienza che ha una storia di orrore oggi culminata con l’asettica e più “presentabile” pratica farmacologica. Manipolare chimicamente un organo così delicato e plastico come il cervello è un’aberrazione che viola la medicina, la logica ed i diritti umani. Salviamo i nostri cari, la cultura e la civiltà, potrebbe essere più semplice di quello che si crede, basta individuare, capire e denunciare il corretto “perché”.
7 gennaio 2015
Riguardo la tragedia contro il giornale parigino. Guardandola dal punto di vista occidentale, non posso non vedere che le maggiori responsabilità le abbiamo noi, in primis ipocriti su quei valori che ci dovrebbero caratterizzare: i diritti umani. La politica occidentale non riesce a far rispettare i diritti sociali ed economici di tutti, non riesce a far convivere diverse etnie e si serve dei media per fomentare o silenziare, a seconda delle convenienze. Ecco quindi errori grossolani come quelli di togliere in alcune scuole riferimenti cristiani, quando magari, e se richiesto, sarebbe stato al limite opportuno integrarli con altri. In questo modo la civiltà del progresso e dei diritti ammette una “incompatibilità” fra le culture, tradendo i suoi stessi principi, anche se la storia ci dice che in altri tempi questa è stata possibile. Non capiamo che ci stiamo facendo del male da soli, difendo certo la libertà di satira ma ne prendo moralmente le distanze da alcune sue espressioni, quando la provocazione è sostanzialmente antireligiosa.
Ecco allora che una intolleranza culturale antireligiosa trova terreno fertile contro religioni “forti”, e certamente spesso usate e propagate in modo intollerante. In questa situazione tutti perdiamo, tranne chi ha interesse a distogliere da altri problemi e ad inondare i nostri giorni con allarmi su “guerre” ed invasioni. Il mondo intellettuale e giornalistico ha grosse responsabilità. Quel mondo in cui il discernimento, l’analisi e le distinzioni dovrebbero costituire il pane quotidiano, non riesce o non vuole, quasi mai, svolgere quel ruolo di riflessione, dialogo e analisi non emotiva che dovrebbe essere uno dei vanti della nostra civiltà. Ed eccoci in mano a quelli che seminano paura e inventano slogan sempre più beceri, confezionano servizi “terroristici” di “dis-informazione”, difesi da quelle libertà che non si sono mai meritati.
Il destino della privacy, già screditata online (come del resto l’intero diritto) dalla logica di potere dei rapporti di fatto, non poteva che essere segnato. E infatti nell’ambito del solito decreto legge fatto passare con la fiducia, ecco apparire l’autorizzazione [in forza di legge] a ogni amministrazione pubblica di trattare e condividere i dati con altra amministrazione o perfino soggetto equiparato, togliendo al titolare dei dati il potere di rifiutare il consenso […] spalancando le porte alla concentrazione nel green pass di ogni tipo di dato fin qui diffuso e ben più difficilmente incrociabile». «Naturalmente, questo prevedibile esito della catastrofe costituzionale in corso infligge un altro colpo durissimo a uno dei capisaldi che distinguono uno stato liberale da uno stato etico della sorveglianza dotato del potere di impossessarsi dei più intimi segreti dei suoi cittadini in nome di qualche interesse collettivo superiore, sia esso la realizzazione del comunismo, la purezza della razza, ovvero ogni lotta contro la pandemia. La verità è che, una volta rotto un argine all’esercizio del potere, gli esisti sono imprevedibili nei modi e nei tempi e le garanzie per l’individuo, sia esso dissidente o meno, evaporano. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
8 settembre 2022
«Quanti, come il sottoscritto insieme a pochi altri giuristi non immediatamente proni alla nuova forma del potere, mostravano sgomento e preoccupazione per il maltrattamento delle più fondamentali garanzie dell’ordine costituzionale liberale venivano derisi e denigrati in modo non diverso da quanto ai tempi della rivoluzione culturale cinese si facesse nei confronti dei “legalisti” e di quanti “insistevano sui propri diritti”. Di fronte alla nuda vita che il sistema mediatico mostrava alla mercé di un nemico invisibile e letale, non c’è più spazio per la civiltà. I corpi spauriti potevano essere rinchiusi. Il cittadino, già in precedenza trasformato in consumatore, era ora il docile paziente di una scienza divenuta puro e semplice scientismo. Questa clamorosa sovversione, violazione dell’ordine costituzionale, realizzata nella forma giuridica adeguata a una calamità naturale circoscritta nello spazio e nel tempo […], ha preparato il terreno per l’estensione orizzontale della condizionalità (ricatto: prendere o lasciare) per la prima volta fuori dalla rete. La condizionalità richiede un generale concetto di “se non-allora” che si è costruito in via mediatica attraverso il terrore protratto ben oltre la durata materiale della crisi. L’“allora”, ossia le conseguenze del non cedere al ricatto, vengono delineate in modo chiarissimo e scolpite nella mente delle cavie italiane». Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
2 settembre 2022
Questo il mio intervento su una chat del CLN in cui si dibatteva sul “resistendum“: “Da parte mia non posso non considerare il resistendum altro che un’occasione del CLN di raggiungere un po’ di visibilità, sfruttando il momento elettorale. Non riesco a considerarlo altro, data l’insussistenza di un popolo politicamente preparato a farsi dissidenza organizzata, unitaria e consapevole nel paese, soprattutto capace di una certa massa critica da utilizzare politicamente; questo, nonostante esista in effetti un popolo che potrebbe essere preparato a tal fine. La preparazione a ciò non sarebbe difficile, se fatta in certi modi, cosa oggi evidentemente irraggiungibile da una politica “antisistema” virata alla sola fruizione mediatica di contenuti della più ampia natura, spesso politicamente irrilevanti e/o controproducenti, emessi da ambiti velleitari, personalistici, devianti e politicamente non attrezzati per l’enormità del sistema e delle questioni che questo impone al paese e alle nostre vite. Spero solo che il CLN non riceva da questa campagna troppi contraccolpi negativi e resista fino all’istituzione di un centro politico nazionale autorevole capace di parlare con tutti i settori della società civile per costruire una nuova classe politica capace di portare una massa critica di persone alle condizioni in cui questa possa creare un nuovo momento costituente, ispirato ad un nuovo impeto costituzionale e umanistico, capace di ridare alla nostra Nazione un ruolo geopolitico neutrale capace di mostrare agli altri paesi e ai poteri forti che il popolo può ancora risvegliarsi e determinare un futuro a misura dei nostri innati diritti umani“.
26 agosto 2022
Le elezioni diranno chiaramente quanti sono gli italiani che non hanno capito nulla e credono al mainstream, ancora disposti a collaborare. Tutti gli altri, astenuti e diversamente votanti, andrebbero richiamati alla consapevolezza e ad un impegno serio per affrontare le imminenti devastanti sfide trasformative della realtà, ma questo può essere fatto solo da un nuovo centro politico, capace, autorevole, trasparente e progettuale ad ogni livello.
25 agosto 2022
Le prospettive invernali ci parlano di nuovi lockdown di fatto, di natura “energetica”: con locali presto chiusi e mancanza di illuminazione è facile prevedere una questione sicurezza, anche se non dichiarata, capace di tenerci in casa. Questo si sommerà alla povertà indotta dalla chiusura di altre migliaia di attività, in vista della consegna di tutta l’economia alle corporazioni globali o multipolari. Questo quadro ci fa capire come la politica di opposizione sia clamorosamente in ritardo sugli obiettivi del potere, che erano chiari da anni. Inascoltato denuncio questo ritardo da anni e ripropongo quello che pubblicai un anno fa, e che ritengo essere l’unica strategia possibile da un punto di vista politico, anche in sostanza per il CLN (per chi non legge anche in video): https://www.massimofranceschiniblog.it/2021/06/12/regalo-il-mio-libro-alleventuale-comitato-promotore (commento citato in questo video e riportato nelle sue informazioni: https://www.youtube.com/watch?v=7XAUIkBTmfg)
24 agosto 2022
Credo che sulla questione sanitaria/pandemica passata e su quelle a venire occorra mettere un punto fermo: se siamo consapevoli che la cosiddetta “scienza”, cioè la propaganda e la ricerca, sono in mano alle corporazioni globali, nessuna politica dovrebbe accettare automaticamente per vero, onesto ed equilibrato qualsiasi messaggio proveniente da tali ambiti. O siamo coerenti e puntiamo direttamente a sanità, ricerca e industria farmaceutica pubbliche, trasparenti ed etiche, o non potremo dirci realmente dalla parte di quel popolo che pretendiamo debba liberarsi. Stesso discorso dovrebbe valere per ogni punto delle varie agende imposte da ambiti non democratici e trasparenti.
23 agosto 2022
Leggo e ascolto continuamente “analisi” politiche atte a descrivere il sistema come in affanno, con una Russia vincente su tutti i fronti a livello geopolitico e una nomenclatura italiana ormai sull’orlo del precipizio, che dovrà prima o poi prendere atto del fatto che gli equilibri mondiali siano ormai cambiati. Fatemi sapere quando ci saremo liberati della tecnocrazia di controllo digitale, quando avremo ripristinato lo stato di diritto e almeno tutti i diritti sociali che avevamo negli anni ’70, quando avremo una moneta sovrana e un sistema di informazione pubblico realmente libero e non assoggettato alle direttrici politiche e culturali del pensiero unico dominante, grazie. Fino ad allora godetevi pure la politica-spettacolo.
21 agosto 2022
Riguardo alla mancata uccisione di Dugin: non escluderei mandanti vicini a Putin, magari più realisti del re, se non lui stesso. Questo perché, come cerco di dire da tempo, per capire la geografia del potere si deve guardare le vere direttrici e sfere di influenza di questo, assai diverse dall’apparente sfida fra Nazioni. Un atto del genere potrebbe essere un segnale che sostanzialmente si è tutti dalla stessa parte. Certamente è un’ipotesi molto “complottista”, ma i “complotti” sono del tutto leciti finché le questioni politiche non sono trasparenti, gli attori agiscono nell’ombra e gli interessi di controllo globale della vita, del pianeta e dell’uomo, assai convergenti.
21 agosto 2022
È sempre immensamente triste vedere i mille fenomeni di implementazione dell’ideologia dominante, poli-manipolativa della realtà, del senso, dell’uomo e delle cose. Tale tristezza è accentuata dalla constatazione dell’esistenza di una reale opposizione a tutto ciò, sebbene potenziale, incolpevolmente non costruita e rappresentata a livello politico da almeno 40 anni. Le nostre inefficienze hanno radici lontane e multiple, di cui ancora stentiamo a comprendere dimensioni e rimedi.
19 agosto 2022
Risposta in una discussione su una delle chat del movimento: “[…] dobbiamo riproporre visioni e modelli di fatto superati dalla storia e dalla realtà socioeconomica che vede tutto e tutti in balia di una ristretta oligarchia? Una politica matura e adeguata al presente tenta di farsi forte della sintesi che è già stata fatta, per farne un vero programma culturale e politico: nei 30 diritti umani ci sono i diritti di prima e seconda generazione, e dobbiamo “solo” spiegare come possono realmente attuarsi tutti, in modo democratico e inclusivo, ma esente da forzature di varia natura tendenti a riscrivere l’uomo tout court. Ciò è possibile, non farlo a mio parere è indice di grave insufficienza e miopia politica. Se non faremo ciò ci recluderemo di nuovo in sterili posizionamenti ideologici di varia natura, amplificati in questa maledetta realtà social mediatica, e non usciremo più dal pantano. Occorre parlare alla “realtà” che sta nella testa della gente, ma prima occorre capirla veramente”.
19 agosto 2022
Mio commento su una chat in cui si parlava di un articolo che criticava il “post-ideologico“, affermando gioiosamente come le ideologie esistano ancora: “Sulle ideologie classiste le oligarchie della finanza e altre hanno da sempre campato manovrando il loro insito messaggio divisivo. L’Occidente ha provato ad evolversi con lo stato di diritto e i diritti umani, anch’essi poi attuati parzialmente e in maniera ipocrita e sbilanciata, senza compenetrazione fra questi, preferendo poi arrendersi alla narrazione globale da nuovo ordine tecnocratico. Riproporre le ideologie non è riproporre una dignità e diversità del pensiero, ma un voler tornare daccapo alla sequenza divisiva… il sistema prima da i problemi, poi offre soluzioni, ma così non se ne uscirà mai. È per superare le ideologie che il sistema fa quello che fa e noi dobbiamo svelare la manovra, trovando però una sintesi migliore“.
16 agosto 2022
Risposta su una chat del movimento ad un amico che perora la causa unionista fra le “forze antisistema” e spera in una capacità ricettiva delle nostre ragioni da parte degli “indecisi”, tutta da verificare: «[…] i tuoi pur nobili intenti cozzano non solo con il personalismo degli “amici”, che sarebbero ovviamente disposti a qualsiasi cosa necessaria qualora le circostanze o una persona o un centro politico autorevole possa “costringerli” all’unione, ma soprattutto, cozzano con una percezione fideistica nella capacità che la semplice “ragione” possa determinare cambiamenti nella percentuale notevole di “indecisi” che indichi. Oltre alla reale capacità di intercettare fisicamente e mediaticamente le persone con un minimo di speranza che possano dare la necessaria attenzione alle nostre questioni, cosa per niente scontata, ci scontriamo con tutta una serie di barriere all’attenzione e al ragionamento razionale costruite negli anni dai media, dalla scuola e dai social media, capaci di infettare il discorso sociale di popolo. Solo un centro politico consapevole, organizzato, trasparente e produttivo, capace di porsi in modo completamente diverso e capace di parlare con tutti, può essere capace di avverare ciò che auspichi. Di tale centro, ad ora, non ne vedo l’ombra».
16 agosto 2022
Commento postato sulla chat del CLN: «Da sempre sono stato fautore della creatività, in ogni settore, parola che in questo ambito declino in “volontà politica“. Aspetto fiducioso una volontà politica tale da costruire e istituire un soggetto politico capace di ricostruire la politica stessa, l’idea stessa di organizzazione politica, ricostruire lo stato di diritto e il sentire civile che verso questa istituzione dovrebbe pretendere rappresentanza, partecipazione, organizzazione, trasparenza e difesa del singolo e della comunità dai virus di varia natura che lo attaccano. Tali virus, in verità forze ben precise, attaccando lo stato di diritto espongono la comunità e i cittadini ad attacchi ancor peggiori. Se una volontà politica autorevole non compirà questa opera, ogni azione politica, più o meno intelligente, rischia di non avere un pubblico e una risonanza sufficiente per scalfire il pensiero unico dominante tecnicista, scientista oligarchico e transumano».
15 agosto 2022
E riguardo a “ciò che è presente nella testa della gente”: cosa oltre ad una politica autorevole, progettuale ed organizzata può essere in grado di compiere la necessaria “deprogrammazione” culturale senza la quale non saremo capaci di liberarci dalle catene che si stanno stringendo sulla nostra autodeterminazione, anche come descritte chiaramente qui? https://www.youtube.com/watch?v=Rm1kfqPVJW4
15 agosto 2022
Il governo Draghi apparentemente dedito ad una sobria e normale amministrazione, ben coadiuvato dal sommo Presidente della Repubblica e dagli alti collaborazionisti di Stato, ci sta dicendo una cosa che ancora sembriamo incapaci di vedere: L’AGENDA TECNOCRATICA DI CONTROLLO GLOBALE DELL’UOMO va avanti, costi quel costi. A quando una politica adeguata? https://www.youtube.com/watch?v=NxhBgJNL7vc&t=2128s
15 agosto 2022
Un commento sulla chat del CLN, in cui rispondo brevemente alle ipotesi di “astensione costituente” e di una lista unica del dissenso, ad un intervento problematico su entrambe: “Quindi, due ipotesi evidentemente da scartare, e la prima non in senso personale, che probabilmente praticherò, ma come viatico ad un qualcosa di politicamente efficace. La seconda è scartata dai fatti. Cosa rimane per iniziare a costruire una reale opposizione al sistema? Il CLN dirai tu, ma deve uscire dall’illusione, ove ci fosse, che risolviamo tutto con iniziative “creative” capaci di innescare chissà quali processi politici e sociali inarrestabili di destabilizzazione del sistema. Dobbiamo fare i conti con la realtà presente nella testa della gente, e la necessità di riprenderci lo stato di diritto”.
15 agosto 2022
Purtroppo ho visto l’intervista sull’astensione costituente… qui oltre parole, trovate “politiche” a costo zero e slogan, di POLITICO capace di ristabilire una forza adeguata alle sfide del presente, che nella società civile c’è già, pronta per essere unita, non vedo molto. https://www.youtube.com/watch?v=MHpB5jtT19I&t=922s
15 agosto 2022
Un miscuglio di argomenti validi, speciosi e demagogici… le dimissioni in bianco non si possono costituzionalmente sentire… se questi sono i nostri influencer si capisce come in questo paese negli ultimi decenni non si sia fatto niente di politicamente rilevante per fermare la deriva che oggi sta finendo di demolire lo stato di dritto. Buon futuro a tutti. https://www.youtube.com/watch?v=RrIgsEXS5CU
15 agosto 2022
Questo articolo taglia definitivamente la testa a tutte le velleitarie e politicamente irresponsabili posizioni pro-Russia e filocinesi in ottica di liberazione nazionale, che certo non deve fare sconti all’Occidente e alla NATO. Chi continua ad analizzare la geopolitica come una contrapposizione di blocchi “antagonisti” non tiene conto della tecnica, la forza più potente, almeno finché non nascerà una politica adeguata a contenerla all’interno dei diritti dell’uomo, della finanza che ha riscritto tutta la geografia del potere e del sommo scopo tecnocratico: il CONTROLLO DELL’UOMO, sia singolo sia come entità. Buon “schieramento post-ideologico” a tutti… il ripristino dello stato di diritto può ancora aspettare? https://www.maurizioblondet.it/la-lega-vuole-lid-pay-in-costituzione-e-in-russia-un-banchiere-del-wef/
13 agosto 2022
Commento pubblicato sulla chat del CLN: “Credo che semplificazioni e processi alle intenzioni debbano essere banditi da qualsiasi consesso che pretenda di essere un minimo responsabile, attento, dialogante e propositivo. Detto che sull’encomiabile lavoro volontario di ciascuno non si discute, qui la questione è di una portata assai più grande: o siamo consapevoli che in Italia manca un centro politico serio e consapevole delle mille insidie del presente, di varia natura, non ultima mediatica e social mediatica, oppure rischiamo di fare un gran torto sia all’attivismo, sia al popolo del dissenso, di potenziale grande dimensione, ora mancante di un vero centro politico capace almeno di intercettarlo. Volete fare affidamento sui “campioni” del web che non sono riusciti a creare questo centro politico negli ultimi decenni sotto attacco neoliberistico e corporativo e neanche dopo questi ultimi 2 anni devastanti? Credete che bastino questi personaggi incapaci ad unirsi, e questo è solo un esempio, neanche in Liguria, che con la diminuzione dei parlamentari eleggerà solo 16 rappresentati? Fate il calcolo percentuale e poi venitemi di nuovo a dire quanto sono bravi i personalisti di cui evidentemente molti di noi si sono “innamorati” a forza di vederli discettare sul web. La politica è un’altra cosa, mi spiace, e finora è mancante di una visione unitaria capace di parlare al Paese, e necessaria per affiancare e sostenere tutte le altre azioni di movimento e di resistenza autonoma della società civile“.
8 agosto 2022
Sono intervenuto in una discussione sulla diatriba Fusaro/Toscano così: «Sostanzialmente Fusaro e Toscano cercano, anche se in diversi modi e con diversi stili, di essere “rossobruni”, ma poi entrambi falliscono, anche perché, e qui concordo con la critica al “nuovismo”, non si può fare politica in maniera così sostanzialmente grezza. E questo al di là delle parole, per Fusaro un evidente sfoggio di erudizione fine a se stesso, a volte anche antipatico e lezioso. Falliscono perché prendere un po’ di qua un po’ di là non è un’operazione di sintesi, cosa per me invece necessaria e che vedo possibile solo partendo dai diritti umani. Anche la geopolitica per questi signori è materia ardua, visto che in sostanza non riescono a non cadere nel divide et impera, “ignorando” la reale geografia del potere svelata dalla finanza globale. Pendere per Trump, come fosse un salvatore o per la Cina, che sta attuando anch’essa una diversa conquista imperialistica, mi appare operazione assai superficiale ed errata. Per finire, in un mio video ho detto che probabilmente da un punto di vista morale Fusaro ha più ragioni che torti nei confronti di Toscano anche se, certamente, sulla contrattualizzazione delle sue prestazioni sarebbe da stendere un velo pietoso. Come si fa a criticare il capitalismo riducendo lo sforzo politico volontario a mera questione commerciale?».
Questa un’ulteriore spiegazione del mio sforzo nel post precedente e generale: «La mia breve ma sintetica disamina della questione è, come sempre in ciò che scrivo, intesa a sollecitare una riflessione da parte del popolo dissenziente riguardo le carenze che intravvedo nella proposta politica alternativa. Tali carenze sono a mio parere assai gravi, non porteranno a niente di rilevante da un punto di vista di efficacia negli obiettivi politici fondamentali che dovremmo avere. La percezione di questa insipienza che impedisce al movimento del dissenso di costruire una reale alternativa con un popolo “a disposizione” in effetti maggioritario, acuisce questo dramma e questa urgenza».
6 agosto 2022
Ritengo grave la candidatura alle elezioni di Claudio Messora, che evidentemente non coglie il fatto di come sia democraticamente non appropriato occupare contemporaneamente un posto nella politica e nell’informazione. L’opposizione seria, anche se marginale, non ha mai fatto sconti a Berlusconi su questo. La scelta di Messora, guarda caso per la coalizione di cui fa parte Ancora Italia, fa il paio proprio con quella di Toscano, insieme presidente di quel partito e a sua volta direttore di una tv. Se il popolo del dissenso non capirà la pericolosità di queste forzature, darà l’ennesima prova del successo del sistema che tramite Berlusconi prima e 5 Stelle poi, ha radicalmente modificato la percezione del potere e la sostanziale delegittimazione dello stato di diritto e della sua separazione di poteri, per infine distruggere la speranza in una politica fondamentalmente onesta e senza conflitti di interesse: non si trova niente di strano se chi vince tende a prendere tutto e ciò è deontologicamente perdonato, a maggior ragione, per chi pretende farsi antisistema. Oltre a questo, il fatto che i social media ci abbiano tutti sostanzialmente trasformato in “politicanti”, “giornalisti” e “produttori di contenuti” insieme, fa certo parte di un disegno di apparente apertura e democrazia proprio quando, al contrario, mai come ora i padroni del discorso globale risultano in sostanza essere assai meno di quello che si potrebbe pensare. (Commento riportato nelle info di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=LUoXgvZVAcY&t=12s, e letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
5 agosto 2022
Ho visto ora un servizio su Byoblu che accarezza il “sovranista” Orban, molto attenzionato dal mondo filo trumpiano USA. Se per combattere l’agenda globalista di liquefazione dell’uomo e delle sovranità democratiche accarezziamo contenuti facilmente tacciabili di razzismo, facciamo chiaramente il gioco del divide et impera. Usciamo da queste insidie solo puntando direttamente per un’attuazione coerente e comprensiva di tutti i diritti umani e costituzionali. Il mondo “antisistema” incapace di capire ciò ci candiderà per sempre all’irrilevanza. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
5 agosto 2022
Ai fautori della narrazione patriottica di opposizione al deep state vorrei segnalare che Ron De Santis, la faccia buona dei repubblicani USA, si è detto favorevole all’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO. La pantomima dell’opposizione alle oligarchie dominanti e della guerra fra superpotenze può continuare. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
31 luglio 2022
Questione assai interessante questa del vero Papa anche da un punto di vista politico, trattando di una delle personalità più influenti del pianeta: https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/32598995/papa-francesco-non-papa-clamorosa-teoria-codice-ratzinger.html
31 luglio 2022
Queste elezioni a stretto giro sono state orchestrate da Mattarella/Draghi, gatekeeper dei poteri forti, per avere un parlamento sufficientemente legittimato prima della stretta tecnocratica e illiberale in preparazione. Sta a noi organizzarci per fermarla. (Tweet x CLN)
31 luglio 2022
Credo che non andrò a votare, ma potrei anche cambiare idea, non è questo il punto. Il punto è che non abbiamo un’opposizione all’altezza, non abbiamo un progetto politico unitario per liberare il Paese – se non lo sforzo del CLN, assai poco compreso dai partitini che ora lamentano i tempi della raccolta firme – capace di far capire alla vasta area del dissenso, di gran lunga il più forte schieramento sociale, che è ora di dire basta a tutto e in grado di spiegare come. Queste elezioni a stretto giro sono state orchestrate da Mattarella/Draghi, gatekeeper dei poteri forti, per avere un parlamento sufficientemente “legittimato” prima della stretta tecnocratica e illiberale in preparazione. Lo scherzetto della data così ravvicinata è il regalo per chi pensava di essere più scaltro di loro ed è anche un messaggio per gli eventuali futuri indisciplinati: il vitalizio non è assicurato. Se andrò a votare dovrò scegliere il solito “meno peggio” fra partitini dello zero/poco virgola che hanno dato l’ennesima prova di incapacità politica, progettuale e unitaria, come se la situazione politica, sociale e culturale del Paese e dell’Occidente non richieda un cambio di passo non regolato dall’evidente necessità di poltrona da parte di improvvisati “statisti” così poveri politicamente e idealmente, che in ogni questione non fanno altro che cadere nel divide et impera del sistema, come con l’apparente guerra Russia/NATO. Il 25 settembre dovrò essere assai motivato per uscire di casa. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
29 luglio 2022
Un commento sulla chat del CLN: “[…] chi è interessato alle sorti di questo paese e alla democrazia ha vari doveri, e uno fra questi è quello di entrare in contatto con quel popolo di cui tanto si pretende di farsi voce. Un fronte comune autorevole e determinato, se ben condotto e dotato di messaggio e programma inclusivo, sarebbe la novità politica capace di attrarre consensi; la frammentazione litigiosa e personalistica, caratteristiche accentuate dai social media non aiutano di certo, per non parlare della parvenza di comunicazione globale che questi danno. È dal 2015 che nel mio piccolo mi spendo, inascoltato, per un cambio netto di vari paradigmi all’interno di un’area del dissenso altrimenti condannata all’inefficacia. L’ho sempre fatto considerando che in ogni modo era già tardi: non dovevamo abboccare al miraggio 5S, che ha distrutto le residue speranze nella politica, e all’apparente occasione “social” della tecnologia, che usata senza riflettere ci ha distanziati eticamente ben prima del regime, oltre a ridurci tutti a piccoli, concorrenti “produttori di contenuti” in cerca di like. Il CLN per come l’ha correttamente presentato Ugo ha il compito di ricostruire tutto e svolgere quei compiti di comunicazione e coordinamento che nessuno ha pensato in questi anni seriamente di dover fare. C’è un’ultima considerazione, se vogliamo restare in contatto con la realtà: il primo CLN era composto da forze realmente rappresentative delle divisioni politiche popolari. Evidentemente oggi questo non è più possibile: metà del popolo è indifferentemente obnubilato e incapace di capire, finché una reale alternativa visibile e corposa non farà loro capire, piano piano, l’insieme di sciocchezze in cui si è avviluppato”. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
24 luglio 2022
Un commento in una discussione nella chat Telegram del CLN: “Qui credo occorra mettere in chiaro delle cose. Intanto qui stiamo analizzando, non facendo proclami o parlando ad un popolo che dobbiamo consolare o illudere, quindi, se per non accettare un confronto o una critica si avanzano come al solito argomenti quali l’impegno personale e l’attivismo, il “fare, fare, fare”, su cui è impegnato strenuamente il movimento da ormai 2 anni, senza risultati, come se il fare giustifichi tutto e non debba essere valutato, mi spiace ma così non andiamo da nessuna parte. La critica alla proliferazione delle sigle, al personalismo, al velleitarismo e tutto il resto, compresa la non sostanziale capacità di parlare alla società civile, possibilità neanche cercata in effetti, non l’ho certo inventata io. Ho quasi 63 anni, quindi, vi dico che se negli anni ’70 al nostro Paese fosse accaduto un decimo di quello che accaduto dal ’92 in poi, ma anche prima, le barricate in strada fatte anche da professori e intellettuali si sarebbero sprecate. Il fatto che in un Paese con la storia politica come la nostra non si sia stati capaci, di fronte agli attacchi devastanti alla democrazia e alle nostra sovranità, di organizzare un centro politico autorevole e unitario di ripristino del sistema costituzionale, denota una enorme problematica da ben capire ed a cui mettere riparo, un dovere da parte di tutti quelli che hanno a cuore la democrazia e il vivere civile. Ora, pensare che siano sufficienti “partiti” nati sul web il cui più grosso sforzo è quello di produrre “contenuti”, kermesse e visualizzazioni, per giunta sulle piattaforme del sistema che in teoria si combatte, nella completa ignoranza da parte di gran parte della società civile, che al più ci vede come irresponsabili complottisti, non arrivare a capire come ci sia un gran lavoro da fare progettuale, di comunicazione, di strategie ben mirate nei vari settori sociali e tutto il resto e non vedere che ciò non è fatto da nessuno, io lo ritengo grave. E riguardo alla critica alla partitocrazia a me sta bene, se intendiamo con questo la degenerazione dei partiti, che però è andata di pari passo con la degenerazione di tutto il sistema istituzionale, fin nei regolamenti delle camere, delle leggi elettorali e della politica-spettacolo da talk show. Questo per dire che chi critica la forma partito senza neanche provare a rinnovarla o a proporre una credibile alternativa, dovrebbe comprendere che non stiamo parlando di piccole società medievali, siamo miliardi, e contemporaneamente dovrebbe delineare un sistema diverso e spiegarci come si possa evitare il rischio di finire in una oclocrazia digitale, svolta su piattaforme e strutture tecnologiche private, come il web attuale”. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
24 luglio 2022
Un commento in una discussione nella chat Telegram del CLN: “Ragazzi, purtroppo la tecnica fa sì che il sistema non sia mai stato così pervasivo come ora, tenendo in sostanza la gente in una bolla irreale, scambiata per realtà: quella del pensiero unico. Compito del CLN è riuscire a coinvolgere la gente di tutti i settori e orientamenti su un terreno comune. Non possono certo riuscirci i partitini zero/poco virgola, solo interessati al loro tornaconto e incapaci, non solo per motivi oggettivi, di parlare al Paese. O troviamo modo di entrare in contatto con la società civile da un punto alto di osservazione e di responsabilità, o rimarremo relegati ad un’area di antisistema ininfluente. Questo è il senso delle proposte presenti nei miei ultimi 7 articoli”.
