Qui il video dell’articolo
Errate prospettive e nullità organizzativa del mondo alternativo rischiano di consegnarci all’ennesimo binario morto finanziato dai poteri forti
Articolo pubblicato anche su Attivismo.info e Sfero
Le novità della politica intorno alla presunta “emergenza sanitaria”, ci mostrano sempre più chiaramente ciò che questa realmente rappresenta: l’instaurazione di un potere biopolitico e corporativo capace di sfornare qualsiasi narrazione, anche scientificamente falsa, fidando sulla sostanziale occupazione mediatica della cultura e del pensiero popolare.
Il fine è, chiaramente, quello di sottoporre uomini e Stati, sempre meno sovrani, ad un controllo tecnocratico di matrice distopica.
Sin dai primi di marzo del 2020 ho scritto parole abbastanza aperte di rifiuto riguardo a ciò che si stava formando sotto i nostri occhi, presto doppiate ed ampliate da varie considerazioni in video, sia sul canale YouTube oggi in pericolo di totale censura, sia in questo nuovo in cui sarò probabilmente costretto a migrare definitivamente.
Nella consapevolezza che tanti onesti professionisti stavano salvando una marea di vite, togliendole al girone infernale dell’attesa “vigilata” pre-morte, il mio argomentare è sempre stato incentrato sullo sforzo di dimostrare la sostanziale fallacia di alcune posizioni e prassi di chi, apparentemente, tenta di rispondere al pensiero unico dominante da un punto di vista politico e/o culturale.
In questo ultimo articolo e nei link contenuti potete leggere la sostanza di molte problematiche che ho messo sul piatto.
Un’altra ragione che mi ha spinto a scrivere, è da trovare nella mia predilezione creativa, tesa a costruire un’ipotesi per quella che ritengo essere la nuova, necessaria, stagione politica.
Questo sforzo ha dato alla luce il libro Per il Partito Unitario di Liberazione Nazionale.
Per chi interessato a capire la natura e la strategia di un progetto che è a disposizione di tutti, consiglio di leggere questo articolo e tutti i link in esso contenuti.
Come possiamo oggi ben vedere, le peggiori previsioni scientifiche, sociali, in ordine alla politica e al diritto si sono avverate, una per una, alla faccia del tanto sbandierato epiteto “complottismo” con cui il mainstream politico, culturale, e “informativo” ha da subito cercato di silenziare ogni pensiero divergente.
E così, siamo arrivati alla pretesa “bollinatura” sanitaria degli esseri umani, che ci impone di ragionare anche sui motivi per cui il mainstream, e di seguito i suoi “autorevoli” collaborazionisti, si affrettino a negare il fatto che le moderne violazioni al diritto, all’umanità e alla civiltà possano ricordare nella sostanza, certo non nella gravità e nella forma, almeno per ora, gli orrori del secolo scorso.
I forni crematori o i Gulag non sono esteticamente paragonabili alla comunque oscena, burocratica ed asfissiante pretesa di regolare il respiro, il movimento, il pensiero e l’accettazione sociale della persona, ma dobbiamo capire che non possiamo non valutare il fatto di come oggi la guerra all’umanità e la propaganda si svolgano su un piano completamente diverso.
Noto con sconcerto come questa consapevolezza non sembri far parte del pensiero di chi agli orrori è sopravvissuto, come ad esempio la Segre qui.
Per concludere con l’analisi, certo non esaustiva, ma credo del tutto sufficiente da un punto di vista generale, non possiamo non vedere come le stesse dinamiche del potere e della sovranità delle Nazioni, siano oggi completamente lacerate da un sistema in cui le corporazioni globali riescono a gestire tutte le dinamiche civili, economiche e politiche tramite il controllo e la determinazione della tecnica.
Il vero problema, da un punto di vista pratico, si mostra quindi nella sua reale interezza: la società civile deve operarsi immediatamente per far sì che una politica democratica e costituzionalmente orientata riprenda il controllo del Paese.
Dobbiamo anche capire come i diritti umani, oggi finalmente giunti nel lessico del “mainstream alternativo”, anche se con colpevole ritardo, sono in realtà ancora ben lungi dall’essere conosciuti e visti come una reale possibilità atta a determinare un nuovo e moderno soggetto politico: le divisioni ideologiche e svariate contraddizioni contenutistiche-personalistiche, mostrano la reale insufficienza di un mondo “alternativo” che sembra non aver ancora compreso le sue responsabilità.
Anche qui, proprio riguardo ai diritti umani, propongo il mio umile lavoro di rilettura dei 30 articoli della Dichiarazione Universale, attualizzandone il senso in ordine alle reali sfide del presente per mostrarli come assolutamente adatti per una proposta politica alta e non divisiva.
La prassi che illustro nella mia proposta, precedentemente linkata, deve inoltre fare i conti non solo con le appena espresse cecità, insufficienze politiche e culturali, ideologismi e personalismi, ma anche con un altro problema evidenziato dalle grandi manifestazioni contro il green pass: il fatto che queste cerchino di apparire “spontanee” nella narrazione emergente dai social media, senza una matrice politica di sorta.
L’antipolitica imperante accoglie tutto ciò con favore, mentre dovrebbe essere chiaro a tutti che, in mancanza di una seria e dichiarata visione, prassi e direzione politica, il movimento si espone al pericolo di esser cavalcato da un soggetto che potrebbe in seguito rivelarsi come l’ennesima fonte di gatekeeping, stile 5 Stelle.
Vogliamo ancora perdere anni, sforzi ed energie?
Vogliamo ancora distruggere persone sinceramente motivate e lasciare tutti con maggiore scoramento e cinismo verso la “politica”?
Non vediamo come il momento sia gravissimo e come tutte le attività, le petizioni, i tentativi di organizzazione e di azione alternativi della società civile sono insufficienti, senza una sponda politica che riporti sulla scena la necessità di un vero Stato di diritto umanisticamente e costituzionalmente orientato?
Invito tutti ad una profonda, urgente e responsabile riflessione sui problemi qui sollevati: immaginate come vi sentirete nel momento in cui capirete che la sequenza di permessi tecnocratici alla vita, anche politica, arrivi ad un livello di accettazione tale da non poter più essere messa in discussione.
Lo dovremo alla continua assenza politica di un popolo che avrà creduto di poter fare a meno di un’adeguata e civile rappresentanza nelle aule che un tempo formavano la sua perduta sovranità.
30 luglio 2021
fonte immagine: Wikimedia Commons