21 luglio 2022
Si voterà il 25 settembre. Al di là del punto di vista di Mattei che sostanzialmente condivido circa la necessità di liberare il Paese e le sue istituzioni, dalle quali è impossibile ora tirar fuori qualcosa di buono dato che siamo un Paese occupato, dobbiamo capire definitivamente una cosa: le divisioni, i personalismi, le miopie e gli intellettualismi, sempre meno comprensibili ai più, sono tutti fattori che impediscono al “fronte alternativo” di parlare a tutti quelli che, pur diversi, sono in qualche modo dissenzienti con il sistema. Soprattutto dall’inizio delle ultime emergenze e ancor prima con il dilagare dei social media, gli attori della politica alternativa, mancante di veri statisti, sono stati troppo impegnati a produrre “contenuti” e visualizzazioni per poter anche pensare di poter costruire una vera politica, completa di proposte reali per ogni settore del vivere civile da sottoporre a vera discussione popolare per averne un feedback costruttivo e trasparente tale da far capire che c’è un reale sistema di proposte globali alternative al mainstream. Ci si condanna a parlare con chi la pensa già in un certo modo, schiavi di un solipsismo mediatico che non trova altri indirizzi di quelli permessi dalle piattaforme. Per chi se la sente buona campagna elettorale, ma la liberazione del nostro popolo ha bisogno di ben altro sforzo, a tutti i livelli. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
21 Luglio 2022
Credo si debbano fare alcune riflessioni sul potere globale, perché le dinamiche implicate sono varie. La dinamica macro è quella determinata dalla tecnica. È una dinamica assai pervasiva, perché include tutti gli aspetti della vita e della cultura: la tecnica porta al tecnicismo e alla tecnocrazia, come la religione che si fa potere politico portava alla teocrazia. Le dinamiche sottostanti sono determinate dalle famiglie che da molto tempo riescono ad influire sulle dinamiche globali, per loto natura assai complesse e soggette alle reazioni individuali dei loro sottoposti, comuni a tutti gli uomini, es. Draghi. Cercare di capire e prevedere tutte le dinamiche del potere è esercizio inconcludente a questo livello. Dobbiamo solo capire che oggi il potere non è trasparente, quindi non democratico. Siamo per questo obbligati a lottare affinché si ricostruisca un vero stato di diritto, capace di difendere ed attuare i diritti umani di tutti. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
21 luglio 2022
Attenzione a scambiare visualizzazioni per un consenso capace di incidere politicamente. Il vecchio detto “piazze piene, urne vuote” si potrebbe riscrivere: “tante visioni, magre elezioni“… (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
21 luglio 2022
Draghi dimesso, piango lo stesso, non c’è consolazione per l’emergenza costruita e la Costituzione tradita. (Tweet x CLN)
20 luglio 2022
Draghi cita il mandato di Mattarella: “Un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica”. Praticamente l’ammissione da parte del Capo dello Stato della sua incostituzionale preferenza per i governi tecnici. (Tweet x CLN. Sull’intervento di Draghi ho costruito questo video, per dire anche altre cose al movimento: https://www.youtube.com/watch?v=AksfShJPwzs)
19 luglio 2022
Solo con un governo totalitario magistratura e polizia si permettono di infierire sul sindacato. Il CLN è sempre più un’evidente necessità. (Tweet x CLN)
17 luglio 2022
Ho visto il primo intervento di Toscano alla convention di Ancora Italia: ha intimato la resa al sistema e ha detto che siamo con Putin. Fa piacere vedere che abbiamo statisti all’altezza. (Qui il video in cui spiego il post, preso sul serio da alcuni: https://www.youtube.com/watch?v=TJ-Wm_Fuh7M&t=48s; commento letto in questo video:https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
15 luglio 2022
L’attualità corporativa è assai poco interessante, niente di buono uscirà da istituzioni occupate e vili. (Tweet x CLN)
14 luglio 2022
Il sistema va avanti, alla faccia di tutti quelli che per fare visualizzazioni ci raccontano che staremmo vincendo, che sta venendo giù tutto… ci saranno frenate e accelerazioni, ma senza una precisa politica unitaria di massa fermare la tecnocrazia non sarà possibile, perché troverà sempre una narrazione divisiva/inclusiva/sostenibile da propinare a persone che non hanno più il senso delle cose che avevano 100 anni fa. Il terreno umano non è più lo stesso, grazie al pensiero unico mediatico. https://www.motociclismo.it/patente-auto-moto-digitale-2023-app-io-80965
12 luglio 2022
A me spiace constatare, come ho più volte denunciato, che le nostre comunità hanno una difficoltà endemica a separare il sentire dall’esperienza, a valutare i comportamenti delle persone, a dimenticare il passato: certamente scelte più “comode” rispetto ad una coerente linea di azione tesa a preservare l’esistenza delle comunità stesse. E l’esperienza breve, evidentemente, ancora non serve per capire. Me ne sono fatto una ragione da un pezzo, continuerò a farmela comunque, non cedendo di un millimetro da ciò che ritengo corretto. https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/03/30/politica-nuova/
8 luglio 2022
La digitalizzazione va fermata senza apparire antimodernisti, va quindi fermato il controllo sottile e la condizionalità a diritti che sono riconosciuti incondizionatamente dalla Costituzione. Essenzialmente è una questione di civiltà politica, che si vuole ridurre a semplice questione burocratico-efficientista (Diventato tweet x il CLN: Fermiamo il controllo digitale e la condizionalità a diritti non condizionati dalla Costituzione. È una questione di civiltà politica, che si vuole ridurre a semplice questione di burocrazia e falso efficientismo; commento letto in questo video:https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I).
2 luglio 2022
La questione bioetica nel suo complesso è comunque centrale, data la sempre maggiore invadenza del potere e della tecnica nella sfera psico-biologica e nella vita tout court. Credo che un diritto laico e umanista debba mettere chiari limiti in tal senso e questa cosa, se non vogliamo lasciarla ad una “scienza” e ad un tecnicismo scientista affatto neutrale, deve essere prima politica. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
25 giugno 2022
Come c’è un grado di depravazione nel genere umano che richiede un certo grado di circospezione e diffidenza, così ci sono altre qualità nella natura umana che giustificano una certa parte di stima e fiducia. Il governo repubblicano presuppone l’esistenza di queste qualità in un grado superiore a qualsiasi altra forma. James Madison
24 giugno 2022
Noi vogliamo il diritto di essere contro, di essere lasciati in pace, di poterci informare liberamente per suffragare oppure superare le nostre convinzioni. Vogliamo esercitare la virtù del dubbio. Vogliamo che il potere impari dalle esperienze passate ed eserciti la precauzione. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
22 giugno 2022
Questo il mio commento su un dibattito relativo all’uscita di Di Maio dai 5 Stelle: “A me pare del tutto evidente che Salvini abbia fatto cadere il governo con i 5 Stelle perché tornato dagli USA ha appreso cosa sarebbe accaduto di lì a poco e non voleva apparire del tutto ossequioso alle corporazioni e al “sistema”, per mantenere una certa credibilità di opposizione… salvo poi accettare in sostanza tutto l’apparato emergenziale, al pari della Meloni, eletta a nuova gatekeeper post 5 Stelle, per mandare l’opposizione di destra in un binario morto. E se non erano questi personaggi erano altri. Questo è il potere che ci governa e con cui si avrà a che fare. Questa la macro analisi, il teatrino lo lascio ad altri”. (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
18 giugno 2022
“L’Italia a gennaio non era ancora stata trascinata nella folle e incostituzionale avventura Ucraina. Eppure già era chiaro che il CLN era una necessità. Oggi le condizioni sono molto più spaventose rispetto allo scorso inverno. Le persone coinvolte e portate sull’orlo del baratro (tutto l’indotto di piccola e media impresa italiana; tutto il settore pubblico ed i pensionati) sono molto più numerose dei discriminati del green pass. Il default tecnico annunciato e l’orgia di austerità che ne seguirà metterà tutti costoro sul lastrico. Queste persone, se non sono venduti o traditori, vanno risvegliate e accolte. Se sono imprenditori o borghesi dotati di un patrimonio farebbero bene a utilizzarlo anche per aiutare il CLN piuttosto che attendere che l’inflazione lo divori […]. Serve adesso, subito, liberare l’Italia, difendere il popolo da un attacco finale che probabilmente giungerà in autunno, organizzare una difesa politica contro i prossimi strappi costituzionali, dotata di una visione Politica alta e lungimirante […]. A questo piano di difesa e solidarietà nazionale basato sulla radicalità della partecipazione lavoriamo, come coordinamento provvisorio, nel girare tutta Italia per aiutare la organizzazione e gestione di […] stabili nuclei del CLN, sparsi ovunque […]. Il lavoro da svolgere direttamente e da parte di tutti e ciascuno di noi è lavorare a tessere relazioni stabili e di fiducia, a localizzare luoghi dove ci si possa incontrare ed eventualmente rifugiare o nascondere, a connettere quanto già esiste in chiave di mutuo soccorso e a costituire nuclei CLN nuovi, fondati sulla orizzontalità e la solidarietà”. Ugo Mattei, Il cammino del nuovo CLN (Passaggio citato in questo articolo: IL CLN COME “TASK FORCE” DEMOCRATICA E COSTITUZIONALE)
16 giugno 2022
“Il diritto ricerca attraverso uno sforzo che deve sempre essere guidato dalla razionalità, non astratta, ma guidata dalle circostanze, la propria verità che corrisponde in effetti alla propria capacità di essere riconosciuto ed effettivo. È una “verità” che si colloca quasi a metà strada fra quella scientifica e quella politica […], senza tuttavia mai appiattirsi né sull’una né sull’altra. La verità giuridica, come quella politica, è artificiale, ma a differenza di questa non può mai essere arbitraria. Il diritto che coincide con l’arbitrio del principe difficilmente può considerarsi tale. Esso tradisce la propria “rettitudine”, senso anche etimologico della parola. Diviene mero potere e ne è conseguentemente assorbito perdendo il senso stesso del proprio esistere”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
14 giugno 2022
Recensione su IBS de Il Diritto di Essere Contro, di Ugo Mattei: «POLITICAMENTE NECESSARIO. L’opera del giurista è quanto mai necessaria oggi, momento in cui le fondamenta dello stato di diritto e del diritto stesso stanno vacillando sotto i colpi del “reset”, per favorire un “nuovo ordine” che vede sia la dimensione “comune”, sia quella personale, assoggettate ai voleri di un potere pubblico-privato globale dalle inquietanti fattezze tecnocratiche e distopiche. Il “diritto di essere contro” come cellula giuridica necessaria a ricostruire un nuovo spirito costituente». (Commento letto in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=PVQG5l1K89I)
14 giugno 2022
Se la guerra non è la soluzione, ciò vale per tutti, in ogni momento. Solo un dialogo costituente teso alla liberazione può ridare all’Italia la sua vocazione aggregatrice di pace, cultura e relazioni amichevoli. (Tweet x CLN)
7 giugno 2022
“Noi dissidenti, dunque, al passato sappiamo e vogliamo guardare. Soprattutto per immaginare il futuro. Per questo, prima che sia troppo tardi, prima che davvero le condizioni della guerra, civile ma anche mondiale, fomentata dal potere che approfitta delle condizioni pandemiche, degenerino in un bagno di sangue, prima che la nuova condizione di esclusione per chi rivendica il proprio corpo e i propri dati come ambito di autonomia e non di autorità porti a obbrobri giuridici ancor peggiori di quelli attuali, abbiamo dato vita a un nuovo CLN. Un Comitato di Liberazione Nazionale che sappia dare una visione complessiva e politica ai cittadini che sono genericamente contro, ai quali un tal indirizzo non viene in tal modo riconosciuto e che anzi sono oggetto di dileggio e persecuzione politica e giuridica”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
7 giugno 2022
“Di fronte alla politicizzazione della pandemia, e all’emergenza sanitaria normalizzata col green pass e sostituita ora da quella bellica, serve una risposta politica, perché senza questa ben poco può il diritto, indebolito dall’algoritmo e travolto dalla cacofonia del sospetto e dalla logica dell’amico/nemico. Una risposta politica che porti a una nuova liberazione nazionale in amicizia e di concerto con tutti i popoli liberi che sempre più vogliono resistere al nuovo dispotismo tecnologico, avendone compreso la barbarie globale. Non c’è scorciatoia per la via di fuga quando il potere costituito deborda da ogni limite. Serve un quadro costituente nuovo, serio, colto e coraggioso che, facendo tesoro dei limiti delle istituzioni agonizzanti della modernità, ne costruisca di nuove, nella prassi e nella teoria”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo. (Passaggio che ho citato anche in questo articolo: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/06/19/questioni-per-lapproccio-alla-nuova-costituente/#more-2656)
7 giugno 2022
“Dispotismo occidentale che, dietro al paravento di un sistema pluralista di partiti che nulla contano, gestisce un potere politico privatizzato per mezzo di accordi oscuri che legano il deep state ai poteri finanziari, il complesso militare industriale e segrete stanze di compensazione fra mercanti d’armi e intermediazioni […] potenti filantropi con opache istituzioni internazionali e governi all’interno di soggetti privati […] nella totale assenza di legittimazione e di credibilità pubblica. Un sistema che ripudia nei fatti la sovranità popolare e che le masse popolari, umiliate, abbrutite e stremate, a sua volta ripudiano disertando collettivamente lo spettacolo ipocrita e corrotto delle urne”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
5 giugno 2022
«Senza più beni comuni da rendere oggetti “materiali” da privatizzare, merci da trasformare in capitale, esso [il capitalismo] deve esplorare nuove frontiere di sfruttamento ed estrazione. I bisogni dei corpi, la condizione in cui una crisi di spiritualità e di ideale generalizzata ha ridotto la vita, offrono tali nuove possibilità. I corpi bisognosi e desideranti vengono così essi stessi mercificati e grazie alle frontiere tecnologiche sempre più avanzate di sperimentazione possono divenire fonte di nuovi profitti. Che cosa dunque può dare in pegno per accedere a nuovo indebitamento uno stato già reso schiavo dal debito? La risposta è tanto agevole quanto agghiacciante: il corpo stesso dei debitori, nell’ambito di una regressione culturale che ci riporta al diritto romano e alla riduzione in schiavitù per debiti». Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo. (Passaggio che ho citato anche in questo articolo: (https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/06/19/questioni-per-lapproccio-alla-nuova-costituente/#more-2656)
5 giugno 2022
“In verità, la costruzione di un dispotismo occidentale sanitario a infrastruttura tecnologica mostra la difficoltà reale di distinguere il comunismo cinese dal capitalismo della sorveglianza, non appena quest’ultimo sia in grado di centralizzare e incrociare i dati a opera di un solo agente governativo, come si sta sperimentando in Italia attraverso il cosiddetto green pass sanitario accessibile a ogni amministrazione senza alcun rispetto della privacy”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
25 maggio 2022
Credo sia ora di introdurre la questione politica della sovranità tecnologica, ora come ora almeno importante come quella monetaria e, ancor prima, della questione etica sulla ricerca scientifica. Occorre sfatare il mito tutto progressista di un “progresso” scientifico neutro, una “conquista” della “civiltà” solo da gestire in favore di questo o quello. Se l’uomo si mostrerà incapace di gestire la tecnica sarà la tecnica a gestire l’uomo, attraverso “veicoli biologici” che non pensano di essere qualcosa di più di un limitato pezzo di carne.
19 maggio 2022
Sento ora Cacciari su Byoblu: “Una stretta così fra scienza e potere non si era mai vista”, riferendosi alle politiche illegittime del governo durante la pandemia. Purtroppo non è così: una stretta ancor peggiore avviene fra psichiatria e potere, più e più volte al giorno, con il silenzio di politici ignoranti e giuristi “disattenti” ai diritti umani, che non comprendono come considerare il disagio mentale una “malattia” nel vero senso del temine, addirittura necessitante trattamenti disumani o contenenti l’intelletto attraverso la chimica sia una forzatura, ed uso un eufemismo, etica, giuridica, scientifica e politica, in effetti disumana. Permettiamo ad una controfigura della medicina, la psichiatria, di ottundere impunemente facoltà e libertà convinti di esserne esenti, permettiamo ad una medicina “adulterata” dal potere di poter decidere delle nostre vite. Continuiamo pure a permettere ad una “scienza”-politica di piegare la nostra dignità, forse se saremo fortunati non capiremo quando verranno a prenderci, tanto saremo storditi. Buon proseguimento, siamo certamente in “buone mani”. https://www.massimofranceschiniblog.it/2018/08/14/sanita-mentale-e-diritti-umani-come-difendere-i-diritti-degli-ultimi/#more-1633
19 maggio 2022
“Si resiste sempre in nome della libertà come componente fondamentale della dignità e della stessa soggettività umana. Chi lo fa pone a repentaglio la propria vita e la propria libertà personale non necessariamente in nome di un cambiamento rivoluzionario, ma in nome del mantenimento di un ordine costituzionale riconosciuto come fondamentalmente legittimo se non fosse violentato dalle prassi del potere costituito”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
18 maggio 2022
«L’autorità in declino opprime l’autonomia di chi è contro, indipendentemente dalla di lui autorevolezza, rendendo politica la verità. Solo quando – e se – il processo politico viene determinato dall’autorevolezza (politica, scientifica e culturale), l’autorità accetta di proteggere l’autonomia, provando a costruire la società aperta. Alla costruzione di queste condizioni presiede il diritto, in primis quello di “essere contro”. Una classe politica autorevole, a differenza di una autoritaria, non teme il dissenso, non ha paura dell’individuo e anzi ne valorizza ogni idiosincrasia». Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
17 maggio 2022
“L’attitudine maggioritaria, amplificata a dismisura dalla cultura social, fa dimenticare le minoranze e soprattutto nasconde il fatto che la democrazia costituzionale, nella tradizione liberale, non è mai stata decisione della maggioranza, ma al contrario è preoccupazione strutturale per le minoranze governata dalla legge”. Ugo Mattei, IL DIRITTO DI ESSERE CONTRO. Dissenso e resistenza nella società del controllo.
10 maggio 2022
Il disastro in cui siamo immersi, civile e culturale, è ampiamente confermato da quanto scrive Fazio, ben commentato da questa “umile”, ma grande insegnante: sino a qualche decennio fa, un suo pari, democristianissimo o comunistissimo che fosse, non sarebbe mai riuscito a scrivere bassezze tali, non avrebbero mai potuto essere concepite a quel livello e con questa inconsapevolezza del ridicolo. https://medium.com/@insegnanti.chedicono.no/in-risposta-a-fabio-fazio-545213be9417 (Commento di cui ho fatto cenno in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=MoskHHi815E)
7 maggio 2022
Un mio intervento sulla chat del CLN: Che nel CLN ci siano più prospettive sulla questione Ucraina lo trovo più che naturale. Da parte mia mi preme porre 2 questioni: la prima è che Putin aveva altre possibilità dall’invasione territoriale, anche nell’uso di apparati militari volendo. Il suo atto sul territorio ucraino da una grossa mano alle ipocrisie occidentali. La seconda questione è che credo si debba capire che con l’Ucraina è iniziata la parte finale del nuovo riassetto “multipolare”, un nome che a me pare nascondere il fatto che siamo di fronte ad una nuova spartizione del mondo sulla testa dei popoli, non meno problematica da un punto di vista democratico di quella post Seconda Guerra Mondiale.
3 maggio 2022
Purtroppo nell’era moderna, inquinata dalla distruzione della scuola e dai social media, con le conseguenti “dimenticanze” e semplificazioni, sembra che l’attività politica debba essere esente da qualsiasi valutazione di merito e metodo, per viaggiare unicamente su un binario esistenzialistico che non riesce, con tutta evidenza, a costruire ed organizzare una vera resistenza, sostenuta da una seria ed opportuna elaborazione politica. Non sto dicendo sia facile, anzi, nessuno ha la bacchetta magica, ma facciamo di tutto per complicarci la vita da soli… poi oggi su “100 giorni da leoni” ho sentito della nostra vittoria grazie agli over 50, e mi sono subito sentito più in armonia con l’universo…
26 aprile 2022
Il vero problema del movimento è quello di non riuscire ad affrancarsi da alcune “consuetudini” di apparente “democrazia diretta”, e non mi riferisco certo ai caucus, restando “condannato” ad un certo tipo di attivismo che non vuole confrontarsi con la società civile, ma preferisce continuare a “curare” il suo presunto popolo, che però è in genere più avanti di questo, anche se, purtroppo, sfiduciato da troppi anni di binari morti, vari gatekeeping e politiche velleitarie senza costrutto. Spero che il CLN riesca ad affrancarsi da questi meccanismi, anche ben conosciuti dal sistema a cui fanno molto comodo.
25 aprile 2022
Mio intervento su una chat del movimento: Portare bandiere russe in corteo significa testimoniare una sostanziale incapacità politica di comprensione delle dinamiche in atto, che vedono le corporazioni globali, le varie oligarchie e gli Stati profondi impegnati in una pericolosa partita di riassetto mondiale. Se teniamo alla verità e ai diritti umani, in questo folle e criminale gioco, oggettivamente, non si può tifare per l’uno o per l’altro, perché nessuno è riuscito a fare un passo di rottura con i meccanismi innescati e prevedibili, salvando la gente e la speranza di pace. Chi non vede questo e spinge per una parte “più giusta dell’altra”, non fa un buon servizio alla politica, alla gente, al Paese.
24 aprile 2022
Un mio commento su un post che avanzava dei dubbi sul ruolo di un noto inviato in Ucraina non appartenente al mainstream: Qualsiasi persona non metta in evidenza che Putin-alleati/Occidente sono 2 facce della stessa medaglia che stanno giocando un gioco teso alla nuova spartizione del mondo sulle nostre teste, non stanno dando un quadro realistico della situazione, indipendentemente dalle cose più o meno corrette che possano dire sul percorso. Sulle eventuali motivazioni e capacità personali di coerenza in genere non mi esprimo, questioni che da una parte sono delicate e spesso indimostrabili, mentre dall’altra vanno a spostare l’attenzione sul personale, una tattica del mainstream a cui non voglio cedere.
19 aprile 2022
ByoBlu mi informa che riguardo alla guerra in Ucraina il 56% degli svizzeri, cittadini di uno Stato storicamente neutrale, sarebbe favorevole a perdere la sua neutralità per appoggiare la NATO contro la Russia. Dico questo per far riflettere tutti gli attivisti innamorati della “democrazia diretta“, evidentemente impossibilitata a garantire da sé gli anticorpi alla perversione della percezione della realtà. Solo una politica anche culturale di ripristino dello Stato di diritto e dei diritti umani potrebbe essere garante della libertà di pensiero, condizione necessaria per qualsiasi tipo di vera democrazia capace di affrancarsi dalle manipolazioni giornalistiche e culturali operate da ristrette cerchie oligarchiche, finanziarie, politiche e sovranazionali.
14 aprile 2022
Un mio intervento su una chat di un soggetto politico nascente, teso a federare uomini ed associazioni contrarie alle politiche governative: […] Credo che il momento politico e democratico sia di una gravità estrema, cosa che dico già da anni, non solo negli ultimi due. Inoltre, credo che tutti i militanti, gli attivisti e gli intellettuali diversamente contrari a ciò che sta accadendo non abbiano mai veramente preso atto dei processi in atto nel nostro Paese, nell’Occidente e nel mondo, altrimenti avremmo già da anni un soggetto politico unitario di liberazione nazionale, capace di dar voce al popolo del dissenso, certo variegato, ma non esiguo nelle dimensioni. Ciò che dico è testimoniato, oltre da chi mi conosce, dal mio libro e dai miei articoli. Se questo è un consesso federativo di molte anime ed associazioni, credo dovrebbe fare le seguenti cose: redigere un documento politico, ideale ed etico, strutturarsi velocemente riempiendo i posti di un organigramma operativo ideale, andare con questa consapevolezza, struttura e forza ad interloquire creativamente con l’altro grande potenziale federatore, che sarebbe il nuovo CLN […]. Visto ciò che sta calando sulle nostre teste e sul mondo intero, non credo ci sia più tempo per tutte le fasi di strutturazione territoriale ed ascolto popolare, oltre a quelle già istituite dalle associazioni presenti, fasi di normale attivismo in una normale situazione democratica e civile. Ora di normale, se vogliamo, rimane solo la nostra consapevolezza delle radici etiche e politiche del nostro Paese, scritte nella democrazia liberale, nello Stato di diritto, nella Costituzione Repubblicana e nei diritti umani. Se non siamo capaci di farne i capisaldi per unire le forze con le altre anime che non possono non riconoscere tali valori, per farne costruzione politica adeguata, falliremo clamorosamente l’appuntamento con la storia.
9 aprile 2022
Un mio intervento da una discussione social: […] la realtà è complessa, ma se metti insieme l’agenda 2030, se vedi tutte le manipolazioni alla cultura e alla vita permesse dal pensiero unico dominante, se leggi i libri di Klaus Shwab… o come diavolo si scrive, se vedi che i 3 fondi speculativi più grandi del mondo controllano oltre alle monete, tramite le banche centrali, anche big tech, big media, corporazioni globali e tramite wall street anche le più importanti industrie cinesi, vedrai che rimane poco spazio per parlare di “leggi del mercato” di un’economia “libera” che è stata sempre più sulla carta, con il corporativismo che si è mangiato il liberalismo tramite il liberismo senza freni, ma solo per le corporazioni. Poi mettici i vari deep state e deep church e il quadro si chiude. Il mondo liberale e Occidentale, autodefinitosi “moralmente superiore”, sta violando tutti i suoi principi dietro a questa gente ed è in corso una guerra geopolitica di nuova spartizione del mondo che l’Occidente, non più abituato a soffrire, si vedrà costretto ad accettare con privazioni e sacrifici fino alla conclusione di questa guerra, che i popoli e le democrazie vivranno sulla loro carne da inconsapevoli, ma martoriati spettatori. E se un mondo resterà alla fine di tutto ciò, sarà probabilmente distopico e tecnocratico, anche in tutta la nuova geografia multipolare che molti vedono come unica chance per il futuro. Nessuno dei poli, ora come ora, sembra avere la consapevolezza della necessità di sottomettere la tecnica e la tecnocrazia all’uomo ed ai suoi diritti, ma farà esattamente il contrario, motivato come sempre dalla paura dell’altro.
5 aprile 2022
Sul seguente post di un’area intenta a federarsi, ho scritto questo commento, in cui coinvolgo il CLN: https://www.facebook.com/101401511616882/posts/563766202047075/?sfnsn=scwspmo: Le tue parole ed i tuoi intenti sono mirabili. Purtroppo credo occorra prendere atto della pessima situazione culturale e mediatica della maggioranza silenziosa traviata da decenni di propaganda di sistema, in tutti i campi, e dall’evidente incapacità del mondo culturale e di attivismo “alternativo”, che di fronte ad un attacco così devastante alla vita ed alle Istituzioni di questi 2 ultimi anni, non è riuscito a quagliare un momento politico adatto a riunire le forze democratiche del Paese, che a livello potenziale non sono poche. Questi settori non sono certo rappresentati dalle formazioni politiche “naviganti” nel web e nelle piazze, proliferate in maniera politicamente inconcludente a livello nazionale, sulla cui varia problematicità qui non mi ripeto, dato che ho già scritto e detto molto. Visto che ora da questo crogiolo stanno spuntando vari “federatori”, credo che lo sforzo da attuare ora sia un abbozzo di intesa programmatica ed operativa fra le sigle che qui possono convergere, per andare a discutere sul cosa fare di unitario e sul come presentarlo al Paese, con il federatore più autorevole e potenzialmente più rispondente alla necessità politica unitaria prima espressa, con l’intento di costruire un soggetto politico costituzionalmente orientato capace di iniziare subito una forte pressione culturale, mediatica e politica sul Paese e sulle Istituzioni. Il soggetto federatore che a me pare possa rispondere meglio a questo è il nuovo CLN, con il quale occorrerebbe parlare per verificare cosa iniziare a fare SUBITO. Chi ancora pensa che abbiamo tempo per fermare il “nuovo ordine” o il cataclisma militare, energetico, alimentare, monetario, tecnocratico e di controllo in arrivo, non credo abbia il senso di ciò che sta accadendo. E questo non riguarda solo l’Occidente, ma tutto il nuovo mondo “multipolare” cui tanti affidano speranze, secondo me mal riposte, visto che nessuno dei poli appare garante di democrazia, trasparenza e diritti umani per tutti. Se qualcuno si da una svegliata e inizia a fare politica sul serio come qui espresso bene, altrimenti continueremo a cantarcela sempre più soli. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
3 aprile 2022
A me sembra che dopo 2 anni in cui anche i più “ciechi” avrebbero finalmente dovuto aprire gli occhi sul cataclisma civile e sociale in preparazione da decenni, si stia andando troppo lentamente. Se pensiamo di dover far “maturare” ancora qualcosa in qualcuno lasciamo perdere: o siamo pronti a costruire qualcosa di politicamente opportuno ORA, capace di organizzare un grosso lavoro culturale, giuridico e politico, un’estrema ratio per dare subito voce al variegato ma confuso e timido dissenso che aspetta appunto una voce, oppure è meglio lasciar perdere qualsiasi velleità politica, data l’enorme montagna di confusione e corruzione civile e morale che dovremmo scalare. Dovremmo ormai essere tutti impegnati in continue riunioni tese a riempire un organigramma politico unitario, locale e nazionale, di responsabilità nei vari settori sociali per servire il Paese, ma per la maggior parte siamo ancora a digitare compulsivamente nella ricerca di una via d’uscita che nessuno ci darà, se non noi stessi. O si costruisce subito un nuovo soggetto politico chiamando a raccolta i più responsabili, capaci e liberi da “scorie attendiste”, oppure è meglio che lasciamo perdere per curarci i nostri affetti, prima che ci tolgano anche quelli. In questo articolo questioni che avremmo dovuto già maturare e mettere in pratica: https://www.massimofranceschiniblog.it/2022/03/30/politica-nuova/
(Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
3 aprile 2022
Certo che è assai difficile non cedere al cinismo per mandare a quel paese l’idiozia umana che sta sciogliendo le ultime riserve di buon senso, senza capire che una realtà di paranoica medicalizzazione e controllo era già pronta prima del presunto inizio della presunta pandemia. Siamo ormai all’idiocrazia (come nel film che introduco in questo breve video: https://www.youtube.com/watch?v=VzefJHqdDUI), ma in alcuni momenti di sconforto cedo alla misantropia e penso al “soave” finale del Kubrick/Stranamore… https://www.youtube.com/watch?v=hQkUSLfs5Ug&feature=youtu.be
28 marzo 2022
Non stando nella testa dei coinvolti e nelle stanze dei bottoni, le varie analisi sulla guerra possono tutte avere una qualche verità, ma inviterei a riflettere in maniera oggettiva, perché solo questo possiamo permetterci: la mossa di Putin fa parte di una serie di eventi in cui nessuno dei contendenti, alla fine, ha smesso di fare e di reagire nel modo in cui l’altro si aspettava. La risultante di tutto ciò è l’accelerazione di un processo di ulteriore de-sovranizzazione degli stati, un gioco nello scacchiere geopolitico in cui si sta ridefinendo la spartizione del mondo: apparentemente fra unioni di stati, effettivamente fra oligarchie diverse che controllano finanza, materie prime e tecnica. Un gioco guidato da chi controlla gli uomini controllando la tecnica, un gioco in cui a perdere sarà l’uomo stesso, se non riuscirà a recuperare lo Stato di diritto. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
25 marzo 2022
Un mio intervento riguardo la strategia politica, da una discussione su una chat del movimento: […] sul “fare” […] le valutazioni possono cambiare e un fare sbagliato può aggiungere problemi su problemi, come M5S insegna. Dare la colpa al sistema politico-mediatico al potere sembra la cosa più facile da fare, più evidente, ma non credo corretta, tutt’al più comoda. Intanto il movimento non dispone di scarsi numeri a livello di militanza, anzi, ma il fatto che sotto un attacco civile e politico così pesante la divisione e la “produzione di sigle” non si sia fermata, la dice lunga sul livello di necessità percepito. Oltre a questo, la traslazione dell’impegno politico sul web e sui social, strumento questo sì del sistema per come è gestito ora, sta dando i suoi frutti avvelenati. Il fatto che non esista dopo 2 anni un coordinamento nazionale dei vari progetti per i settori in cui la società civile sta rispondendo al sistema sul territorio, la dice lunga su ciò, sui problemi organizzativi e sulla visione strategica della politica “alternativa”, che non riesce o non vuole trovare un centro politico-operativo. Questo necessario centro dovrebbe superare la divisione, se vuole essere in grado di intercettare la società civile diversamente dissidente a ciò che stanno facendo i governi Occidentali, di cui il nostro è evidentemente avanguardia sotto vari profili. Ora, la storia insegna che l’unione, per essere efficace, non deve essere estetica, simboli stampati uno vicino all’altro, ma sostanziale negli intenti e, soprattutto, fra soggetti realmente rappresentativi delle varie componenti sociali, che la pletora di sigle personalistiche, senza reale costrutto politico-programnatico e senza reale presa sul territorio, non sembrano intenzionate e/o capaci di intercettare. Inoltre, le sigle devono essere disposte a rinunciare ai singoli stendardi ed ai veti reciproci con spirito di sacrificio per il bene del Paese, se vogliono raggiungere una costruzione politica degna di tale nome capace di rappresentare, potenzialmente la non trascurabile resistenza, che pure esiste, e far spuntare dalla società civile quegli statisti necessari all’unità e al pesante compito di riforma sociale e politica oggi necessario, statisti che ora evidentemente il movimento non sembra capace di esprimere. Ecco perché ho salutato con favore il CLN, che comunque deve ancora esprimere il suo potenziale aggregante e dialogante con tutta la società civile, se ne sarà capace, cosa che il movimento di quest’epoca storica non sembra in grado di fare, almeno nella forma politicamente ed istituzionalmente utile. Riguardo alla “questione coscienziale”, personalmente ho detto e scritto molto, individuandola come uno dei fattori di divisione e distrazione politico-culturale, capace di impedire un “sano”, laico e civile attivismo politico, che si vuol legare a “coscienze” di altra natura che favoriscono altre divisioni, perché appartenenti ad una sfera di interesse filosofica verso cui la politica dovrebbe limitarsi a garantirne la possibilità di libero accesso e svolgimento, senza pretendere di cavalcarne le varie anime ad uso e consumo dei “professionisti” del settore, sempre più attratti dal pubblico in cerca di risposte. Pensare di concorrere con il sistema a livello culturale, senza essere capaci di organizzarsi politicamente in maniera opportuna, è un altro degli errori che stiamo pagando caro. La politica nella sua funzione più nobile ha molte armi e possibilità a livello culturale ed intellettuale, capaci di svolgere quella funzione ecumenica che evidentemente ora altri settori non riescono ad esprimere con la necessaria chiarezza. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
22 marzo2022
Continuare a vedere i diritti umani come una maschera per la peggiore globalizzazione, invece non necessaria o obbligata, senza coglierne l’occasione storica di affrancamento della persona dai determinismi novecenteschi, diventa un gioco intellettuale sterile che rischia di consegnarci al pragmatismo della “scienza”, questa sì ora come ora in mano alle oligarchie, ed al controllo sull’uomo che la tecnica impone. La democrazia liberale e la Costituzione tentano di bilanciare bene collettivo e individuale, due valori che, a ben vedere, si costruiscono l’un l’altro. Se perdiamo questa bussola non riusciamo a parlare alla società civile in modo coinvolgente ed innovativo e non saremo in grado di superare la narrativa mainstream, come evidenziavo in questo articolo: https://www.massimofranceschiniblog.it/2021/12/19/senza-verita-politica-non-fermiamo-la-dittatura-del-bene-comune/
In questo altro articolo rilevo varie contraddizioni in ordine ai diritti umani […] da cui credo dobbiamo liberarci definitivamente se vogliamo avere una chance di rinnovare la politica: https://www.massimofranceschiniblog.it/2018/12/19/diritti-umani-valori-che-attendono-una-politica-responsabile/
21 marzo 2022
Due interventi sulla chat del CLN: […] all’atto pratico occorrerà andare nelle Istituzioni e per far questo in maniera consapevole, condivisa e appetibile per quanti sono diversamente dissidenti con lo status quo, occorrerà costruire un soggetto da votare. Riguardo alla forma partito, non sta scritto da nessuna parte che un partito, soprattutto oggi, non debba o non possa fare un’attività a 360°, culturale, sociale, organizzativa e politica, per diventare un esempio funzionante di una nuova idea di Paese e di Stato di diritto, che dobbiamo necessariamente liberare e restaurare. E questo processo deve compiersi più velocemente possibile, se vediamo la realtà per quel che è. […] le varie anime e sensibilità che il CLN dovrebbe attirare non sono disponibili, se non in minima parte, nelle formazioni politiche della cosiddetta area del dissenso: vanno cercate nella società civile, però mai come oggi disorientata, disinformata, divisa, anti-politicizzata e tenuta sotto scacco da una rete di mistificazioni, convenzioni e paure assai penetranti, grazie alle mirabilie della tecnica. Nonostante questo, credo che nella società civile ci siano ancora tante persone, anche di levatura, disponibili a dare una mano qualora si mostrasse un soggetto politico degno di tale nome e realmente diverso. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
13 marzo 2022
Un intervento su una chat locale del movimento: Il sacrosanto slogan […] “nessun aiuto ai nazisti” non era purtroppo bilanciato da uno contrario all’invasione militare russa, che ha dato la scusa alle oligarchie finanziarie che guidano l’Occidente per la nuova emergenza, insieme guerrafondaia ed energetica, utilissima a portare a termine la distruzione dell’economia sana fatta da cittadini e imprese, per metterla in mano alle corporazioni ed ai loro affiliati. Non mi stancherò mai di ripetere che Putin aveva altri modi e mezzi, mentre probabilmente ha calcolato anche la reazione occidentale. Tutto ciò va a sommarsi al controllo elettronico della persona, in continua implementazione. La miopia del movimento che non riesce ad esprimere una politica di alto livello sociale ed istituzionale, finisce per relegarci alle “dipendenze” di partitini di ex grillini e ideologizzati/personalisti vari, che la storia dimostra di nessuna utilità politica ed elettorale, anche se “coalizzata” […]. È con tutta evidenza che queste mie riflessioni non siano popolari […] molti ancora si ostinano a vedere una mia “antipatia viscerale” verso i partitini, senza capire che la mia […] è una critica puramente politica, per quanto dura. (Un altro tipo di impegno) potrebbe essere portato avanti in vari modi, con la necessaria progettualità, se solo la si smettesse di passare il tempo nel gorgo delle dispute personali, dell’agenda dettata da partitini e associazioni varie, da improbabili presidi e aperitivi, da tutto il tempo sprecato sul web e sulle chat: il sopraffino sistema messo in campo dalle corporazioni, con l’aiuto della psicologia, che certo non aiuta la riflessione e la programmazione se non usato in modo intelligente, selettivo ed operativo. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=kcVESCrmvW8)
9 marzo 2022
Riguardo alla mia posizione rispetto alla crisi Ucraina, come sempre ispirata ai diritti umani, dico che questi e le comunità si possono anche difendere con le armi, certo non nel modo ipocrita dell’Occidente imperialista, in questo caso certamente criticabile per il pericolo dell’espansione NATO. Il problema di molta politica “alternativa” è che risulta sostanzialmente appiattita sulla politica di Putin, non considerando la possibilità di altre politiche e manovre da parte della Russia. Se uno sbaglia più dell’altro, si ritiene l’altro autorizzato a fare qualsiasi cosa, ma così non si esce dalla logica del “o di qua o di là” anche se, a ben vedere, la semplice “equidistanza” non è un valore in sé, quando non contiene una vera politica alternativa, ma solo una testimonianza sterile di pacifismo. Ed il punto è proprio questo: la difficoltà nella nascita di una vera politica alternativa, tesa a rimettere i valori universali al centro per farne agenda politica, non è solo impedita dal sistema vigente nell’Occidente, ma anche da un certo “contro-sistema” che non riesce ad uscire da posizioni ideologiche e strategiche globali, rimanendo invischiato in una lotta globale fra sistemi, senza possibilità di costruzione di una politica nuova, cosa invece sempre più necessaria in un mondo che appare destinato o ad una crisi/guerra totale, o ad una multipolarità in cui nessuno dei poli sembra garantire un luogo nel mondo in cui ci piacerebbe veramente vivere. In questo mio ultimo video, riflessioni utili a capire: https://youtu.be/2RHIF3zZZaQ
(Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=rW0-dBPIBE4)
8 marzo 2022
A me non piace parlare di “complotti“, ma di “sistema“, che trova la massima espressione e convergenza nei media e social media: ne abbiamo oggi il plastico esempio, capace di trasformare la disperata, ma apparentemente invincibile azione di Putin, nella nuova questione centrale mondiale da cui si continuerà a modificare il mondo per sottometterlo al controllo elettronico e mass-mediologico del pensiero e del movimento. Poi, se non accadrà l’irreparabile, avremo la questione “cambiamento climatico”, l’ennesima ideologia distorta e distraente. Qualsiasi politica pretenda di fare qualcosa, deve avere bene in mente tutto ciò ed agire di conseguenza, in modo consapevole, coinvolgente, non velleitario. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=rW0-dBPIBE4)
8 marzo 2022
Era scontata la cronicizzazione del controllo elettronico. Purtroppo, ciò che non sembra ancora scontata è l’inutilità di appelli alla disobbedienza di massa stile “se tutti non guardassero la tv” o “non mettessero le mascherine”: solo una seria e consapevole formazione politica, rappresentante della variegata porzione di società civile che non si riconosce nel presente culturale e politico, avrebbe una chance di poter iniziare a modificare l’agenda del Paese. Purtroppo, la sua riuscita è ostacolata da divisioni di basso livello e dal virus antipolitico che imperversa sui social media. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=rW0-dBPIBE4)
4 marzo 2022
Credo che la questione 5G all’interno del movimento del dissenso sia essenzialmente mal posta. La stragrande maggioranza degli argomenti sollevati sono di ordine medico-salutistico, ma ancor prima, a mio parere, dovevano venire quelli di ordine politico: il 5G inizia veramente a permettere l’internet delle cose, cioè il controllo degli uomini trattati da cose, tramite le cose, che è il vero obiettivo delle oligarchie dominanti. La messa in mano dell’amministrazione, della politica ed in sostanza dello Stato di diritto agli algoritmi della tecnocrazia, con il 5G inizia ad essere un processo che sembra sempre più irreversibile. Può essere bloccato e rimodulato solo politicamente, ma proprio grazie all’antipolitica generata dai social media questa operazione è sempre più ardua, perché richiede la rimodulazione della politica stessa. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=rW0-dBPIBE4)
2 marzo 2022
Non sono come quei pacifisti che ad un carrarmato oppongono dei fiori, ad una violenza occorre rispondere a livello adeguato, possibilmente in modo di generare meno violenza possibile, e ciò non è sempre facile o possibile. Quando un poliziotto ferma un criminale in flagrante fa il suo lavoro ad un livello adeguato, se continua a menarlo dopo averlo fermato commette un crimine di Stato. Riguardo a politica e morale, anche se io preferisco parlare di etica: sono ambiti assolutamente inerenti, perché uno deve orientare l’altro, altrimenti non resta altro che un “tecnicismo politico” avulso dalla considerazione che abbiamo a che fare con uomini e popoli che hanno tutti gli stessi diritti. Io ragiono sempre nell’ottica che mi porta a concepire la necessità di una nuova politica, necessità sempre più evidente, se siamo arrivati alla soglia del conflitto nucleare e del transumanesimo. Nella situazione attuale non c’è una parte che ha fatto di tutto per disinnescare occupazioni e violenze: abbiamo un Occidente che si sente “autorizzato” ad utilizzare l’ampio consenso per il suo sistema in modo antietico, e una Russia che non è riuscita, o non ha mai voluto, dare una vera sterzata alla politica internazionale, al suo sistema interno ed esterno, preferendo sentirsi “autorizzata” in questo dall’imperialismo USA/NATO. Putin poteva agire diversamente per combattere l’espansionismo Occidentale? Io credo di sì. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=2RHIF3zZZaQ)
2 marzo 2022
Il divide et impera su cui il sistema basa il suo consenso non va alimentato, se vogliamo avere una pur minima speranza di cambiamento e creare una politica nuova. Questo vuol dire che non possiamo non individuare nell’uso delle armi e nell’occupazione di territori una “continuazione della politica” su un piano non accettabile, da evitare sempre. Detto questo, non possiamo neanche accettare tutte le politiche e le condizioni che hanno portato ad una situazione di conflitto in cui, come nella crisi attuale, non ci sono innocenti. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=2RHIF3zZZaQ)
26 febbraio 2022
Personalmente in politica cerco di essere abbastanza realista, mai stato pacifista tout court e in una vera nuova stagione politica potrei essere anche d’accordo sul ritorno al servizio militare di leva, completamente riformato e più breve, visto come istruzione multidisciplinare del cittadino alla difesa del suo Paese, in antitesi alla tendenza attuale di privatizzazione della guerra. Riguardo a ciò che sta facendo Putin, mi sentirei di sposare la dottrina che spiegava il generale Mini per l’Isis, ovviamente non presa in considerazione che prevedeva, in breve, una sorta di blocco/assedio di tutti i rifornimenti, varie inchieste internazionali e conseguenti azioni fino a resa. Sbagliamo a pensare che l’invasione di territori, cioè la guerra, possa essere l’unico mezzo per fermare un avversario. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=2RHIF3zZZaQ)
26 febbraio 2022
Credo che denunciando le contraddizioni ed i crimini dell’Occidente e l’imperialismo di USA/NATO, non si debba cadere nell’errore opposto di accarezzare l’ingresso del nostro Paese in una diversa sfera d’influenza. L’unica soluzione per una nuova politica non può che essere nella verità, non solo nell’informazione, oggi negata, ma sul sostanziale tradimento da parte dell’Occidente dei suoi stessi valori. Tali valori impongono che l’Italia riacquisti nel tempo la sua sovranità costituzionale, facendosi esempio di politiche diplomatiche autonome, distanti dalla spartizione del mondo in blocchi, per una nuova stagione di accordi fra popoli sovrani, non fra oligarchie varie. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=2RHIF3zZZaQ)
24 febbraio 2022
Credo si debba innanzitutto prendere le distanze da qualsiasi narrazione ci venga imposta dall’alto, perché di questo si tratta: noi come società civile non abbiamo tutti gli elementi e dovremmo aver ormai imparato che la visione degli avvenimenti globali sia viziata, ed uso un eufemismo, da interessi completamente diversi da quelli della comunità e della nostra Repubblica. Dire di essere contro la guerra senza immediatamente aggiungere di essere contrari anche a tutte le condizioni che la favoriscono, credo non possa essere accettato da chi ha veramente a cuore la pace fra i popoli. Nell’odierno mondo globale non ci sono attori senza enormi responsabilità. (Commento letto all’interno di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=2RHIF3zZZaQ)
23 febbraio 2022
https://www.ancoraitalia.it/tutte/attualita/aprire-adesso-con-generosita-e-lungimiranza-una-nuova-stagione-politica/
Di parlamentari che abbiano, come dice Toscano “pubblicamente completato un percorso di dolorosa e pubblica autocritica“, purtroppo non ne vedo, se ancora pochi giorni fa leggevo da parte di un parlamentare un discorso che cercava di descrive le recenti modifiche costituzionali in modo da farcele digerire. Riguardo al “percorso” forse poi Toscano fa riferimento al percorso psicologico scardovelliano, politicamente ed istituzionalmente improponibile, senza il quale non sarebbe possibile attuare la Costituzione?? Credo che se vogliamo smetterla di alimentare l’antipolitica e costruire una seria alternativa politica, non demagogica ed insignificante politicamente ed a livello di rappresentanza, faremmo meglio a trovare il modo di coinvolgere in maniera autorevole la società civile variamente scontenta dello status quo, senza andare dietro a personaggi e partitini dello zero/poco-virgola che non hanno un respiro nazionale ed istituzionale.
23 febbraio 2022
Credo occorra fare definitiva chiarezza sui parlamentari che a molti di noi possono apparire dalla nostra parte. In Parlamento non mi risulta ci siano rappresentanti completamente contrari a tutte le misure emergenziali del Conte2, contrari ad accettare mascherine e green pass per entrare in Parlamento, contrari alle recenti modifiche costituzionali. I parlamentari veramente orientati al rispetto della Costituzione e dei diritti umani avrebbero dovuto rifiutare in toto le misure del nuovo sistema di controllo che si sta instaurando nell’Occidente, anche con atti clamorosi di disobbedienza civile che li avrebbero lasciati coerentemente fuori dal Parlamento, facendoli però diventare l’avamposto critico, istituzionalmente scomodo per le più alte cariche dello Stato, per la Corte Costituzionale, capaci di sensibilizzare le Corti Internazionali per i Diritti Umani anche per favorire la nascita della corte equivalente, mancante in Italia. Un vero dissenso civile, ma intransigente, avrebbe potuto essere la punta di diamante da cui sarebbe potuta nascere una vera opposizione organizzata e strutturata in un soggetto politico capace di rappresentare la grande fetta della società civile variamente dissenziente con lo status quo. Se ciò non è ancora accaduto nel nostro Paese, deve farci riflettere sulla qualità della nostra classe politica e sulle urgenti necessità politiche ed operative necessarie a crearne una.
22 febbraio 2022
Un mio commento su una chat del movimento genovese, ad un appello in cui si invitava tutti a partecipare ad ogni iniziativa di qualsiasi gruppo, per “remare tutti nella stessa direzione”: Credo che, al contrario, la stella polare debba essere elaborare una politica efficace contro la dittatura, o appoggiare chi riteniamo indichi una politica efficace. Andar dietro a qualsiasi iniziativa di qualsiasi gruppo, in maniera indiscriminata, appare quasi un automatismo in cui, come per tutti gli automatismi, si bypassa percezione, ragionamento e scelta. Se per gli automatismi del corpo e le azioni ripetitive ciò avviene in modo naturale, non è detto sia ugualmente auspicabile per gli ambiti dove sarebbe preferibile una scelta ragionata. Se tutti sono uguali facciamo un torto alla loro specificità, mentre cerchiamo di sopperire, con la nostra non scelta, alla loro incapacità di perseguire quell’unione a cui alla fine tutti, al contrario, dicono di anelare. Non scegliendo, indiscriminatamente non teniamo conto delle differenze, portando la politica a livello di menù alimentare, in cui invece è necessario variare per alimentarsi in modo completo. Allora mi direte: ma anche le idee necessitano di pluralità per essere feconde! Vero, ma questo è nel momento dell’elaborazione, della crescita, mentre la politica è il momento in cui si passa all’azione. Fare tutte le azioni possibili in modo indiscriminato non è indice di scelta, e dove non c’è scelta c’è rinuncia al pensiero, c’è automatismo, consuetudine, c’è in effetti non azione, non direzione: proprio la situazione attuale, dove non stiamo andando da nessuna parte. Un bel vicolo cieco per il movimento, non vi pare?
21 febbraio 2022
[…] in certe argomentazioni mi par di vedere un vizio comune a cui per ora non ho dato ancora un nome, magari già esiste, comune a molti ambiti che hanno a che fare con la politica. Il vizio è questo: a me pare che a volte si faccia una certa confusione fra la parola e la realtà, quasi che la parola sia capace di plasmare la realtà da sé, senza bisogno di volontà e costanza. Ebbene, non basta scrivere una costituzione, una legge, addirittura una carta universale dei diritti umani, se poi tali contenuti e valori non sono oggetto di costante costruzione ed attuazione da parte della politica. Migliorare la Costituzione, certo, si può, come tutte le cose umane non è un assoluto, tutto è migliorabile, ma il miglioramento non basta scriverlo, deve essere costantemente applicato, mantenuto. Siamo sicuri che la Costituzione e lo Stato di diritto abbisognino di così tante modifiche e aggiornamenti, o è più un fatto di mancanza di VOLONTÀ POLITICA di tenerli in piedi, oserei dire di credere in loro? […] ciò che mi pare utile ed efficace metodologicamente per noi che cerchiamo di organizzare una politica alternativa, credo debba essere una nuova programmaticità che sfoci in una coerente volontà politica. In questa volontà, innanzitutto, ci dovrebbe essere il concetto che sia subito possibile attuare i diritti umani, la Costituzione e lo Stato di diritto, attuando coerentemente i valori ed i principi generali che esprimono, che vanno “solo” fatti oggetto di contenuti politico-operativi adeguati e coerenti. Questa cosa per essere imposta nell’agenda politica, abbisogna di una grossa formazione che rappresenti quel 30 per cento potenziale di variegato dissenso allo status quo.
18 febbraio 2022
Una mia risposta a Ugo Mattei, sulla chat del CLN: Caro Ugo, qui il problema non è fare divisioni fra duri e puri e gli altri, qui il problema è scegliere una direzione politico-operativa conseguente alla drammatica situazione del Paese e delle sue Istituzioni, dove dobbiamo riportarci la società civile che non si riconosce nel nuovo mondo che le oligarchie stanno preparando. Purtroppo il movimento politico alternativo non sembra più capace o interessato a parlare al Paese, ma si avviluppa nei suoi facilissimi contatti favoriti dalle piattaforme del digitale, che ci danno una falsata impressione percettiva sulla nostra presa sociale. Nel CLN originale c’erano realmente i rappresentanti della società civile antifascista, c’era la POLITICA, nei partitini che frequentiamo sul web e in molti dei personaggi a cui regaliamo visualizzazioni la politica è andata persa in ideologismi, settarismi e personalismi, o addirittura annacquata da tutta una serie di contenuti relativi a presunti “risvegli personali”, addirittura attribuiti alla Costituzione con un’inversione di piani assai disturbante democraticamente, perché sottomette la consapevolezza e l’attività politica ad un “determinismo coscienziale” del tutto fuori luogo, oltreché indimostrabile. L’antipolitica si nutre molto al giorno d’oggi di false prospettive, che con il web vanno a nozze. Noi dobbiamo organizzare un soggetto politico chiaramente ispirato ai diritti umani, alla Costituzione e allo Stato di diritto, per raccogliere la società civile ancora sana, prima che sia troppo tardi e la tecnocrazia ci escluda fisicamente e digitalmente da ogni interfaccia con lo Stato. Dobbiamo prendere decisioni operative urgenti per parlare alla società civile. Gli attivisti onesti e realmente interessati ci seguiranno, i personalisti se ne faranno una ragione o scompariranno, il popolo del dissenso se saremo bravi si unirà sopra i loro presunti rappresentanti, la società civile sana sarà pronta. Sta a noi essere sagaci e lungimiranti.
18 febbraio 2022
Pubblicato sulla chat del CLN: La responsabilità di chi per storia ed autorevolezza ha la possibilità di fare subito qualcosa di efficace politicamente è enorme. Deve trovare il modo di coagulare le migliori forze del Paese, di ogni settore sociale e produttivo, per svolgere un’azione di pressione mediatica, istituzionale, politica e civile immediata, emettendo subito dei programmi alternativi a quanto sta facendo il governo per aprire un dibattito pubblico ed inchiodare la magistratura alle sue responsabilità. Se questo sarà fatto con sagacia e forza avremo una chance.
Questo processo non può essere rallentato dalla ricerca di unità programmatica con piccoli soggetti politici di fatto irrilevanti a livello sociale, quando non velleitari, perché sostanzialmente sconosciuti ai più. Non abbiamo più tempo per quel “democratismo” dal basso che soddisfa a mala pena un politicamente sterile attivismo. Occorre agire prima che mettano il green pass per andare a votare, od altra misura equivalente, decretando così la definitiva uscita dalla politica e dallo Stato di diritto. Vogliamo arrivare a questo prima di costruire un serio soggetto politico?
2 febbraio 2022
Continuo ancora a sentire gente che si ostina a contestare il green pass per il fatto che non funzioni da un punto di vista sanitario, senza dire che il vero scopo di questo strumento è in realtà quello di veicolare il controllo globale delle persone, che sarà perfezionato con l’identità e la moneta digitali. Ma dove andiamo se non riveliamo i veri obiettivi del sistema di controllo globale?
2 febbraio 2022
Chi si informa in maniera “alternativa” sul web, dovrebbe imparare a distinguere canali e contenuti non solo per il fatto che il messaggio espresso sia più o meno in linea con i desideri personali, ma se sia fondato e realistico. Occorre distinguere chi parla a ragion veduta, da chi parla soprattutto per avere audience e like. Non vi siete stancati di chi promette un imminente crollo del sistema e favoleggia sul fatto che “staremmo vincendo“, quando non abbiamo neanche iniziato a combattere politicamente?
2 febbraio 2022
A me poco importa disquisire se siamo in dittatura o “solo” in un regime autoritario, anche Mussolini, come ricorda Mattei, inizialmente era a regime invariato. A me interessa evidenziare la forte negligenza civile e di pensiero dei più, evidentemente circuiti dalla lunghissima e pervasiva campagna mediatica del pensiero unico. Rimediare a questo non sarà facile, è forse troppo tardi: occorre un livello di volontà e sagacia civile e politica non indifferente, capace di far esporre politicamente chi nella maggioranza silenziosa non accetta tutto ciò, per unirli con quei dissidenti della prima ora capaci di pensare istituzionalmente, anteponendo il bene del Paese alla bandierina ideologica e personalistica.
30 gennaio 2022
RIELEZIONE DI MATTARELLA Credo occorra prudenza nell’annunciare nuove stagioni politiche e cambiamenti, non possiamo chiuderci in analisi sulle manfrine della politica ed i suoi riassetti tattici ad uso e consumo di una narrazione fine a se stessa e fintamente democratica, che sempre ci saranno. Occorre allargare lo sguardo senza illuderci: chi detiene veramente la sovranità in Italia e nell’Occidente ha oggi meno sovranità? Non credo proprio.
27 gennaio 2022
Messaggio pubblicato sulla chat del CLN: La questione green pass per i parlamentari è esiziale, perché determina l’accettazione da parte dei rappresentanti della società civile del fatto che una condizione personale non derivante dalla perdita di diritti dovuta a crimini riconosciuti dalla legge, possa essere accettata come restrittiva dei diritti umani e civili. Mai i parlamentari avrebbero dovuto accettarlo, come mai avrebbero dovuto accettare i lockdown e le altre restrizioni. Se non siamo consapevoli della debolezza derivante da questi cedimenti, non avremo un buona base di partenza per svolgere un servizio al Paese, utile a fermare la distopia tecnocratica che incombe sulle nostre vite. I diritti vanno compenetrati, solo in casi assolutamente eccezionali dovrebbe essere ammissibile una prevalenza del cosiddetto “interesse collettivo” su quello individuale, con la consapevolezza che una collettività è composta da individui, che trovano nella reciproca espressione dei loro diritti la naturale cooperazione che permette un vivere civile armonico e creativo. Questi casi eccezionali, ad ogni modo, non dovrebbero essere costruiti su dati e narrazioni determinati da enti sovranazionali e corporazioni globali, anche se ammantati da una “scienza” che in mano loro diventa solo ideologia, profitto, controllo.
24 gennaio 2022
ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Il “drive in” per far votare parlamentari che accettano, in piena violazione dell’Art. 3 della Costituzione, di subordinare la loro carica alla condizione personale relativa ad un possibile “contagio”, determinato in maniera scientificamente scorretta per una malattia di cui peraltro si ha la cura, guarda caso non riconosciuta dalle autorità, descrive tutta la dimensione dell’oscenità civile e istituzionale della politica italiana, avanguardia della distopia tecnocratica che sta sostituendosi alla nostra Repubblica e che infetterà fatalmente tutto il pianeta.
1 gennaio 2022
L’augurio per questo nuovo anno non può essere altro che un invito a tener duro, alla lotta, a non accettare facili illusioni di “vittoria” in assenza di una vera riscossa politica consapevole e unitaria tesa al ripristino dello Stato di diritto: ne stiamo vedendo la fine senza fare niente di politicamente utile, credendo che tutto finirà automaticamente come per incanto. Non è così, e sprecheremmo tutte le preghiere senza una partecipazione attiva al cambiamento. Se ci aiutiamo lo spirito sarà dalla nostra parte, se continueremo ad aspettare e girare a vuoto fra una velleità inconcludente e l’altra, non faremo altro che meritarci un destino che altri hanno già scritto. Questo il mio contributo: https://www.massimofranceschiniblog.it/2021/12/29/il-coraggio-di-dire-basta-ed-agire-politicamente/#more-2273
18 dicembre 2021
Un mio commento in una chat Telegram, rivolto a chi fra i dissenzienti a questa dittatura cerca di far passare il messaggio che “staremo vincendo“, che in qualche modo il regime sia alle corde: Purtroppo mi spiace dover portare un senso di realtà nelle cose: dire che ce la faremo senza intraprendere una forte azione culturale, informativa, politica, istituzionale e unitaria a livello nazionale, credo non sia realistico. Dobbiamo capire, definitivamente, che non è questione di superare normative, obblighi o emergenze: le oligarchie che governano il mondo hanno ormai la tecnica necessaria a riprogettare tutto, compreso l’uomo stesso. O capiamo la portata della sfida, o meglio dedicarci agli affetti più cari, nella speranza di non vedere il fondo prima della nostra dipartita.
10 dicembre 2021
Oggi sarebbe la Giornata Mondiale dei diritti umani: a chi la celebra senza ritegno lodando la “responsabilità” coatta emergenziale basata su falsità e sostenuta da popoli disinformati e circuiti mediaticamente, darei il premio mondiale dell’ipocrisia. Purtroppo i più non capirebbero, e gli altri ancora non capiscono che è ora di unirsi politicamente sotto la bandiera dei diritti umani, per provare un ultimo tentativo di ristabilire lo stato di diritto. In queste due sezioni del mio blog uno sforzo in tal senso: https://www.massimofranceschiniblog.it/category/i-diritti-umani-e-lo-stato-della-civilta/
https://www.massimofranceschiniblog.it/category/proposte-programmi-e-riforme/
6 dicembre 2021
Un mio intervento sulla chat dell’associazione che organizza le manifestazioni a Genova: Visto che qualcuno si è riferito a me come quello che parla di politica, ed è vero, ribadisco il mio pensiero: la politica è la dimensione dell’uomo che si organizza in società, quindi qualsiasi attività di protesta è un’attività fondamentalmente politica, mi spiace per chi non sopporta la parola, ma è così. Poi qualcuno parla contro la politica intendendo contro i partiti, ma questo è un problema suo, purtroppo piuttosto diffuso. Quindi rendiamoci conto della distorsione del nostro lessico. Se difendiamo la costituzione, un documento molto politico, dovremmo sapere che questa parla di partiti, attraverso i quali il popolo organizza il suo contributo alla politica nazionale. Quindi, avercela con i partiti in generale non ha senso. Altra cosa è denunciare la degenerazione dei meccanismi della politica, che fa sì che i partiti diventino portatori di interessi diversi da quelli del Paese. Questo è un grosso problema politico, il più grande in effetti, ma non c’è altro modo di risolverlo se non con la politica, che dovrebbe essere certamente diversa, consapevole e trasparente. Una cosa che va costruita facendo tesoro della consapevolezza dei meccanismi che rovinano la politica e dell’esperienza 5 Stelle il cui popolo, sostanzialmente ignorante di politica, per un bel pezzo non ha visto o non ha voluto vedere i problemi, mandando in parlamento una forza che già aveva una marea di contraddizioni democratiche interne, non chiarezza politica, povertà di pensiero e una sostanziale “resa anticipata”, assai superficiale, a molti dei temi che oggi caratterizzano il grande reset. Il fallimento 5S è stato un evento che ha causato una grande antipolitica, che il sistema ovviamente ha salutato con grande favore perché lo mantiene assoluto padrone delle istituzioni, che invece noi dovremmo volerci riprendere. Quindi, non sto dicendo che cambiare politica sia facile, sopratutto con questo popolo antipolitico, anche infettato da tutto ciò che di distorsivo portano i socia media in termini di pensiero comune antipolitico, povero, populista, massimalista e velleitario. Quindi, non è facile, ma è l’unica strada: tentare di costruire una politica unitaria basata sui valori più alti, il meno possibile divisivi, come i diritti universali, cercando di creare dei meccanismi di trasparenza, di reale e costruttivo contatto con la società civile, senza farci prendere dal miraggio chiamato “democrazia diretta”, impossibile in società così complesse, sostanzialmente ignoranti ed in cui le piattaforme tecnologiche sono in mano alle oligarchie. Non c’è una legge fisica che impedisca di costruire meccanismi politici diversi, non è facile, ma se manca la volontà politica di farlo abbiamo già perso, perché lasciamo la politica al sistema. Piaccia o no, signori, le cose stanno in questi termini. Quindi mi sta bene criticare i partiti dell’arco parlamentare per la loro criminalità, i partitini extraparlamentari per la loro inefficienza, divisione, pochezza, ideologia e personalismi vari, ma non potrei mai attaccare un partito solo perché tale: nella nostra costituzione i partiti sono l’anima della democrazia. Quindi, coerentemente, da un punto di vista di manifestazioni e di piazza, non sarei contro tutti i partiti, anche se in effetti ora non ne vedo all’altezza di ciò che servirebbe al Paese. Quindi non sono interessato a farmi sponsor di qualche partito, ma non perché quando vedo un partito vedo il demonio. E non ho avuto problemi a parlare in una manifestazione aperta, sotto la Prefettura, organizzata da un partito che può stare più o meno simpatico, oggettivamente ancora non compromesso con il sistema. Anche se non ne faccio parte, non posso non riconoscere che, piaccia o meno, e fino a prova contraria, rappresenta un luogo democratico da difendere, certo anche da contraddire e incalzare, ma non da delegittimare a priori facendo il gioco dell’antipolitica. Nonostante ciò che penso e ciò che scrivo, il libro in cui parlo del necessario partito unitario di liberazione nazionale, non ho mai spinto l’associazione in direzione di un partito o di costruzione di un partito, una questione che sarebbe stata fuori luogo, inappropriata alle premesse e velleitaria. Ho spinto però, anche nella stesura dei documenti, per far sì che l’associazione potesse farsi un suo pensiero sulle necessità della politica, una consapevolezza che potesse andare oltre la distruttiva antipolitica. (Questo intervento è stato pubblicato sulla rivista on-line Appello al Popolo, nella sezione Rassegna Stampa: https://appelloalpopolo.it/?p=69028
1 dicembre 2021
Ho appena visto un breve video dell’ormai famoso portuale di Trieste che torna sconcertato dall’inutile appuntamento all’ONU. Io direi che sia più utile iniziare a costruire una politica alternativa unitaria a livello nazionale, come ad esempio delineata nel mio libro e nella parte operativa che metto sotto, insieme al capire come progettare comunità alternative. Dobbiamo progettare modi e forme per sopravvivere a questa dittatura, invece di affidarci a gente che ancora deve imparare come funziona il mondo. Di gatekeeper che “non mollano mai”, ma ci legano alla loro narrazione, ne abbiamo a bizzeffe. E vorrei dire qualcosa anche sullo slogan “la gente come noi…”: la malattia chiamata “antipolitica” che sta impedendo al movimento di essere efficace contro la dittatura ha partorito questa cantilena da stadio senza contenuto, senza un vero messaggio all’esterno, ma solo un grido autoreferenziale e consolatorio che potrebbe andar bene ad ogni occasione. Ce la cantiamo e ce la suoniamo senza costrutto, imbambolati dal miraggio di apparente attivismo che ci regalano i social. https://www.massimofranceschiniblog.it/2021/06/12/regalo-il-mio-libro-alleventuale-comitato-promotore/
22 novembre 2021
E così scopriamo la CENSURA anche in quello che chiamo provocatoriamente “mainstream alternativo”, evidentemente non esente da difetti speculari al mainstream, anche in ordine alla libertà di espressione e critica. Nella mia lunga ricerca dei fattori che impediscono una politica alternativa, espressa in molti articoli e video, individuo problemi, tematiche e persone a mio parere distorsivi e devianti da ciò che credo oggi politicamente necessario: uno di questi è Mauro Scardovelli. La censura è avvenuta nei commenti ad una sua intervista a RadioRadio, dove un amico genovese di Italexit ha “osato” mettere il link ad un mio articolo, denunciando anche altri problemi inerenti a vari personalismi, una delle grandi questioni che affliggono la politica “alternativa”.
Comunque, questo il video incriminato: https://youtu.be/MR33TCOal2k
e questo il mio articolo censurato:
https://www.massimofranceschiniblog.it/2021/11/12/la-rivoluzione-di-scardovelli-non-e-nella-costituzione/
18 novembre 2021
Un breve intervento su una chat telegram: Ho visto alcune discussioni, dopo aver fatto un appello, ieri, a non parlar più per quanto possibile e in generale della questione sanitaria: rimaniamo sempre nel campo che ha deciso il sistema, mentre dovremmo spostare il focus sulla perdita dei diritti umani. Le discussioni su “chi è più o meno eroe”, sono un particolare divide et impera “interno”, l’ennesima vittoria di un sistema che attraverso i social media ha capito da anni come distruggere la nostra potenza, individuale e collettiva. Vi invito ad approfondire qui: https://youtu.be/MR33TCOal2k
29 ottobre 2021
Vorrei farvi riflettere su come siamo messi male a livello di comprensione riguardo ciò di cui un Paese come il nostro avrebbe bisogno politicamente, rispetto a quanto siamo abituati ad applaudire. Questa mattina mi hanno girato un video, che non metto perché non l’ho visto pubblicato da nessuna parte: è un intervento, se non ho capito male, alla manifestazione in sostegno dei sanitari organizzata da Libera Piazza Genova, di una guardia giurata. Il contenuto è assai povero politicamente, sostanzialmente antipolitico, contrario al governo Draghi. La sua soluzione non è, come dovrebbe essere, cercare una strada politica per costruire una forza unitaria che provi a ripristinare la Costituzione, ma una promessa/minaccia di poter radunare migliaia di suoi pari, cazzuti come lui. Il tipo lo avevo già visto o sentito da qualche parte, nell’ormai immenso proliferare di video e audio “alternativi”. Ora dico: come si fa ad applaudire uno così? A che gioco sta giocando? Sta facendo il lavoro sporco per qualcuno, es. Meloni, o qualche altro gatekeeper più o meno conosciuto che al momento opportuno verrebbe individuato come il meno peggio da votare, se non il salvatore della patria? O peggio ancora alzando il livello dello scontro? Ma possibile? Parlare contro la politica vi porta ad applaudire l’antipolitica, senza capire che state facendo il gioco del sistema! Ed è così in tutta Italia! Bravi! Bravi! Bravi!
29 ottobre 2021
Un mondo di libertà senza regole, oltre che impossibile per l’uomo, pena la sua scomparsa dalla faccia della terra, sarebbe anche ingiusto: libertà per essere “funzionale”, non inquietante utopia, deve andare a braccetto con una politica che predichi dignità e responsabilità, di ogni persona verso ogni altra. Riguardo alla democrazia: siamo ormai abituati a considerarla solo etimologicamente, come “governo del popolo”, ma oggi non può considerarsi tale in assenza di un popolo veramente istruito, consapevole e politicamente amante delle sue istituzioni, cioè desideroso di ripristinare lo Stato di diritto. Solo allora queste, visto il popolo che le esprimerebbe, potrebbero funzionare secondo Costituzione e diritti umani.
26 ottobre 2021
Questa è l’epoca in cui tutti i fraintendimenti della modernità vengono al pettine. Quando affermo che il terreno democratico è devastato a livello non solo istituzionale, ma anche politico e culturale, intendo in effetti che stiamo capendo una questione che affermo da anni: i diritti umani non sono veramente entrati nell’agenda politica, e se non riusciamo a far sì che ciò avvenga, non avremo una chance di fermare la distopia tecnocratica. Chomsky è l’ennesimo intellettuale tanto osannato a livello scientifico e culturale a rivelarsi assai mainstream, per chi non lo avesse ancora capito, e credo che la sua “appartenenza” politica venga prepotentemente fuori dato che così si fa, di fatto, paladino del “progressismo” più ipocrita. E lui avrebbe tutti i mezzi per denunciare la “pandemia” come la più grossa operazione psicologica mai tentata nell’era moderna, purtroppo riuscita. Non lo fa perché, al di là di qualsiasi illazione personale, di interessi vari, ecc., un terreno sul quale non voglio scendere, anche lui sembra “incapace” di tener conto degli autori e della prospettiva che si cela dietro la presunta “emergenza” sanitaria. Ciò vuol dire che in lui non è scattato alcun “campanello” in ordine alla democrazia, ai diritti umani, allo Stato di diritto. Ciò è gravissimo. https://www.breitbart.com/politics/2021/10/25/noam-chomsky-unvaccinated-should-be-isolated-from-society/
25 ottobre 2021
E ci mancava anche questa: non solo nessuno dei “vip” del “mainstream alternativo” riesce ad affermare che senza un soggetto politico unitario di liberazione nazionale non ne usciremo mai, ma ora ci si accoda, anche se in maniera garbata, alla retorica divisiva uomo/donna. Credo sia ora che il movimento si depuri da contenuti non politici, divisivi e devianti, come se non ci trovassimo di fronte all’instaurazione del peggior regime che la nostra civiltà abbia mai visto, ma ci si debba impegnare in chissà quale “missione” culturale, guarda caso completamente in linea con il pensiero unico dominante. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10208869243564703&id=1722956388
24 ottobre 2021
Facendo l’avvocato del diavolo, si potrebbe dire che, visto la virulenza e l’indubbia grave patologia, forse molti non sarebbero morti in questi due anni. Comunque, ciò non assolve gli ultimi due governi, che avrebbero solo dovuto informare i cittadini sul sistema immunitario ed eventualmente mettere particolarmente in guardia le categorie più esposte. Cosa che i governi mai avrebbero fatto, visto che ora sappiamo che il covid è il primo step del controllo tecnocratico globale. Sulle altre cose dette dal giornalista concordo. (Il mio commento è rivolto a quanti pensano che la questione sia determinante per convincere quanti seguono il mainstream. Da molto dico che la questione sanitaria è un vicolo cieco, almeno per ora, il governo si attacca da un punto di vista costituzionale e di filosofia del diritto: le democrazie liberali non possono violare i diritti umani del singolo, l’interesse comune si compie fra cittadini liberi, informati, responsabili).
15 ottobre 2021
Sul perché Barnard faccia finta di non vedere tante cose, come la questione pandemico/sanitaria annunciata da anni e l’instaurazione distopica di una tecnocrazia di controllo globale, non voglio fare alcuna illazione. Prendo solo atto della sua ormai evidentemente parziale onestà intellettuale. A suo “discapito”, posso solo osservare, come per molti altri, l’insufficienza analitica di chi possiede un retaggio sostanzialmente “economicista” e/o legato a vecchie divisioni ideologiche, tale da impedirgli anche solo di considerare altri fattori da quelli politicamente “classici”. Sono gli stessi fattori che ancora impediscono ai diritti umani di entrare prepotentemente nell’agenda politica di un “nuovo dissenso”, che certamente non maturerà da personaggi per certi versi “datati”.
11 ottobre 2021
Il minimizzante e triste resoconto dell’odierno sciopero genovese, da parte di una delle “testate” locali foraggiate dal governo Draghi, è l’emblema della confusione che regna sovrana generata dal divide et impera di doppia natura: da una parte quello criminale delle corporazioni globali, che usano i governi a loro piacimento, dall’altra quello “ideologico”, operato sia dai media, sia da organizzazioni “sindacali” che, evidentemente, “non possono” accettare una critica radicale al green pass e alla dittatura vigente. I miei appelli, culminati con la pubblicazione del libro “Per il Partito Unitario di Liberazione Nazionale”, sono oggi quanto mai opportuni: se il popolo del dissenso non riuscirà ad “estrarre” dalla società civile un progetto politico unitario e una nuova generazione di statisti, consapevoli a 360° del nuovo mondo che si sta preparando, rischia di perdere ogni chance travolto dalle ideologie, dal “comodo” e facile “antagonismo” di piazza, dal marchio verde e da quello mai tramontato, buono per tutte le stagioni e capace di azzerare qualsiasi ragione: quello destrorso e fascista. Questi ed altri, sono gli immensi ostacoli ad una nuova ed organizzata maturazione politica, se non li abbatteremo perderemo su tutta la linea.
11 settembre 2021
Brevissima riflessione: è con tutta evidenza che la modernità abbia spostato il senso della morale, quindi della dignità umana, di fatto abbassandolo. Se leggiamo l’articolo 21 della costituzione può apparirci “datato”, dove parla di buon costume. La pornografia purtroppo è sdoganata da un pezzo, l’ambito intimo delle relazioni ha perso ogni “mistero fascinoso” diventando pubblico e la totale separazione del sesso da amore, sentimenti e responsabilità ci ha portato alla sessualizzazione dell’esistenza, all’ideologia gender, alla liquidità dell’identità. Piaccia o no, questo pacchetto fa parte della distopia che stanno costruendo sulle ceneri della nostra anima.
30 agosto 2021
In effetti siamo di fronte a qualcosa di nuovo, anche da un punto di vista estetico: il pensiero unico dominante pretende di essere inclusivo, sostenibile, universale e progressista. Dato che è stato elaborato da ambiti che controllano finanza, media e cultura, si permette il lusso di voler apparire democratico e delegittimare il dissenso come “insufficiente” di pensiero e prospettive, come limitato da problemi addirittura mentali. Rompere questa cappa non è facile, e si può fare solo con un’azione insieme culturale, organizzativa e politica. E deve essere tutto unitario, per massimizzare l’azione e giovarsi di una massa critica che già esiste e va unita. In questo articolo la strategia che propongo, basata sul mio libro: https://www.massimofranceschiniblog.it/…/regalo-il…/…
29 giugno 2021
Il vero problema dell’Occidente “liberale” è solo uno, a ben vedere, ed è inerente al diritto; anzi, alla politica che si è abituata a fregarsene del diritto. Abbiamo sintetizzato lo Stato di diritto come punto di arrivo della politica, capace di dirimere le divisioni ed attuare i diritti umani, ma non abbiamo veramente costruito, se non a parole, delle procedure politico-giuridiche democratiche per mantenerlo in funzione.
17 aprile 2021
Ci stiamo arrendendo all’internet delle cose da veri babbei, mentre potremmo organizzare un politica sovrana che metta la tecnologia al nostro servizio, non il contrario. Siamo controllati anche nei pensieri e crediamo ad un risveglio personale senza necessità di politica. Stolti fino al midollo, siamo già robot e non ce ne rendiamo conto! https://youtu.be/d4VsENcFMMI
11 aprile 2021
Il sistema, e i suoi sgherri, fanno sempre così: prima creano il problema, poi danno la “soluzione”… Vorrei far notare a Fedez che le bambole non nascono sotto i letti dei bambini, qualcuno deve mettercele! Oltre a questo vorrei dirgli che i diritti di tutti sarebbero già difesi conoscendo e attuando i 30 diritti umani! Tutto il resto, caro Fedez, fa parte della politica transumana per creare un uomo liquido, insicuro, apparentemente libero, ma invece manipolabile, e per distruggere la famiglia naturale. I collaborazionisti del sistema corporativo privato sono criminali, quanto il sistema stesso. https://www.tgcom24.mediaset.it/…/omotransfobia-dopo…
22 marzo 2021
A volte attacco Fusaro per alcune posizioni velleitarie e controproducenti, se vogliamo ragionare nell’ottica di possibilità di riuscire a costruire una forza politica inclusiva e di massa per liberare il nostro Paese. In questo caso, anche se non si esime dai suoi vezzi semantico-elitari, registro una correttezza indubitabile, da tener presente ogni volta sentiamo assalti al liberalismo tout court, i primi nemici di una maturazione politica che miri a governare il Paese. https://youtu.be/ltFj17b0Mwg
14 gennaio 2021
La più che probabile, enorme frode elettorale USA non ha avuto ascolto dalla Magistratura. Se ciò non porterà ad azioni tese alla restaurazione dello Stato di diritto, che passa anche dal giusto processo, dal considerare la verità processuale come unica ed ultima possibile sede per dirimere le faccende umane e la giurisprudenza come legittima linea guida, apriremo definitivamente la porta al caos, amorevolmente cullato e mascherato da poteri forti e corporazioni globali. Il fatto che un’ingiustizia di tale portata possa essere “sopportata” o negata o rimossa in vario modo dalla discussione pubblica, è l’ennesimo esempio dell’antipolitica: la fondamentale negazione del fatto che solo con la politica possiamo realmente risolvere problemi creati da entità coinvolgenti e stringenti sul nostro pensiero. La necessità di una politica alternativa è quanto mai lampante, peccato che la maggior parte di noi sia impegnata a parlare d’altro. Qui il mio contributo, che sto per pubblicare per intero: https://www.massimofranceschiniblog.it/…/proposta…/
2 gennaio 2021
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=261278975358445&id=100044290336330
Paolo Maddalena: costituzionalista di sinistra, per non dire comunista, assai poco interessato ai diritti umani in realtà, fa un’analisi in punta di diritto come se vivessimo in un mondo idilliaco, in cui saremmo governati con saggezza, da rappresentanti ed istituzioni che riescono a tenere fuori dal governo, dalla medicina, dalla scienza e dalle università gli interessi delle corporazioni globali. Difficilmente tutto ciò può essere messo in Costituzione, ma può far parte di una volontà politica di una vera nuova politica. Una politica che evidentemente ancora manca, e che certo non possiamo aspettarci da personaggi del genere. Possiamo solo crearla nel modo che ho iniziato a spiegare così: https://www.massimofranceschiniblog.it/…/proposta…/
9 dicembre 2020
Il regime progressista del politicamente corretto riscrive il mondo in modo da annullare definitivamente le differenze materiali fra uomo e donna, per equipararli in maniera distorta, con l’obbiettivo di distruggere l’ultimo ambito in cui la persona poteva ancora godere di “sovranità” e di socialità autodeterminata: la famiglia. ILPRIMATONAZIONALE.IT Dentro la breakdance, fuori il karate. Le novità per le Olimpiadi di Parigi 2024
2 dicembre 2020
È del tutto probabile che il Papa stia di fatto appoggiando il reset economico globale voluto dai poteri forti della finanza, in spregio al diritto umano 17 che garantisce la proprietà privata. Ad ogni modo, il tema è affrontato male, sia dal mainstream, sia da molta politica, anche alternativa, come ormai ogni questione relativa a politica, economia e diritto. I diritti umani vanno compenetrati in maniera equilibrata, perché sono 30, idem per gli articoli della costituzione. In questo mio articolo, dalla serie sui 30 diritti, un’ottica corretta: I DIRITTI UMANI E LO STATO DELLA CIVILTÀ Articolo 17. Diritto alla proprietà, non alla vita altrui: http://almassimofranco.blogfree.net/m/?t=5860375 Il Papa choc sulla proprietà privata: “Non è intoccabile” – IlGiornale.it https://www.ilgiornale.it/…/papa-choc-sulla-propriet…
25 ottobre 2020
La distopia sta arrivando, dobbiamo farcene una ragione. Qualsiasi formazione politica non abbia l’obiettivo di fermare questo processo e rinnovare lo stato di diritto, in base alle sue fonti giuridiche, quindi in base anche ai diritti umani, diventa automaticamente complice di questo processo. https://www.maurizioblondet.it/i-nuovi-lockdown-servono…/
7 settembre 2020
La politica dovrebbe servire a sottoporre a controllo e limitazione da parte della società civile ogni tentativo tecnicista di manomettere la VITA. Purtroppo ciò non accade: ubriachi delle meraviglie della tecnica pensiamo di trovare in essa tutte le risposte e le promesse della filosofia e della religione che non siamo stati in grado di capire. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10158197039008557&id=628498556?sfnsn=scwspmo&extid=vgLEd3FdQbU8TV70&d=n&vh=i
4 settembre 2020
Questo il mio intervento in relazione al post seguente (purtroppo rimosso e di cui ora non ne ricordo la paternità, che presumibilmente discettava sulla complessità): https://m.facebook.com/story.php?story_fbi…3&id=1100565428 Quindi la storia delle famiglie di influenti banchieri, degli stati profondi, delle oligarchie di vario genere, delle corporazioni, dei 3 fondi di investimento più grandi che detengono il 25% del pil mondiale e che hanno controllo e partecipazioni in banche, negli altri 2 fondi, in assicurazioni, corporazioni, media, nelle aziende cinesi che detengono tutta l’estrazione dei 17 metalli più tecnologicamente preziosi, di big pharma ed altri mille dati non devono far pensare ad una consorteria abbastanza unita contro il mondo produttivo sano, di cui succhia il sangue, ed a cui sta tentando di regalare un “grande” futuro di controllo globale tecnocratico, stile Cina appunto, accelerando il tutto tramite l’esagerata “pandemia” che hanno preparato negli anni ed in particolare nei primi 8 mesi dello scorso anno negli USA? Non vediamo che l’aspetto sanitario è stato individuato come quello più adatto per implementare tutto ciò, in parallelo con la questione bioetica, il tecnicismo e lo scientismo imperanti, l’affare gender ed il veloce transumanesimo, tutte questioni collegate che non possiamo non vedere? Interessante… credo che a volte l’intento di capire la “complessità” debba essere bilanciato da un pari sforzo per collegare fatti e cercare di trarre conclusioni, certo sempre parziali, certo da aggiornare e che non possono non tener conto delle lotte interne al deep state ed alle stesse élite. Finiremo schiavizzati in un modo così complesso che neanche potremo più ricordare la maniera in cui ci saremo finiti. Ah, dimenticavo… anche sul titolo ci sarebbe molto da dire: tanto simile alla devastante pretesa del potere della modernità laicista di individuare il dissenso come “affetto” di categorie psichiatriche, la moderna evoluzione degli stigmi di altro segno passati, certamente assai meno efficienti.
22 giugno 2020
Il potere ha solo due obiettivi: gestione e controllo. Gestione della cosa pubblica e controllo di svariati indici ed ambiti, fra cui quello relativo a vari aspetti della persona. Ora, questa gestione del potere può essere svolta entro il diritto, in termini e modalità tali da non violare i diritti umani, possibilmente rafforzandoli, oppure in modi autoritari e/o non dichiarati, fino ad arrivare a pratiche di controllo, come spesso accade oggi, che sfiorano la pazzia. Siccome un regime che pretendesse di sottoporre i governanti ad un parere “scientifico” al fine di ottenere un certificato di “sanità mentale” sarebbe assai illiberale, anche perché soggetto all’ambito della psicologia, assai lontana da qualsiasi parvenza di scientificità, è solo al diritto che possiamo affidarci, un sistema non perfetto ma migliore di altri, a patto che le leggi e le pratiche amministrative ne seguano esattamente direttive e limiti. Anche se questo oggi non accade, per vari motivi, un ambito razionale almeno ci sarebbe se seguito onestamente: il diritto stesso ed i principi inviolabili su cui si poggia. Visto che la cultura e la narrazione del sistema oggi sono manipolate come mai prima d’ora, non abbiamo garanzia di essere governati in maniera razionale, secondo diritto e valori umanistici universali. Ciò significa che la società civile è esposta, come mai prima d’ora, all’eventuale pazzia criminale di chi muove le fila del potere, senza che il diritto riesca a fare da scudo alle sue violazioni. Quindi, la criminalità di chi al potere può richiedere di attuare vari tipi di controllo, irrazionali e criminali. Questo istinto si è storicamente sviluppato nell’era moderna con la pretesa di modificare la visione stessa dell’uomo, sin nella sua intimità, per ridurlo ad oggetto manipolabile e controllabile a piacimento. La sessualizzazione dell’esistenza e la mistificazione dei diritti umani rispondono perfettamente a questo disegno. Da qui la teoria gender e tutto ciò che ne consegue. www.ilgiornale.it/news/mondo/rete-…operta-da… (anche questo, purtroppo, non più rintracciabile)
11 giugno 2020
Un articolo così ipocrita ed inquietante non poteva essere ospitato che sul blog di Grillo. Argomenti così fondamentali ma affrontati in maniera superficiale, senza scalfire alcuni meccanismi di base che violano democrazia e diritti umani, a cui la presunta assenza di mancanza di denaro porrebbe fine, denotano solo una volontà mistificatrice, buona solo per un elettorato cullato a propaganda e personalismi vari. Si propugna un sistema in cui tutti avrebbero il tempo per candidarsi, cosa certamente onorevole, ma addirittura, in cui potrebbero permettersi di affrontare spese e azioni legali… di quante migliaia di dollari mensili parla costui? E si potrebbe anche scioperare perché tanto ci sarebbe il reddito? Allora che si lavora a fare? Reddito universale e accesso incondizionato alle risorse cosa vuol dire? Che lo Stato gestirà i “beni comuni” e gratuiti per il popolo? Di quali catene parla costui, se non ci dice che fine fa la finanza speculativa, le banche centrali private, di chi sarà la sovranità monetaria e di quale mondo sta parlando? Come toglie il sospetto che, ben che vada, non ci stia proponendo una società controllata tecnocraticamente in cui magari nessuno muore di fame, ma dove tutto il resto sarà deciso dall’elite tecnocratica della tecnica? https://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%…ukUeQXgqtIMLqxA
10 giugno 2020
La censura dell’arte e del pensiero per fini politici e di controllo, in assenza di veri reati, è la plastica dimostrazione del fatto che siamo governati da un “pensiero unico dominante”, che pretende di esser chiamato “progressista”, una vera e propria agenda culturale portata avanti da élite e corporazioni, con la complicità della politica. Il vero intento dietro tutto ciò va ben oltre la presunta lotta alle discriminazioni, ma deve essere visto come un vero e proprio tentativo di sottomissione del diritto, con il fine di disarticolare il pensiero, il carattere, la consapevolezza e la forma umana, verso un futuro di controllo intimo e globale, verso quella “persona oggetto” di cui parlo qui: PERSONA OGGETTO: UN MINI SAGGIO SUI MALI DELL’ERA MODERNA: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=6079764
30 maggio 2020
Gli artisti, ovviamente quelli non famosi, protestano in piazza perché lo Stato, come ho letto su un cartellone, li avrebbe lasciati “dietro le quinte”… Beh, che pretendono?? Non volevano che la “responsabile” politica italica pensasse solo alla “salute” dei cittadini? Non cantavano “andrà tutto bene” e “bella ciao”?? Non sanno che il tanto amato pareggio di bilancio messo in Costituzione dai lacchè della tanto amata Europa non permette di attuare la prima parte della Costituzione stessa?? Lo stato di un Paese si capisce da quello della sua arte.
06 maggio 2020
Siamo alla pazzia inoculata via tv. La generazione attuale è complice nella trasformazione dell’umanità in un gregge ritardato ed asociale di individui cullati dalla tecnica e da protocolli che alla tecnica rispondono. Le peggiori scelte sono prese come niente fosse, con una “normalità” disarmante e sorda ad ogni appello alla ragione. Sordi che costruiscono il futuro umanamente anestetizzato, culturalmente distratto, tecnologicamente meravigliato ad uso e consumo delle macchine: ora in carne ed ossa, poi sempre più artificiali. Buon futuro a tutti.
29 aprile 2020
www.youtube.com/watch?v=NQwnGmMXlT…pMaGRkS01VlWNo4 È la terza o quarta volta che sento Corrado Malanga. Non mi piaceva fino in fondo, anche per il suo modo di esporre, al pari di tanti che professano un certo olismo, una comprensione totale che vorrebbe essere un punto di arrivo, quasi definitiva, come se nei millenni filosofie e religioni siano state a pettinar le bambole. Anche qui, sembra iniziare abbastanza bene per, da un certo punto in poi, far emergere le vere contraddizioni di un pensiero che pare appunto appartenere ad una “scienza allargata”, mentre si sostanzia in quello che, di fatto, è un’arrendevolezza “politica” allo status quo. La conclusione restincasista poi, che invita anche a pensare ma a non parlare, che potremmo sentire da uno del patto per la scienza o della task force anti fake, mi toglie ogni dubbio sul tipo, che pur pensa, ma guarda un po’, che il virus sia un’operazione costruita in laboratorio. Insomma lo “scientismo” dilagante, anche in certi ambiti umanistici, mostra ancora una volta, ce ne fosse bisogno, che dobbiamo guardarci da quelli che possono apparire come “avanti” e “smart”, mentre sono, consapevoli o meno, il volto più accattivante di un sistema che ti fotte, prima di tutto filosoficamente e culturalmente.
26 aprile 2020
Sembra sia venuto a mancare Giulietto Chiesa. L’avevo conosciuto di recente a Genova, alla presentazione del suo libro sul Muro di Berlino. Faceva parte di quegli attivisti ed intellettuali instancabili, coerenti e tutti d’un pezzo, cosa sempre più rara oggi. Ha sempre avuto una precisa collocazione politica, come area, pur riuscendo a mantenere un equilibrio di cui altri non erano capaci, forse aiutato dal suo essere giornalista. Ho apprezzato molto la sua comprensione delle dinamiche del potere moderne, che gli permettevano di uscire in qualche modo da divisioni ideologiche di basso livello, cosa ancora impossibile a molti, per avvertire la necessità di un cambio di paradigma, di nuove prospettive culturali e politiche universali. Ci mancherà il suo attivismo e la sua lucidità, proprio oggi che si sta stringendo un “sistema” asfissiante come non mai, con il consenso dei più che neanche immaginano quanto sia possibile, necessario e liberatorio un pensiero critico come il suo. Proprio ieri ho assistito alla sua diretta di 4 ore, insieme a Byoblu, sulla guerra, con importanti contributi esteri che mettono nella corretta luce anche questa presunta “pandemia”. Siamo tutti più poveri, ma dobbiamo onorarlo con il nostro impegno quotidiano, contro questo regime che tratta libertà e diritti come zerbini sui quali calcare indegnamente i loro sporchi interessi. Addio Giulietto, ci mancherai.
19 aprile 2020
Lo Stato di diritto esiste per proteggere i diritti delle persone, che si sostanziano nei 30 diritti umani, dove si parla di diritto alla vita, alla libertà, alla dignità, alla salute ed alla protezione sociale, ed in cui ogni persona è un soggetto giuridico da proteggere, perché è il fondamento della comunità. In tutto ciò non vedo la possibilità di imporre vaccini o condizioni particolari che uno Stato di diritto possa mettere per attuare o condizionare tutti o qualcuno dei diritti sociali. Fare ragionamenti che prevedono uno Stato incapace di ciò, ragionieristico e truffaldino vuol dire appoggiare tutte le finzioni su cui si basa la società attuale, da quella della moneta-debito in mano alle banche a tutte le altre, compresa quella che la “scienza” sia “non democratica”, per dirla con quel “filantropo” di Burioni.
13 aprile 2020
http://italiaeilmondo.com/2020/04/13/ancor…WU3ImnZvOywupbg Condivido in pieno. Democrazia e parlamento, già debilitati da anni di incuria e di “stili di vita” non democratici, lasciano il posto ad organismi composti da lacchè di corporazioni tecniche e finanziarie, che riescono così a governare ancor più direttamente le morenti democrazie, mantenendo una parvenza di democraticità. È il “soft power” nella sua veste più meschina, culturalmente aberrante, contraddittoria, menzognera e totalitaria. Occorrono atti urgenti di sovranità: personale, popolare, civile, politica, istituzionale, culturale e monetaria. O così o dovremo rassegnarci a contrattare gli ultimi spazi di autodeterminazione dallo schermo di un telefonino, mentre esibiremo il pass vaccinale anche per andare al cinema. Grazie ai cittadini ligi alla direzione televisiva e buon futuro a tutti.
12 aprile 2020
www.facebook.com/riccardo.manzotti…3352012768/?t=0 A me non sembra strano che uno dei punti di vista più corretti sulla “pandemia” lo dia Riccardo Manzotti, perché è un filosofo. Purtroppo, molta gente non concorderà, non riuscirà a vedere la fallacia dei propri ragionamenti: probabilmente, una conseguenza della scuola massacrata e dell’eccessiva fede data alle “autorità” televisive. In basso un mio contributo, proprio per salvarci dai più squallidi e inconsapevoli “esecutori” delle misure di un sistema pazzo e criminale che ci parla di “crisi”, fidando che tanto non riusciremo a vedere la diretta responsabilità del sistema stesso, per la distruzione della nostra economia. Sicuramente i banchieri non capiranno, neanche uno. Buon “controllo dronico” a tutti. Per un miracolo di dignità e di risveglio collettivo preghiamo, visto che ragionare non serve. www.massimofranceschiniblog.it/…/un-po-di-pulizia…/…
11 aprile 2020
È un po’ difficile, in alcuni punti i sottotitoli vanno molto veloci, ma vale la pena. È l’ennesima conferma della mega finzione intorno al coronavirus ed a molte altre cose collegate al governo mondiale sanitario cui stiamo andando incontro, grazie ad una classe politica TUTTA al servizio delle corporazioni, con la regia dei media di sistema. La vera scienza e democrazia non dovrebbero permettere tali violazioni della deontologia medica, delle costituzioni e dei diritti umani www.youtube.com/watch?v=saRfw54ZsS…bf8T9-RcDJE7F-Q Questa versione ridotta, ma doppiata,conferma come sia forse il video più importante sulla presunta “pandemia”, sulla nostra vita e salute, e su tutte le questioni di potere che si legano all’Emergenza Sanitaria ed alle corporazioni che governano il mondo. www.youtube.com/watch?v=RsoG7pZifT…ES_LMOomg1vgkTE
10 aprile 2020 https://terrarealtime.blogspot.com/2019/06…WjVIA4vK4MRlZow Il crimine supremo si sta per compiere, o così o con il crimine chiamato ID2020 di quel gran filantropo di Bill Gates. La Personalità Giuridica è nell’Art. 6 dei diritti umani, non può essere condizionata ad alcuna procedura o schedatura, da considerarsi perciò un crimine contro l’umanità. Qui il mio articolo sul punto 6 della Dichiarazione Universale: I DIRITTI UMANI E LO STATO DELLA CIVILTÀ Articolo 6. A quando veri soggetti di diritto?: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5752738
09 aprile 2020
Condivido in pieno. Gli “spirituali” inermi e inerti sono totalmente funzionali al sistema, alla stessa stregua, dico io, di quegli attivisti che continuano a parlare solo di economia, senza pensare alle violazioni globali e criminali del diritto. Che stiano pensando, sotto sotto, di sfruttare la pandemia creata dal sistema per ottenere il socialismo per via sanitaria? Fate fate, vedrete che bel regime socialista stanno preparando, vi arriverà l’avviso proprio dai vostri cellulari che vi diranno di non muovervi e rimanere connessi. Buona democrazia 2punto cecità. www.youtube.com/watch?v=PJxCBLXIBT…Ezf1gqiolm4Mpmk
04 aprile 2020
Il livello della politica-spettacolo propagata dai media “di sistema” è del tutto corrispondente alla consapevolezza civile di un popolo, che non riesce a far altro se non incatenarsi all’angoscia sociale regalata dai media stessi, unici mattatori di una politica ormai schiava delle multinazionali della “scienza” e della tecnica. Se parli diversamente sei censurato e additato, guai a turbare il precario equilibrio delle ansiose anime belle mascherinate. Il dubbio che il denaro non sia un bene naturale da non sprecare non sfiora le menti dei tossicomani televisivi. www.lintellettualedissidente.it/ca…6hgHLTc2ho5jfJI
5 marzo 2020
www.accademianuovaitalia.it/index.p…wEb3-HJryNhXeUU Il video sull’influenza del ’70 fa riflettere, per vari motivi. Partiamo intanto dal tono leggero, ancorché severo, con un soul-jazz di sottofondo assai gradevole all’orecchio ma non banale, roba che solo veri musicisti erano in grado di suonare, al contrario di ciò che l’industria della “musica” ci propina oggi. Il messaggio era di attenzione ma non terrorifico, il Paese continuava la sua vita, pur nei problemi, ma la nostra realtà non era così invasa da media che riducono il vivere sociale e la politica ad un continuo show terrorizzante-distraente. Che sia tutto originato da un attacco biologico USA alla Cina, o meno, il sistema che governa l’Occidente sfrutterà l’evento per stringere le catene, a partire dall’implementazione del 5G, del resto già iniziata. Media e politica nascondono i loro veri scopi e mancanze: i pazzi automatismi tecnocratici andranno avanti fino allo scontro o al controllo globale e totale del nostro essere. Occorre un immediato sforzo politico e culturale UNITARIO, basato non sulle vecchie divisioni ideologiche mai sui più alti valori umanistici che contengono sia le libertà individuali, sia le responsabilità collettive: i 30 diritti umani.
29 febbraio 2020
La vera questione del coronavirus è quella dei media. Sarei tanto curioso di sapere se negli altri Paesi europei, che solo ora sembrano accorgersi del “pericolo”, il sistema mediatico si sia comportato come in Italia, oltretutto ben assecondato dalla politica che ha preso il “problema” nell’esatta gravità proposta dai media stessi. Nessuno mi toglie dalla testa che l’agenda politico-mediatica dell’Italia sia spesso un laboratorio su cui testare vari tipi di controllo sociale, una controprova sperimentale di quanto si mette in atto negli USA, da dove tutto parte.
26 febbraio 2020
www.youtube.com/watch?v=-oumrR2HzT…A8_xJH8eSWa9jOI “Parli come un libro stampato di filosofia, io non capisco molto…”. Con queste parole (ovviamente false perché capisce benissimo) insieme agli applausi automatici, il giornalista mainstream passa ad altro azzerando il messaggio di Fusaro, corretto nei contenuti ma ormai inefficace, almeno credo: per accedere all’agone dei talk della politica-spettacolo devi evidentemente essere titolato, ma anche capace di creare un “personaggio” da “vendere” che si identifica con la sua stessa immagine, qualsiasi cosa dica, anche se apparentemente spiazzante. Parlare ad un’audience popolare come se si stesse fra intellettuali rafforza il personaggio, non penso la ricezione reale e necessaria al cambiamento. Questo anche perché non credo si possa avere chance di incidere sul sistema appellandosi ancora al socialismo. Potrei essere smentito da un risultato positivo di Vox alle prossime elezioni, almeno del 4% però! Vedremo… Qui altre considerazioni: MEDIA, CULTURA E DEMOCRAZIA. IL CASO FUSARO: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5945528
5 gennaio 2020
Nella discussione su questo post di Giulietto Chiesa c’è questo commento di Susanna Genovesi sintetico e puntuale sulla questione della politica israelo-americana, attaccato come fosse un incitamento razzista e antiebraico, quando invece è solo preciso ed esplicativo: “… tutto l’establishment che conta in USA è sionista, tutti quelli che detengono le redini della finanza globale sono sionisti, il 90% di coloro che detengono il valore finanziario e decisionale sulle lobby delle armi e della droga sono sionisti. da Truman in poi sono state provate le “infiltrazioni” chiamiamole cosi sioniste nelle stanze dei bottoni dei vari presidenti Usa ma soprattutto nessun Presidente da allora ha mai potuto prendere una decisione liberamente se non avallata dalle ricche famiglie sioniste. I punti di vista, le idee, le opinioni si possono discutere ma i fatti provati direi molto meno (ho sottolineato sionisti e non ebrei in quanto vi è una differenza sostanziale almeno nella forma: un ebreo prega Dio e vive nei modi, nelle forme e nei tempi definiti dalla sua religione, un sionista adora il potere, se ne sbatte della religione se non attraverso una parvenza di credo per nascondersi meglio agli occhi del mondo e l’unico Dio in cui crede è il denaro”. Le generalizzazioni in politica e nella vita fanno sempre male, come fa male volerle vedere dove non ci sono e scambiare per generalizzazione o trattare come tale il suo contrario: sionismo ed ebraismo sono 2 cose ben diverse. Io non sono ebreo ad esempio, ma potrei essere sionista, nel senso di appoggiare il sionismo, cosa che mi guardo bene dal fare. Ovviamente non ho nulla contro gli ebrei come popolo, mentre il sionismo è al centro del terrore mondiale. https://m.facebook.com/story.php?story_fbi…8
2 gennaio 2020
www.youtube.com/watch?v=el0jNML0uu…Qn5ww-kCFsxZh2w Paragone incomprensibile, addirittura pretende una riammissione con le scuse? Un partito deve poter fare un congresso dove si confrontano linee politiche diverse: visto che ciò non è possibile perché il M5S è un partito verticistico e senza democrazia, guidato in maniera non trasparente e con un’azienda privata cui tutto fa capo, il ruolo di Paragone è incomprensibile, inutile e non creativo.
30 dicembre 2019
Vecchie polemiche. Le droghe da strada sono un’iniezione relativamente recente del sistema, grazie alla Cia e alle sue manovre per rincoglionire le nuove generazioni. Vedere che fine hanno fatto gli anni ’60-’70. Tutte le altre disquisizioni psico-biochimiche e su droghe “pesanti” o “leggere” non mi interessano. Una comunità ha il dovere di bloccare abitudini distruttive che oltretutto non fanno parte della tradizione. Questo dovrebbe fare la politica, il resto sono ragionamenti capziosi, per quanto mi riguarda.
7 dicembre 2019
www.facebook.com/BoscoCeduo/photos…4A&__tn__=EHH-R Condivido in pieno, infatti scrivo spesso per l’abbandono di ogni riferimento alle ideologie classiste del Novecento: data la pervasività del sistema corporativo vigente diventano funzionali al divide et impera con cui le élite distraggono e continuano a governare la politica degli Stati ormai ex-sovrani. Lo Stato di diritto che avrebbe dovuto proteggere ed attuare i diritti umani, civili e politici di tutti è ormai una scatola vuota, ma solo all’interno di uno Stato di diritto finalmente rinnovato potremo costruire una realtà in cui poterci liberamente difendere all’occorrenza o rinnovarci a piacimento.
3 dicembre 2019
Mi sembra di aver capito che il tema signoraggio bancario contenga dei problemi. Vedo spesso polemiche signoraggisti/antisignoraggisti e non vorrei approfondire troppo tecnicamente l’argomento: non sono un tecnico e a me interessa il dato politico, perché è la politica della comunità che deve gestire le infrastrutture del Paese e dell’economia, in primis quella chiamata DENARO. Quindi credo sia ora di dirimere la questione e tagliare la testa al toro: il denaro deve essere stampato o emesso solo dallo Stato, senza debito. Le banche devono tornare tutte sotto il controllo pubblico e servire i loro clienti senza speculare e senza prestare denaro che non posseggono, creandolo elettronicamente dal nulla. Il tema quindi è quello della sovranità monetaria. Punto.
29 novembre 2019
È di questi giorni la notizia dell’inserimento, cioè della presa in considerazione come “cosa seria”, della locuzione sovranismo psichico da parte della Treccani. È triste veder accedere a lessico ufficiale di una lingua un termine non in uso nel parlato di un popolo, ma solo perché sintetizzato in maniera assai discutibile da un ente, il Censis, un termine confacente a sostenere una narrazione politica assai poco oggettiva ma molto in linea con il pensiero unico progressista che tutto intende, tranne vedere le vere cause dei problemi odierni. Un temine e un’operazione “psico-culturale” della quale, con tutta evidenza, gli estensori Treccani non vedono i pericoli insiti di una possibile pretesa medicalizzante del dissenso da parte di un sistema che, eventualmente, potrebbe vedersi erosi gli attuali, ampi, margini di “lavaggio del cervello” nazionale, europeo, planetario. In questo articolo quanto scrivevo a suo tempo: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=…xP-tYwRl0jD_KMs
27 novembre 2019
Vista la trasmissione riguardante Bibbiano su tele PD (La7). Lasciando stare le strumentalizzazioni fra partiti e l’esagerazione di Mentana che invitava a non farla vedere ai bambini, è stata sostanzialmente un’inchiesta secondo me sbilanciata verso una difesa degli psicologi e del sistema. Non sono certamente mancati dati che fanno pensare, non dico sia stata una trasmissione a senso unico ma credo che la prevalenza verso una visione assolutoria sia innegabile. Il problema però è proprio del giornalismo moderno: inchieste blande, ben montate tecnicamente, più che altro intese ad intrattenere senza andare a fondo alle prassi legali e istruttorie degli affidi, all’analisi dei meccanismi dei periti dei tribunali, per non parlare delle tecniche usate dagli psicologi. Ovviamente nessuna valutazione sulla macchina elettrica usata nelle sedute, comunque mostrata. Ovviamente non è stato intervistato il Giudice che già da anni denuncia certi meccanismi, o esponenti che si occupano di diritti umani in questo settore. Le parti di seduta ricostruite con dei parziali degli audio originali mostrano a tratti, a ben vedere, delle psicologhe forse tese ad ottenere ciò che pensano debbano sentire, senza dire ciò che “vorrebbero” sentire, anche usando termini non alla portata dei bambini. Psicologia e psichiatria non sembrano capire l’enorme forza vitale dei bambini, che li rende comunque in grado di “tirare avanti” in qualche modo, sembra non riescano ad aspettare il tempo necessario ad un consenso libero per qualsiasi percorso vogliano intraprendere, una volta più grandi, istruiti e consapevoli. Nessuno sembra voler considerare o aspettare i ragazzi: l’eventuale “orco” in famiglia, chi li obbliga a lasciare la famiglia, il tribunale che neanche li vede ma li lascia in mano ai “professionisti”. Nessuno aspetta, tutti vogliono.
27 novembre 2019
Stasera Mentana si occuperà di Bibbiano, a pochi giorni dalla chiusura dell’inchiesta preliminare. Non molto tempo fa alcuni media cercavano, a torto o a ragione, di far passare l’idea che il caso si stesse sgonfiando, almeno nella gravità di un’eventuale estensione del fenomeno corruttivo a tutto il territorio nazionale. Conoscendo la politica editoriale del tipo e del gruppo di cui fa parte, editore non solo di La7 ma anche del Corriere della Sera e di molti altri, tendo a credere che il servizio sarà più sbilanciato verso quel pensiero unico “politicamente corretto” di cui Mentana e la sua redazione sono grandi interpreti, una narrazione che mai mette veramente in dubbio i capisaldi del sistema vigente, che il caso Bibbiano mostra a chi in grado di vedere. In questo lungo articolo cerco di fare un punto sull’attualità socio-politica, non tanto in relazione alla politica-spettacolo raccontata dai media per distrarre e dividere l’opinione pubblica, ma per evidenziare quei punti che caratterizzano il sistema globale verso cui siamo lanciati e da cui sarà sempre più difficile uscire, se non acquisiremo una reale consapevolezza delle vere questioni in ballo: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=…Q6t_YBoosTG3YEo
25 novembre 2019
L’inclusione massiccia dell’omosessualità nelle narrazioni di vario tipo, cinema in primis, è uno dei segni dei tempi. Si dirà che è per difendere una minoranza. Peccato che qualsiasi minoranza sarebbe ottimamente difesa dalla scuola, dallo Stato, dalla cultura solo implementando la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo nei rispettivi ambiti e rivedendo ogni prassi in cui i diritti umani non sono attuati, sono traditi, sono usati in maniera distorta, sbilanciata, strumentale. Visto che non si persegue la strada del diritto ispirata e guidata dalle sue fonti più alte, appunto i diritti umani, visto che una politica consapevole della comunità è ormai una chimera, visto che stiamo lasciando in mano alle corporazioni private ogni ambito ed esponendo la società e la cultura ad ogni tipo di forzatura “politicamente corretta”, fino ad arrivare ad implementare i concetti gender aberranti e antiscientifici fin dalla prima infanzia, dovremo abituarci ad una sempre maggior propaganda di una nuova “fluidità” della persona: non solo lavorativa e sradicante dalle comunità di appartenenza ma anche intima e sessuale. Un nuovo individuo è all’orizzonte: edonista, anti-etico, sfrenato consumatore di una cultura dell’intrattenimento che sposterà sempre più il suo ambito nel mondo virtuale, robotico, in mano alle A.I. Buon futuro a tutti.
www.ilprimatonazionale.it/spettaco…Gvtshy-kezX6pnM
23 novembre 2019
Intervista e libro molto interessanti. Per chi vorrebbe creare una nuova politica veramente alternativa al sistema attuale: dobbiamo smetterla con le narrazioni parziali della storia ad uso e consumo di ideologie classiste, liberiste o socialiste che siano. La realtà è assai complessa, le letture possono diversificarsi ma non considerare nel quadro il denaro e la finanza, quelli che sembrano essere ancora “oggetti oscuri” da cui si pretende che la politica stia lontana, è un peccato assai grave. Ancora nel nome delle ideologie del ‘900 e di vuoti slogan che non interessano più la gente, oberata da problemi ben più gravi ma distratta in 1000 modi dal sistema finanziario/corporativo, si permette quel divide et impera della società civile da sempre necessario alla vera dominazione delle “parti” e degli stati, sempre meno sovrani. www.facebook.com/BoscoCeduo/photos…zg&__tn__=EHH-R
16 novembre 2019
www.secoloditalia.it/2019/09/matte…OhfxP42xzdARXN8 Il consumismo delle corporazioni ci educa a “scelte” di apparenti libertà. Sembra che il mondo della cultura e la politica non abbiano i necessari anticorpi culturali, etici e giuridici per dei fenomeni che solo superficialmente non sembrano intaccare i diritti umani. Fenomeni che, al contrario, appaiono come amplificatori e diffusori dei diritti umani stessi.
12 novembre 2019
www.facebook.com/1594169697261249/posts/2823914677620072/ Il divide et impera delle ideologie novecentesche funziona ancora alla grande, mentre la finanza che governa sulle e per mezzo delle divisioni della società civile gongola. E qui me la prendo con tutti però, con chi non vede il vero fascismo di oggi, magari dandogli anche il voto “democratico”, con chi poteva esimersi di candidarsi in maniera discutibile, e divisiva, e con chi, pur colto e preparato, non trova di meglio che inserire nella sua narrazione continui riferimenti proprio al destra/sinistra divisivo (valori di destra, idee di sinistra…). Continuate pure con le vuote alzate di scudi e con posizionamenti inutili e non creativi. Il sistema ringrazia.
08 novembre 2019
http://m.ilgiornale.it/news/mondo/solo-don…PXrvWNEOXWGehhg È uno dei problemi che la democrazia si trova a risolvere quando non riconosce eccessi e perde il necessario equilibrio: quello di essere governata da minoranze organizzate, che certo non devono essere represse ma non dovrebbero neanche pretendere, oltre la semplice attuazione dei diritti civili, di legiferare per tutti stravolgendo il senso delle cose. Altra contraddizione: perché un ex-uomo transgender dovrebbe sentirsi offeso dall’affermazione? Non si sente donna? Stesso discorso per un’ex-donna transgender, dov’è il suo problema? La verità è un’altra: l’ideologia gender serve al potere per distruggere identità e famiglia, per avere individui deboli, liquidi, edonisti da controllare meglio.
05 novembre 2019
www.facebook.com/photo.php?fbid=10…Dp5K_g5sniWb4K5 Il complesso di cause non si può negare, sarebbe stupido. Credo però che in ogni complesso di fattori in cui si cerchi di capire qualcosa occorra partire dalle fonti di input che hanno maggior incidenza sugli altri fattori, sui piani “inferiori” in termini di potere. Perché la questione è il potere, quello reale, non quello scritto nelle leggi o nelle costituzioni. È la natura del potere, chi lo esercita, le sue contraddizioni, le sue esigenze a determinare ulteriori complessità, che però possono essere comprese se si considerano le importanze relative degli agenti della storia in grado di determinare maggiori effetti politici, economici e sociali. La globalizzazione, cioè la pretesa delle corporazioni di fare del mondo un mercato unico sfruttando la naturale propensione dell’uomo allo scambio e alla conoscenza, e la progressiva distruzione dello Stato di diritto credo siano dei macro indizi sul fine del potere moderno, essenzialmente privato, che tende ad un controllo sempre maggiore di ogni piano, permesso dalla tecnica. … Il problema strutturale c’è, l’enorme complessità delle nostre terre e della nostra storia è innegabile. Credo però sia essenziale individuare gli interessi portanti della realtà, quelli capaci di incidere sugli altri per gestirli a seconda delle convenienze. In ogni conflitto e in ogni problema, oltre a cercare di individuarne i fattori credo sia ancora buona norma chiedersi: chi ci guadagna? Chi è in grado di raggiungere una posizione tale da creare con le sue azioni il maggior effetto possibile? E per quali scopi? Certo sempre meno il cittadino, anche se organizzato in partiti, spesso sempre meno gli Stati, sempre più esposti alla concorrenza delle grandi corporation tecnologiche e commerciali, le stesse che hanno sfruttato (credo anche foraggiato e favorito) l’innegabile impulso imperialista americano, poi copiato dalla Cina, anche se forse in maniera più intelligente, anche se non meno inquietante per le sorti della libertà residua. Certo che senza le corporazioni o le azioni delle famiglie che detengono la finanza non sarebbe andato tutto liscio, ma controllare il flusso finanziario e le riserve monetarie degli Stati, fomentare guerre, finanziare contemporaneamente le fazioni ed i Paesi in lotta, ecc… credo siano azioni capaci di determinare effetti a cascata assai importanti. Alla base di ogni problema c’è la parte irrazionale dell’uomo, sia nel microcosmo dell’esistenza singola sia nel macrocosmo planetario, quella parte che sembra far di tutto per distruggere ogni creazione positiva. Credo che lo sforzo della cultura, per non dire la sua missione, debba essere quello di capire i molteplici fattori e individuare gli snodi essenziali della complessa trama, quelli in grado di determinare più di altri la storia e la realtà che viviamo.
03 novembre 2019
www.facebook.com/BoscoCeduo/photos…?type=3&theater Certamente condivido, ma credo che una posizione politica chiara sia possibile negli ambiti menzionati e in altri. La politica dovrebbe capire le questioni di fondo, i dibattiti scientifici hanno il loro tempo e altre finalità. Sui vaccini, sull’industria farmaceutica e su tutta la medicina insegnata dalle lobby nelle università la politica potrebbe e dovrebbe fare molto per liberarci da ideologie e prassi quanto meno dubbie e certamente illiberali, come gli obblighi. Stesso discorso sul clima: è chiaro che si sta inquinando, in modi e proporzioni che lasciamo pure alla scienza definire, ma la politica ha il dovere di ripensare il commercio globale, la globalizzazione, certamente i fenomeni che hanno maggiormente aumentato l’inquinamento. Basta considerare i dati che mostrano le molte migliaia di autovetture necessarie per eguagliare l’inquinamento di una sola nave porta container. Se non sbaglio di queste navi ce ne sono a migliaia, poi dobbiamo contare le navi da crociera e l’esplosione dei viaggi aerei in giro per il mondo dovuti alla globalizzazione. Ecco… credo che la politica abbia già una marea di dati e idee da attuare per servire i cittadini, nell’attesa che le “scienze” facciano il loro corso.
02 novembre 2019
Riguardo alla presunta lotta all’odio: è del tutto evidente che quando non si distingue fra espressione di un pensiero, pur criticabile e falso e incitamento a commettere reati, quando non si perseguono nei fatti i vilipendi alla persona, quando si pretende che non siano sufficienti le leggi esistenti, o si fa finta che non esistano, o non si spiega perché non vengano applicate, c’è una forzatura in atto da parte del sistema. Lo stesso schema, ad esempio, delle istanze “gender” che vogliono modificare la nostra cultura e le nostre usanze, come se non esistessero leggi a tutela delle minoranze di qualsiasi genere, pur se potrebbero essere non applicate, il vero problema. Chiedersi perché le leggi non vengano applicate o perché la Magistratura permetta comportamenti disdicevoli con sentenze che ormai assolvono qualsiasi insulto sarebbe doveroso, perché rientra nella tendenza da parte delle élite di demolire lo Stato di diritto. Si sta quindi evidenziando una forzatura politica per aprire la strada ad una sempre maggiore possibilità di censura per ogni espressione non allineata al cosiddetto pensiero unico dominante. Si parte con la pretesa di proteggere i giusti, nascondendo la tendenza ad un futuro di controllo totale di ogni parola.
24 ottobre 2019
A proposito di giustizia e di sentenze paradossali: credo che il dibattito relativo ed il concetto di capacità di intendere e volere vadano completamente rivisti: non si possono avere certezze di sorta nei comportamenti umani e comunque, a mio parere, non dovrebbero interessare la giurisprudenza in fase processuale. Se non vogliamo correre il rischio di non riconoscere reati, aprendo di fatto ad un’evoluzione del diritto inadeguata a mantenere un ordine sociale, e/o di lasciar liberi criminali capaci di sfruttare le inadeguatezze del diritto stesso, dobbiamo lasciare tutto il giudizio riguardante la modalità della pena ad una fase post giudiziale. Il reato deve rimanere e determinare una pena, certa e riconoscibile come tale. Ciò andrebbe a ricostruire una reale affidabilità del diritto ed una speranza di ordine sociale fondato su un diritto reale non più avvertito dai cittadini come quell’ambito in cui si compongono ingiustizie non minori degli stessi crimini su cui cerca di legiferare. Un’affidabilità del diritto che andrebbe a vantaggio, come da diritti umani, anche del reo: un percorso di rientro in società proficuo per il reo riabilitato e per la società stessa che riacquista un membro riabilitato, indipendentemente dalla situazione psico-sociale del reo stesso al momento del crimine, può realizzarsi solo con il riconoscimento delle azioni e delle risultanze di queste, non dal sottometterle a criteri di assai dubbia validità scientifica, morale ed etica di ordine psicologico-psichiatrico.
24 ottobre 2019
www.facebook.com/vincenzo.cucinotta/posts/2508801075899695 Giusto, con delle precisazioni. Lo stato di natura è un concetto assai impreciso e probabilmente “ideologico”: l’uomo è da sempre un essere sociale. L’altra questione è quella della necessità di evidenziare l’errore in cui spesso si cade nominando i diritti umani come soli contenitori di libertà individuali, dimenticando la responsabilità sociale presente in essi, necessaria ad avere gli stessi diritti per tutti, senza prevaricazioni di sorta. I diritti umani dovrebbero essere veramente assunti a paradigma del dibattito politico, non per demonizzare lo Stato di diritto ma per rinnovare la sua natura che sarebbe quella di esser deputato alla difesa dei diritti di tutti, tramite il suo ordinamento giuridico. Oggi lo Stato è ridotto alla sostanziale impotenza, per non dire inesistenza, soggetto com’è ai vari poteri illegittimi e corporativi che agiscono nell’ombra e alla luce del sole, determinando ingiustizie di segno contrario, ma non meno gravi, di quelle certamente permesse dagli stati totalitari del passato. L’equilibrio della società, del diritto e dello Stato si avrà soltanto se riusciremo ad avere una politica equilibrata da parte di comunità responsabili e consapevoli da un punto di vista civico ed umanistico.
18 ottobre 2019
L’Italia è un paese occupato, sin dal 1945. Chi va al governo o diventa un politico affermato ha il dovere di sfruttare la sua posizione e la sua visibilità per informare il paese sui reali nodi del sistema, su ciò che impedisce veramente una sana democrazia costituzionale, sui tradimenti alla costituzione, sul ruolo del denaro a debito che invece dovrebbe essere dei cittadini. Visto che i media non svolgono il lavoro che dovrebbero svolgere, dovrebbe farlo la politica, invece tutte le forze politiche sono impegnate nel balletto distraente della “politica-spettacolo“, tanto chi governa non è nel nostro paese, noi eseguiamo solo i programmi delle élite. I politici sono sostanzialmente dei piazzisti che vendono un prodotto. Solo per fare un esempio, Salvini lo scorso anno ha fatto 330 comizi, più trasmissioni tv, media vari, selfie e attività corposa sui social ed era al governo, ministro e vice premier. Svegliatevi…
03 ottobre 2019
[…] Vista la sua enorme presenza mediatica, credo che Fusaro sia “costretto” allo slogan, all’idea apparentemente e superficialmente corretta, a quel populismo che può sembrar “necessario” nell’epoca della politica-spettacolo. Morale della favola: ancora nessuna garanzia che si riesca a costruire un soggetto veramente alternativo al sistema politico-mediatico che trova linfa vitale anche nel divide et impera sociale dovuto all’ideologizzazione della politica.
29 settembre 2019
LA MIA POSIZIONE POLITICA Non concordo con chi, di fatto, auspica un’opposizione che rispolveri il socialismo, per marcare una reale differenza con il pensiero unico occidentale. Non concordo per il semplice motivo, lasciando stare altre ragioni filosofiche, che alla maggior parte delle persone non interessano le dispute ideologiche, piaccia o no. Il sistema attuale appare ai più, probabilmente, come il meno peggio: attaccare il sistema con un’ideologia opposta può apparire incomprensibile, avventuroso e pericoloso. Hai voglia te a parlare di capitalismo e neoliberismo, o addirittura attaccare il liberalismo tout court, la polarizzazione fa solo un favore al sistema. Ecco perché occorre invece far leva sulle contraddizioni del sistema, che si sostanziano proprio nel tradimento di quelli che sono, di fatto, i valori del sistema stesso che si professa ipocritamente liberale: i diritti umani, le costituzioni nazionali e più in generale lo stesso Stato di diritto.
26 settembre 2019
Invece di spiegare che occorre riformare la magistratura per sottrarla a massoneria e logge varie e ricondurla al metro costituzionale, si propugna sottomettere i suoi componenti a test di dubbia validità scientifica ed etica, come tutto ciò che proviene dalle psico-“scienze”. www.money.it/Magistrati-ministra-B…XybBO5AoRaoJEFM
26 settembre 2019
www.facebook.com/guido.grossi.96/posts/10217876406335439 Vero quanto scritto, ma qualsiasi nuovo soggetto si deve far conoscere e riconoscere e in ogni caso sarà etichettato a piacimento dal sistema, in primis mediatico, anche se si limitasse a parlare di diritti costituzionali o di sovranità popolare. Il termine sovranità non può essere escluso, visto che è la questione centrale della politica e del potere e dato che una nuova politica deve necessariamente rimetterla in questione, dato che la sovranità delle democrazie occidentali ha da un pezzo cambiato volto. Visto che tutti i termini sono ormai usati e abusati in malo modo, a partire da “democratico”, “popolare” ecc., fino ad arrivare a quelli più ideologici, tanto vale anticipare tutti ed aggiungere a sovranismo il temine “universalista” o “universale”, come spiego qui: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5902454
24 settembre 2019
www.facebook.com/pierluigi.fagan/posts/10218829855953042 Rinnovare lo Stato di diritto nel solco dei diritti umani che dovrebbe garantire, e con esso rinnovare la democrazia liberando la politica dalla supremazia dell’economia e della finanza anche tornando indietro sul commercio globale ed intervenendo sugli “automatismi” nelle applicazioni della tecnologia che restringono le libertà dell’uomo e la varietà della sua cultura. Un mondo di nazioni sovrane ed amiche è possibile, filosoficamente e “tecnicamente”. Se non si sta andando verso questo futuro, nonostante i bei propositi della comunità mondiale, occorre una nuova politica che inizi a denunciare le forze e gli interessi che stanno impedendo ciò che sulla carta è scritto da tempo, e prosegua nel costruire teoricamente e programmaticamente il mondo possibile.
24 settembre 2019
La risoluzione criminale della UE mostra il vero volto del moderno totalitarismo teso a distruggere le sovranità nazionali ed a riscrivere la storia. Questo non vuol dire, almeno da parte mia, appoggiare il comunismo, dimenticare i suoi orrori e morti o riconoscere a questo la supremazia nella ricerca della giustizia sociale, che non deve essere tesa alla guerra di classe ma al superamento delle classi sociali, non appiattendo gli individui ma mettendoli in grado di esprimere le loro forze e predilezioni in modo responsabile, socialmente utile e creativo. Il vero potere che sta dietro le divisioni della politica e che gestisce monete e finanza si è sempre servito delle divisioni di classe e delle fazioni, anche finanziandole, ben consapevole che il divide et impera è condizione imprescindibile per distrarre, confondere e governare nell’ombra. La vera alternativa politica si avrà soltanto se riusciremo a costruire una cultura ed un soggetto politico tesi a ridare allo Stato di diritto le sovranità sempre più erose da logge e corporazioni globali, nel solco tracciato dai diritti umani, quei valori universali che riuniscono libertà, dignità e responsabilità, individuali e collettivi. www.lantidiplomatico.it/dettnews-d…siymgPnqQdDivQE
23 settembre 2019
Il momento è assai grave dal punto di vista democratico. Basta pensare che, come tutto il resto, la cultura alternativa è sul WEB, oltre che in libreria, ossia su una struttura sostanzialmente privata pensata per scopi militari, gestita in maniera del tutto indipendente dalla politica e da qualsiasi determinazione popolare e democratica. Le discutibili scelte di Facebook e di Youtube sulla gestione dei contenuti, che ricordiamo essere di loro proprietà appena ci si iscrive, insieme alle riletture storiche della UE che gridano vendetta culturale da parte di una politica veramente sovrana, di cui ancora non si vede possibilità alcuna di affermazione, devono far riflettere tutte le persone che hanno a cuore libertà, democrazia, cultura e partecipazione alla vita pubblica. Questo articolo come contributo analitico e propositivo per la costruzione di un’alternativa, che speriamo possa nascere dal 12 Ottobre di Liberiamo l’Italia: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=6042144
25 agosto 2019
Occorre creare un partito completamente diverso che abbia come programma quello di attuare costituzione e diritti umani, e di riconsegnare allo Stato di diritto le sovranità cedute a banche e corporazioni private. Un nuovo partito che spieghi come ciò sia possibile in modo che possa essere compreso da tutto l’elettorato. Occorre spiegare che giunti a questo punto della storia abbiamo tutti gli ideali e la tecnologia per realizzare una società possibile in cui ci sia posto per tutti con tutti i diritti universali per tutti. Per ottenere ciò ci vorrebbero anche soldi e sponsor noti, l’esperienza 5S insegna. Visto che non è facile trovare finanziamenti e personaggi famosi, occorrerebbe almeno che le migliori menti, quelle più consapevoli che leggiamo tutti i giorni, si unissero abbandonando ogni riferimento ideologico, attenendosi appunto a quanto espresso da costituzione e diritti umani. Visto che il sistema tecnocratico è sempre più pervasivo, sarebbe comunque difficilissimo attuare ciò, difficoltà che aumenta ogni giorno che passa sull’onda di una tecnologia liberata da ogni freno etico e politico. Avere come obiettivo il successo personale o l’attuazione di disegni politico-teorici che risultano divisivi della società civile e che non includono tutte le sensibilità e le culture dell’uomo, non permetterà di superare le barriere del sistema. Rimarrà la responsabilità di chi non ha spinto la sua consapevolezza fino a raggiungere tutti e creare una speranza percorribile per un futuro migliore.
7 agosto 2019
https://ontologismi.wordpress.com/2015/04/…ugydwVi4biFMf2s Visto velocemente, molto interessante. Me lo studierò per bene dato che sinora nei miei scritti ho cercato un punto di equilibrio sulla questione nell’ottica dei diritti umani. Le persone libere sono disposte a cambiare un’idea ed io sono dispostissimo. Vedremo. Comunque, finora mi ritengo a favore delle adozioni alle coppie omosessuali sposate, questo il punto di equilibrio, mentre avverso in buona sostanza due cose: la prima è la cultura che si nasconde sotto un’immensa propaganda gender, una presunta “rivendicazione di diritti” , peraltro già difesi nell’Occidente dalle sue leggi e principi, dai diritti umani in giù. Sono contrario alla sessualizzazione della cultura, della persona e della società e sono contrario al fatto che la sessualità debba essere materia scolastica: deve essere lasciata allo sviluppo naturale della persona che si fa la sua cultura sull’argomento a partire dalla famiglia e dalle sue esperienze, che certo possono anche giovarsi di studi e letture con cui confrontare vissuto e sentimenti. Cosa diversa sarebbe pretendere una cultura imposta dall’istituzione, che ha solo l’obbligo di insegnare la cultura dei diritti umani che salva automaticamente la dignità di ogni persona ma ne sottolinea anche la responsabilità, individuale e sociale. La seconda cosa che avverso è la cultura materialista e tecnicista sganciata dall’etica, che permette manomissioni tecniche di ogni sorta sulla vita e sul quadro psico-biologico della persona, in ogni sua fase. I bambini sono persone a tutti gli effetti, esseri umani unici e irripetibili, non sono una “proprietà”, neanche della più “sana” e amorevole delle famiglie: la loro appartenenza “spirituale” al nucleo familiare è essenzialmente un fatto di amore, volontà e consapevolezza, fattori che “completano” il lavoro che la natura attribuisce all’uomo e alla donna, lavoro pericoloso da spostare sulla politica e sulla genetica di laboratorio. A maggior ragione questo vale per la pratica indegna dell’utero in affitto. Quindi, finora per me questo è il punto di equilibrio: proibire qualsiasi procreazione non naturale e facilitare grandemente le adozioni per tutti, considerando che qualsiasi coppia che si ami sia un luogo migliore in cui crescere rispetto a qualsiasi orfanotrofio o struttura. Vedremo se lo studio di questi documenti mi farà cambiare idea sulle adozioni omosessuali. (in effetti dopo un periodo di approfondimenti e riflessioni ho cambiato posizione in materia: https://almassimofranco.blogfree.net/?t=5835826)
18 luglio 2019
I PRINCIPALI ATTORI DEL DISASTRO Il disastro annunciato da decenni dai difensori dei diritti umani che politica e magistratura hanno sempre avuto “difficoltà” a vedere, anche la politica cosiddetta “alternativa”, di vario colore: lo Stato, in mano ad una politica e ad una magistratura sottomesse alle élite, si fa strumento tecnocratico di un disegno di demolizione di identità e dignità individuali: con la teoria gender nelle scuole e l’asservimento politico, sociale e finanziario alle corporazioni. La psichiatria ed i suoi “caporali” assistenti sociali rappresentano il braccio armato del disegno: la non “autorevolezza etica e scientifica” in questioni comportamentali e famigliari, purtroppo non riconosciuta dai tribunali, permette ogni sorta di violazioni: dalle misure di “salute pubblica” dirette dall’industria, ai trattamenti sanitari obbligatori che violano i diritti umani dei più deboli e svantaggiati, alla sottomissione psicofarmacologica di milioni di persone che avrebbero bisogno di ben altro aiuto, dalle bizzarre sentenze per crimini di varia natura a cui si antepone arbitrariamente ogni sorta di “incapacità”, alla pretesa di definire azioni, emozioni e “patologie” in ambito scolastico e famigliare, alla sottomissione delle famiglie con problemi all’indiscutibile sentenza sul destino di ragazzi in balia di problemi e giochi indicibili sulle loro teste. Ecco in poche parole lo spettro del pensiero unico dominante foriero del regime tecnocratico di controllo globale prossimo venturo, che i media si guardano bene dal denunciare violando così il ruolo che nelle democrazie dovrebbe avere la stampa libera.
14 luglio 2019
Il sistema criminale della moderna giurisprudenza riconosce autorità alle “scienze” con il prefisso “psico”: la moderna inquisizione, il controllo della cultura con il sopravvento del tecnicismo e del materialismo, il controllo del pensiero e del comportamento necessari al governo dell’era del consumo edonistico, dell’intrattenimento e della distrazione di massa. Finché la cultura non inizierà a fare i conti con la moderna separazione dei saperi, con il predominio della tecnica e con la pretesa delle psico-“scienze” di potersi mettere al livello delle scienze sperimentali non arriveremo molto lontano
14 luglio 2019
Cose che si sanno da anni. Il problema di fondo è, come scrivevo l’altro giorno, più profondo e riguarda ancora la magistratura, il grande problema dei tribunali dell’era moderna: la devoluzione in sede processuale della funzione di “perito dei periti” che il Giudice stesso compie verso psichiatri consulenti. Dall’alto di una “scienza” che tale non è, fatto che la giurisprudenza non vuol vedere, gli “esperti” trovano sempre delle “giustificazioni” a reati, che automaticamente diventano meno gravi, demolendo così la giustizia, la fiducia nella legge e l’unica chance che ha il reo stesso di riabilitarsi: quella di sapere che, tramite un tribunale, la comunità ha deciso che i suoi reati l’hanno danneggiata, che lui ne è completamente responsabile e che fino al compimento della pena la sua vita non gli apparterrà completamente. Solo da questo punto fermo, e con un adeguato periodo di tempo in cui il reo sia obbligato a mettere la sua vita, il suo lavoro e il suo tempo al servizio della comunità che ha danneggiato, potranno crearsi le condizioni della sua riabilitazione personale, l’unica chance di restituire alla comunità un cittadino onesto. Questo dovrebbe essere lo scopo della legge in uno Stato di diritto, scopo contro cui si frappone, evidentemente, tutto un sistema culturale, giornalistico e psichiatrico-psicologico www.facebook.com/578787435861540/v…M2NjI3MzcxOTEy/
13 luglio 2019
Siamo alle solite, probabilmente si rinnoverà l’ennesima farsa, il grande problema dei tribunali dell’era moderna: la devoluzione in sede processuale della funzione di “giudice dei giudici” che il Giudice stesso compie verso psichiatri consulenti. Dall’alto di una “scienza” che tale non è, fatto che la giurisprudenza non vuol vedere, gli “esperti” trovano sempre delle “giustificazioni” a reati, che automaticamente diventano meno gravi, demolendo così la giustizia, la fiducia nella legge e l’unica chance che ha il reo stesso di riabilitarsi: quella di sapere che, tramite un tribunale, la comunità ha deciso che i suoi reati l’hanno danneggiata, che lui ne è completamente responsabile e che fino al compimento della pena la sua vita non gli apparterrà completamente. Solo da questo punto fermo, e con un adeguato periodo di tempo in cui il reo sia obbligato a mettere la sua vita, il suo lavoro e il suo tempo al servizio della comunità che ha danneggiato, potranno crearsi le condizioni della sua riabilitazione personale, l’unica chance di restituire alla comunità un cittadino onesto. Questo dovrebbe essere lo scopo della legge in uno Stato di diritto, scopo contro cui si frappone, evidentemente, tutto un sistema culturale, giornalistico e psichiatrico-psicologico www.facebook.com/photo.php?fbid=10…&type=3&theater
12 luglio 2019
Il mio post di ieri contrario alla riforma che abbasserà il numero dei parlamentari (per inciso, misura voluta dalle élite che non amano democrazia e Stati Sovrani, Trilaterale in testa) ha scatenato molte reazioni positive ma anche negative, presumo da parte di “tifosi politici” che non riescono a ragionare. Meno parlamentari = meno corruzione è un retaggio che ci portiamo dietro dalla stagione di “mani pulite” che, in effetti, non è servita a far piazza pulita della vera corruzione, dando così un’accelerazione alla continua demolizione dello Stato di diritto e delle sue conquiste, già in atto in ogni campo. L’attacco alla “casta” appariva certamente giusto, ma ci ha dato una casta ancor più corrotta perché schiava delle élite e di interessi corporativi globali, che non ha più remore a cambiare idea anche su cavalli di battaglia sacrosanti. Il Movimento 5 Stelle ne è il perfetto esempio: tante retromarce in favore delle lobby con la ciliegina sulla torta della “democrazia rappresentativa con meno rappresentanza”. Oggi siamo sempre più in mano alle corporazioni private, la democrazia è devastata da una cappa di cinismo e indifferenza, da legge elettorali antidemocratiche e da percorsi di rappresentanza oscuri e buoni solo per chi fa parte di logge, consorzi, fondazioni. Il tutto farcito da un racconto mediatico di politica-spettacolo in cui sempre le stesse facce raccontano false ed oscene litanie. Questi pensano di diminuire la corruzione diminuendo rappresentanti del popolo, che saranno sempre più sotto il controllo delle segreterie dei partiti, con un risparmio irrisorio che però si inserisce nel solco dell’ideologia liberista dello “Stato leggero”, risparmioso e buon padre di famiglia. Ditemi, se questa non è corruzione cos’è? Se non ho capito male, qualora la legge vada in porto sembra ci sia spazio per un referendum confermativo. Speriamo che gli italiani rispolverino la saggezza del NO al referendum Renzi/élite.
05 luglio 2019
Un articolo chiaro che dimostra il tradimento della Costituzione e del Paese da parte di chi ha contribuito all’ingresso dell’Italia nella UE e di chi non ha tentato di fermare tale processo, magistratura in primis. Nello scarsissimo, per non dire nullo, “dibattito” sulla UE nessuno ha pensato ai principi dello Stato di diritto, incarnati dalla Costituzione e dai Diritti Umani: ci è stato fatto credere che il Paese avrebbe giovato dall’ingresso nella UE, con la fandonia della sua debolezza rispetto ad un mondo globalizzato in cui si sarebbe dovuto “competere”. Ai cittadini che non si rendono conto di tutto ciò è stato nascosto l’enorme crimine di aver ceduto le leve della politica e della finanza alle banche ed ai mercati privati. Finché il nostro Paese non riprenderà in mano tali leve sarà un Paese occupato dal potere finanziario e dalle corporazioni: un’occupazione senza carri armati ma molto più “convincente” perché, tramite il controllo dei media e delle istituzioni, capace di creare quel pensiero unico fatto di vuoti slogan apparentemente sensati e “liberali”, su cui si sta costruendo la gabbia mentale delle future generazioni. Resistere e combattere per liberare il Paese è un dovere etico e civico, che solo una politica ed una magistratura al servizio degli occupanti non vogliono vedere. Facciamo in modo che la società civile capisca tutto ciò e si svegli dal letargo democratico. www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/0…O_bpCkHhvPHCo8Q
04 luglio 2019
Uno dei problemi più importanti del Paese, denunciato con ammirevole competenza ed impegno dalla dottoressa Vincenza Palmieri. La parte più visibile del problema è lo schifo del sistema corruttivo fra privato e politica e le decisioni spesso incomprensibili dei giudici, permesse dalla non comprensione della giurisprudenza riguardo una questione più a monte, che è culturale. Infatti, la parte meno compresa è data dalla esagerata dignità scientifica che la nostra epoca, ed i poteri costituiti, hanno riservato ad ogni “scienza” che abbia il prefisso “psico”. Una dignità ed un’autorità mai sottoposte ad una seria verifica, culturale, storica e giurisprudenziale. Lo psichiatra e lo psicologo sono troppo spesso le perfette guardie armate del moderno potere laicista, si arrogano la pretesa di appartenere al mondo della scienza per un ambito, quello del pensiero, del comportamento e, più in generale, della persona, anche se la sfera mentale e comportamentale non è una macchina che si possa pesare in laboratorio: andare oltre al fatto statistico, comunque discutibile, od alla pura speculazione filosofica e pretendere di giudicare e/o stigmatizzare il comportamento di una persona di un bambino, di una famiglia ed avere un’acritica considerazione di tutto ciò da parte del giudice è situazione che stride con la logica, con la deontologia medica e con i Diritti Umani. www.facebook.com/palmierivincenza/posts/2205697042813204
25 giugno 2019
Il “sinistro” duetto Murgia-Augias di oggi su Rai 3, per presentare il libro della prima, conferma la solita cantilena del pensiero unico dominante: si parla, ovviamente, di fascismo, in termini molto politicamente corretti, certamente inattaccabili. Peccato tutto risulti premeditatamente stantio. A che serve analizzare il fenomeno fascismo ed i suoi aspetti esteriori senza fare un minimo cenno alle cause che lo hanno portato al potere? Anzi, aggiungendo fra gli aspetti negativi del fenomeno quello di aver invocato oscuri tecnocrati: come se questi non esistessero da sempre e di fatto relegando, anche se non esplicitamente, chi ne dovesse parlare oggi a ruolo di antidemocratico sovvertitore dell’ordine sociale. A cosa serve citare Umberto Eco riguardo al bisogno del fascismo di costruire un più o meno immaginario nemico? Se non, di nuovo, implicitamente, delegittimare qualsiasi tentativo di indicare oggi le cause e gli attori della miseria incombente sulle nostre vite e istituzioni? L’ennesima prova, come dico da sempre, che destra/sinistra sono due facce della stessa medaglia: quella che in qualche modo tende a nascondere il controllo privato e tecnoratico di politica, economia e Stati, oggi sempre meno sovrani.
04 giugno 2019
La Gruber dalla sua rubrica sul 7 del Corriere del 31 maggio scorso: “Dobbiamo essere consapevoli che rischiamo di perdere un’istituzione storica, che oggi rappresenta un esperimento unico di libertà individuale su scala continentale. L’Europa resta oggi l’unico angolo nel mondo dove i valori della cooperazione, della giustizia sociale e della libertà di espressione vengono puntellati”. Da tradurre: Dobbiamo essere consapevoli che la finanza tossica delle banche private rischia di farci perdere un’istituzione voluta dalla CIA sin dall’inizio, che rappresenta un esperimento unico di liberismo individualistico e sociale su scala continentale, fondato sulla distruzione delle conquiste dello stato sociale e governato da una moneta-debito privata. L’Europa rappresenta il nuovo ordoliberismo dove si insegna la competizione sociale, si persegue la sottomissione delle economie alle corporazioni private, con il conseguente impoverimento dei popoli, e dove si indugia nella propaganda di un pensiero unico dominante che esclude qualsiasi possibilità che una vera alternativa etica e culturale possa arrivare alla massa.
22 aprile 2019
La mistificazione dei diritti umani fa parte del pensiero unico dominante: si negano le identità per un fraintendimento culturale su dignità e libertà, che non dovrebbero essere “eccessive”, per “non offendere”. Un fraintendimento che fa parte del disegno materialista e corporativo di annullare ogni identità, personale, culturale, comunitaria, per l’avvento dell’uomo nuovo: un essere totalmente plasmabile da poter controllare facilmente con il miraggio della tecnica: il nuovo dio di fronte al quale tutti ci dovremo genuflettere. Giuseppe Masala: “Hillary Clinton e Barack Obama nel loro tweet di condoglianze per gli attentati terroristici dello Sri Lanka non riescono a scrivere manco la parola “cristiani” e si inventano di sana pianta il neologismo “Easter worshippers”. Adoratori della Pasqua. Sembrano due personaggi usciti da un romanzo gotico dell’800. O se preferite due demoni del film l’Esorcista. Pure il nome cristiani gli da fastidio”.
14 aprile 2019
Severgnini è uno di quei lacchè di sistema a cui dovrebbe essere moralmente ritirato il patentino di giornalista. O il giornalismo si fa, come dovrebbe essere, guardiano della democrazia, della verità e della trasparenza o diventa, com’è oggi, una colonna del sistema corporativo che governa all’ombra della politica, che crea notizie e verità apparenti e che rilancia come fossero dati di fatto, “verità assodate e indiscutibili”, proprio come fanno Severgnini e Aldo Grasso sul Corriere della Sera di oggi. Credo che uno Stato abbia diritto alla riservatezza di operazioni delicate per la sicurezza nazionale, per la giustizia e la pace mondiale. Quando queste però sono dei crimini, perpetrati in nome della nazione, chi li smaschera andrebbe protetto e premiato www.corriere.it/opinioni/19_aprile…JmWede4S0Y9VCEw
30 marzo 2019
Il lancio pubblicitario di “In Mezz’ora” dell’Annunziata recita: “democrazia contro populismo, sovranismo contro regole…”. “Democrazia” da leggere come sistemi politici di finte rappresentanze al servizio di finanza, banche e corporazioni private. “Regole” da leggere come caos finanziario mascherato da democrazia e giustificato da una retorica demonizzante Stato di diritto e Nazioni civili, per favorire un mondialismo incontrollabile dall’uomo della strada e dalle sue comunità. Tutto ciò in spregio ai 30 Diritti Umani: l’unica chance di riforma globale prima che la tecnocrazia prenda definitivamente il sopravvento.
1 marzo 2019
Sembra che si arriverà a non rinnovare la patente a chi non si vaccina. La volta buona che gli italiani si sveglino? Sarebbe comunque un risveglio ipocrita, dato che non l’hanno fatto per i loro figli.
11 gennaio 2019
La silente sottomissione dei più all’obbligatorietà vaccinale è figlia di un lungo percorso di schiavizzazione dell’uomo e della società civile, iniziato nella modernità con la scellerata sottomissione della giurisprudenza alla pseudo scienza psichiatrica, cui si è delegato il controllo del pensiero. Tale disegno si completa ora con la pretesa indiscutibilità di tutto ciò che si spaccia per “scienza”, anche quando è, di fatto, solo industria e controllo tecnocratico. Il diritto si è così piegato a concetti e prassi che, da una parte, annullano i reati senza una vera chance di comprensione/riscatto/riconquista di dignità dei responsabili, con l’assunzione di giustificazioni distraenti e non misurabili di pretese “incapacità di intendere e volere”. Dall’altra parte si annullano gli elementari Diritti Umani della persona, oggi sottomessa a linee guida, esperimenti e protocolli industriali che invadono i ministeri della Sanità, ormai ridotti a meri esecutori di disegni privati corporativi. https://almassimofranco.blogfree.net/?t=59…RlGJvM.facebook
7 gennaio 2019
Allora: sono contrario a qualsiasi sballo. Contrastare l’alcool, che appartiene alla nostra cultura e del quale un uso moderato durante i pasti non si può dire che arrechi così tanti danni è una cosa improponibile, come accadde in America con il proibizionismo. Combattere veramente la cannabis “ricreativa” e la cultura della droga, al contrario, si farebbe ancora in tempo. Manca la volontà politica perché le droghe servono da anestetico sociale.
7 gennaio 2019
www.facebook.com/BoscoCeduo/posts/…r3cQ&__tn__=C-R Grande Pietro Ratto, come sempre. Due riflessioni. La prima è sulla “fiducia”, che mi sembra sia anche stata giustificata dal governo con la lunghezza della trattativa con la UE sulla manovra. L’approvazione entro la fine dell’anno l’avrebbe resa obbligatoria per evitare l’esercizio provvisorio. Ammesso che sia così, un’ennesima prova, a mio parere, del fatto che il governo, oltre a non essere del cambiamento come pretende, non ha una vera strategia contraria alla UE, ma cerca di barcamenarsi come può, distraendo inoltre il suo elettorato e il Paese con misure contraddittorie che non toccano i veri nodi del sistema, buone solo per la politica-spettacolo dei talk, mentre si avvicinano le elezioni europee. Il ringraziamento di Salvini alla UE perché avrebbe contribuito al miglioramento della manovra è clamoroso. Nessuna misura di “parziale” sovranità monetaria, come la moneta fiscale complementare all’euro, una diversa allocazione dei titoli di Stato e altre, che avrebbero permesso una manovra con investimenti seri, molto più espansiva e senza generare debito, è stata improntata, a conferma di una totale sudditanza all’occupazione finanziaria del nostro Paese, di cui la UE è solerte guardiana. Anche riguardo la democrazia diretta riflessioni interessanti, a cui però, a mio parere, dovremmo aggiungere la considerazione che una sana DD si potrà avere solo quando la cultura politica sarà adeguatamente innervata di contenuti veramente democratici, umanisti e culturali a 360°, tali da formare un elettorato più consapevole ed aperto, diverso da quello che oggi, credo in gran parte, ritengo troppo condizionato dal sistema mediatico principale. Tutto ciò porta, secondo me, all’esigenza di una nuova forza politica/movimento, completamente diverso dagli attuali in consapevolezza e trasparenza, che faccia una grande operazione culturale su cosa dovrebbe essere una vera democrazia e sui valori universali a cui si dovrebbe ispirare.
3 gennaio 2019
www.oltre12.net/2019/01/i-rockfell…TQy2iaZbJBf0LKI Interessante riflessione sul movimento femminista. Personalmente ritengo che questo argomento sarebbe accettabile in un articolo culturale di approfondimento sulle forze che condizionano cultura e dinamiche sociali. Dal mio punto di vista, dato che mi interesso ai diritti umani, per poter discernere tra un modo corretto di difendere tali diritti ed un modo ipocrita per usarli per fare altro. Certamente non ne farei oggetto di battaglia o programma politico.
13 ottobre 2018
Condivido in pieno e completo. Alla distruzione dell’amore sessantottesca, data dalla liberalizzazione del sesso dall’etica, si aggiunge l’apparente difesa di alcune minoranze. Tale presunta difesa pretende passare da una comunque sacrosanta tutela del diritto individuale alla propria dimensione, pur se minoritaria, all’assunzione culturale generalizzata di preferenze e stili di vita personali e minoritari. La distopia incombente compie così il moderno processo di distruzione dell’individuo, iniziato dalla psichiatria e dalla sua alleanza con l’industria farmaceutica, spacciandolo addirittura come difesa dei diritti umani. Come si è preteso esportare democrazia, con le bombe, si pretende demolire la libertà alla nostra “integrità psico-biologica”, fatta da un mix di esperienze, costume, morale comune e scelte etiche individuali, tramite l’assorbimento culturale di un asettico menù da insegnare a scuola, spacciato come la più alta difesa dei diritti umani. I diritti dell’uomo sono un disegno di libertà e responsabilità individuale e collettiva, la politica liberista dimentica di averli firmati quando parla di diritti del lavoro e di democrazia, ma li “ricorda”, anche se in modo sbagliato, quando pretende annullare la nostra integrità personale, per l’avvento della nuova era di controllo da attuarsi con la manipolazione materialistica delle coscienze, dei bisogni, della vita. www.facebook.com/fusaro.diego/posts/10218166210412681
28 agosto 2018
https://video.repubblica.it/mondo/figli-ga…a/313119/313746
Mi trovo costretto a censurare il Papa, evidentemente poco consapevole del fatto che l’orientamento sessuale, aldilà di altre considerazioni etiche, non è una malattia mentale. Oltre a ciò, il fatto che anche lui veda la psichiatria come un interlocutore necessario lo allinea alla deriva moderna che ha soggiogato la spiritualità e tutto l’ambito del “mentale” (psiche significava spirito un tempo… forse l’ha dimenticato) a concezioni materialistiche spacciate per “scienza”. La psichiatria compie una funzione di controllo del pensiero e del comportamento, un tempo perseguita in maniera spesso indegna e violenta dalla chiesa fattasi potere. Questo fa parte del disegno materialista di controllo che prevede una sempre maggiore anti-religiosità, cosa che puntualmente sta avvenendo. La chiesa ha storicamente ceduto posizioni di potere alla modernità, fatta anche di pretese “scientiste” e da quella separazione di saperi che tanti danni sta causando alla cultura e alla vita dell’uomo. Una cultura veramente libera, olistica ed “umanista”, dove la “scienza” non sia elevata a venerazione ma integri tutto il pensiero dell’uomo, non ha bisogno di guardiani psico-religiosi.
19 agosto 2018
Bellissimo il discorso dell’Imam di Genova ai funerali di Stato, a testimoniare la sostanza del pensiero religioso tout court, e del fatto che l’Islam non sia solo quello che ci propinano i media. Certo, l’Islam non è solo una religione ma anche un’idea politica e di Stato. Per integrarsi veramente deve assorbire e rispettare laicità e diritti umani, come del resto ogni cittadino e movimento intenda partecipare creativamente alla vita pubblica della polis. www.youtube.com/watch?feature=shar…5qs&app=desktop
15 giugno 2018
Credo che la perdita di sovranità dello Stato di diritto sia il fenomeno politico della modernità, perciò ritengo che caratterizzare e caricare il termine “sovranismo” con riferimenti ideologici destra/sinistra sia un’operazione controproducente che si presta anche a dividere il “fronte sovranista”, oltre che non più rispondente al sentire della gente, che abbatte nei fatti le barriere ideologiche. Ricondurre alcune prerogative economiche ed altre allo Stato, far sì che riprenda il controllo di asset strategici in maniera costituzionale e trasparente, rendere realtà un mercato libero da trust troppo grandi che ne impediscono una sana concorrenza, riprendersi sovranità politiche e monetarie perdute e ridefinire il ruolo internazionale della nazione nell’ottica della sovranità costituzionale per allacciare rapporti di pace fra stati parimenti sovrani, dovrebbero essere punti su cui superare le ideologie con l’obiettivo di attuare veramente tutti e 30 i diritti umani, cioè il minimo comun denominatore politico raggiunto dalla civiltà. L’idea socio-economica della competizione fra uomini e classi sociali è un postulato che dà all’uomo una veste esclusivamente utilitaristica, di fatto lontana dalla natura cooperativistica della stragrande maggioranza degli uomini.
8 giugno 2018
È un fatto che l’avvento di quello che io chiamo REGIME DI CONTROLLO GLOBALE sarà permesso dalla tecnica. Fermarlo è quanto mai democraticamente necessario, perché è un “progresso” anti umano che pone la tecnologia al di sopra e prima di ogni altra cultura, conoscenza e considerazione. Tutto ciò è permesso dalla complicità e dallo svuotamento della politica, che deve rinnovarsi e riprendere le redini delle decisioni da un punto di vista umanistico, democratico e trasparente. L’alternativa non sarà un bel mondo appiattito sulla tecnologia in cui l’umanità non avrà più problemi di sopravvivenza: ogni potere antidemocratico ed elitario si sostanzia in una sola parola: CONTROLLO. Saremo controllati intimamente, come “esseri”. Per tutto ciò: una nuova politicamente deve prendere in mano la tecnica per modellarla all’uomo, altrimenti l’uomo si modellerà ad essa, e sarà la fine. https://m.facebook.com/story.php?story_fbi…100013370370010
22 maggio 2018
Questo è un articolo cruciale del contratto di governo in cui ci sono molte cose, anche positive, ma che contiene anche la possibilità che il tutto si traduca, in pratica, in un “PIU’ EUROPA” per fare, come sempre, gli interessi delle lobby e delle logge che governano veramente la politica degli Stati, sempre meno sovrani. Sarà molto difficile impedirlo, ammesso che se ne abbia la volontà politica: abbiamo alle porte gli “Stati Uniti d’Europa”? 29. UNIONE EUROPEA Alla luce delle problematicità emerse negli ultimi anni, l’Italia chiederà la piena attuazione degli obiettivi stabiliti nel 1992 con il Trattato di Maastricht, confermati nel 2007 con il Trattato di Lisbona, individuando gli strumenti da attivare per ciascun obiettivo. In particolare chiederà: (a) di fissare le linee di governo della domanda e dell’offerta globale allo scopo di raggiungere l’obiettivo concordato di “promuovere un progresso economico e sociale equilibrato e sostenibile, segnatamente mediante la creazione di uno spazio senza frontiere interne, il rafforzamento della coesione economica e sociale e l’instaurazione di un’unione economica”; (b) di estendere alla BCE lo Statuto vigente delle principali banche centrali del mondo per raggiungere un’unione monetaria adeguata agli squilibri geopolitici ed economici prevalenti e coerente con gli obiettivi dell’unione economica; (c) di condividere le scelte concordate per “affermare l’identità europea sulla scena internazionale” che sia sganciata dall’immagine della supremazia di uno o più Stati-membri in contrasto con il fondamento democratico dell’Unione; (d) di attuare l’impegno preso in sede di Trattato di istituire “una cittadinanza dell’Unione” che sia espressione della parità “dei diritti e degli interessi dei cittadini” europei; (e) di rafforzare come stabilito una “stretta cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni”; (f) di sviluppare il necessario “acquis comunitario, (…) al fine di valutare (…) in quale misura si renda necessario rivedere le politiche e le forme di cooperazione instaurate (…) allo scopo di garantire l’efficacia dei meccanismi e delle istituzioni comunitarie”. Quest’ultimo obiettivo richiede il rafforzamento del ruolo e dei poteri del Parlamento europeo, in quanto unica istituzione europea ad avere una legittimazione democratica diretta e il contestuale depotenziamento degli organismi decisori europei privi di tale legittimazione. Intendiamo inoltre favorire l’incremento dei percorsi di coordinamento decisionale a livello europeo con la dimensione locale, garantendo un maggior coinvolgimento dei territori attraverso una rappresentanza effettiva delle Regioni, e definire con precisione le competenze esclusive dell’Unione per rafforzare la sua incisività e capacità decisionale. Occorre inoltre, conformemente ai principi UE di sussidiarietà e proporzionalità vagliare le competenze dell’UE riportando agli Stati quelle che non possono essere efficientemente gestite a livello di Unione e rafforzando al contempo l’incisività e la capacità decisionale dell’UE sul suo ambito di intervento. Al di là della definizione del quadro generale va riesaminato il complesso sistema di regole del mercato che si è andato accumulando nel tempo che non risponde agli interessi dei cittadini. Vanno debellati i fenomeni di dumping all’interno dell’Unione, eliminate le decisioni lesive degli interessi della piccola industria, valorizzate le nostre eccellenze produttive, perseguite le contraffazioni, le violazioni dei marchi e la circolazione dei falsi, proibendo le confusioni tra “Made by Italy” e “Made in Italy” e imponendo la dichiarazione di origine dei prodotti. Sotto il profilo del bilancio UE e in vista della programmazione settennale imminente occorre ridiscuterlo con l’obiettivo di renderlo coerente con il presente contratto di governo. Con lo spirito di ritornare all’impostazione delle origini in cui gli Stati europei erano mossi da un genuino intento di pace, fratellanza, cooperazione e solidarietà si ritiene necessario rivedere, insieme ai partner europei, l’impianto della governance economica europea (politica monetaria, Patto di Stabilità e crescita, Fiscal compact, MES, procedura per gli equilibri macroeconomici eccessivi, etc.) attualmente asimmetrico, basato sul predominio del mercato rispetto alla più vasta dimensione economica e sociale. Ci impegneremo infine nel superamento degli effetti pregiudizievoli per gli interessi nazionali derivanti dalla direttiva Bolkenstein. Per quanto concerne Ceta, MESChina, TTIP e trattati di medesima ispirazione ci opporremo agli aspetti che comportano un eccessivo affievolimento della tutela dei diritti dei cittadini, oltre a una lesione della corretta e sostenibile concorrenza sul mercato interno. L’Unione deve esplicitamente riconoscere che l’Italia rappresenta un confine geografico esterno che va adeguatamente protetto per garantire e tutelare il principio della libera circolazione delle persone e delle merci. In particolare, intendiamo riformare i meccanismi di gestione di fondi UE preassegnati all’Italia.
6 maggio 2018
A tre giorni di distanza dal mio scritto, Giuseppe De Rita sul Corriere della Sera nella pagina “analisi e commenti” esprime concetti parzialmente concordi con quanto affermo, senza, ovviamente, permettersi di spingersi ad una critica complessiva e “feroce” su tutto il sistema, come la mia. L’articolo si intitola “Comunicazione e opinione politica. LA POLITICA IMPOVERITA DAL PRIMATO DELLA CRONACA”. Dopo una “frettolosa” e parzialmente condivisibile analisi dei rapporti base elettorale/vertici politici, il De Rita finisce comunque centrando una delle questioni, abbastanza “in linea” con quanto da me qui scritto: “Forse è onesto ammettere una verità per molti spiacevole: l’opinione pubblica italiana non può supportare nessun impegno a ben governare perché è di fatto prigioniera di una comunicazione (giornalistica, televisiva, dei social media) che vive di cronaca, di eventi tanto impressivi quanto transeunti, di emozioni fibrillanti. Ed è questo primato della cronaca che sta distruggendo ogni capacità di fare cultura e classe dirigente di governo. Avviene così che anche i più ambiziosi aspiranti al cancellierato deleghino a qualche volenteroso professore l’immaginazione programmatica e si gettino in un personalizzato protagonismo di cronaca… moltiplicando ovunque il narcisistico esercizio del selfie. Alimentano il flusso di eventi e cronaca, non ricordando, con Baudrillard, che quel flusso scava la fossa in cui il giorno dopo tutto sarà seppellito da altri eventi e altre cronache. Il primato spesso brutale della cronaca quotidiana rischia di impoverire non solo il dibattito politico, ma la stessa dialettica sociale, sempre più restia a ragionare di complessità e di lunga durata, le due variabili fondamentali del governare.”
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18 gennaio 2018
Non ho letto Gomorra e non guardo le serie tv a cui preferisco di gran lunga il cinema: in due ore si può dire tutto senza tenere agganciati gli spettatori ai personaggi, alla ripetizione e, soprattutto, agli sponsor e ad un intrattenimento impegnativo in termini di ore ed ore passate davanti allo schermo. Ad ogni modo, mai pensato di censurare l’arte, ci mancherebbe. Un vero artista anche quando presenta un criminale “affascinante” e non voglia dare con la sua opera “giudizi” moraleggianti che potrebbero abbassarne il tasso artistico ci presenta, in ogni caso, il male in tutta la sua devastante natura. Colpisce lo spettatore quasi come fosse un attore per far sì che sperimenti ed elabori da sé ciò che vede o legge. Non posso quindi commentare la serie tv non avendola vista ma la lettera dell’insegnante fa riflettere e la riflessione andrebbe allargata sulla tv in toto, diventata un mezzo per intrattenere costi quel che costi, e sopperire alla mancanza di tempo, voglia e cultura di genitori appunto sempre più stanchi per un mondo del lavoro senza più diritti garantiti dallo stato, sempre più stressati e sopraffatti dallo status quo e da una cultura materialista-edonista-egoista, e sempre meno culturalmente ed umanamente capaci di relazionarsi con i figli, per i motivi suddetti. La televisione ed i media, in realtà le lobby che dagli Usa in giù ne determinano i programmi, lo stile ed il livello culturale, sono i grandi accusati dei giorni nostri, insieme al sistema che ci “obbliga” alla tv. Rendiamocene conto. www.identitainsorgenti.com/la-lette…glie-criminali/
7 luglio 2017
Se non ho capito male le cose stanno così: il debito pubblico normalmente è risparmio privato, quindi non un problema, anzi, ma solo se si ha una banca centrale garante di ultima istanza. Il problema è che la Bce non garantisce il debito degli stati che hanno adottato l’euro. In questo caso il debito pubblico serve, in ultima analisi, come ricatto da parte della finanza privata sulle ricchezze nazionali (l’economia finanziaria come continuazione della guerra con altri mezzi). La finanza privata infatti controlla le banche private che sono a loro volta proprietarie della Bce. Per arrivare a ciò l’Unione europea ha stabilito che uno stato per avere euro deve immettere sul mercato una pari quantità di titoli, che vengono acquistati non solo dai cittadini come risparmio, ma da banche private e da qualsiasi ente, anche speculativo senza che lo stato stesso possa intervenire. Ecco che mettiamo in pericolo la nazione per avere quel denaro che potremmo invece emettere da noi se dotati di sovranità monetaria. Gli stati nazionali pagano quindi interessi alle banche per i titoli che emettono, le banche pagano interessi alla Bce quando compra i loro titoli, che è di loro proprietà! Un giro vizioso in cui l’unico a pagare e rimettere veramente è lo stato, che si rivale sui cittadini con le tasse o con il taglio di servizi e diritti. Tutto ciò grazie alla complicità della classe politica che ha firmato i trattati, grazie ad una magistratura “cieca”, grazie agli intellettuali mainstream che, nella migliore ipotesi, non conoscono o non capiscono la realtà, grazie alle università che insegnano un’economia artefatta e “complicata” da interessi privati, grazie ai media mainstream che sostengono tutto il sistema.
11 giugno 2017
(…si sta discutendo di un video di Diego Fusaro in cui parla della Russia di Putin…) Sulla dialettica hegeliana sarebbe da aprire un grosso dibattito, ma non credo sia questa la sede… questo aspetto delle argomentazioni di Fusaro rappresenta secondo me il suo lato debole. Non debole “scientificamente”, dal suo punto di vista, ma debole nei confronti di una speranza di una politica che preservi l’umanità intera dalla catastrofe o da quello che chiamo il prossimo venturo “regime di controllo globale”. Se “tatticamente” è comprensibile ciò che dice Fusaro, rimanendo nella sua ottica, il citare Lenin come “esempio superiore” (come se i suoi crimini non fossero importanti o “giustificabili”) fa precipitare il discorso di Fusaro, purtroppo, nei miasmi ideologici che tanti danni hanno fatto nel 900 per il progresso umano. Inoltre sembra che la critica a Putin sia solo per il capitalismo presente in Russia, trascurando le violazioni sistemiche dei diritti umani. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo è secondo me l’unico minimo comun denominatore su cui costruire qualcosa di buono. È infatti il documento, sottoscritto dai paesi più “evoluti” ma mai attuato veramente, su cui si fondano le più grandi ipocrisie della modernità. Se non avremo una visione post ideologica e “semplicemente” umanistica rischieremo di annullarci e di “sprecare” le migliori menti ed argomentazioni, come la maggior parte sono quelle di Fusaro, sull’altare di una divisione ideologica della società da superare per estendere ed attuare, da un lato, le sacrosante libertà liberali ora appannaggio di pochi e, dall’altro lato porre sotto il controllo collettivo ma veramente democratico e trasparente, ambiti che non sarebbero mai dovuti finire in mani private. La nascita di una nuova politica e di una nuova “concezione operativa” dello Stato di Diritto necessita dell’abbattimento definitivo delle vecchie ideologie e, credo, di un “passettino in più” anche da parte delle migliori menti, come quella che credo sia di Fusaro.
9 dicembre 2016
I sobri e colti commentatori politicamente e pragmaticamente “corretti” non perdono occasione per tacciare di populismo ogni rivendicazione di diritti fondamentali. Rivendicazioni che, soprattutto con l’avvento del web e dei social, sono a volte espressi in maniera certamente discutibile, anche sgangherata e impresentabile. Il problema è che le maniere di alcuni spostano l’attenzione dalle vere questioni, si parla della forma, si dimentica la sostanza di una situazione socio-politico-economica disastrata per l’azione delle lobby transnazionali, finanza in testa. Di questo spostamento si rende complice anche il “buon” Crozza nel delineare certo in maniera sublime un cialtrone web che, fra una castroneria e l’altra, mette sovente la parola “lobby” davanti all’oggetto dei suoi epiteti. Prima di lui era arrivato il “buon” Mentana col il neologismo “webeti”; lui certamente più interessato perché appartenente appunto a quella lobby mediatica che si da alacremente da fare per confezionarci giornalmente un racconto della realtà falso e parziale, solo apparentemente un po’ più sganciato dalla “casta”. Abbiamo quindi due personaggi apparentemente più “progressisti”, pronti ad accodarsi a tutti quelli che in vario modo irridono quanti denunciano i veri interessi e manovre che condizionano la vita delle nazioni, le economie, le guerre e tutte le progressive perdite di diritti e libertà di questo moderno medioevo. Quando va bene arrivano a demonizzare la certamente ignobile “casta”, che è però solo un capro espiatorio atto a sviare l’attenzione, mai i signori e gli interessi di cui è serva. Menti brillanti immolate alla sostanziale difesa dello status quo. Il vostro affezionato webete complottista spammatore… Ps. Nel mio libro linee guida per liberarci dal sistema delle lobby: https://www.ibs.it/linee-guida-per-attuazione-dei-libro-massimo-franceschini/e/9788892638730?inventoryId=60178548
26 luglio 2016
Legalizzare una sostanza psicoattiva e psicodislettica come la cannabis solo per tagliare il traffico illegale? Senza chiedersi o pretendere di sapere perché lo Stato, i servizi segreti e le polizie non sanno/possono/vogliono stroncare il narcotraffico nel nostro paese? Con la puerile motivazione che ci sono altre sostanze legali che fanno più male? Senza dire che il mercato illegale si darà da fare per sintetizzare altre e più letali sostanze che diventeranno ancor più appetibili? Appellandosi a non univoche ma contraddittorie statistiche sulla presunta diminuzione del consumo, se legalizzata? Senza interrogarsi inoltre sul come siano stati fatti quegli studi, se abbiano, ad esempio, considerato la statistica globale dell’andamento complessivo del consumo di tutte le sostanze psicotrope? Dimenticando che le statistiche sul consumo sono soggette a variabili dell’offerta nel momento in cui il narcotraffico decide ciclicamente di togliere la cannabis per far “passare di livello” chi proprio non può fare a meno di sballarsi? Dimenticando che le droghe, comprese le presunte “leggere”, hanno già massacrato un paio di generazioni che avrebbero potuto cambiare il sistema? Continuando con l’aberrante cultura del “ridurre” i danni? Continuando con la sostanziale acquiescenza ad ogni comportamento distruttivo individuale e sociale, come se la libertà sia ancora tale in assenza di dignità e responsabilità? Senza vedere che le nuove generazioni saranno sempre più anestetizzate e inermi di fronte alla crescente invadenza del sistema delle lobby, di fronte alla crescente perdita di diritti, a tutti i livelli? Attaccandosi inoltre alla poca consistenza argomentativa ed espressiva di alcuni bigotti di parte avversa che dicono, una volta tanto, qualcosa di umanamente giusto e condivisibile? Nella perdita di diritti e valori che caratterizza le ultime decine di anni trova un posto primario, a buon diritto, la cultura della droga. Facciamo la cosa più semplice: reclamiamo una sana cultura contraria a tutte le droghe ed a tutti gli stili di vita tendenti alla distruzione dell’integrità fisica e mentale dell’uomo. Ne va del nostro futuro e dei Diritti Umani, già abbastanza sacrificati sull’altare del “politicamente corretto”.
26 luglio 2016
I media ed i commentatori fanno a gara per individuare chissà quali responsabilità sociologiche, declino di civiltà o significato recondito, per quegli atti di violenza che gli stessi media sembrano esser costretti a descriverci in ogni particolare più raccapricciante ed emotivamente ricattatorio. Ebbene, pur non nascondendo la complessità della questione e le mille implicazioni socio-politiche, il nocciolo della realtà è molto più “semplice” di quello che si possa credere. La cronaca che i media ci descrivono si caratterizza per due fondamentali tipologie di atti violenti: il terrorismo da una parte e le stragi più o meno grandi o gli atti violenti compiuti da uomini e donne “normali” dall’altra. Senza ora approfondire la questione su chi ci sia dietro il terrorismo, su dove trovino finanziamenti e su quali siano i suoi veri obiettivi, occorre dire chiaramente che una persona che si fa saltare un aria “allegramente” dopo aver provato ad uccidere più “infedeli” possibile, ha subito un qualche tipo di lavaggio del cervello: una tecnica psichiatria chiamata deprogrammazione. In più il terrorista usa sovente od è costretto ad usare sostanze psicoattive: droghe ma più spesso psicofarmaci. Gli stessi psicofarmaci che sono alla base degli atti efferati compiuti dai non terroristi. Fino all’avvento delle tipologie di farmaci psichiatrici delle ultime decine di anni, la casistica di persone che si uccidono durante o dopo una “cura” psichiatria, o che all’improvviso compiono atti efferati che finiscono quasi invariabilmente con il suicidio del soggetto, praticamente non esisteva. A questa affermazione si risponde normalmente e di getto che un tempo non c’era tutta questa informazione. Niente di più errato in effetti. Il giornalismo moderno non nasce certo oggi, gli scandali sono sempre venuti fuori, la cronaca più o meno nera, di costume e il gossip sono sempre esistiti. Basta ricordare, tre su tutti, lo scandalo Watergate, la vicenda Sharon Tate/Charles Manson e le “relazioni pericolose” della splendida Marilyn. Ecco allora la “semplice” verità e responsabilità: il sempre più crescente inquadramento in categorie psichiatriche di praticamente qualsiasi problema “mentale”, comportamentale o relazionale, e la conseguente crescita esponenziale della prescrizione di psicofarmaci. Problemi che un tempo avremmo provato ad affrontare, con più o meno successo, ricorrendo alle mille opzioni di analisi, dialogo, studio, meditazione e preghiera che il variegato campo umanistico ha sempre offerto. Gli psicofarmaci sono ormai da molto il più grande business di big pharma. Stanno rovinando vite e generazioni, partendo da età sempre più precoci, per “patologie” che non hanno nessuna evidenza di laboratorio, per “curare” il presunto e indimostrato squilibrio biochimico cerebrale. Chi è perplesso è pregato di informarsi presso i comitati per i diritti umani, CCDU in particolare, che si occupano della psichiatria. Una pseudo scienza che ha una storia di orrore oggi culminata con l’asettica e più “presentabile” pratica farmacologica. Manipolare chimicamente un organo così delicato e plastico come il cervello è un’aberrazione che viola la medicina, la logica ed i diritti umani. Salviamo i nostri cari, la cultura e la civiltà, potrebbe essere più semplice di quello che si crede, basta individuare, capire e denunciare il corretto “perché”.
7 gennaio 2015
Riguardo la tragedia contro il giornale parigino. Guardandola dal punto di vista occidentale, non posso non vedere che le maggiori responsabilità le abbiamo noi, in primis ipocriti su quei valori che ci dovrebbero caratterizzare: i diritti umani. La politica occidentale non riesce a far rispettare i diritti sociali ed economici di tutti, non riesce a far convivere diverse etnie e si serve dei media per fomentare o silenziare, a seconda delle convenienze. Ecco quindi errori grossolani come quelli di togliere in alcune scuole riferimenti cristiani, quando magari, e se richiesto, sarebbe stato al limite opportuno integrarli con altri. In questo modo la civiltà del progresso e dei diritti ammette una “incompatibilità” fra le culture, tradendo i suoi stessi principi, anche se la storia ci dice che in altri tempi questa è stata possibile. Non capiamo che ci stiamo facendo del male da soli, difendo certo la libertà di satira ma ne prendo moralmente le distanze da alcune sue espressioni, quando la provocazione è sostanzialmente antireligiosa.
Ecco allora che una intolleranza culturale antireligiosa trova terreno fertile contro religioni “forti”, e certamente spesso usate e propagate in modo intollerante. In questa situazione tutti perdiamo, tranne chi ha interesse a distogliere da altri problemi e ad inondare i nostri giorni con allarmi su “guerre” ed invasioni. Il mondo intellettuale e giornalistico ha grosse responsabilità. Quel mondo in cui il discernimento, l’analisi e le distinzioni dovrebbero costituire il pane quotidiano, non riesce o non vuole, quasi mai, svolgere quel ruolo di riflessione, dialogo e analisi non emotiva che dovrebbe essere uno dei vanti della nostra civiltà. Ed eccoci in mano a quelli che seminano paura e inventano slogan sempre più beceri, confezionano servizi “terroristici” di “dis-informazione”, difesi da quelle libertà che non si sono mai meritati.